Israele Medio Oriente, Hamas: quasi mille morti in 48 ore dopo fine tregua

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Migliaia di manifestanti hanno partecipato a una protesta contro il governo, bloccando l'ingresso principale di Gerusalemme. È di oltre 400 morti e quasi 600 feriti il bilancio dei raid sulla Striscia di Gaza, dopo che Israele ha messo fine alla tregua. Netanyahu: "È solo l'inizio, i negoziati saranno sotto il fuoco". "Hamas non ha chiuso la porta ai negoziati”, ha ribadito all’Afp un leader del movimento. Libano, casco blu Unifil ferito nell'esplosione di una mina nel sud

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Secondo Hamas, a Gaza ci sarebbero già 970 morti in 48 ore: è il bilancio dei raid sulla Striscia dopo che Israele ha messo fine alla tregua accusando Hamas di non voler liberare gli ostaggi. Attacchi anche durante la scorsa notte. 

Migliaia di manifestanti stanno partecipando a una protesta contro il  governo, bloccando l'ingresso principale di Gerusalemme mentre marciano  verso la residenza del primo ministro Benyamin Netanyahu: chiedono lo stop ai bombardamenti su Gaza ripresi nelle scorse ore e chiedono nuove trattative per la liberazione degli ostaggi.

Ben Gvir torna ministro della Sicurezza e il suo partito di destra ortodossa rientra nel governo. Il movimento islamista al potere nell'enclave palestinese chiede di fare pressioni sugli Usa per fermare gli attacchi dello Stato ebraico.

"Hamas non ha chiuso la porta ai negoziati, ma insistiamo sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi”: lo ha ribadito oggi all'agenzia di stampa Afp un leader del movimento, Taher al-Nounou.

In Libano intanto un casco blu Unifil è rimasto ferito nell'esplosione di una mina nel sud.

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Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO

I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE IMMAGINI

Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. DI CHI SI TRATTA

Nucleare in Iran, la Cina annuncia un incontro con Mosca e Teheran

Pechino ospiterà i colloqui trilaterali venerdì 14 marzo. "Le tre parti si scambieranno opinioni sulla questione nucleare iraniana e su altre questioni di interesse reciproco", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri cinese. LEGGI QUI

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco  del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente   offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che  va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

Herzog a Netanyahu: "Orgoglioso del sistema giudiziario"

Il presidente israeliano Isaac Herzog e' intervenuto, dopo l'attacco del primo ministro Benjamin Netanyahu al sistema giudiziario. "Il sistema giudiziario forte e indipendente di Israele e' una risorsa per la nostra democrazia e il presidente di Israele ne e' molto orgoglioso", ha fatto sapere il capo di Stato. Netanyahu ha postato un messaggio su X: "In America e in Israele, quando un forte leader di destra vince un'elezione, il Deep State di sinistra utilizza il sistema giudiziario come arma per contrastare la volonta' popolare. Non vinceranno in nessuno dei due posti!". Poco prima, la polizia aveva arrestato due persone sospettate di contatti con agenti stranieri e riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, lo scandalo su presunti pagamenti di Doha verso assistenti dello stesso Netanyahu.

Israele, media: "2 arresti legati a scandalo Qatargate"

Sono state arrestate con l'accusa di contatti con un agente straniero e riciclaggio di denaro due persone interrogate dalla polizia nell'ambito del cosiddetto Qatargate, lo scandalo su presunti pagamenti di Doha verso assistenti del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito Yedioth Ahronoth, precisando che gli investigatori sono arrivati in serata a casa dei sospettati, descritti come "figure centrali" nel caso, hanno proceduto alle perquisizioni e li hanno tratti in arresto. Alcune ore fa l'emittente pubblica Kan ha trasmesso registrazioni in cui l'imprenditore israeliano Gil Birger, di base nel Golfo, ha ammesso di aver trasferito denaro da un lobbista impiegato dal Qatar all'assistente di Netanyahu, Eli Feldstein. Fino al 10 aprile e' in vigore un'ordinanza dle tribunale che impedisce la pubblicazione della maggior parte dei dettagli riguardanti l'indagine.

Netanyahu convoca governo per votare licenziamento capo Shin Bet

Benjamin Netanyahu ha convocato per domani mattina la riunione del governo per votare il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Nella mozione che verrà messa ai voti si afferma che Bar terminerà il mandato il 20 aprile a causa "della persistente sfiducia personale e professionale" del premier nei suoi confronti, sfiducia a cui aveva fatto riferimento lo stesso Netanyahu annunciando domenica la decisione di rimuovere Bar. 

Intanto, continuano in tutto Israele le proteste contro la decisione di Netanyahu, che viene accusato di voler sostituire Bar con un suo fedelissimo per poter insabbiare l'inchiesta in corso sui legami illeciti dell'ufficio del premier con il Qatar. Anche questa sera i manifestanti si sono riuniti di fronte alla residenza privata del premier, con la polizia che ha usato anche gli idranti per disperderli. 

Mentre la procuratrice generale, Gali Baharav-Miara contesta che il premier abbia l'autorità di licenziare Bar senza consultarla e presentare "motivazioni effettive e legali". Netanyahu ha risposto accusando Baharav-Miara di "abusare della sua autorità". 

