
Dalla Guerra fredda alle tensioni sull'Ucraina: i rapporti Usa-Russia degli ultimi 30 anni
Dopo il collasso dell'Urss sono state numerose le crisi diplomatiche tra Washington e Mosca, ultima delle quali causata dall’invasione russa in Ucraina. Soprattutto dall’arrivo di Putin al Cremlino c’è stata un'escalation di episodi controversi tra le due super potenze. Ecco i più eclatanti

La Guerra fredda, secondo molti analisti, non è mai finita. Dopo il collasso dell'Urss, nel 1991 sono state numerose le crisi diplomatiche tra Stati Uniti e Russia, ultima delle quali causata dall’invasione russa in Ucraina. Le relazioni tra i due Paesi sono "sull'orlo del collasso" dopo che la settimana scorsa il presidente Joe Biden aveva definito Vladimir Putin un “criminale di guerra”
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I RAPPORTI DOPO LA GUERRA FREDDA - La fine della Guerra fredda, decretata ufficialmente al vertice di Malta del 1989, il notevole sforzo di disarmo su ambo i fronti con la firma del trattato Start I da parte di George Bush padre e Mikhail Gorbaciov, la firma dello Start II dopo lo scioglimento dell’Urss, mutarono presto in sospetto reciproco già alla fine degli anni Novanta
Armi nucleari, oltre 10mila disponibili tra Russia e Stati Uniti: i dati dei reportI PRIMI SCONTRI NEGLI ANNI ’90 - Mosca vedeva con irritazione l'allargamento della Nato verso Est e, soprattutto, era fortemente contraria al bombardamento della Jugoslavia ad opera dell'Alleanza atlantica dalla fine di marzo 1999, tanto che l'allora presidente Boris Eltsin non ci pensò due volte a ricordare a Bill Clinton (a sua volta critico per l'attacco russo alla Cecenia) che la Russia "è ancora una superpotenza nucleare”
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L'ARRIVO DI PUTIN - Con l'arrivo dell'ex capo del Kgb al Cremlino le cose peggiorarono. Mosca non apprezzava l'unilateralità delle risposte americane agli attacchi dell’11 settembre, mentre a Washington si cominciò a registrare con nervosismo il nuovo attivismo della Russia. La Russia accusò gli Usa di aver incoraggiato le rivolte anti-russe in Georgia nel 2003 e soprattutto quella della cosiddetta rivoluzione arancione in Ucraina. Inoltre, Mosca criticò l'invasione statunitense dell'Iraq in quello stesso anno, pur non ricorrendo al potere di veto
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LA CRISI DEI MISSILI - L'anno precedente gli Usa si ritirarono dal trattato anti-missili balistici e cercarono un accesso in Asia centrale per arrivare a fonti di petrolio e gas. Nel 2007 la Russia vide come potenziale minaccia il piano Usa di costruire una stazione di difesa missilistica in Polonia e una stazione radar nella Repubblica Ceca, Paesi che avevano fatto parte del Patto di Varsavia. Washington affermò che si trattava solo di aumentare le capacità difensive verso l'Iran e la Corea del Nord
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LE ACCUSE DI PUTIN IN IRAN - La Russia rispose iniziando dei test per i missili balistici intercontinentali Rs-24. Putin si recò poi a Teheran per parlare del programma nucleare iraniano: per rispondere alle critiche di Bush, il presidente russo comparò pubblicamente il piano americano dei missili al confine con la Russia con il viaggio dei missili sovietici verso Cuba che portò alla crisi del '62
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LA GUERRA IN OSSEZIA E ABKHAZIA - L'anno dopo - in seguito all'accordo tra Stati Uniti e Polonia per piazzare dieci missili intercettori in Polonia - il giorno dopo l'elezione di Barack Obama, Mosca annunciò che la Russia avrebbe dispiegato dei missili Iskander a Kaliningrad, al confine polacco, se gli Usa non avessero rinunciato al loro progetto. Nel 2008 le tensioni crebbero quando la Russia e la Georgia condussero la "guerra dei cinque giorni" nelle repubbliche autoproclamate dell'Ossezia del Sud e dell’Abkhazia

PROTESTE IN RUSSIA - Dopo un breve periodo di ripartenza delle relazioni, nel 2010 si arrivò a un nuovo accordo di disarmo (il NewStart, nella foto la firma) grazie al quale furono ridotti ancora una volta in modo notevole i reciproci armamenti nucleari. Ma le diffidenze e accuse reciproche ripresero vigore con le proteste di massa in Russia seguite alle elezioni del 2011, quando l'allora primo ministro Putin (nell'alternanza di potere concertata con Medvedev) accusò Washington di avere "interferito negli affari interni della Russia" incitando alle rivolte

