Mario Draghi: sì a obbligo vaccinale e a terza dose, verso estensione green pass. VIDEO

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Nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha parlato di campagna vaccinale, scuola, trasporti, green pass, ripresa economica, crisi afghana. Dopo il rientro dalle vacanze, insieme ad alcuni ministri, ha illustrato l'attività e i prossimi impegni del governo. In mattinata c'è stato il Consiglio dei ministri, durato circa un'ora. Speranza: "Terza dose da fine settembre partendo dai più fragili"

“Sì a entrambe le domande”. È stata questa la risposta di Mario Draghi a chi gli ha chiesto se si arriverà all’obbligo vaccinale e se, Ema e Aifa permettendo, ci sarà la terza dose del vaccino anti-Covid. Terza dose - "da fine settembre e partendo dai più fragili" - confermata anche dal ministro Roberto Speranza. Il presidente del Consiglio, inoltre, ha ribadito che l’orientamento è quello di estendere l’uso del green pass. Il premier ha parlato in conferenza stampa, dopo la pausa estiva, nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi. Vaccini, scuola, trasporti e green pass, i temi che ha toccato, anche in vista del ritorno in classe in presenza degli studenti il 13 settembre nella gran parte delle regioni italiane. Spazio anche all'agenda del governo per la ripresa economica e alla crisi afghana. Presenti anche i ministri Bianchi, Gelmini, Speranza e Giovannini, che hanno illustrato le mosse del governo per la ripartenza in sicurezza. "Qualcosa andrà sicuramente storto, ma ce l'abbiamo messa tutta...", ha detto Draghi con una battuta. In mattinata c'è stato il Consiglio dei ministri, durato circa un'ora (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL COVID-19).

Draghi: l’orientamento è che l’uso del green pass "verrà esteso"

Riguardo alla certificazione verde, Draghi ha ribadito: "Il ministro Speranza e io ne stiamo discutendo: l'orientamento" è che l'uso del green pass "verrà esteso". Dovremo "decidere esattamente quali sono i settori e quali passi, faremo una cabina di regia come ha chiesto il senatore Salvini, ma la direzione è quella" di estenderlo, ha spiegato. E ancora: "La cabina di regia ci sarà comunque, perché dobbiamo decidere tante cose sull'estensione: a chi, non se" lo estendiamo. “Quest'estate non abbiamo passeggiato. L'applicazione del green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta", ha aggiunto. Parlando del voto contrario al green pass della Lega, con il leader del Pd Letta che ha detto che in questo modo il Carroccio è fuori dalla maggioranza, Draghi ha commentato: "Il chiarimento politico lo fanno le forze politiche, è chiaro che è auspicabile una convergenza e una stagione di disciplina. Il governo va avanti, non vedo nessun disastro all'orizzonte, vedo ancora una coalizione con le sue divergenze".

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"Fiducioso su campagna vaccinale"

Draghi ha parlato anche della campagna vaccinale italiana. “Procede spedita”, ha detto. “Sono fiducioso che raggiungeremo l’obiettivo dell’80 per cento di popolazione vaccinata entro fine settembre. Già oggi siamo al 70 per cento completamente vaccinato”, ha aggiunto. Poi ha spiegato che i dati sui vaccini danno “conforto sia per la ripresa dell’attività produttiva sia per la ripresa della scuola”. Il premier ha poi lanciato un nuovo invito a vaccinarsi: “È un atto verso se stessi, ma anche di solidarietà verso gli altri, di protezione verso la propria famiglia e delle persone con cui si viene a contatto”. Draghi ha anche espresso “solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia”. Della campagna vaccinale ha parlato anche la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini: "La collaborazione fra conferenza delle Regioni e governo è sicuramente un elemento molto positivo e dimostra che quando le Regioni ricevono dallo Stato indicazioni e regole chiare sulla campagna vaccinale, questo si trasforma in un elemento fondamentale per la buona riuscita delle vaccinazioni. Siamo convinti che questa collaborazione, anche con la Protezione Civile e la struttura commissariale, possa portarci all'obiettivo del superamento dell'80/85% di persone vaccinate".

