L’ex ministro Fioramonti: “Nel M5s il dissenso non è ammesso, o taci o esci”

Politica

L’ex titolare del dicastero dell’Istruzione attacca il Movimento, dove c’è "l'impossibilità di un confronto critico”. E aggiunge: “Rousseau è inadeguata e inutilmente costosa”. Poi sulle sue dimissioni e l’uscita dal M5s: “Non potevo più fare la figurina da esibire”

Nel M5s c'è "l'impossibilità di un confronto critico. Non è ammesso il dissenso, non c'è ascolto. I panni sporchi in famiglia. Per il resto: si tace o si esce". È un duro attacco al Movimento Cinque Stelle quello sferrato, in un’intervista a Repubblica, dall’ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti (CHI È), dimessosi in polemica con i fondi della Manovra e poi uscito anche dal Movimento. Che poi rincara: "Il mio gruppo mi ha attaccato come se fossi un nemico". (SDOPPIATO IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE - IL NUOVO MINISTRO DELL'UNIVERSITA' - LA NUOVA MINISTRA DELLA SCUOLA)

“Rousseau è inadeguata e inutilmente costosa”

Fioramonti dice di non aver parlato né con Beppe Grillo né con Davide Casaleggio, e che quest’ultimo "l'ho incontrato fugacemente un paio di volte in vita mia”. Poi attacca la piattaforma Rousseau (COS'È): “Inadeguata, inutilmente costosa (un milione e mezzo l'anno, a prezzi di mercato ne costerebbe 30 mila), farraginosa. È sbagliato persino il modo in cui vengono poste le domande, declinate in modo da assecondare e incoraggiare risposte prevedibili".

“Non potevo più fare la figurina da esibire”

"A volte ci si dimentica cosa sono le cinque stelle - aggiunge ancora Fioramonti - Acqua pubblica, mobilità sostenibile, ambiente. L'economia del benessere è ciò a cui ho dedicato tutta la mia vita di studi. Serve un'alleanza di governi che puntino al benessere sociale e ambientale, non alla crescita del Pil". E ancora: "Ci sono quattro governi che hanno preso a modello i miei lavori accademici, le mie proposte: Scozia, Finlandia, Nuova Zelanda, Islanda. Quattro giovani donne coraggiose. Volevo provare a farlo anche in Italia - conclude l’ex ministro - ma non potevo più fare la figurina da esibire. Se mi chiami per le mie competenze non puoi non tenerle in nessun conto".

“Scatenare un conflitto in Iran è irresponsabile”

Fioramonti, interpellato poi sull'uccisione di Soleimani (IL RITRATTO), osserva: "Di Trump non mi stupisce nulla. Mi stupisce la subalternità dei nostri governi alle sue politiche". E avverte: "Scatenare un conflitto in una parte del mondo così delicata, che ha così tanto sofferto, è irresponsabile. Conosco bene l'Iran. È un Paese colto, sofisticato, con livelli di istruzione fra i più alti del mondo e grandi possibilità di emancipazione”. “Le forze progressiste - dice Fioramonti - e quelle conservatrici si fronteggiano. I miei colleghi, lì, lamentano la miopia dell'Occidente: gli attacchi rafforzano il conservatorismo e l'estremismo".

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