Funicolare Lisbona, primo rapporto sul disastro conferma cedimento del cavo

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L'Ufficio per la prevenzione degli incidenti aerei e ferroviari (Gpiaaf) ha redatto una perizia preliminare basata sui rilevamenti iniziali fatti sul luogo del disastro che il 3 settembre ha provocato 16 morti e decine di feriti. Si conferma quella che già dalle prime ore era stata indicata come causa più probabile dell'incidente, il cedimento del cavo che unisce le due cabine, spezzatosi nel punto di attacco all'interno del sistema di fissaggio. Il conducente provò a frenare, ma era impossibile vedere il guasto

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È stata diffusa questo pomeriggio la prima nota informativa basata sui rilevamenti iniziali fatti sul luogo del disastro della funicolare di Lisbona, incidente che il 3 settembre ha provocato 16 morti e decine di feriti. Redatta dall'Ufficio per la prevenzione degli incidenti aerei e ferroviari (Gpiaaf), la perizia conferma quella che già dalle prime ore pareva la causa più probabile dell'incidente, ossia il cedimento del cavo che unisce le due cabine, spezzatosi nel punto di attacco all'interno del sistema di fissaggio della cabina n. 1 (quella che scendeva).

“Conducente provò a frenare cabina, impossibile vedere guasto”

Il testo riferisce inoltre che il conducente ha subito azionato sia il freno pneumatico che quello a mano, ma le operazioni "non hanno sortito alcun effetto sulla riduzione della velocità del veicolo", il quale ha preso velocità ed è andato a schiantarsi a circa 60 km/h in meno di 50 secondi. Gli esperti del Gpiaaf sottolineano anche che i freni "non hanno una capacità sufficiente per immobilizzare le cabine in movimento" quando queste non sono "reciprocamente bilanciate dal cavo di collegamento". Per questo motivo non si tratta di "un sistema ridondante in caso di guasto di quel collegamento", vale a dire che il sistema frenante non poteva sopperire al cedimento del cavo. Si tratta di un cavo sotterraneo che collega le due carrozze della funicolare e che ha ceduto nel punto di attacco della carrozza deragliata. Durante la discesa della carrozza uscita dai binari, il frenatore ha immediatamente attivato sia i freni pneumatici che quelli manuali, senza tuttavia riuscire ad arrestare il movimento o a ridurre la velocità della carrozza in discesa.

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Manutenzione regolare

Per quanto riguarda la manutenzione, la nota afferma che, in base alle prove osservate finora, i protocolli erano stati rispettati e si conferma che la mattina dell'incidente era stato effettuato il controllo visivo programmato che “non ha rilevato anomalie nel cavo o nei sistemi frenanti dei veicoli", si legge nella nota dell’agenzia. Tuttavia, non è stato possibile ispezionare visivamente le condizioni della sezione del cavo nel punto in cui si era staccato dal veicolo prima dell'incidente, aggiunge il documento. Il punto in cui il cavo ha ceduto "non può essere visto senza smontarlo". Infine, il Gpiaaf sottolinea che non è ancora possibile trarre conclusioni definitive sulle cause dell'incidente e che è ancora in corso un'indagine, che a sua volta non ha l'obiettivo di "stabilire colpe o responsabilità". L'ufficio prevede di pubblicare un rapporto preliminare più esaustivo entro i prossimi 45 giorni.

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