Gaza: un lungo tavolo tra le macerie per la cena di Ramadan

Immagini diffuse sui social da Gaza mostrano la popolazione che  prepara un  Iftar collettivo, il pasto serale che interrompe il digiuno  durante il  Ramadan, a Rafah, nel sud della Striscia, tra le rovine  rimaste dopo i  combattimenti LE IMMAGINI

Israele, aperta indagine sulla morte di un dipendente Onu a Gaza

Israele ha dichiarato di aver avviato un'indagine sulla morte di un dipendente bulgaro delle Nazioni Unite avvenuta oggi nella Striscia di Gaza, dopo che un'agenzia dell'Onu ha riferito che uno dei suoi dipendenti è rimasto ucciso in un'esplosione di cui l'esercito israeliano ha negato la responsabilità. "Esprimiamo cordoglio per la morte del cittadino bulgaro, un dipendente delle Nazioni Unite, avvenuta oggi nella Striscia di Gaza", ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein su X. "Le circostanze dell'incidente sono oggetto di indagine. Sottolineiamo che l'esame iniziale non ha trovato alcun collegamento con l'attività delle Idf", ha aggiunto. 

Netanyahu posta contro sistema giudiziario: Herzog lo sconfessa

Un post polemico pubblicato sull'account ufficiale del primo ministro Benyamin Netanyahu sulla piattaforma X è stato inizialmente rimosso e poi ripubblicato sull'account personale del premier in ebraico: "In America e in Israele, quando un leader forte di destra vince le elezioni, il deep state al servizio della sinistra sfrutta in modo distorto il sistema giudiziario per contrastare la volontà del popolo. Non vinceranno né in Israele né in America. Noi restiamo forti insieme". A stretto giro un messaggio su X dell'ufficio del presidente Isaac Herzog: "Il sistema giudiziario forte e indipendente di Israele è una risorsa per la nostra democrazia e il presidente di Israele ne è molto orgoglioso".

Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni

L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA

Netanyahu: noi come Usa, magistratura contro popolo

"In  America e in Israele, quando un forte leader di destra vince  un’elezione, il Deep State di sinistra utilizza il sistema giudiziario  come arma per contrastare la volontà popolare. Non vinceranno in nessuno  dei due posti! Restiamo forti insieme". Lo ha scritto su X il premier  israeliano Benjamin Netanyahu. Tra i commenti, c'è quello di Elon Musk,  il potente consigliere del presidente americano Donald Trump, che ha  risposto con un "100%" indicando quanto sia d'accordo. Il rapporto del premier israeliano con la giustizia è tormentato:  'Bibi' è attualmente sotto processo per corruzione, frode e abuso di  fiducia. La riforma del settore, promossa all'inizio del 2023 dal suo  governo, è stata duramente attaccata da opposizione e manifestanti che  sono scesi in piazza per mesi, denunciandone i rischi per la tenuta  democratica del Paese. La coalizione di maggioranza ha più volte avuto  scontri con il procuratore generale Gali Baharav Miara, tanto da aver  espresso l'intenzione a breve di licenziarla perché accusata di negare  "l'autorità esplicita del governo". Stesso destino è stato annunciato per il capo dello Shin Bet, Ronen  Bar, a causa di una "crescente mancanza di fiducia" con il capo di  governo. La sua cacciata, secondo l'opposizione, è legata, tra i vari  motivi, al cosiddetto Qatargate, lo scandalo riguardante dei consiglieri  del premier che avrebbero preso soldi da Doha e sui quali l'agenzia di  intelligence interna avrebbe aperto un'indagine. Per l'ufficio di  Netanyahu, il caso è una "fake news".

Libano, casco blu Unifil ferito nell'esplosione di una mina nel sud

Andrea Tenenti, portavoce della forza di pace dell'Unifil ha confermato che un peacekeeper è rimasto ferito durante un'attività operativa ed è stato trasportato in un ospedale di Beirut per essere operato. L'esplosione è avvenuta tra i villaggi di Zibqine e Yater, vicino al confine con Israele. LEGGI QUI

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui,  grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di  Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia  di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano  morte e distruzione. IL VIDEO

Usa: "Proposta c'è ancora ma finestra si sta chiudendo"

C'è ancora "una proposta ponte sul tavolo che estenderebbe il cessate il fuoco" a Gaza, ma l'opportunita' per farlo si sta "chiudendo rapidamente". Lo ha sottolineato il dipartimento di Stato Usa, citato da Reuters. "Al momento, abbiamo ancora una proposta ponte sul tavolo che estenderebbe il cessate il fuoco e vedrebbe il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui l'americano Edan Alexander. Cio' vedrebbe anche il rilascio di un numero considerevole di palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane", ha affermato un portavoce, puntando il dito contro Hamas. "L'opportunità c'è ancora, ma si sta chiudendo rapidamente". Martedi' notte Israele ha rotto la tregua e ha ripreso a bombardare Gaza accusando Hamas di aver respinto le proposte avanzate. Il gruppo militante palestinese ha negato di aver chiuso la porta ai negoziati, insistendo sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi ma che Israele attui quello già firmato.

Hamas: "Israele responsabile conseguenze incursione via terra a Gaza"

"Riteniamo Israele pienamente responsabile delle conseguenze dell'incursione via terra nella Striscia di Gaza". Lo dichiara Hamas in una nota a seguito dall'annuncio da parte dell'esercito israeliano dell'avvio di operazioni di terra mirate nell'enclave palestinese.

Tuttavia, il movimento radicale palestinese ha confermato "l'impegno nei confronti dell'accordo di cessate il fuoco firmato", invitando i mediatori "ad assumersi le proprie responsabilità nel porre un freno a queste violazioni irresponsabili" da parte dello Stato ebraico.

