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Pd, scontro per il capogruppo Camera. Madia: "Cooptazione". Serracchiani: "Io autonoma"

Politica

L'ex ministra della Pubblica amministrazione in una lettera ai deputati dem accusa Delrio. "E' stato lui a propormi di mettermi in gioco, ma ha avviato una cooptazione mascherata". La risposta: "Non ho invitato nessuno a candidarsi, certe parole mi feriscono". E l'ex presidente del Fvg: "L'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica"

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Scontro interno al Pd nella corsa alla guida del gruppo dei Dem alla Camera fra le candidate, Debora Serracchiani e Marianna Madia, con quest'ultima che ha tirato in ballo anche il capogruppo uscente, Graziano Delrio. L'ex ministra della Pubblica amministrazione ha accusato Delrio prima di averle chiesto di correre e poi di essersi fatto "promotore di una delle due candidate, trasformando il confronto libero e trasparente che aveva indetto in una cooptazione mascherata". L'ex presidente del Friuli Venezia Giulia ha risposto: "Non posso credere che intenda riferirsi a me come una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica". Poi è arrivato anche l'intervento di Delrio: "Non ho invitato nessuno a candidarsi" e "non ho fatto trattative".

La sfida fra donne voluta da Enrico Letta

Il voto è in programma per martedì. La sfida tra donne è stata voluta dal neo segretario Enrico Letta, che due settimane fa nel giorno in cui è stato eletto a capo del partito, ha messo la parità di genere tra i punti centrali del suo programma. Nelle ultime ore si era andata rafforzando l'ipotesi che Debora Serracchiani fosse favorita, tanto che qualcuno quasi aspettava un passo indietro di Madia, per evitare la conta e raggiungere l'unanimità, come avvenuto al Senato con Simona Malpezzi.  L'ex ministra ha invece inviato una lettera a tutti i colleghi di partito con la sua ricostruzione.

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Madia: "Cooptazione mascherata, dispiace umanamente"

"Sarebbe assolutamente legittimo" cooptare la nuova capogruppo "alla luce del sole - ha scritto Madia - Debora è una persona autorevole. Ma, ripeto, di cooptazione mascherata si tratta. Questa distanza tra forma e sostanza non è sana: non far seguire a ciò che diciamo il nostro comportamento penso sia una delle cause del perché non riusciamo più a esprimere la vocazione espansiva del nostro partito. Non posso negare il dispiacere umano per quello che si è verificato".

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Delrio: "Non merito queste accuse, certe parole feriscono"

Delrio ha negato la ricostruzione della Madia: "Ritengo di non meritare accuse di manovre non trasparenti o di potere, visto che a quel potere ho voluto rinunciare lasciando immediatamente il mio incarico. Certe parole mi feriscono oltremodo perché non corrispondono alla realtà e perché vengono da un persona che ho stimato sempre. Credo e spero che si tratti di amarezza".

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Serracchiani: "Ogni collega deciderà in piena libertà"

"Confrontiamoci senza ipoteche e senza retropensieri - è stato l'invito di Serracchiani - sapendo che ognuna rappresenta se stessa e che ogni collega del gruppo deciderà in piena libertà. Conosco i nostri colleghi, che ho visto lavorare in questi anni in aula e nelle commissioni, con passione e responsabilità, e sono certa che nessuno si farebbe imporre candidature calate dall'alto".

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Letta: "Bisogna fare grande passo in avanti per le donne"

Non si registra alcun intervento ufficiale di Letta la momento sulla questione. Mentre andava in scena il botta e risposta interno al partito, il segretario Pd si stava confrontando via zoom con i circoli fiorentini. Letta ha ribadito la sua posizione sul tema della parità di genere: "Negli ultimi 10 anni - ha ricordato - il Pd ha fatto 3 congressi con 9 candidati segretari, 9 maschi. Non è un caso, basta questo, non siamo riusciti in 10 anni a tirar fuori nemmeno un candidato perdente alla segreteria del partito, e questo è un problema gigantesco. E siccome la questione dei gruppi non riguarda altri, ma è nostra, al Senato è stata fatta una scelta, martedì si farà alla Camera". Sulle donne, ha esortato "bisogna fare un grande passo in avanti, io lo sto facendo, per quello che posso, nel sistema politico, ma non solo il sistema politico è maschile, i direttori dei quotidiani più importanti sono tutti maschi, non valorizziamo la competenza femminile".

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