IL RIARMO RUSSO - A livello personale, le relazioni tra Obama e Putin erano pessime. Alla fine del 2013, la Russia annunciò un primo riarmo con i missili balistici RS-24 Yars, a cui seguì l’accusa formale degli Usa di aver violato il trattato di disarmo del 1987. Nel dicembre 2014 il presidente Obama siglò una serie di sanzioni “di viaggio e finanziarie" a quanti in Russia avessero "abusato di diritti umani”

GLI INCIDENTI MILITARI - In quel periodo ci furono alcuni "incidenti" come i due bombardieri strategici Tupolev Tu-95 intercettati al largo della costa dell'Alaska e la scoperta che un sottomarino Akula aveva navigato indisturbato nel Golfo del Messico. Alcuni mesi dopo, due Tupolev Tu-95 sfiorarono il territorio statunitense di Guam, intercettati da due jet Mc-Donnell Douglas Eagle F-15

IL CASO SNOWDEN - Certamente la garanzia dell'asilo politico da parte della Russia ad Edward Snowden, il "whistleblower" che aveva copiato e pubblicato centinaia di migliaia di pagine di documenti segreti del governo americano e poi incriminato di spionaggio dagli Usa, provocò un ulteriore brusco peggioramento delle relazioni, tanto da portare al clamoroso annullamento dell'incontro tra Obama e Putin che si sarebbe dovuto tenere a Mosca nel settembre 2013

LA CRISI IN CRIMEA - Le tensioni schizzarono di nuovo alle stelle con la “prima” crisi ucraina: il referendum sull'annessione della Crimea del 2014, dopo il crollo del governo pro-russo di Viktor Yanukovich cui seguì l’occupazione effettiva della penisola, venne dichiarato "illegale" dagli Stati Uniti, che avevano convocato il Consiglio di sicurezza dell’Onu. L'allora Segretario di Stato Usa John Kerry definì l’annessione della Crimea "un'aggressione deliberatamente messa in atto con un pretesto"

LE SANZIONI DEL 2014 - Nel 2014 gli Usa e i loro alleati decisero di sospendere la Russia dal G8 e Washington impose nuove sanzioni alle attività russe in Ucraina, colpendo tra gli altri i settori dell'energia e della difesa

GLI HACKER RUSSI - Nell'aprile del 2015 la Cnn rivelò che un gruppo di "hacker russi" era riuscito a penetrare nel sistema operativo dei computer della Casa Bianca, attacco definito dall'intelligence americano come "tra i più sofisticati mai lanciati contro i sistemi governativi statunitensi". Altre sanzioni contro la Russia arriveranno nel 2017, in particolare contro le compagnie russe connesse all'Iran

I MISSILI SU SHAYRAT - Il primo ministro russo Dmitry Medvedev arrivò a dire che gli Usa e la Russia erano "sull'orlo di una guerra" dopo l’attacco missilistico alla base aerea di Shayrat nell'aprile del 2017 in risposta all'attacco chimico di Khan Shaykhun durante la guerra in Siria, attribuito alle forze di Assad. Così un successivo colpo d'artiglieria americano su una base in Siria venne definito dai russi come il "primo scontro mortale tra cittadini russi e statunitensi dai tempi della guerra fredda”

IL CASO SKRIPAL - Nel marzo del 2018, in seguito all'avvelenamento di Serghej e Yulia Skripal in Gran Bretagna, il presidente Donald Trump ordinò l'espulsione di sessanta diplomatici russi e la chiusura del consolato russo a Seattle. Mosca rispose con il simultaneo richiamo in patria di 140 diplomatici russi da 25 Paesi accusando il governo degli Stati Uniti di ricattare le altre nazioni

GAS RUSSO - In tempi più recenti è stata la pipeline Nord Stream 2 - un progetto miliardario volto a moltiplicare il flusso di gas dalla Russia alla Germania - ad essere posta sotto sanzione Usa. L'allora ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, affermò che tali sanzioni rappresentavano "un duro intervento negli affari interni di Germania ed Europa". Per il ministro degli Esteri russo Lavrov il Congresso degli Stati Uniti aveva "letteralmente esagerato col proprio desiderio di fare ogni cosa per distruggere" le relazioni tra stati Uniti e Russia
LE ACCUSE SUI TALEBANI - Nel giugno del 2020 fu una notizia del New York Times a scatenare le reciproche accuse. Secondo il giornale la Russia avrebbe supervisionato un programma di cacciatori di taglie legati ai talebani per uccidere agenti dei servizi segreti stranieri in Afghanistan, a cominciare dagli americani. Ci furono smentite, ma le tensioni e la diffidenza rimasero intatte