Hamas: "Israele responsabile conseguenze incursione via terra a Gaza"

"Riteniamo Israele pienamente responsabile delle conseguenze dell'incursione via terra nella Striscia di Gaza". Lo dichiara Hamas in una nota a seguito dall'annuncio da parte dell'esercito israeliano dell'avvio di operazioni di terra mirate nell'enclave palestinese. Tuttavia, il movimento radicale palestinese ha confermato "l'impegno nei confronti dell'accordo di cessate il fuoco firmato", invitando i mediatori "ad assumersi le proprie responsabilità nel porre un freno a queste violazioni irresponsabili" da parte dello Stato ebraico.

Idf annuncia demolizione decine strutture a Jenin e Nablus

Le forze armate israeliane hanno annunciato l'intenzione di demolire decine di strutture nel campo profughi di Jenin e in quello di Al Ain, vicino a Nablus. Lo riferisce Haaretz. La pressione militare israeliana in Cisgiordania e' aumentata negli ultimi mesi e alla fine di gennaio l'Idf ha lanciato l'operazione 'Muro di ferro', costringendo migliaia di residenti a lasciare Jenin e Tulkarem.

Netanyahu, denaro Qatar a consiglieri è "fake news"

L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha liquidato come "fake news" lo scandalo Qatargate, che vede assistenti del capo di governo sospettati di aver ricevuto denaro dal Qatar. La magistratura ha imposto la censura sulla pubblicazione di qualsiasi dettaglio ma i media hanno riferito dell'apertura di un'indagine in merito da parte dello Shin Bet. Nel caso sarebbe coinvolto Eli Feldstein, arrestato a novembre nell'ambito di un altro caso, con l'accusa di aver fatto trapelare un documento altamente classificato alla stampa per agevolare la narrativa del governo. "Questa nuova fake news e' un disperato tentativo di fabbricare prove di un crimine inesistente", ha affermato l'ufficio di Netanyahu, mentre gli avvocati di Feldstein hanno affermato che il loro cliente non era a conoscenza del fatto che il denaro ricevuto da un uomo d'affari provenisse dal Qatar. Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha denunciato le connessioni tra l'indagine aperta dallo Shin Bet su Qatargate e l'annunciato licenziamento del capo dell'agenzia di intelligence interna, Ronen Bar. "Non appena lo Shin Bet ha iniziato a indagare sul suo ufficio, Netanyahu ha deciso di licenziare Ronen Bar in un processo illegale", ha affermato, sostenendo che "questo licenziamento mira a ostacolare una seria indagine penale".

Netanyahu, potrebbe aprirsi fronte ampio in Cisgiordania

"Siamo consapevoli della possibilità che possa aprirsi un fronte più ampio in Giudea e Samaria (la Cisgiordania)". Lo ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu in visita alla base dei combattenti sotto copertura della Border Police della Cisgiordania, come riferisce il suo ufficio.

Amb. Israele: "Non c'era alternativa alla ripresa dei raid"

"Israele non aveva alternativa. Dobbiamo riportare a casa tutti i nostri ostaggi, i vivi e i morti. Ma Hamas ha rifiutato tutte le proposte degli Stati Uniti e non abbiamo avuto altra scelta". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, in merito alla decisione del governo Netanyahu di riprendere la guerra nella Striscia di Gaza. "La guerra durerà finché Hamas non rilascerà gli ostaggi o si arrenderà o chiederà la ripresa dei negoziati, rifiutata alla fine del cessate il fuoco", precisa. "Certamente i familiari dei rapiti sono molto molto preoccupati, ma dovevamo scegliere tra due mali, è stata una decisione molto difficile da prendere. Non siamo riusciti a portarli tutti a casa attraverso i negoziati. Hamas, dopo 17 giorni dalla fine del cessate il fuoco, non ha voluto continuare con i rilasci. Quindi, la pressione militare è l'unico modo che abbiamo per riportarli a casa. E allo stesso tempo per impedire a Hamas di riacquistare potere nella Striscia". 

Protezione civile Gaza: 436 morti dalla ripresa dei raid

Almeno 436 persone sono rimaste uccise dalla ripresa dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza, nella notte tra lunedì e martedì. Lo riferisce all'Afp la Protezione civile di Gaza. Il portavoce del ministero della Sanità del governo di Hamas, Zaher al-Wahidi, ha confermato questo bilancio all'Afp che in precedenza aveva invece parlato di "970 morti in 48 ore" in una notizia poi annullata.

Guterres chiede indagine per membro staff Onu ucciso a Gaza

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto un'indagine per il membro dello staff delle Nazioni Unite ucciso dagli attacchi a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq. Guterres "è profondamente addolorato e scioccato nell'apprendere della morte, condanna fermamente tutti gli attacchi al personale delle Nazioni Unite e chiede un'indagine completa". 

