Draghi: "La scuola va protetta. I problemi che abbiamo dipendono dai non vaccinati"
PoliticaIl presidente del Consiglio spiega le recenti scelte dell'esecutivo, dall’obbligo di vaccinazione per gli over 50 fino alla decisione di far tornare gli studenti tra i banchi: "La priorità è la scuola aperta e in presenza: la Dad genera disuguaglianze", ha spiegato Draghi. Che poi aggiunge: "Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati". Il premier ha annunciato nuove misure per contenere il caro bollette
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"Cautela, ma la priorità è la scuola aperta e in presenza: la Dad genera disuguaglianze. Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati”. Sono queste le parole scelte dal premier Mario Draghi per spiegare le ultime misure decise dal governo, dall’obbligo vaccinale per gli over 50 fino alla decisione di far tornare gli studenti tra i banchi nonostante il rapido aumento dei casi di coronavirus (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - IL VIDEO DELLA CONFERENZA).
“Priorità scuole aperte: Dad causa disugualianze”
Mario Draghi ha subito parlato del tema scottante di questi giorni, il ritorno tra i banchi degli studenti in presenza: “Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza: basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che può essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di più e di meno, tra nord e sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa".
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“No a ricorso a Dad generalizzata”
Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che “probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza". Draghi ha sottolineato che "ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all'anno scorso e non ci sono i motivi per farlo".
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Le scuole aperte
A fianco al premier i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza: “Non ci stiamo affidando al caso ma le scelte prese stanno pagando. Stiamo agendo in maniera responsabile regolando anche la Dad che è uno strumento utile e deve essere integrato nei piani educativi della scuola”, ha spiegato il titolare del dicastero dell’Istruzione. E rivolgendosi a lui Mario Draghi ha ricordato che "la scuola è fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta, non abbandonata. Grazie al ministro, gli insegnanti, i genitori, per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi".
Draghi: "Approccio diverso rispetto al passato"
"Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po' diverso rispetto al passato”, ha spiegato Draghi. “Vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione".
“Terapie intensive occupate per 2/3 da non vaccinati”
Il premier ha quindi spiegato le ragioni che hanno spinto il governo a imporre l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati". Draghi ha poi aggiunto: “Grazie alla vaccinazione la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato. L'economia ha segnato una crescita di oltre il 6%, le nostre scuole hanno riaperto”.
"Problemi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati"
Il presidente del Consiglio ha poi parlato della campagna vaccinale: “Non dobbiamo mai perdere di vista una costatazione, gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c'è l'ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose".
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“Valutiamo altri sostegni”
Draghi ha dedicato una parte del suo intervento anche a possibili futuri sostegni per le categorie più penalizzate dalle nuove chiusure: "La legge di bilancio appena approvata già prevede degli stanziamenti per settori in difficoltà. Per il momento usiamo queste misure, stiamo facendo tutti una riflessione per cercare di affrontare nella maniera più soddisfacente i bisogni di sostegno che possono essere determinati da questa ripresa della pandemia. Valuteremo se servono altre risorse. Non abbiamo riflettuto se sia necessario uno scostamento di bilancio".
Verso nuovi interventi sul caro bollette
Infine il premier ha annunciato nuovi interventi per contrastare il caro bollette: “La legge di bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. La via dl sostegno governativo è importante ma non può essere l'unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento al prezzo del gas di condividerli con il resto della società".
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Le scuse del premier
Prima di terminare l’incontro con i giornalisti, Mario Draghi si è voluto scusare per non essere intervenuto subito dopo l’approvazione dell’ultimo decreto: "Questa conferenza stampa avviene come risposta alle critiche che il governo e io abbiamo ricevuto per non averla fatta il giorno in cui il consiglio dei ministri ha approvato il decreto. Ci sono molti motivi di carattere più circostanziale, ma c'è stato da parte mia una sottovalutazione delle attese che tutti avevano per quella conferenza stampa, per cui mi scuso e vi chiedo di considerare questo un atto riparatorio, spero che sia adeguato”.