Il pontefice ha chiesto un cambiamento nelle omelie e nelle celebrazioni sull'isola: "Parlo chiaro. Ma carissimi, ancora i merletti, le monete…, ma dove siamo? Sessant'anni dopo il Concilio!"
Papa Francesco ha ricevuto quest’oggi in udienza i vescovi e i sacerdoti siciliani e ha colto l’occasione per chiedere un cambiamento alla “moda liturgica” sull’isola, senza più merletti, fronzoli e con omelie brevi. “Ma dove siamo? Sessant'anni dopo il Concilio! Un po' di aggiornamento anche nell'arte liturgica”, le parole del pontefice.
L'udienza
"La riforma che il Concilio ha avviato, come va, fra voi? - ha chiesto papa Francesco - La liturgia, come va? E lì io non so, perché non vado a messa in Sicilia e non so come predicano i preti siciliani, se predicano come è stato suggerito nella Evangelii gaudium o se predicano in modo tale che la gente esce a fumare una sigaretta e poi torna…. Quelle prediche in cui si parla di tutto e di niente - continua Bergoglio -. Tenete conto che dopo otto minuti l'attenzione cala, e la gente vuole sostanza. Un pensiero, un sentimento e un'immagine, e quello se lo porta per tutta la settimana”. Quindi, il pontefice ha parlato delle celebrazioni: “Io non vado a messa lì, ma ho visto delle fotografie. Parlo chiaro. Ma carissimi, ancora i merletti, le monete…, ma dove siamo? Sessant'anni dopo il Concilio! Un po' di aggiornamento anche nell'arte liturgica, nella 'moda' liturgica! Sì, a volte portare qualche merletto della nonna va, ma a volte". Il Santo Padre ha infine invitato a "celebrare la madre, la santa madre Chiesa, e come la madre Chiesa vuole essere celebrata. E che la insularità non impedisca la vera riforma liturgica che il Concilio ha mandato avanti”.