In Italia per cure 18 minori da Gaza, molti pazienti oncologici

Diciotto minori palestinesi, per la maggior parte pazienti oncologici, che necessitano di soccorso sanitario urgente a seguito della crisi umanitaria in corso a Gaza, saranno trasferiti in Italia su due velivoli C-130J, uno dell'Aeronautica Militare e uno della Guardia di Finanza. La missione MedEvac - Medical Evacuation è realizzata nell'ambito del Meccanismo europeo di Protezione civile, attivato dall'Oms ed è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile attraverso la Cross - Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario - di Pistoia, in collaborazione con il ministeri degli Esteri, dell'Interno, della Salute, della Difesa, Covi, Aeronautica Militare, Guardia di Finanza e le Prefetture interessate all'accoglienza dei pazienti e degli accompagnatori. "Sono stati determinanti - informa la Protezione civile - il sostegno delle ambasciate d'Italia al Cairo e a Tel Aviv e del ministero della Salute egiziano, e lo sforzo congiunto di tutto il Servizio nazionale di Protezione civile che ha consentito la realizzazione dell'evacuazione medica nel giro di pochi giorni". A bordo, insieme ai piccoli pazienti, al personale sanitario e ai volontari, sono presenti anche 29 accompagnatori e funzionari del Dipartimento.  L'aereo dell'Aeronautica Militare rientrerà in Italia già in serata da Ram-On, in Israele, con a bordo 9 pazienti e 15 accompagnatori, mentre il volo di ritorno della Guardia di Finanza, con a bordo altri 9 pazienti e 14 accompagnatori, decollerà domani. Ad accogliere i pazienti saranno le aziende ospedaliere delle regioni Puglia, Campania, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia. L'operazione si aggiunge alle azioni umanitarie a sostegno della popolazione civile di Gaza già intraprese dall'Italia, con oltre 350 cittadini palestinesi evacuati, tra cui congiunti di cittadini italiani e minori bisognosi di assistenza medica. 

Ambasciata Israele: "Non c'era alternativa alla ripresa dei raid"

"Israele non aveva alternativa. Dobbiamo riportare a casa tutti i nostri ostaggi, i vivi e i morti. Ma Hamas ha rifiutato tutte le proposte degli Stati Uniti e non abbiamo avuto altra scelta". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, in merito alla decisione del governo Netanyahu di riprendere la guerra nella Striscia di Gaza. "La guerra durerà finché Hamas non rilascerà gli ostaggi o si arrenderà o chiederà la ripresa dei negoziati, rifiutata alla fine del cessate il fuoco", precisa. "Certamente i familiari dei rapiti sono molto molto preoccupati, ma dovevamo scegliere tra due mali, è stata una decisione molto difficile da prendere. Non siamo riusciti a portarli tutti a casa attraverso i negoziati. Hamas, dopo 17 giorni dalla fine del cessate il fuoco, non ha voluto continuare con i rilasci. Quindi, la pressione militare è l'unico modo che abbiamo per riportarli a casa. E allo stesso tempo per impedire a Hamas di riacquistare potere nella Striscia". 

Idf, lanciata operazione di terra limitata nel sud e nel centro di Gaza (2)

I militari israeliani confermano di aver avviato "nelle ultime 24 ore" una serie di operazioni di terra nel centro e nel sud di Gaza per creare una zona cuscinetto tra la parte settentrionale e quella meridionale dell'enclave palestinese. Parte dell'operazione comprende l'ampliamento del controllo verso il centro del Corridoio Netzarim. L'obiettivo, secondo quanto reso noto, è allargare la 'zona di sicurezza'. 

"Le Idf continueranno a operare contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza per proteggere i cittadini dello Stato di Israele", aggiungono, con l'annunciata decisione di dispiegare la Brigata Golani nella zona di responsabilità del Comando sud. L'Unità "resterà pronta per operazioni a Gaza", precisano all'indomani dei raid aerei sulla Striscia che - stando alle denunce arrivate da Gaza - hanno fatto centinaia di morti.

Media: "Usa ha toni duri con Anp ma continua a finanziarla"

L'amministrazione Trump ha inasprito i toni nei confronti dell'Autorita' Palestinese, ma continua a finanziare le sue forze di sicurezza in Cisgiordania. Lo hanno riferito al Times of Israel una fonte statunitense e una palestinese. Per andare incontro alle richieste americane, a inizio febbraio il presidente dell'Autorita' palestinese, Mahmoud Abbas, aveva revocato i sussidi alle famiglie dei detenuti nelle carceri israeliane. Ma il dipartimento di Stato la settimana scorsa ha ammonito che non basta: "Vogliamo vedere fatti e non parole". Nonostante i toni forti, le forze di sicurezza dell'Anp continuano a ricevere finanziamenti da Washington, parte dalla Cia, ma l'ammontare e' segreto, e parte dall'Ufficio per il controllo internazionale degli stupefacenti (Incle) che per l'anno fiscale 2025 dovrebbe far arrivare 47 milioni di dollari. I fondi, spiega il quotidiano, saranno sbloccati tra un mese, quando l'amministrazione avra' terminato la revisione di 90 giorni di tutti i programmi di aiuti esteri.

Idf, lanciata operazione di terra limitata nel sud e nel centro di Gaza

Truppe israeliane sono entrate nella zona del Corridoio Netzarim, prendendo il controllo di circa la metà dell'aerea, fino alla Salah a-Din Road, si legge. Le Idf confermano anche il dispiegamento della Brigata Golani nella zona sud del confine di Gaza, pronte per future azioni.

Israele, a via operazioni di terra mirate a Gaza

A quanto riporta il Times of Israel, le operazioni hanno l'obbiettivo di espandere la zona cuscinetto. Truppe della 252esima divisione sono entrate nel corridoio di Netzarim e hanno preso il controllo di meta' dell'area, fino al corridoio Filadelfia. La brigata Golani e' stata dispiegata nella parte meridionale del confine con Gaza, pronta a intervenire.

Idf, operazione di terra a Gaza, ripreso l'asse Netzarim

Il portavoce dell'Idf ha affermato che nelle ultime 24 ore l'esercito ha avviato operazioni di terra mirate nel centro della Striscia di Gaza e a sud, con l'obiettivo di "espandere l'area di sicurezza e creare un cuscinetto parziale tra la parte settentrionale della Striscia e quella meridionale". Come parte dell'operazione, le forze hanno ripreso il controllo al centro dell'asse Netzarim. Allo stesso tempo, è stato deciso che le forze della Brigata Golani sarebbero state posizionate nel settore meridionale pronte a operare. 

