Fase 3, task force Colao presenta piano a Conte: 6 punti per rilancio Italia. Cosa prevede

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Il Comitato di esperti ha consegnato alla Presidenza del Consiglio il rapporto finale che verrà illustrato nei prossimi giorni. Il piano propone obiettivi generali e sei ambiti fondamentali per il rilancio del Paese: Imprese e Lavoro, Infrastrutture e Ambiente, Turismo, Arte e Cultura, Pubblica Amministrazione, Istruzione, Ricerca e Competenze e Individui e Famiglie

Sei ambiti fondamentali per il rilancio dell’Italia: Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Sono questi i temi del rapporto finale presentato dal Comitato di esperti guidato da Vittorio Colao, alla Presidenza del Consiglio  (COSA PREVEDECHI FA PARTE DELLA TASK FORCE).

Sei punti per rilancio

"Il Comitato - si legge nella nota - che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività - ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l'opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato" (CORONAVIRUS: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE) .

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I 6 obiettivi del Piano: "Italia più resiliente ed equa"

Imprese e lavoro come "motore dell'economia". Infrastrutture e ambiente come "volano del rilancio". Turismo arte e cultura come "brand del Paese". Una Pubblica amministrazione "alleata dei cittadini e imprese". Istruzione, ricerca e competenze "fattori chiave per lo sviluppo". Individui e famiglie "in una società più inclusiva e equa". Sono questi i 6 macro-settori e i 6 corrispondenti obiettivi che il piano per la fase 3 della task force Colao presenta nella copertina. "Un'Italia più forte, resiliente ed equa", è l'obiettivo centrale del documento.

Digitalizzazione, rivoluzione verde e innovazione

Un documento di 121 pagine, con sei macro-obiettivi e sei macro-settori, dal titolo "Iniziative per il rilancio - Italia 2020-2022". Tre gli obiettivi trasversali del documento, che compaiono sulla copertina del testo: "digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde; parità di genere e inclusione". Ciascuno dei sei settori prevede dei sottocapitoli, ai quali corrisponde un obiettivo. Le fonti di funding si dividono in "principalmente pubblico", "principalmente privato" e "no funding".

Due sanatorie, su lavoro nero e contante

Ci sono anche due proposte di sanatoria nel capitolo 'imprese e lavoro' del Piano Colao. La prima è per l'emersione del lavoro nero che, sulla scorta del decreto Rilancio preveda l'emersione del lavoro irregolare in alcuni settori ma anche un mix di premialità (riduzione della contribuzione), paletti (dichiarazione di assenza di lavoro nero) e sanzioni (in caso di dichiarazioni del falso. Una seconda Voluntary Disclosure riguarderebbe invece l'emersione e la regolarizzazione del contate derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un'imposta sostitutiva e l'obbligo di investimento di una parte dell'ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.

Incentivi per riqualificare i disoccupati

Incentivare la riqualificazione dei lavoratori e dei disoccupati attraverso fondi specializzati, è un'altra proposta. In particolare, si indica di prevedere a questo fine incentivi alle imprese (ad esempio defiscalizzazione di spese di formazione, riduzione del cuneo), incentivi ai lavoratori, utilizzo di programmi formativi di qualità e un sistema di valutazione della qualità dei programmi di formazione.

Norme anti-burocrazia, anche "difensiva"

Superare la 'burocrazia difensiva', legando la responsabilità dei dirigenti pubblici ai soli risultati della gestione, e prevedere per l'eventuale danno erariale un premio assicurativo pagato dall'amministrazione di appartenenza. È una delle norme del capitolo 'pubblica amministrazione alleata di cittadini e imprese' del Piano, che prevede anche altre misure anti-burocrazia come l'ampliamento degli ambiti di autocertificazione e dei meccanismi di silenzio assenso, accompagnato da certezza dei tempi e da maggiori controlli.

