Epstein, mail su Trump: “Io l’unico in grado di abbatterlo”. Casa Bianca: “Attacco Dem"

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L'imprenditore, condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori (e poi morto in carcere), avrebbe fatto il nome del tycoon "più volte" in uno scambio di messaggi con l'allora fidanzata e storica collaboratrice Ghislaine Maxwell. Dopo le rivelazioni, i democratici sono subito andati all'attacco. La Camera Usa voterà, la settimana prossima, sulla pubblicazione integrale dei documenti in possesso del dipartimento di Giustizia

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Nuovi dettagli sul caso di Jeffrey Epstein e del suo rapporto con Donald Trump, scuotono gli Usa. Secondo alcune e-mail pubblicate dai democratici della Commissione di vigilanza della Camera, l'attuale presidente statunitense "trascorse ore" a casa dell'imprenditore, condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori (e poi morto in carcere), insieme a una donna "vittima del suo traffico sessuale". E, dalle corrispondenze private, emergerebbe che anche Trump "sapeva delle ragazze". Epstein avrebbe fatto il nome di Trump "più volte" in uno scambio di messaggi con l'allora fidanzata e storica collaboratrice Ghislaine Maxwell, condannata per traffico sessuale, e lo scrittore Michael Wolff (LE TAPPE DELLA VICENDA). Dopo le rivelazioni, i dem sono subito andati all'attacco. Ed è stato stabilito che  la Camera americana voterà, la settimana prossima, sulla pubblicazione integrale dei documenti su Jeffrey Epstein in possesso del dipartimento di Giustizia, come ha detto lo speaker Mike Johnson. 

Email Epstein: “Io l'unico in grado di abbattere Trump”

“Sono io l'unico in grado di abbatterlo”: a scriverlo, riferendosi a Donald Trump, sarebbe stato Jeffrey Epstein in una delle email diffuse dalla commissione vigilanza della Camera. Email dalle quali emergerebbe anche l'ombra del ricatto: dalle ricerche sulle dichiarazioni finanziarie del tycoon all'offerta di foto di "Donald e ragazze in bikini nella mia cucina". Quando la campagna presidenziale di Trump prese slancio nel dicembre 2015, Epstein avrebbe chiesto a un giornalista del New York Times: "Vuoi foto di Donald e ragazze in bikini nella mia cucina?". Non è chiaro se Epstein possedesse davvero tali foto. Il giornalista ha dichiarato che Epstein non le fornì mai. Epstein gli raccontò anche di un episodio in cui Trump era "così concentrato a guardare giovani donne in piscina da sbattere contro una porta, lasciando l'impronta del naso sul vetro".

WP: in mail Epstein dice che "Trump sapeva" ma "non ha mai avuto massaggio"

Secondo il Washington Post, tra le migliaia di pagine di documenti pubblicati dalla Commissione, c'è anche una mail che Epstein ha inviato a se stesso in cui c'è scritto che Donald Trump era a conoscenza degli abusi sessuali su ragazze minorenni, ma non vi ha mai preso parte. "Trump lo sapeva ed è venuto a casa mia molte volte durante quel periodo - scrive Epstein l'1 febbraio 2019, diversi mesi prima di essere arrestato - Non ha mai ricevuto un massaggio". Il resoconto è in contrasto con la negazione di Trump di essere mai stato a conoscenza dell'istigazione alla prostituzione minorile da parte di Epstein prima del patteggiamento dell'imprenditore del 2008. Trump ha affermato di aver conosciuto Epstein in ambito sociale a Palm Beach, in Florida, e di aver avuto un litigio a metà degli anni 2000, che Trump ha attribuito a un accordo immobiliare e all'assunzione di dipendenti da parte di Epstein al Mar-a-Lago Club di Trump. 

Il voto in Congresso

Intanto sul caso aleggia la domanda se nei restanti file custoditi dal ministero della giustizia ci possano essere ancora più informazioni rispetto a quelle trapelate finora dai suoi messaggi di posta elettronica. Questo è quantomeno l'interrogativo che aleggia prima del voto in aula in Congresso annunciato per la prossima settimana dallo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson, dopo mesi di attesa. Il giuramento della neoeletta deputata dem Adelita Grijalva ha consentito di raggiungere il quorum di 218 firmatari di una 'petition' per esprimersi sul disegno di legge che obbligherebbe l'attorney general, Pam Bondi, a rendere pubblici tutti i documenti sul caso. Ci si aspetta il sostegno di circa cento repubblicani, nonostante Trump abbia accusato i dem di cavalcare l'ennesima montatura. Strada in salita invece al Senato: ma se il provvedimento passasse il presidente potrebbe usare il potere di veto. Non senza però irritare la sua base Maga e far aumentare i sospetti che nasconda davvero qualcosa

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La Casa Bianca, intanto, accusa gli avversari di voler gettare fango sul presidente: "I democratici hanno fatto trapelare selettivamente email ai media progressisti per creare una falsa narrazione e diffamare il presidente Trump", ha replicato la portavoce Karoline Leavitt, ribadendo l'affermazione del tycoon secondo cui cacciò "Epstein dal suo club a Mar-a-Lago decenni fa per essersi comportato in modo inappropriato con le sue dipendenti, inclusa Virginia Giuffre", che peraltro "non lo ha mai accusato di nulla".

Trump e il legame con Epstein

Poi, Trump, sul social Truth, ha attaccato ancora i dem: "Stanno cercando di tirare fuori di nuovo la bufala su Jeffrey Epstein, perché farebbero qualsiasi cosa pur di distogliere l'attenzione da quanto male hanno gestito la chiusura del governo e tante altre questioni. Solo un repubblicano molto cattivo, o stupido, cadrebbe in quella trappola". Trump in precedenza aveva spiegato di aver interrotto i rapporti con l'amico Epstein nel 2004, quando lo cacciò da Mar-a-Lago perché - disse - "mi rubava le massaggiatrici, tra cui Virginia Giuffre". Ma non ha mai ammesso di essere a conoscenza di abusi sessuali, anche su minorenni. Poi, però, è spuntata la sua lettera oscena nell'album di compleanno per i 50 anni del finanziere. E adesso trapelano almeno tre email compromettenti, svelate da NYT e CNN, successive al controverso patteggiamento del 2008 tra Epstein e i giudici della Florida per favoreggiamento della prostituzione minorile. In una mail del 2011 Epstein scrive a Maxwell che "il cane che non ha abbaiato è Trump…" e che "Virginia Giuffre ha passato ore a casa mia con lui, e lui non è mai stato menzionato" dalla polizia. Maxwell rispose: "Ci stavo pensando anch'io…". Sembra un dubbio su una possibile copertura di cui avrebbe goduto il tycoon .

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