Onu: "Morte operatore Unops non un caso; rispettare immunità"

"Non e' stato casuale, ma come minimo un incidente". Lo ha dichiarato Jorge Moreira da Silva, direttore esecutivo della missione Unops, l'agenzia Onu per progetti e servizi delle Nazioni Unite e sottosegretario generale dell'Onu, in una conferenza stampa a Bruxelles, parlando dell'attacco di questa mattina contro la residenza dell'Unops, in cui un operatore internazionale della missione di cui e' a capo e rimasto ucciso a Gaza. "L'incidente di oggi segue gli attacchi di ieri, ma anche di due giorni fa", ha specificato. "Quello che sappiamo e' che un ordigno e' stato lanciato o sparato contro le infrastrutture ed e' esploso all'interno dell'edificio. Non sappiamo in questa fase di che tipo si trattasse: se si trattasse di armi sganciate dall'aria, di artiglieria o di razzi", ha confermato Moreira da Silva. "Va sottolineato - ha aggiunto - che non si e' trattato di un'azione di rimozione di ordigni inesplosi nel luogo in cui si trovava l'esplosione, che non e' quindi correlata ad alcuna attivita' di sminamento" della missione Onu. "Gli attacchi contro le sedi umanitarie sono una violazione del diritto internazionale. Il personale delle Nazioni Unite e i suoi locali devono essere protetti da tutte le parti in conflitto", ha aggiunto. Nell'incidente, oltre alla vittima, sono rimaste ferite almeno altre 5 persone, alcune in modo grave, con ferite o perdita di "occhi e arti", ha spiegato il funzionario Onu. Non ci sono conferme, ancora, per un'altra possibile vittima, che non apparterrebbe comunque al personale delle Nazioni Unite. L'edificio, ha sottolineato ancora Moreira da Silva, "si trovava in un'area isolata e non c'erano altri edifici nelle vicinanze. Si trattava di un locale molto noto nell'area di Deir al Balah". Una struttura, ha concluso, in cui soggiorna e alloggia spesso il personale Onu e di cui l'esercito israeliano e' a conoscenza. Una zona definita "deconflicted", fuori dalle zone di conflitto, di fatto una zona franca, esclusa dalle operazioni di guerra.

Israele, a via operazioni di terra mirate Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato l'avvio di operazioni di terra mirate a Gaza.

Idf, colpite decine di obiettivi di Hamas a Gaza in 24 ore

Idf e Shin Bet hanno attaccato decine di obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce l'esercito israeliano. Nell'operazione sono stati eliminati Yasser Muhammad Harb Moussa, responsabile della sicurezza dell'ufficio politico di Hamas, e Muhammad Jamassi, presidente del comitato d'emergenza del movimento. Moussa era coinvolto nella pianificazione di attacchi contro Israele ed era stato vicino a Yahya Sinwar, ucciso in ottobre. Jamassi ricopriva ruoli chiave nella leadership di Hamas e coordinava attività terroristiche. L'operazione mirava a colpire le capacità militari e governative del gruppo. 

Video Katz alla gente di Gaza: "Liberate tutti gli ostaggi" (2)

"Abitanti di Gaza, questo è un ultimo avvertimento", afferma il ministro della Difesa. "Il primo Sinwar ha distrutto Gaza, il secondo Sinwar finirà di distruggerla", ha aggiunto riferendosi al leader ucciso a ottobre Yahya Sinwar, e a al fratello Mohammed Sinwar, attuale alto comandante militare di Hamas che si presume sia ancora vivo. "Gli attacchi dell'aeronautica contro i terroristi di Hamas sono stati solo il primo passo. Diventerà molto più difficile e ne pagherete il prezzo pieno", ha detto, "l'evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento riprenderà presto", avverte Katz. 

Video Katz alla gente di Gaza: "Liberate tutti gli ostaggi"

In un video rivolto alla popolazione di Gaza, il ministro della Difesa Israel Katz ha avvertito che "l'evacuazione della popolazione dalle zone di battaglia ricomincerà presto. Se tutti gli ostaggi israeliani non saranno rilasciati e Hamas non sarà espulso da Gaza, Israele agirà con forze che non avete ancora conosciuto. Accettate il consiglio del presidente Usa, restituite gli ostaggi, rimuovete Hamas e vi si apriranno altre possibilità, tra cui la partenza per altri luoghi del mondo per chi lo desidera", ha detto. 

Idf: "Uccisi altri due dirigenti Hamas. Sei da ieri"

E' salito a sei il numero degli alti dirigenti di Hamas uccisi dalle forze israeliane dopo la ripresa dell'offensiva a Gaza, ieri. A riferirlo e' stato l'Idf che, sui suoi canali social, ha pubblicato un'infografica con foto, nomi e carica dei sei. Nel mirino oggi sono finiti Yasser Muhammad Harb Mousa e Muhammad al Jamasi. Mousa era "responsabile della sicurezza nell'ufficio politico di Hamas ed ex capo dell'ufficio sviluppo nel comitato esecutivo dell'organizzazione". Secondo l'Idf, Mousa "era responsabile della promozione e della direzione delle attivita' terroristiche contro Israele", stretto collaboratore tra gli altri del leader storico Yahya Sinwar. Al Jamasi era invece a capo del Comitato di emergenza di Hamas. Nei raid di ieri sono stati uccisi Essam al Diis (considerato di fatto il premier di Hamas), Mahmoud Marzouk Ahmad Abu Wutfa (responsabile dell'apparato di sicurezza interna), Ahmed Amar Abdullah Alhata (ministro della Giustizia) e Bahajat Hassan Mohammed Abu Sultan (capo delle Forze di sicurezza interna di Hamas).

