Ex Ilva, Italia Viva presenta emendamenti per ripristinare lo scudo penale

Politica

Il partito di Matteo Renzi aveva annunciato la proposta già alcuni giorni fa. Intanto i legali dei commissari straordinari presenteranno ricorso: lo scudo penale non è condizione di recesso. Slitta a domani il deposito dell'atto da parte di ArcelorMittal

Italia Viva ha presentato due emendamenti al decreto fiscale per ripristinare lo scudo penale, misura che rappresenta una condizione imprescindibile per la prosecuzione del piano industriale da parte di ArcelorMittal su Ilva. (COS'È LO SCUDO PENALE) I due "scudi" sono, nel dettaglio, uno generale che vale per tutte le aziende e uno specifico per l'Ilva, che copre la società dal 3 novembre (data di decadenza del precedente scudo penale) fino alla fine del risanamento. Intanto è slittato al 12 novembre il deposito dell'atto con cui ArcelorMittal chiede di recedere dal contratto di affitto dell'ex Ilva, che era stato notificato ai commissari straordinari martedì scorso. I commissari straordinari potrebbero invece presentare ricorso in settimana, perché ritengono che la misura della mancanza di immunità non sia condizione che consente il recesso del contratto da parte di ArcelorMittal.  (LE TAPPE DEL CASO ILVA - I NUMERI DELLA CRISI)

Il nodo dell'altoforno Afo2

Un altro dei punti del ricorso con urgenza e cautelare, ex articolo 700, che verrà presentato nei prossimi giorni dai legali dei commissari straordinari riguarda Afo2, l'altoforno che, al contrario di quanto sostiene la multinazionale nel suo atto di recesso, non è spento.

Il caso Ilva

Nei giorni scorsi ArcelorMittal ha fatto sapere di voler lasciare l'Ilva citando tra le motivazioni della decisione l'eliminazione dello scudo penale, che consentirebbe l'immunità penale ai vertici della multinazionale anglo-indiana dell'acciaio per fatti precedenti alla loro gestione. Il deposito dell'atto di recesso era previsto per l'11 novembre ma è slittato di un giorno. 

Lo scudo penale

La norma era stata introdotta nel 2015 dopo che l'Ilva era entrata in amministrazione straordinaria. La misura voleva di fatto assicurare una protezione legale sia ai gestori dell'azienda, cioé i commissari, sia ai futuri acquirenti, relativamente all'attuazione del piano ambientale della fabbrica, evitando che entrambi restassero coinvolti in casi giudiziari derivanti dal passato. In sintesi, lo scudo penale riguarda soprattutto eventuali responsabilità per fatti precedenti alla gestione ArcelorMittal. Nella primavera del 2019, il M5s aveva dichiarato che questa norma era invece illegittima e andava abrogata perché si sarebbe trattato di un privilegio concesso alla multinazionale e nei mesi successivi, con il decreto legge Crescita, è stato quindi deciso uno stop all’immunità.

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