
All'Italia l'intesa porta una dote di 209 miliardi (dei 750 complessivi), con 82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti. Il bilancio europeo 2021-2027 è rimasto a 1.074 miliardi di impegni

Intesa raggiunta al vertice europeo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027. All'Italia l'accordo porta una dote di 209 miliardi, di cui 82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti
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Il tema più controverso - il rispetto della condizionalità sullo stato di diritto - è stato risolto contraddicendo le previsioni. La soluzione è stata individuata dopo un meticoloso lavoro di cucitura, a piccoli gruppi, per modificare la proposta presentata sabato
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Sul Recovery Fund, la dotazione complessiva del piano per sostenere i Paesi più colpiti dal passaggio del Covid-19 è rimasta fissato a 750 miliardi. L’asticella della quota di sussidi si è fermata a 390 miliardi di euro, con la Resilience e Recovery Facility, il cuore del Fondo per il rilancio economico, allocato direttamente ai Paesi secondo una precisa chiave di ripartizione, a 312,5 miliardi
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La sforbiciata ha ridotto invece i trasferimenti spacchettati tra i programmi, 77,5 miliardi (rispetto ai 190 mld pensati dalla Commissione). In particolare, è stata azzerata la dotazione di Eu4Healt, il nuovo programma europeo per la sanità
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Il bilancio europeo 2021-2027 è rimasto a 1.074 miliardi di impegni. Ma sono stati accontentati i Frugali con i rebate, i rimborsi introdotti per la prima volta su richiesta del Regno Unito ai tempi di Margaret Thatcher. In alcuni casi sono stati raddoppiati

Risolta anche la spinosa questione della governance sull'attuazione delle riforme dei piani nazionali che dovranno essere presentati dai Paesi per avvalersi delle risorse. La chiave di volta è stato un super-freno di emergenza emendato, oggetto di un negoziato durissimo tra Giuseppe Conte e Mark Rutte durato fino all'ultimo minuto

I piani presentati dagli Stati membri saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, in base alle proposte presentate dalla Commissione

La valutazione sul rispetto delle tabelle di marcia e degli obiettivi fissati per l'attuazione dei piani nazionali sarà affidata al Comitato economico e finanziario (Cef). Se in questa sede, "in via eccezionale", qualche Paese riterrà che ci siano problemi, potrà chiedere che la questione finisca sul tavolo del Consiglio Europeo

Sulla posizione dell’Italia, Conte ha spiegato: "Abbiamo conservato 81 miliardi a titolo di sussidi e abbiamo incrementato notevolmente l'importo dei miliardi concessi in prestito: passati da 91 a 127 miliardi, con un incremento di 36 miliardi"

Il premier ha anche precisato che il 28% della cifra approvata andrà al nostro Paese