Archiviato lo storico vertice di Bruxelles, il premier ha riferito con un’informativa urgente a Palazzo Madama e poi a Montecitorio. Il presidente del Consiglio dice: "Impegno politico intenso ha confermato 750 mld, intesa unico percorso per tutela stabilità euro. Risultato appartiene all'Italia intera, classe politica ha dato prova grande maturità. Consapevoli di forte impegno attuare riforme, governo predisporrà piano lungimirante"
Dopo lo storico Consiglio europeo di Bruxelles, oggi il premier Giuseppe Conte riferisce alle Camere sull’esito del vertice Ue dedicato al Recovery fund (COSA PREVEDE - COME ANDRANNO RESTITUITI I SOLDI). Il presidente del Consiglio ha parlato in mattinata in Senato per un’informativa urgente e nel pomeriggio a Montecitorio. A Palazzo Madama, Conte è stato accolto dagli applausi dai banchi della maggiornanza. Poi ha esordito dicendo: "Si è trattato di un vertice straordinario anche in termini di complessità. L'intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale che ci spinge ad affermare che l'Ue è stata all'altezza della sua storia. Un intenso impegno politico e diplomatico iniziato ben prima del vertice ha consentito di vedere confermato il volume complessivo della proposta: 750 miliardi di euro, quindi la proposta è rimasta integra".
Conte: con accordo Ue ha mutato prospettiva
"L'Ue sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita cittadini europei, costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo", ha detto Conte. "Nel corso di questi mesi l'Ue ha saputo rispondere con coraggio e visione fino a d approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prosettiva". Il premier ha proseguito dicendo che "l'approvazione del poderoso piano di finanziamento è interamente orientato alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. In favore di un' Ue più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica. E' l'unico percorso possibile per preservare l'integrità del mercato unico e la stabilità stessa dell'unione monetaria".
"Consapevoli di forte impegno attuare riforme"
"Siamo chiamati ad un forte e profondo impegno per farsi che il percorso riformatore abbia concreta attuazione. Del piano di riforme abbiamo già posto le basi", ha detto Conte secondo cui "il piano della ripresa sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo con il Parlamento. Dobbiamo impegnarci anche per aumentare la fiducia nelle istituzioni italiane e nell'Ue". Il premier ha aggiunto che "dovremo impiegare in maniera efficiente le risorse, la crisi da Covid ha reso evidente alcune storiche criticità, questo governo si assume la responsabilità di predisporre e realizzare un piano con determinazione e lungimiranza. La credibilità dell'Italia in Ue passa anche dal saper dimostrare di cogliere questa opportunità storica, non farlo sarebbe un errore epocale di cui non potremmo accusare Ue".
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Conte: risultato appartiene all'Italia intera
"Il risultato non appartiene ai singoli, neppure a chi vi parla, al governo, o alle forze di maggioranza. Appartiene all'Italia intera", ha detto Conte che poi ha ringraziato "tutti i ministri che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, una menzione particolare al ministro Amendola che era con me a Bruxelles. E mi sento davvero di ringraziare tutte le forze di maggioranza: avete sostenuto in modo compatto il governo. Però permettetemi di ringraziare l'opposizione che pur nella diversità delle differenze ha capito l'interesse nazionale. La classe politica italiana nel suo complesso ha dato prova di grande maturità. Ringrazio poi tutti i cittadini italiani".
Conte: nonostante rigidità sapevamo di non poter fallire
A Bruxelles, ha detto Conte, "è stata confermata una risposta ambiziosa, adeguata alla posta in gioco. E in questa prospettiva abbiamo lavorato non solo per preservare il nostro Paese ma anche le prerogative delle istituzioni Ue, da alcuni tentativi insidiosi" nei confronti della stessa Europa. "Ci sono stati dei momenti in cui la rigidità delle differenti posizioni sembrava insuperabile. Ma anche in quei momenti continuava a maturare la consapevolezza di un profondo senso di responsabilità. Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione".
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Conte: voto a maggioranza nostra linea rossa
"Un risultato politicamente rilevante dell'intensa azione politica e diplomatica - spiega Conte - è che il meccanismo di governance preserva le prerogative della commissione Ue. I piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata ma singoli esborsi saranno decisi dalla commissione Ue. Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto". Il meccanismo dell' "unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l'Italia ha tenuto la sua linea rossa".
Conte: ora più forti per le riforme
L’Italia ha portato a casa il 28% dell'intero pacchetto europeo: 81,4 miliardi di sussidi e 127,4 miliardi di prestiti. I fondi arriveranno nel 2021, ma il 10% dei sussidi (circa 8 miliardi), come spiega il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, potranno essere anticipati e finanziare progetti avviati da febbraio 2020. Ieri, subito dopo il rientro a Roma, Conte è andato al Quirinale, per un faccia a faccia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questi soldi, sottolinea il capo dello Stato, esprimendo a Conte "apprezzamento e soddisfazione", dovranno essere subito incanalati in interventi "efficaci". Il premier è intenzionato a non aspettare settembre, si metterà subito al lavoro per le riforme. Ieri ha già annunciato investimenti strutturali e riforme per un Paese "più verde, più digitale, più innovativo, più sostenibile, più inclusivo". Il primo atto sarà un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi, per tamponare la crisi con nuova cassa integrazione, risorse per Comuni e scuola.
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Il nodo Mes
Conte spera di avere sminato, con il risultato europeo, un Mes che dice non essere il suo “obiettivo”. Nel M5s il Mes resta un tema pronto a riemergere presto. Davide Casaleggio, che solo due settimane fa aveva incontrato il premier, ha detto: "Dobbiamo recuperare risorse da tutte le fonti disponibili, anche per la sanità". Casaleggio non cita apertamente il Mes, ma c'è chi nella maggioranza ipotizza che sia un modo per sminare il campo al presidente del Consiglio aprendo a questa ipotesi. Sul tema la maggioranza è ancora divisa. Iv e Pd spingono per utilizzarlo, mentre M5s respinge (complici anche le somme anticipate del Recovery fund).
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