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“La scuola in presenza è sempre stata una priorità”

Riguardo all’anno scolastico che sta per ricominciare, Draghi ha spiegato: “La scuola in presenza è sempre stata una priorità”. E ha sottolineato: "La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l'adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell'anno scorso l'apertura delle scuole". Riguardo al personale scolastico, ha aggiunto che “il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino”. Sul tema scuola è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. "Ieri, primo settembre, tutte le nostre 8.500 scuole hanno riaperto con il mandato di portare dal 13 settembre tutti i ragazzi in presenza e in piena sicurezza", ha detto. Poi ha annunciato: “Dove ci sono classi di vaccinati, si possono togliere le mascherine e si può tornare a sorridere". "Le regole" a scuola, ha aggiunto, "sono quelle del Cts: mascherina, distanziamento e regole di igiene fondamentale". Il ministro ha poi dato alcuni numeri sui concorsi: “Facendo i concorsi abbiamo messo in ruolo quest'anno 59mila insegnanti, l'anno scorso erano stati 19mila. Di questi, abbiamo inserito 13.908 insegnanti di sostegno, l'anno scorso erano 1.778. Non solo, abbiamo già attivato anche tutte le procedure che si concluderanno in settimana per le supplenze annuali. Abbiamo avviato i concorsi per l'anno prossimo in modo da concludere in due anni completamente la tematica del tempo indeterminato. E nel decreto di agosto abbiamo messo l'impegno di far partire concorsi regolari ogni anno per poter sostituire il turnover previsto fino al 2030".

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La situazione dell'Italia, tra riforme e ripresa economica

Draghi ha poi spiegato che nelle prossime settimane il governo ha un'agenda molto fitta sulle riforme: "Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega", la riforma della "giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell'altro ramo del Parlamento". Poi il tema del lavoro: la "parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme, come quella degli ammortizzatori sociali. Poi pensioni e quota cento". Secondo il premier, in vista delle prossime sfide, serve al governo "una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori". "Dovremo affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro. È prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi", ha detto. Riguardo all’economia, il premier ha aggiunto: “Come sapete l'economia continua a crescere anche molto più delle aspettative, basta vedere le cifre previste dal Mef a marzo, questo ci dà incoraggiamento e anche il mercato del lavoro va bene". Ma ha avvertito: “Non credo valga la pena compiacersi troppo di queste cifre" di crescita dell'economia, "sono alte, ma è anche vero che siamo caduti in una maniera che non si vedeva da decenni, in Italia nel 2020: è in parte un grande rimbalzo che sta accadendo in tutti i Paesi. La vera sfida sarà riuscire a mantenere il tasso di crescita considerevolmente più elevato di quanto fosse prima della pandemia, è lì che si vede la capacità dell'economia italiana di diventare strutturalmente più solida. Intanto vediamo buone notizie".

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“Sull'Afghanistan moltissime riflessioni da fare”

