Chi è Pietro Parolin, cardinale italiano che potrebbe essere successore di Papa Francesco
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Funerali Papa Francesco, presenti e assenti tra i leader
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Introduzione
Dopo la morte di Papa Bergoglio, avvenuta il 21 aprile a 88 anni, si è presto iniziato a parlare di chi potrebbe essere il suo successore per il Soglio di Pietro (LO SPECIALE - I VIDEO - GLI AGGIORNAMENTI LIVE - TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE). Tra i cardinali italiani, i nomi più gettonati sono tre: il segretario di Stato Pietro Parolin, l'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Il favorito tra questi, e in realtà anche in generale, è Parolin. Ecco chi è
Quello che devi sapere
I favoriti
- Secondo i bookmaker non c’è già storia: il prossimo Papa sarà uno tra il cardinale italiano Pietro Parolin e quello filippino Luis Antonio Tagle. Stando alle quote delle agenzie britanniche, da sempre le più attive sulle scommesse extra-sportive, Parolin - attuale segretario di Stato vaticano - ha il 35% di possibilità di salire al soglio pontificio, mentre Tagle - pro-prefetto del Dicastero per l'evangelizzazione - è al 25%. Ai primi posti vengono quotati anche l'ungherese Peter Erdo, il portoghese Jose Tolentino, i due italiani Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, gli africani Fridolin Ambongo Besungu, Peter Turkson e Robert Sarah. Qualche agenzia del Regno non esclude neppure due ultraottantenni che non parteciperanno al Conclave ma sono comunque sulla carta eleggibili: l'italiano Angelo Scola, ex arcivescovo di Milano, e il canadese Marc Ouellet. Per la prima volta i pronostici coinvolgono anche l'intelligenza artificiale: per il momento la sua previsione è affine a quella dell’uomo. Il tabloid britannico Daily Mail, infatti, ha interrogato l'intelligenza artificiale su chi sarà il nuovo Papa e anche in questo caso è risultato vincitore il cardinale Parolin
- Per approfondire: Luis Antonio Tagle, chi è il cardinale filippino tra i favoriti per diventare Papa
Il cardinale Parolin tra i favoriti
- Il cardinale Pietro Parolin, quindi, è tra i nomi più gettonati per il successore di Papa Francesco. Nonostante le sue ritrosie personali, il segretario di Stato di Bergoglio sembra essere tra i favoriti soprattutto per le sue capacità di mediare tra le varie anime e di rassicurare sia i “progressisti” in continuità con Francesco sia i “conservatori”. Ecco chi è Pietro Parolin
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Chi è Pietro Parolin
- Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, è nato il 17 gennaio 1955 a Schiavon, in provincia e nella diocesi di Vicenza. Ha 70 anni, era molto vicino a Papa Francesco e al momento è membro del Consiglio di Cardinali e di questi Dicasteri: per la Dottrine dalla Fede; per i Vescovi; per le Chiese Orientali; per l'Evangelizzazione; per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ha lavorato diversi anni all’estero e nelle missioni diplomatiche. È particolarmente esperto in questioni riguardanti il Medio Oriente e la situazione geopolitica del continente asiatico
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Le origini
- Nella sua biografia sul sito del Vaticano si legge che è cresciuto “in una famiglia semplice e profondamente cattolica”. Suo padre aveva un negozio di ferramenta e vendeva macchine agricole, mentre sua madre era maestra elementare. Parolin ha frequentato fin da piccolo la parrocchia del suo paese: il parroco don Augusto Fornara è stato un punto di riferimento spirituale e ha avuto un forte ruolo nella scelta di diventare sacerdote. A segnare l’infanzia di Parolin, così come quella di sua sorella e di suo fratello (che all’epoca aveva 8 mesi), è stata anche la morte del padre in un incidente stradale nel 1965
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Gli studi e la vocazione
- A 14 anni Parolin è entrato nel seminario di Vicenza. Dopo la maturità classica, ha continuato gli studi di Filosofia e Teologia. È stato ordinato sacerdote il 27 aprile 1980, a 25 anni, dal vescovo Arnoldo Onisto e incardinato a Vicenza
I primi incarichi e il perfezionamento degli studi
- Per due anni Parolin è stato vice parroco nella parrocchia della Santissima Trinità a Schio, in Veneto. Poi è stato inviato a Roma, dove ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1983 è entrato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica e nel 1986 si è laureato in Diritto canonico alla Gregoriana con una tesi dedicata al Sinodo dei vescovi
All’estero
- Tanti gli incarichi all’estero, dopo l’ingresso nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1° luglio del 1986. Parolin, si legge sempre nella sua biografia sul sito del Vaticano, è stato nelle rappresentanze pontificie in Nigeria fino al 1989 e dal 1989 al 1992 in Messico. Poi ha prestato la sua opera nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove ha lavorato fino al 2002. Tra le altre cose, in questo periodo ha accompagnato “il cardinale Etchegaray nella missione compiuta nel maggio 1993 nel Rwanda, sconvolto dalla guerra civile, e ha fatto parte della delegazione, guidata dall’arcivescovo Tauran, che nel giugno 1997 ha partecipato alla diciannovesima sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata ad ambiente e sviluppo. Dal 2000 ha collaborato con il vescovo Nicora su questioni legate all’attuazione della revisione del Concordato lateranense del 1984, con particolare riguardo all’ordinariato militare e all’assistenza religiosa nelle carceri e negli ospedali”