Macron: "Ripresa ostilità drammatico passo indietro"

La ripresa degli attacchi decisa da Israele sulla Striscia di Gaza in violazione dell'accordo di tregua con Hamas va nella direzione sbagliata. A sottolinearlo e' stato il presidente francese Emmanuel Macron che oggi ha ricevuto a Parigi il re di Giordania Abdallah II. "La ripresa degli attacchi israeliani, nonostante gli sforzi dei mediatori, rappresenta un drammatico passo indietro", ha detto Macron. "E' drammatico per i palestinesi di Gaza, che sono di nuovo piombati nel terrore dei bombardamenti, ed e' drammatico per gli ostaggi e le loro famiglie che vivono nell'incubo dell'incertezza", ha ricordato.

Colpita residenza Onu, 1 morto e 5 feriti stranieri (3)

Secondo il Segretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ai progetti, Jorge Moreira da Silva, l'attacco alla residenza di Deir el-Balah "non puo' essere classificato come un incidente". Parlando a Bruxelles poche ore dopo l'attacco, Moreira da Silva ha osservato che l'edificio era stato "quasi colpito" lunedi' ed e' stato nuovamente colpito ieri, dopodiche' le Nazioni Unite hanno contattato le autorita' israeliane per riconfermare che si trattava di un edificio "protetto dalle operazioni militari". "La struttura era ben nota all'esercito israeliano ed era protetta dal conflitto. Cio' significa che tutti sapevano che chiunque lavorasse al suo interno era personale delle Nazioni Unite", ha osservato, aggiungendo che la costruzione si trova in una zona isolata senza altri edifici nelle vicinanze. Il portavoce dell'ospedale Al-Aqsa, Khalil Degran, ha dichiarato ai giornalisti che tutti i dipendenti delle Nazioni Unite coinvolti avevano documenti di identita' stranieri. Sulla matrice dell'attacco, Moreira da Silva non si sbilancia limitandosi a dire che un ordigno e' stato "lasciato o lanciato" all'interno dell'infrastruttura ed e' esploso. I testimoni diretti dell'attacco, che sono "sotto shock", non hanno saputo dire se si sia trattato di una bomba, un missile o altro. La priorita', ha aggiunto, e' evacuare i cinque feriti, alcuni dei quali sono rimasti mutilati. "Quello che sta succedendo a Gaza e' impensabile. Ero a Gaza tre settimane fa, in contatto con il mio team, e ho visto la loro assoluta dedizione. Loro e il resto del personale e delle strutture delle Nazioni Unite non dovrebbero mai essere presi di mira. Gli attacchi alle strutture umanitarie violano il diritto internazionale", ha sottolineato Moreira da Silva.

Sono 2 gli operatori Onu uccisi a Gaza in raid di Israele

Il direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti (Unops) Jorge Moreira da Silva ha confermato, ai cronisti a Bruxelles, la morte di un funzionario internazionale dell'ufficio locale dell'Unops a Gaza e il grave ferimento di almeno cinque altri operatori nella loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. Fonti delle Nazioni Unite, citate dalla France Presse, hanno affermato c'è una seconda vittima nello staff. Moreira da Silva, non ha confermato il secondo decesso in via ufficiale. Non è chiara la natura dall'attacco che, è stato sottolineato, proveniva comunque dalle forze israeliane. 

Scontri tra manifestanti e polizia davanti a residenza Netanyahu

A Gerusalemme, migliaia di manifestanti si sono radunati per protestare contro il governo e chiedere un accordo per la liberazione degli ostaggi a Gaza, per la prima volta dalla ripresa dei raid Idf su Gaza. La tensione è salita quando alcuni manifestanti hanno tentato di sfondare le barricate per raggiungere la residenza privata del premier Benjamin Netanyahu, scontrandosi con la polizia. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che le forze dell’ordine hanno arrestato diverse persone tra la folla che cercavano di oltrepassare le barriere.

In altre aree della città, centinaia di manifestanti si sono seduti sui marciapiedi, scandendo slogan per chiedere la liberazione degli ostaggi. "È successo a Ron Arad, potrebbe succedere a tutti noi", hanno gridato, riferendosi all’ufficiale dell’aeronautica israeliana scomparso in Libano nel 1986 e da tempo presunto morto. 

Nei pressi della residenza ufficiale di Netanyahu, un altro gruppo di manifestanti ha bloccato lo snodo di Paris Square, sedendosi sull’asfalto in segno di protesta. Il blocco stradale è previsto fino alle 17.

Scontri con polizia a proteste per Bar e ostaggi

Scontri sono divampati tra la polizia e i manifestanti che protestano vicino alla residenza del premier Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme, per la liberazione degli ostaggi e contro il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronan Bar. Lo riferisce il Times of Israel. Migliaia di persone hanno aderito alla protesta. Alcuni dimostranti hanno cercato di sfondare le transenne e sono stati fermati dalla polizia. Altri si sono seduti sui marciapiedi e gridato slogan per chiedere la liberazione degli ostaggi ancora a Gaza. Un gruppo di manifestanti ha occupato pacificamente un incrocio vicino all'abitazione del premier.