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Rinviare saldo imposte 2019 e acconto 2020

Tra le proposte, il rinvio del pagamento dell'imposte sui redditi di giugno-luglio. La proposta chiede di "differire (quanto meno per le imprese che lo richiedono) il pagamento del saldo delle imposte dovuto nel 2020 al suo ricevimento". Sul fronte fiscale viene chiesto di rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la Pubblica amministrazione.

Escludere Covid da responsabilità penale datore di lavoro

Ecco le prime indicazioni su imprese e lavoro: escludere il "contagio Covid-19" dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi per l'adozione dei protocolli di sicurezza; definire e adottare un codice etico per la P.a. sullo smart working; consentire (in deroga temporanea) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020. 

Riforma congedi parentali, indennizzi al 60%

Nell'ambito del sostegno all'occupazione femminile, la task force propone di "avviare la riforma dei congedi parentali indennizzandoli almeno al 60%, individuando forme di supporto pubblico, per incentivarne l'utilizzo specie da parte maschile ed estendere i congedi di paternità a 15 giorni". 

Agevolazioni fisco per operatori turismo

Per quanto riguarda il settore Turismo e Cultura, il Piano propone di "dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l'avviamento sia l'occupazione, in particolare stagionale (ad es. defiscalizzazione contributiva in caso di assunzione, aumento delle agevolazioni rispetto agli extra costi dovuti alla sanificazione, incentivi alla riapertura)". "Il settore turistico è impattato dalla pandemia in modo gravissimo", è la premessa che si legge.

Su infrastrutture strategiche stop a enti locali

Identificare chiaramente le infrastrutture "di interesse strategico" e creare un presidio di esecuzione che garantisca la rimozione di ostacoli alla loro realizzazione anche attraverso "leggi o protocolli nazionali di realizzazione non opponibili da enti locali". È quanto prevede il Piano per trasformare le reti infrastrutturali energetiche o di Tlc o l'ambiente in un 'volano' di rilancio. La pianificazione di tali infrastrutture dovrebbe avvenire attraverso una unità di presidio presso la Presidenza del Consiglio. Si propone poi di semplificare l'applicazione del codice degli appalti ai progetti di natura infrastrutturale applicando alle infrastrutture "di interesse strategico" le Direttive europee e, parallelamente, rivedere la normativa in un nuovo codice, basato sui principi delle Direttive europee. 

Più concessioni ma solo con investimenti

Si propone di negoziare un'estensione delle concessioni equilibrata e condizionata ad un piano di investimenti espliciti e vincolanti nei settori delle autostrade, del gas, geotermico e idroelettrico: tali azioni dovranno inoltre essere "coerenti con le macro-direttive del Green Deal europeo".

"Troppe lacune, colmare gap digitale"

La task force invita a lanciare un programma didattico sperimentale per colmare il gap di competenze e skill critiche (capacità digitali, problem-solving, finanziarie di base) che vede l'Italia al 26/o posto in Europa su 28 Paesi per le competenze digitali della popolazione. Il sistema formativo tradizionale, si legge, "presenta lacune significative per quanto riguarda le competenze innovative". Ad esempio, solo il 20% degli insegnanti ha effettuato corsi formativi in materia di alfabetizzazione digitale e il 24 % delle scuole manca ancora di corsi di programmazione.

Voucher banda larga per meno abbienti

Concedere voucher per sostenere l'accesso alla banda larga delle fasce meno abbienti della popolazione, focalizzato sulla migliore tecnologia disponibile localmente e differenziato tra fibra e altre tecnologia. E' quanto indica il piano prevedendo che "la necessità di banda ultra-larga domestica si scontrerà con la difficile situazione economica di molte famiglie, che potrebbero non essere in grado di sostenerne i relativi costi". Si invita poi ad accelerare lo sviluppo delle reti 5G anche prevedendo di escludere l'opponibilità locale quando protocolli nazionali sono rispettati. Si evidenzia inoltre la necessità di "adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio".

 

Accelerare sul 5G

Nel piano l’accelerazione dello sviluppo delle reti 5G, anche prevedendo di escludere l'opponibilità locale quando i protocolli nazionali sono rispettati. Nel piano si evidenzia per questo la necessità di "adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio".

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