Quirinale, Giorgetti spinge Draghi per la partita del Colle: ecco le posizioni dei partiti
Il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito che, secondo lui, l’ipotesi migliore sarebbe tenere Sergio Mattarella ancora per un anno alla presidenza della Repubblica. Se, invece, dovesse salire l’attuale presidente del Consiglio, “sarebbe un semipresidenzialismo de facto”. Sull’ipotesi dell’ex presidente Bce alla prima carica dello Stato, però, la politica si divide
"Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale”, queste sono state le parole del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a Bruno Vespa per il libro "Perché Mussolini rovinò l'Italia (e perché Draghi la sta risanando)"
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"Già nell'autunno del 2020 dissi che la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno - ha detto Giorgetti - se questo non è possibile, va bene Draghi”. E il governo? “Draghi potrebbe guidare il convoglio anche da fuori. Sarebbe un semipresidenzialismo de facto”
Berlusconi e l'ipotesi Quirinale: chi lo appoggerebbe
Sull’ipotesi che l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi salga al Colle, maggioranza e opposizione si dividono. Per il ministri degli Esteri Luigi di Maio il voto minerebbe il percorso di crescita avviato dall'Italia in questi anni e, per questa ragione, sarebbe da evitare. Di Maio però non sbarra esplicitamente la strada del premier al Quirinale. “La destra non usi il Colle per ricattare il Paese con il voto anticipato. Raggiungerebbe l'unico, inaccettabile, obiettivo di bloccare la ripresa", ha detto il responsabile della Farnesina
Di Maio: "No all'ipotesi di elezioni anticipate"
Alla domanda se voterebbe Draghi al Quirinale, invece, il leader della Lega Matteo Salvini ha risposto "anche domattina. Ma sul Quirinale gli scenari cambiano ogni momento”. "Draghi è certamente una risorsa per il Paese, ma non so se voglia andarci”, ha aggiunto ritenendo che comunque, "anche se ci andasse, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate”
Le parole di Salvini sembrano prefigurare un nuovo esecutivo senza passare dalle urne, il quarto in quattro anni, con quattro maggioranze diverse. In ogni caso Mario Draghi sembra restare la pista più accreditata per il Colle. Anche e soprattutto per il centrodestra
Sulla carta, in realtà, il piano “A” di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega resta Silvio Berlusconi. Il suo nome, tuttavia, è spuntato fuori molto in anticipo. Sulla questione il deputato di Forza Italia Gianfranco Rotondi ha spiegato che "sul Quirinale i due leader della destra”, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, "sono stati correttissimi con Berlusconi. Non è un doppio gioco: si cerca sempre una soluzione unitaria nelle prime tre votazioni e questa può essere solo Draghi, onestamente”
Secondo quanto affermato da Rotondi, “la candidatura di Berlusconi sopravviene in quarta votazione, nel caso in cui le forze politiche non raggiungano un’intesa unanime. E in questo caso, Salvini e Meloni hanno già detto che sosterranno Berlusconi. A me basta, francamente”
Lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso che gli è stato proposto di essere il candidato del centrodestra “ma mi sembra inopportuno parlare del Quirinale quando è ancora in carica l'attuale presidente della Repubblica”
Secondo il leader di Forza Italia, comunque, “non sarebbe un'elezione facile, perché il centrodestra non avrebbe da solo i voti necessari”. L’ex premier ha ipotizzato che altri potrebbero arrivare da “290 deputati e senatori usciti dai gruppi parlamentari originari. In tanti mi sono amici, ma, ripeto, è ancora tutto da vedere”
Berlusconi ha dichiarato anche che “servirebbe l'immagine di una donna protagonista del mondo politico, sociale, culturale, economico. Ma non mi pare che si sia ancora manifestata”
Sempre da Forza Italia arriva un’altra voce, quella di Antonio Tajani che, pur pensando che Mario Draghi “sarebbe un ottimo Capo dello Stato”, preferirebbe che fino al 2023 restasse a Palazzo Chigi per "completare il lavoro che ha avviato" su Recovery plan e lotta al Covid
Il vicepresidente del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi ha sottolineato che al Colle verranno proposte “persone con altissimi profili istituzionali” e che quello di Mario Draghi lo è “perciò non si può escluderlo”. Unica certezza è il mancato supporto alla nomina di Silvio Berlusconi perché "non corrisponde assolutamente ad un alto profilo costituzionale che possa essere garante della Carta”
Il leader di Azione Carlo Calenda si schiera tra quelli che vogliono che il presidente del Consiglio resti a Palazzo Chigi. “Le regioni stanno mandando progetti non finanziabili (con il Pnrr). Abbiamo bisogno di una guida autorevole sia in Europa che in Italia. Questa guida è Mario Draghi. Sarebbe sprecato al Quirinale”