La nomina di Giovanni Paolo II
- Il 30 novembre del 2002 Giovanni Paolo II ha nominato Parolin sotto-segretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato: Parolin ha svolto questo incarico per quasi sette anni. Durante questo periodo è intervenuto in diversi consessi internazionali, “testimoniando in particolare l’attenzione della Santa Sede ai temi della pace e dei diritti essenziali della persona umana, con un sguardo particolare anche ai problemi dello sviluppo economico e sociale mondiale”
Di cosa si è occupato in quegli anni
- Nella biografia sul sito del Vaticano, si legge ancora che Parolin è “particolarmente esperto di questioni riguardanti l’area mediorientale e, più in generale, la realtà geopolitica del continente asiatico”. Tra le altre cose, ha lavorato “per tessere e rafforzare i rapporti tra Santa Sede e Vietnam”: ha fatto parte delle delegazioni del Vaticano che sono andate in Vietnam tra l’aprile e il maggio 2004, nel marzo 2007 e nel febbraio 2009 - quando si è riunito per la prima volta il gruppo di lavoro congiunto sulle relazioni diplomatiche bilaterali - mentre tra giugno e luglio 2005 ha condotto in Vaticano alcune sessioni di lavoro con una delegazione della commissione governativa vietnamita per gli affari religiosi in visita alla Santa Sede. Inoltre, ha contribuito “a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi, convinto della necessità di un impegno condiviso per creare le condizioni di una pace giusta e duratura”. Nel dicembre 2008 è stato alla guida della delegazione che ha partecipato ai lavori della Commissione bilaterale permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, riunita per portare avanti i negoziati tra le due parti dopo l’Accordo fondamentale sancito nel 1993
La nomina di Benedetto XVI
- Il 17 agosto 2009 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela. Il 12 settembre successivo ha ricevuto l’ordinazione episcopale sempre da Papa Ratzinger nella basilica Vaticana, con consacranti i cardinali Bertone e Levada. A Caracas, dove è arrivato il 3 novembre 2009 e ha presentato le credenziali il 12 gennaio 2010, ha lavora in particolare “per ristabilire un clima di rispetto e di collaborazione tra Governo e Chiesa cattolica, in vista di un impegno comune soprattutto sul terreno della giustizia sociale e della lotta a povertà e delinquenza”
La nomina di Papa Francesco a Segretario di Stato
- Arriviamo a Papa Francesco. Il 31 agosto 2013 Bergoglio ha nominato Parolin suo Segretario di Stato e ha fissato l’inizio effettivo del suo servizio al successivo 15 ottobre. In quel periodo, però, Parolin era ricoverato a Padova per un intervento chirurgico: così, durante una breve cerimonia che si è svolta nella biblioteca della Segreteria di Stato, il Pontefice gli ha dato il benvenuto in absentia. Parolin ha preso il posto del cardinale Bertone, che ha lasciato l’incarico dopo oltre sette anni. Parolin è stato dimesso il 25 ottobre e, dopo alcuni giorni di convalescenza in Veneto, è tornato in Vaticano il 16 novembre e ha iniziato la sua nuova missione il 18, dopo aver concelebrato la messa con il Pontefice a Santa Marta. Il 13 dicembre, nella Sala Regia, ha incontrato per la prima volta gli ambasciatori dei Paesi che hanno relazioni con la Santa Sede (nella foto, Parolin è con il presidente Sergio Mattarella)

La nomina a cardinale
- A dicembre 2013 Parolin ha partecipato ai lavori della seconda riunione del Consiglio di Cardinali, che era stato istituito da Papa Francesco per aiutarlo nel governo della Chiesa e per studiare un progetto di revisione della Pastor bonus. È stato presente anche alle riunioni successive e dal luglio 2014 il Pontefice ha stabilito che partecipasse a pieno titolo come gli altri otto membri del Consiglio. Parolin è stato nominato cardinale da Papa Francesco: è stato “creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 22 febbraio 2014, del Titolo dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela”. Inoltre, nel 2018 Bergoglio ha deciso di inserire Parolin nell’Ordine dei Vescovi. “In data 26 giugno 2018, con Rescriptum ex Audentia Ss.mi, il Santo Padre Francesco ha deciso di cooptare nell'Ordine dei Vescovi il cardinale Pietro Parolin, equiparandolo in tutto ai cardinali insigniti del titolo di una Chiesa suburbicaria”. Infine, al rinnovo del Consiglio di Cardinali perché era scaduto il mandato del precedente, Bergoglio il 7 marzo 2023 ha nominato il cardinalle Parolin membro del nuovo Consiglio
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in questa scheda
- I favoriti
- Il cardinale Parolin tra i favoriti
- Chi è Pietro Parolin
- Le origini
- Gli studi e la vocazione
- I primi incarichi e il perfezionamento degli studi
- All’estero
- La nomina di Giovanni Paolo II
- Di cosa si è occupato in quegli anni
- La nomina di Benedetto XVI
- La nomina di Papa Francesco a Segretario di Stato
- La nomina a cardinale
- Leggi anche
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