Oggi e domani in Italia 18 bambini palestinesi per cure

Ventisette palestinesi, tra cui 10 bambini e ragazzini bisognosi di cure mediche, arriveranno oggi a Roma dalla Striscia di Gaza nell'ambito della collaborazione tra Italia, Israele e Organizzazione mondiale per la Sanita'. Si tratta del primo di due trasferimenti - il secondo sara' domani - per un totale di 47 persone, tra cui 18 malati. L'evacuazione di oggi riguarda 10 pazienti e i loro familiari, per un totale di 27 persone: usciranno attraverso il valico di Kerem Shalom, con successivo trasferimento a Ramon (Eilat) gestito dall'OMS e dalle autorita' israeliane. Da li' un Boeing KC-767 dell'Aeronautica Militare prelevera' i pazienti per il rientro in Italia oggi stesso. La seconda operazione, prevista per domani, prevede la partenza dal Cairo di 8 pazienti e familiari, per un totale di 20 persone. Questi pazienti, evacuati nei giorni scorsi da Gaza con il sostegno dell'OMS, sono attualmente ricoverati presso l'Ospedale Italiano Umberto I in Egitto. Il trasferimento in Italia avverra' con un volo messo a disposizione dalla Guardia di Finanza. Entrambe le evacuazioni, fanno sapere fonti della Farnesina, sono coordinate dalla Protezione Civile, che si occupa anche della successiva assegnazione dei pazienti agli ospedali italiani, con l'Unita' di Crisi del ministero degli Esteri, in collaborazione con il Comando Operativo di Vertice Interforze. Con queste due operazioni umanitarie, l'Italia si conferma il quarto Paese al mondo e il primo occidentale ad aver organizzato l'evacuazione e il trasferimento in ospedali specializzati di bambini palestinesi dalla Striscia di Gaza. A oggi, un totale di 107 minori e relative famiglie (per un totale di 286 persone) sono stati trattati in strutture italiane.

Sale a due bilancio vittime dipendenti Onu in raid Idf a Gaza

Due dipendenti delle Nazioni Unite sono stati uccisi in un attacco che ha colpito un edificio dell'Onu a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte delle Nazioni Unite all'Afp.

Le vittime lavoravano per conto dell'Ufficio Onu per i servizi ai progetti (Unops) e per il Servizio per l'azione contro le mine (Unmas), ha aggiunto la fonte. 

Scontri davanti casa Netanyahu tra manifestanti e polizia

Manifestanti si sono scontrati con la polizia mentre cercavano di superare le barriere per raggiungere la residenza privata del primo ministro Benyamin Netanyahu, come riferiscono i media israeliani. Migliaia di persone stanno protestando a Gerusalemme contro la decisione del governo di rimuovere il capo dello Shin Bet Ronen Bar oltre a chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi, e la fine dei combattimenti a Gaza. Le immagini mostrano agenti di polizia che cercano di arginare i manifestanti mentre la folla tenta di sfondare le barriere. 

Tajani: "Molto preoccupati, vogliamo che riprenda quanto prima trattativa"

“Siamo molto preoccupati. Vogliamo che riprenda quanto prima la trattativa per arrivare alla seconda fase di cessate il fuoco e di liberazione totale di ostaggi israeliani”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un evento alla Fondazione De Gasperi. 

Media: "Domani possibile riunione governo su rimozione capo Shin Bet"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di convocare una riunione del governo domani per votare la rimozione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo riporta Ynet, secondo cui, dopo la riunione del governo di ieri sera, i ministri e i consiglieri di Netanyahu hanno discusso della possibilità di votare domani su Bar per consentire al governo di votare domenica sulla rimozione del procuratore generale Gali Baharav-Miara. 

Peacekeeper ferito da mina in sud Libano, è finlandese non in gravi condizioni

E' un finlandese della Force Commander Reserve, a quanto apprende l'Adnkronos, il peacekeeper ferito da una mina nel sud del Libano. Trasportato in ospedale a Beirut, non sarebbe in gravi condizioni. 

Starmer: immagini scioccanti da Gaza dopo ripresa raid

Le immagini dei bambini colpiti e i numeri delle vittime a Gaza sono "scioccanti". Lo ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer all'inizio del Question Time alla Camera dei Comuni sottolineando di essere "profondamente preoccupato" per la ripresa dei raid da parte di Israele. 

Idf smentisce di avere attaccato un edificio Onu a Gaza

Un portavoce dell'Idf ha smentito che l'esercito abbia attaccato un complesso dell'Onu a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In precedenza, il ministero della Salute di Hamas ha affermato che un dipendente Onu è stato ucciso in un bombardamento israeliano su una struttura dell'organizzazione. 

Hamas: 970 morti nei raid israeliani in 48 ore a Gaza

Il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza gestito da Hamas, ha annunciato che nelle ultime 48 ore i raid israeliani hanno ucciso 970 palestinesi. 

Colpita residenza Onu, 1 morto e 5 feriti stranieri

Un dipendente non palestinese dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ai progetti (Unops) nella Striscia di Gaza è stato ucciso in un attacco israeliano contro una residenza dell'agenzia. Secondo fonti dall'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir Al-Balah, nell'attacco sono rimaste ferite altre cinque persone, anche loro straniere.

