Pahlavi, figlio dello scià si candida a guidare Iran: “Sono a disposizione del mio popolo"
MondoIl figlio dell’ultimo Scià di Persia si è detto pronto a guidare l’Iran in una fase di transizione democratica dopo un’eventuale caduta del regime degli ayatollah. In esilio da 45 anni negli Stati Uniti, invita gli iraniani a unirsi per un cambiamento. Le sue parole seguono quelle di Netanyahu, secondo cui l’Iran “sarà finalmente libero molto prima di quanto la gente pensi"
Reza Ciro Pahlavi II, figlio dell'ultimo Scià iraniano Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato nella rivoluzione del 1979, ha dichiarato di essere pronto a guidare l’Iran durante un’eventuale fase di transizione politica. "Sono a disposizione del mio popolo", ha affermato nei giorni scorsi, invitando gli iraniani a sfruttare il clima di tensione causato dalla guerra con Israele per rovesciare il regime degli ayatollah. (GUERRA ISRAELE-IRAN: LE NOTIZIE IN DIRETTA)
Pahlavi invoca democrazia e pace regionale: "Gli iraniani sono pronti ad agire"
Pahlavi si è detto pronto a guidare il suo Paese verso una “transizione democratica”, auspicando che l’Iran possa avviare relazioni stabili con gli altri Paesi della regione. Le sue parole si inseriscono in un contesto segnato anche dalle recenti dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo cui l'Iran “sarà finalmente libero molto prima di quanto la gente pensi" e "il popolo ebraico e il popolo persiano saranno finalmente in pace". Secondo Pahlavi, che vive in esilio negli Usa da 45 anni sotto la protezione dei servizi di sicurezza americani, "c'è una vasta coalizione di patrioti iraniani, in patria e all'estero, pronti ad agire".
Un possibile leader per la transizione
Nonostante la complessità della situazione, in Israele e negli Stati Uniti - Paesi che in passato avevano stretti rapporti con la monarchia persiana- , c'è chi considera Reza Pahlavi una possibile figura di riferimento per il futuro dell’Iran, in una eventuale fase di transizione. Il suo profilo resta dunque quello di un possibile punto di riferimento per un futuro Iran post-regime teocratico.
