Papa Francesco, il Rogito nella bara: "Pastore semplice e amato, attento agli ultimi"

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Un Pontefice capace di parlare "con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni", un "pastore semplice" e lontano "dall'autoreferenzialità", vicino a carcerati, disabili, tossicodipendenti, piccoli e anziani. Così Bergoglio viene ricordato nel “Rogito per il Pio Transito di Sua Santità Francesco”, testo che descrive in breve il suo pontificato, redatto in lingua latina, sigillato nella bara prima della sepoltura 

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Un Pontefice umile e vicino alla gente, “sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società”, favorevole al “dialogo con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni”, attento ai grandi temi della modernità (a partire dal cambiamento climatico). Un Papa che “ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale", che per il suo amore per “gli anziani e i piccoli” ha deciso di “iniziare le Giornate Mondiali dei Poveri, dei Nonni e dei Bambini". Così Bergoglio viene ricordato nel “Rogito per il Pio Transito di Sua Santità Francesco”, il testo che descrive in breve il suo pontificato, riportandone la vita e le opere, letto oggi, 25 aprile, e deposto all'interno della bara durante il rito della chiusura, nella Basilica di San Pietro. Redatto in lingua latina dal Cardinale Camerlengo, come vuole la tradizione, è tra gli oggetti che verrà sigillato dentro la bara prima della sepoltura del Papa (FUNERALI PAPA FRANCESCO, LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Il Rogito per Papa Francesco: “Si sentiva uno della gente”

Papa Francesco, si legge nel Rogito, "fu un pastore semplice e molto amato nella sua Arcidiocesi, che girava in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus” che percorrono la metropoli di Buenos Aires, sua città natale. “Abitava in un appartamento e si preparava la cena da solo, perché si sentiva uno della gente”, ricorda poi il documento.

Un Papa attento ai carcerati, ai disabili e ai tossicodipendenti

Bergoglio, continua il testo, “dai Cardinali riuniti in Conclave dopo la rinuncia di Benedetto XVI fu eletto Papa il 13 marzo 2013 e prese il nome di Francesco, perché sull'esempio del santo di Assisi volle avere a cuore innanzitutto i più poveri del mondo". Ecco quindi che nasce un Papa "sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società”, che “appena eletto scelse di abitare nella Domus Sanctae Marthae, perché non poteva fare a meno del contatto con le persone, e sin dal primo Giovedì Santo volle celebrare la Messa in Cena Domini fuori dal Vaticano, recandosi ogni volta nelle carceri, in centri di accoglienza per i disabili o tossicodipendenti".  

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Il dialogo con le altre religioni

 Il Rogito ricorda come Francesco abbia esecitato "il ministero Petrino con instancabile dedizione a favore del dialogo con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni, convocandoli talvolta in incontri di preghiera e firmando Dichiarazioni congiunte a favore della concordia tra gli appartenenti alle diverse fedi, come il Documento sulla fratellanza umana siglato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi con il leader sunnita al-Tayyeb".

Il Covid-19, le guerre, la difesa degli innocenti

Non sono stati anni facili quelli del Pontificato di Bergoglio. "Più volte la sua voce si è levata in difesa degli innocenti. Alla diffusione della pandemia da Covid-19, la sera del 27 marzo 2020 volle pregare da solo in piazza San Pietro, il cui colonnato simbolicamente abbracciava Roma e il mondo, per l'umanità impaurita e piagata dal morbo sconosciuto. Gli ultimi anni di pontificato sono stati costellati da numerosi appelli per la pace, contro la Terza guerra mondiale a pezzi in atto in vari Paesi, soprattutto in Ucraina, come pure in Palestina, Israele, Libano e Myanmar", si spiega ancora.

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"Testimone di uno stile sobrio, lontano dall'autoreferenzialità"

Il Rogito elenca anche i documenti di Papa Francesco, le quattro encicliche, le esortazioni apostoliche, le costituzioni (compresa la Praedicate Evangelium per la riforma della Curia romana). E sottolinea: "Il magistero dottrinale di Papa Francesco è stato molto ricco. Testimone di uno stile sobrio e umile, fondato sull'apertura alla missionarietà, sul coraggio apostolico e sulla misericordia, attento nell'evitare il pericolo dell'autoreferenzialità e della mondanità spirituale nella Chiesa".

Gli ultimi giorni

Poi si arriva agli ultimi giorni. “Dopo il ricovero del 4 luglio 2021, durato dieci giorni, per un intervento chirurgico presso il Policlinico Agostino Gemelli, Francesco il 14 febbraio 2025 si è recato nuovamente nello stesso ospedale per una degenza di 38 giorni, a causa di una polmonite bilaterale. Rientrato in Vaticano ha trascorso le ultime settimane di vita a Casa Santa Marta, dedicandosi fino alla fine e con la stessa passione al suo ministero petrino, seppure ancora non ristabilito del tutto”, dice il testo. E ricorda come, nel giorno di Pasqua, e meno di 24 ore dalla morte, “il 20 aprile del 2025, per un’ultima volta si è affacciato dalla loggia della Basilica di San Pietro per impartire la solenne benedizione Urbi et Orbi”. 

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