Due dipendenti dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi davanti al museo ebraico di Washington. L’episodio ha scatenato reazioni internazionali, con condanne da parte di leader mondiali. Trump condanna l’odio antisemita, Tajani parla di “scene di terrore da fermare”. Israele accusa l’Occidente di alimentare il clima di odio
Dalla dura reazione di Tel Aviv, che accusa alcuni leader occidentali di aver alimentato il clima d’odio contro Israele, alla condanna unanime da parte dei governi europei, l’uccisione di due dipendenti dell’ambasciata israeliana davanti al Jewish Museum di Washington ha generato un’ondata globale di dichiarazioni, accuse e solidarietà. Le vittime, una donna e un uomo, sono state colpite a distanza ravvicinata. È stato arrestato Elias Rodriguez, 30 anni, residente a Chicago. Ecco come hanno reagito governi, leader e istituzioni internazionali.
La reazione della Francia
La Francia ha voluto smentire seccamente il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, che ha accusato diversi Paesi europei di "incitamento all'odio'', proprio dopo l'attentato a Washington. Si tratta di ''dichiarazioni perfettamente oltraggiose e perfettamente ingiustificate'', ha ribattuto il portavoce del ministero degli Esteri di Parigi, Christophe Lemoine, ricordando che ''la Francia ha condannato, la Francia condanna e la Francia continuerà a condannare sempre e senza ambiguità alcuna ogni atto antisemita''.
Israele accusa: “Il sangue ebraico pagato dalla codardia dell’Occidente”
La reazione del governo israeliano è stata immediata e durissima. Il ministro Amichai Chikli ha affidato a X un attacco diretto contro alcuni leader occidentali: "Dobbiamo chiamare a rispondere per quello che è successo a Washington anche i leader irresponsabili dell'Occidente che sostengono l'odio" verso Israele. "Il presidente Emmanuel Macron, il premier Keir Starmer, il primo ministro canadese Mark Carney hanno tutti incoraggiato, in modi diversi, le forze del terrore senza tracciare linee rosse morali. Questa codardia viene pagata dal sangue ebraico”. In una nota ufficiale, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato: "Il primo ministro Benyamin Netanyahu è profondamente scioccato per l'orrendo attentato antisemita in cui sono stati assassinati due membri del personale dell'ambasciata israeliana a Washington". Parole di condanna anche dal ministro degli Esteri Gideon Sa’ar: “Notizie terribili stamattina con il terribile attentato in cui sono stati assassinati due dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington. I rappresentanti dello Stato di Israele sono sempre, e in questo periodo in particolare, ad alto rischio. Israele non si piegherà al terrorismo”.
Trump: “Orribili omicidi, odio e radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti”
Tra le prime voci a intervenire, quella del presidente statunitense Donald Trump, che ha affidato a Truth Social un messaggio dai toni netti. "Questi orribili omicidi, basati ovviamente sull'antisemitismo, devono finire, Ora”. "Odio e radicalismo - ha aggiunto - non hanno posto negli Stati Uniti. Condoglianze alle famiglie delle vittime. È così triste che cose del genere possano ancora succedere. Che Dio vi benedica tutti!".
Le condanne dei leader europei
L’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas ha espresso la propria condanna in un messaggio pubblicato sui social: "Sconvolta dall'uccisione di due dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington Dc. Nelle nostre società non c'è e non deve esserci posto per l'odio, l'estremismo e l'antisemitismo. Porgo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo di Israele”. Parole di ferma condanna anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha definito quanto accaduto “un atto atroce”. Anche la Francia ha espresso una posizione netta. In un messaggio su X il presidente francese, Emmanuel Macron, ha inviato "un pensiero alle famiglie e ai parenti delle vittime" dell'attentato "antisemita di Washington davanti al Museo ebraico". Il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot, inoltre, ha condannato oggi "un atto odioso di barbarie antisemita" dopo l'uccisione di due dipendenti dell'ambasciata di Israele negli Stati Uniti. "L'omicidio di due membri dell'ambasciata di Isarele vicino al Museo ebraico di Washington - ha scritto su X - è un atto odioso di barbarie antisemita. Nulla può giustificare una violenza del genere. Il mio pensiero va ai parenti e ai colleghi e allo stato di Israele". Il governo britannico di Keir Starmer ha condannato per bocca del ministro degli Esteri, David Lammy, l'uccisione a Washington di due funzionari dell'ambasciata israeliana negli Usa come frutto di "uno spaventoso attacco antisemita". Lammy si è detto "inorridito" sul suo profilo X e rivolge i suoi "pensieri alle vittime, alle famiglie e ai colleghi" colpiti.
Le reazioni dall'Italia, Tajani: “Antisemitismo va fermato”
Anche dall’Italia è arrivata una condanna ferma. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto su X: “Sono vicino allo Stato d'Israele per il tragico assassinio di due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington. Scene di terrore e violenza da condannare con forza. L'antisemitismo figlio dell'odio contro gli ebrei va fermato, gli orrori del passato non possono più tornare". La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilanciato sui social il post del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato quando avvenuto in un post su Facebook: "È gravissimo quanto avvenuto a Washington davanti al Jewish Museum con gli omicidi di due dipendenti dell'ambasciata israeliana al grido "Free Palestine. L'ennesimo gesto di odio antisemita che si inserisce in un clima sempre più allarmante. Non possiamo più ignorare i segnali che arrivano, in Italia come all'estero. Serve fermezza e un impegno concreto da parte di tutti per contrastare ogni forma di antisemitismo. Allo Stato di Israele giunga la mia vicinanza". Tra i primi a prendere una posizione anche il leader M5s, Giuseppe Conte: "Due dipendenti dell'ambasciata israeliana negli Stati Uniti sono stati brutalmente uccisi stanotte in un vile attentato a Washington. La violenza va condannata con la massima fermezza. Dobbiamo evitare che si alimenti l'orribile spirale dell'odio riportandoci agli anni più bui della nostra storia, segnati dall'oblio della ragione". A margine del convegno "Accoglienza e sicurezza. Un equilibrio possibile?" organizzato dal sindacato di polizia Coisp, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha risposto alle domande sull'allarme sicurezza relativamente ai siti ebraici dopo l'omicidio a Washington dei due dipendenti dell'ambasciata israeliana: "Eravamo già in una condizione di massima attenzione. Ci sono migliaia di siti già vigilati con una dinamica di graduale rafforzamento anche in forma fissa. Abbiamo sensibilizzato le strutture periferiche, prefetture e questure che intensificheranno azione di vigilanza". "Non credo sia il caso di lanciare allarmi - ha ribadito - ma l'attenzione era già ai massimi livelli e l'abbiamo sensibilizzata ulteriormente".

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