
Introduzione
È stato un fiume in piena quello che ha reso omaggio a Papa Francesco, nel primo giorno in cui le spoglie del Pontefice sono state esposte a San Pietro. Si sono registrate ore di fila per sostare solo pochi secondi: dall'apertura di mattina poco dopo le 11 e fino alle 19.30 di ieri, 23 aprile, sono state quasi 20mila le persone che hanno reso omaggio al feretro in basilica, secondo quanto ha fatto sapere la sala stampa vaticana.
La mattina era cominciata con il rito, solenne e commovente, della traslazione della salma del Pontefice: nella Cappella di Santa Marta, dove era stato vegliato per tutta la notte dai penitenzieri e dal parroco di San Pietro, don Agnello Stoia, il corpo di Francesco, deposto nella bara, è stato portato in spalla dai sediari fino in Basilica.
Quello che devi sapere
L’alloggio per i cardinali del Conclave
- E con la traslazione del corpo di Papa Francesco a San Pietro, hanno preso il via anche le operazioni di bonifica e di allestimento di casa Santa Marta per il Conclave. La residenza dove viveva Francesco infatti è proprio il pensionato vaticano che Papa Giovanni Paolo II aveva fatto ristrutturare al fine di dare un alloggio dignitoso ai cardinali che arrivavano a Roma per eleggere un nuovo Pontefice: fino ad allora, infatti, i porporati si erano spesso trovati a risiedere per queste occasioni in cellette scomode e disagevoli.
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Le bonifiche della residenza
- Già a partire da martedì 22 era scattato l'invito a quanti risiedono a Santa Marta - non solo la cosiddetta “famiglia pontificia” ma anche i religiosi, prelati, ambasciatori, e altri inquilini occasionali - a liberare le stanze. Mentre ieri, con la traslazione del corpo del Papa che viveva al secondo piano nella stanza 201, le operazioni sono entrate nel vivo. Si tratta di bonificare tutta la residenza, allestire paratie alle finestre per impedire i contatti con l'esterno, ma anche approntare tutto quanto sarà necessario per un soggiorno forzato.
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Il percorso da Santa Marta alla Sistina
- Infatti i cardinali mangeranno in ambienti comuni, potranno confessarsi e avranno momenti di preghiera. Ma tutto questo dovrà necessariamente avvenire lontano da persone che non abbiano prestato giuramento di riservatezza assoluta. E inoltre le forze della vigilanza vaticana controlleranno il percorso che almeno due volte al giorno, la mattina e nel primo pomeriggio, i porporati elettori dovranno fare per percorrere le poche centinaia di metri che dalla piazza di San Marta portano, attraverso via delle Fondamenta e i vari cortili, fino al "cuore" del Vaticano, il cortile di San Damaso, da dove ci sarà l'accesso alla Cappella Sistina.
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La storia di Santa Marta
- Prima della ristrutturazione voluta da Papa Giovanni Paolo II, con cui la struttura ha ricevuto la sua configurazione attuale, Santa Marta era storicamente un lazzaretto pontificio per i malati di colera. Si trattava insomma di un piccolo ospedale spuntato alla periferia dei palazzi apostolici, quando alla fine del XIX secolo il pontefice di allora temeva che l'epidemia del “morbo asiatico”, come veniva chiamato al tempo, arrivasse anche a Roma.
Da lazzaretto a rifugio
- Nel 1884, per volere di Papa Leone XIII, il palazzetto di Santa Marta divenne "lazzaretto dove accogliere le famiglie pontificie e quelle dei quartieri a ridosso di San Pietro" con una sorta di ambulatorio e una chiesa dedicata proprio a Santa Marta. Sempre Santa Marta, tra l'altro, divenne rifugio anche per molti ebrei negli anni della persecuzione nazifascista e per le rappresentanze diplomatiche in guerra con l'Italia di Mussolini e con la Germania hitleriana.
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Santa Marta e il Conclave
- Infine, arrivando al periodo attuale, Papa Giovanni Paolo II decise che Santa Marta sarebbe diventata appunto la “casa per il Conclave”: furono dunque disposti i lavori di ristrutturazione, che sono stati conclusi nel 1998: da allora la struttura è diventata di fatto l'albergo che è oggi, dove ha vissuto Papa Francesco e che si appresta ad accogliere i cardinali impegnati nella scelta del suo successore.
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