Il 4 maggio si tiene una ripetizione del voto, dopo che quello dello scorso anno - vinto da Calin Georgescu, indipendente di estrema destra ora escluso dalla corsa elettorale - è stato annullato tra diffuse preoccupazioni per l'interferenza russa e altre irregolarità
La Romania torna alle urne il 4 maggio per una ripetizione delle cruciali elezioni presidenziali, dopo che il voto originale dello scorso anno è stato annullato tra diffuse preoccupazioni per l'interferenza russa e altre irregolarità. Il sistema prevede che qualsiasi candidato che ottenga più del 50% dei voti registrati al primo turno venga dichiarato vincitore. In caso contrario, si procede al ballottaggio (già fissato per il 18 maggio, ndr) tra i due candidati che hanno ottenuto i punteggi più alti al primo turno.
Come si è arrivati alle nuove elezioni
Il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania lo scorso novembre era stato vinto da Calin Georgescu, un indipendente di estrema destra, anti-Ue e filo-russo. Ma, come ricostruito dal Guardian, documenti di intelligence declassificati hanno rivelato una possibile operazione di influenza russa, identificando oltre 85.000 attacchi informatici al sistema elettorale e 25.000 account TikTok precedentemente inattivi che avevano amplificato i messaggi di Georgescu. Le elezioni sono quindi state annullate due settimane dopo il voto e a febbraio Georgescu è stato indagato per diversi capi d'accusa, tra cui false dichiarazioni sui finanziamenti elettorali, uso illegale di tecnologie digitali e promozione di gruppi fascisti. Lui ha negato ogni illecito. Ad ogni modo, Georgescu non può correre nella nuova tornata elettorale. La Corte costituzionale dalle Romania ha bocciato il ricorso presentato dall'esponente di estrema destra contro la decisione dell'Ufficio elettorale centrale (Bec) di respingere la sua candidatura.
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Chi sono i candidati in corsa
Con Georgescu fuori dai gioci, ora, secondo i sondaggi. sarebbero quattro i candidati che hanno la possibilità di piazzarsi tra i primi due al primo turno del 4 maggio e di avanzare poi al decisivo ballottaggio del 18 maggio. Primo fra tutti è George Simion, 38enne leader del secondo partito rumeno, l'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) di estrema destra. Dietro Simion ci sono il candidato del Partito Socialdemocratico (PSD) e del Partito Nazionale Liberale (PNL) al governo, Crin Antonescu, e il sindaco centrista di Bucarest, Nicușor Dan, entrambi favorevoli all'adesione all'Ue e alla Nato e agli aiuti all'Ucraina. Poi c'è Victor Ponta, ex primo ministro del PSD dimessosi nel 2015 dopo che un incendio mortale in un night club aveva scatenato enormi proteste anti-corruzione.