Draghi ha ricordato che stasera vedrà a Marsiglia il presidente francese Emmanuel Macron, con il quale "parlerò della tragedia afghana, ma anche di Europa, rapporti bilaterali, Libia. Sarà una conversazione completa, a tutto tondo". "Sull'Afghanistan – ha aggiunto – ci sono moltissime riflessioni da fare per tirare le coordinate del futuro. Oggi è soprattutto sul futuro immediato che dobbiamo impegnarci al massimo per aiutare gli afghani. Ringrazio tutte le forze militari e tutto il comparto difesa degli Esteri per la straordinaria opera di evacuazione che hanno fatto" e che conta “ad oggi 5mila soggetti in via di ricollocazione in Italia". Rispondendo a un'altra domanda sull'Afghanistan, ha detto: "L'Ue indubbiamente è stata abbastanza assente, su certi piani, perché non organizzata. C'è molto da fare. La fuga e il salvataggio degli afghani ha ancora una volta dimostrato la povertà dell'Ue per quanto riguardo la gestione delle migrazioni". "Per quanto riguarda gli Usa – ha aggiunto Draghi – assistiamo a una politica annunciata già da diversi anni, che vede la maggiore potenza mondiale pensata in maniera diversa: io non credo al ritiro generalizzato, all'abbandono, all'isolazionismo. Ma evidentemente ci sono linee guida diverse dal passato". Poi il premier ha aggiunto: “Davanti a quella tragedia immane ci sono Paesi che hanno detto: non vogliamo rifugiati. Non so se ricordate. Ma come si fa?”. A proposito di accoglienza, ha spiegato che "è stato individuato un percorso speciale per i rifugiati afghani. All'arrivo sono stati tutti accolti in strutture diverse" da quelle solite, "è stata data loro subito la condizione di rifugiato e la pratica vaccinale verrà fatta a tutti gli immigrati che verranno. E verrà iniziato per loro un percorso di integrazione". Sul tema migranti, Draghi ha ribadito la sua fiducia nella ministra Lamorgese. “Secondo me lavora molto bene. Io non ho trovato qualcuno che avesse la bacchetta magica e i numeri di quest'anno non sono spaventosi, ci sono stati anni peggiori. Io credo che la ministra faccia il suo dovere e lo faccia bene”, ha detto rispondendo a una domanda sulle critiche di Salvini alla titolare del Viminale.

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Speranza: “Terza dose da fine settembre”

Alla conferenza ha partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza. "La situazione epidemiologica nel Paese è in questo momento stabile. Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo. Abbiamo superato il 70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo, entro la fine di settembre raggiungeremo l'80% che è un risultato alla nostra portata", ha detto. Speranza ha sottolineato come "la risposta degli italiani alla vaccinazione è molto incoraggiante e positiva. Il segnale più bello sta arrivando dai più giovani, da cui giunge un messaggio di grande fiducia e libertà con un numero molto significativo di vaccinazioni che sono in corso e una percentuale che nei più giovani ha superato alcune generazioni di mezzo". "È bello vedere che tra 20-29 anni c'è una risposta molto alta, e anche tra 12 e 18 anni, e ciò offre un'arma in più per la riapertura delle scuole", ha aggiunto. Anche lui ha confermato che “il confronto che è in atto porterà alla terza dose" per la vaccinazione anti-Covid e "si inizierà a fine settembre. Si partirà dai soggetti fragili e tale indicazione è arrivata anche dall'Ema e il Comitato tecnico scientifico ha già espresso la sua opinione in tal senso". Sulla scuola, il ministro ha dichiarato: “La riapertura in presenza è priorità assoluta e spero che presto avremo un numero alto di classi in cui tutti saranno vaccinati e ciò consentirà di allentare le misure e togliere le mascherine. Il messaggio che dobbiamo dare è quindi che il vaccino è l'arma fondamentale per chiudere questa stagione e aprirne un'altra. I vaccini sono efficaci e sicuri".

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Giovannini sul green pass per i trasporti

Sul green pass è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini: "Devo ringraziare i gestori e i viaggiatori" per aver aderito pienamente alle nuove disposizioni sull'obbligo di green pass per i trasporti, "Trenitalia ci ha comunicato che il numero di persone sprovviste ieri di green pass sui treni a lunga percorrenza era dello 0,2% dei passeggeri, ovvero poco più di 70 persone". Un dato che, ha detto, "testimonia la precisione dei controlli ma anche l'adesione dei cittadini a queste nuove misure". Sul trasporto pubblico locale, poi, ha detto che c’è una "fortissima collaborazione con le regioni" e che "abbiamo definito le linee guida concordate con loro e validate dal Cts". “Nei prossimi giorni – ha assicurato – ci confronteremo con le Regioni su piani inviati” per il potenziamento dei servizi.

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