Le misure preparate da Bruxelles in risposta ai dazi doganali di Washington avrebbero dovuto entrare in vigore il 7 agosto: con procedura d'urgenza la Commissione europea si riunirà per posticiparle. Non si placano intanto le critiche per l'intesa siglata a fine luglio tra il presidente Usa e Ursula von der Leyen, considerata troppo a favore degli Usa. Il portavoce dell'esecutivo comunitario, Olof Gill: "Continuiamo a collaborare per finalizzare una dichiarazione congiunta"
I contro-dazi europei in risposta alle tariffe di Donald Trump saranno congelati per sei mesi e non entreranno quindi in vigore dal 7 agosto, come previsto originariamente. I passaggi tecnici per bloccarli verranno definiti dalla Commissione Ue domani, 5 agosto, con procedura d’urgenza. La principale partita sui dazi resta però ancora aperta. L’accordo quadro siglato tra Trump e Ursula von der Leyen non prevede ancora quali saranno i prodotti esentati dalle tariffe: l'Ue spera ad esempio che vi rientrino gli aerei, i farmaci, gli alcolici. Per questo, ricorda Olof Gill, portavoce della Commissione, "l’Ue continua a collaborare con gli Stati Uniti per finalizzare una dichiarazione congiunta, come concordato il 27 luglio”. Ma molti punti restano ancora da chiarire.
Commissione Ue: "Accordo è primo passo per chiarezza dei rapporti con Usa"
Tanto si è discusso sull’accordo quadro, che secondo molti è troppo sbilanciato a favore di Washington: l’Ue ha accettato un dazio base del 15% sulle merci da esportare e si è impegnata ad acquistare più energia e più armi dagli Stati Uniti. Olof Gill ne rivendica comunque il successo. "Ripristina la stabilità e la prevedibilità per i cittadini e le imprese su entrambe le sponde dell'Atlantico. Garantisce il mantenimento dell'accesso delle esportazioni dell'Ue al mercato statunitense, preserva le catene del valore transatlantiche profondamente integrate, salvaguarda efficacemente milioni di posti di lavoro e fornisce la base per una cooperazione strategica continua tra l'Ue e gli Stati Uniti", spiega il portavoce dell'esecutivo comunitario, aggiungendo che, con il patto, "è stata posta una prima importante base per ripristinare la chiarezza per le aziende dell'Ue che esportano negli Stati Uniti."
"Spetta agli Usa attuare gli altri punti dell'intesa"
Olof Gill mette anche in luce come, a differenza di quanto successo con altri partner commerciali, il dazio doganale del 15% include le aliquote della nazione più favorita, “il che significa che non è possibile applicare ulteriori aliquote oltre il limite massimo del 15%”. Così, dice, “l'Ue ottiene un immediato sgravio tariffario rispetto alle tariffe annunciate dagli Usa il 2 aprile. Gli altri elementi dell'accordo devono ora essere attuati dagli Stati Uniti". Insomma: Bruxelles si aspetta che Trump abbassi dal 27,5% al 15% i dazi sulle auto ed elimini il comparto dell'acciaio e dell'alluminio dal pesantissimo 50% imposto nei mesi scorsi.
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Trump minaccia alzare dazi a India: "Compra petrolio russo"
Intanto Trump continua ad attaccare l'India, sulle cui merci ha applicato dazi del 25%, in segno di protesta per i suoi rapporti economici con Mosca. "Non solo acquista enormi quantità di petrolio russo, ma poi, gran parte del petrolio acquistato, lo rivende sul mercato, ricavandone grandi profitti", scrive il tycoon su Truth, minacciando ancora di alzare le tariffe. "Non le importa quante persone in Ucraina vengano uccise dalla macchina da guerra russa", attacca Trump. "Prenderci di mira è ingiustificato e irragionevole. L'India prenderà tutte le misure per salvaguardare i suoi interessi nazionali e la sicurezza economica", risponde Randhir Jaiswal, portavoce del ministero degli Esteri indiano.
Trump: "Introito dazi per ridurre debito pubblico"
Il presidente Usa non perde poi occasione per rivendicare la decisione di imporre i dazi, che porteranno "centinaia di miliardi di dollari" da impiegare per ridurre il debito pubblico (ma si ipotizza anche una "distribuzione o un dividendo per i cittadini del nostro Paese, direi per le persone a medio e basso reddito").