Rodriguez è comparso in tirbunale nel pomeriggio di ieri, davanti al giudice Matthew Sharbaugh che lo ha informato dei suoi diritti e ha nominato un difensore d'ufficio, Elizabeth Mullin, per rappresentarlo. Il 30enne di Chicago è accusato di aver ucciso due impiegati dell'ambasciata israeliana a Washington: udienza preliminare prevista il 18 giugno
Elias Rodriguez, il 30enne di Chicago che ha ucciso due impiegati dell'ambasciata israeliana a Washington, rischia la pena di morte. Lo ha detto l'attorney general ad interim della capitale americana, Jeanine Pirro, in un briefing sull'attentato. L'uomo è comparso in tirbunale nel pomeriggio di ieri, davanti al giudice Matthew Sharbaugh che lo ha informato dei suoi diritti e ha nominato un difensore d'ufficio, Elizabeth Mullin, per rappresentarlo. Il giudice lo ha anche informato che alcune delle accuse a suo carico prevedono proprio la possibilità della pena di morte.
Il crimine d'odio e terrorismo
La sparatoria è ora oggetto di indagine per crimine d'odio e terrorismo, e potrebbero emergere ulteriori accuse, oltre ai due capi di imputazione per omicidio di primo grado e quello di omicidio di funzionari stranieri, ha spiegato Pirro, Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, in una conferenza stampa. "Si tratta di un crimine orribile e questi crimini non saranno tollerati né da me né dal mio ufficio". L'udienza preliminare è fissata per il 18 giugno: Rodriguez rimarrà in carcere.
Le accuse nei confronti di Rodriguez
Intanto proprio il Dipartimento di Giustizia statunitense ha incriminato Rodriguez per omicidio. Almeno una delle accuse – nello specifico l'uso di un'arma da fuoco per commettere un omicidio – prevede, come detto, la possibilità della pena di morte. Lo stesso Dipartimento, segmala la Cnn, ha emesso la medesima accusa capitale all'inizio di quest'anno contro Luigi Mangione, il presunto assassino del dirigente di UnitedHealthcare Brian Thompson. Rodriguez è anche accusato di omicidio di primo grado, omicidio di funzionari stranieri e uso di un'arma da fuoco durante un crimine violento. Era stato arrestato ieri sulla scena degli omicidi a Washington.
Chi è il fermato
Rodriguez è un attivista politico, da anni impegnato nella difesa dei diritti dei palestinesi. E' stato membro per un breve periodo del Partito per il Socialismo e la Liberazione, l'associazione marxista-leninista che ha lanciato negli ultimi giorni una raccolta firme contro quello che definisce il "genocidio" a Gaza: l'obiettivo è quello di raccoglierne un milione, così da poter mostrare "l'enorme opposizione al massacro che esiste nel mondo". Proprio al grido "Palestina libera", Rodriguez è stato fermato dalla polizia fuori dal museo ebraico dove ha ucciso Sarah Milgrom e Yaron Lishinsky.
Le reazioni all'omicidio
Dalla dura reazione di Tel Aviv, che ha accusato alcuni leader occidentali di aver alimentato il clima d’odio contro Israele, alla condanna unanime da parte dei governi europei, l’uccisione dei due dipendenti dell’ambasciata israeliana davanti al Jewish Museum di Washington ha generato un’ondata globale di dichiarazioni, accuse e solidarietà. Netanyahu ha denunciato una "selvaggia istigazione all'odio" contro Israele, mentre il ministro degli Esteri Saar ha puntato il dito contro "molti Paesi e organizzazioni internazionali, soprattutto europei". Tutte accuse respinte da Parigi, ad esempio, che le ha definite "oltraggiose". Intanto è stata rafforzata la sicurezza sui siti ebraici in tutta Europa per il rischio emulazione. Solidarietà è stata espressa anche dall'Italia. Tajani: “Sono vicino allo Stato d'Israele per il tragico assassinio di due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington. Scene di terrore e violenza da condannare con forza. L'antisemitismo figlio dell'odio contro gli ebrei va fermato, gli orrori del passato non possono più tornare".