Unifil: casco blu ferito in esplosione mina nel Libano

Secondo l'agenzia di stampa statale libanese National news agency, un membro della forza di pace delle Nazioni Unite è rimasto ferito nell'esplosione di una mina nel sud del Paese. Andrea Tenenti, portavoce della forza di pace dell'Unifil ha confermato che un peacekeeper è rimasto ferito durante un'attività operativa ed è stato trasportato in un ospedale di Beirut per essere operato. L'esplosione è avvenuta tra i villaggi di Zibqine e Yater, vicino al confine con Israele. 

Manifestazione a Gerusalemme contro ripresa attacchi Gaza

Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Gerusalemme per manifestare contro la ripresa dei bombardamenti a Gaza, dove si trovano ancora 59 ostaggi, e contro il licenziamento di Ronen Bar, capo dello Shin Bet. I manifestanti sono arrivati dopo una marcia di quasi un'ora e mezza organizzata dal movimento pro-democrazia Black Flags, iniziata con blocchi sull'autostrada 1, che collega la città a Tel Aviv, fino allo svincolo di Sarakhov.

Putin: stiamo completando sconfitta ucraini in regione Kursk

Le truppe russe stanno completando la sconfitta del gruppo delle Forze armate ucraine nella regione di Kursk. Lo ha dichiarato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, come riporta la Tass. 

Macron avverte: nessuna soluzione militare Israele a Gaza

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha denunciato che la ripresa degli attacchi israeliani a Gaza costituisce "un drammatico passo indietro" e ha avvertito che "nessuna soluzione militare" sarà possibile nel territorio palestinese.

Hamas: bombe Israele su Gaza, morto operatore Onu straniero

Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha annunciato che uno dei membri del personale straniero che lavorava per le organizzazioni delle Nazioni Unite è stato ucciso e altri quattro sono rimasti feriti in seguito al bombardamento israeliano della loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. L'operatore è deceduto all'arrivo all'ospedale dei martiri di Al-Aqsa, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. 

MO, Silvestri: "Ripreso genocidio, Meloni dica cosa intende fare"

"È ricominciato un genocidio" a Gaza e "lei, da madre, ci dice che è preoccupata ma faccia la presidente del Consiglio e ci dica, invece, cosa farà per fare in modo che non muoiano dei bambini e se ci può assicurare che non stiamo vendendo armi" agli israeliani. Silvestri ha citato la canzone 'Niente paura' di Ligabue ("Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare") e ha osservato che "a elencare i vostri fallimenti, se permette un po' di paura ce l'abbiamo".

Israele: migliaia di manifestanti in marcia contro il governo

Migliaia di manifestanti stanno partecipando a una protesta contro il governo, bloccando l'ingresso principale di Gerusalemme mentre marciano verso la residenza del primo ministro Benyamin Netanyahu, come si vede dalle immagini trasmesse dalle tv. I manifestanti si oppongono alla decisione del primo ministro di rimuovere il capo dello Shin Bet Ronen Bar e alla ripresa dei combattimenti a Gaza. "La follia deve finire prima che non ci sia più nessuno da salvare, prima che non ci sia più un Paese", ha dichiarato ai manifestanti la leader della protesta Shikma Bressler.

Madrid: "Rottura della tregua a Gaza un dramma inaccettabile"

La rottura della tregua a Gaza da parte di Israele "è un dramma inaccettabile" che ha provocato ieri la morte di oltre 400 civili, e "sia in Medio Oriente come in Ucraina è molto evidente chi vuole continuare la guerra". E' quanto ha rilevato il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in un'intervista radiofonica a Rne "Continueremo a lavorare in vista della conferenza delle Nazioni Unite di giugno, per sostenere la soluzione dei due stati" in Medio Oriente", ha detto Albares, per il quale "dalla querra, dai bombardamenti indiscriminati non può uscire nulla di buono". Il capo della diplomazia spagnola ha ribadito che "tutti gli ostaggi devono essere liberati, ma il popolo palestinese ha il diritto alla pace, alla speranza e a uno stato". Quanto alla tregua di 30 giorni negli attacchi alle infrastrutture energetiche concordata dai presidenti di Stati Uniti e Russia in Ucraina, Albares l'ha definita "positiva". "Ma dista molto da un cessate il fuoco ed dalla pace che auspicano la Spagna e l'Unione Europea", ha segnalato. E ha ribadite che Madrid continuerà a sostenere "il presidente Volodymyr Zelensky nella difesa della libertà del popolo ucraino per tutto il tempo che sarà necessario". Per il ministro degli Esteri, "sia a Gaza che in Ucraina è molto evidente chi vuole andare avanti con la guerra, ritenendola un modo di risolvere differenze fra gli Stati e fra i popoli, invece di utilizzare la democrazia".

Berlino: "Raid israeliani a Gaza distruggono le speranze di pace"

I raid di Israele a Gaza "stanno distruggendo le tangibili speranze di così tanti israeliani e palestinesi di porre fine alle sofferenze tra tutte le parti" coinvolte: lo ha detto oggi la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. Parlando prima di partire per il Libano, la ministra ha invitato "tutte le parti" del conflitto a "mostrare moderazione, rispettare il diritto umanitario e tornare ai colloqui", dopo che centinaia di persone sono state uccise dagli attacchi israeliani a Gaza.

Volantini dell'Idf a Nablus: "Non date rifugio ai terroristi"

L'Idf ha distribuito volantini nel campo profughi di Al-Ain a Nablus, in Cisgiordania, in cui si legge che "gli abitanti del campo, così come quelli di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, hanno pagato un prezzo pesante per aver permesso ai terroristi di operare nelle loro aree". L'esercito avverte inoltre che "ogni luogo che darà rifugio ai terroristi pagherà un prezzo elevato" e che "le forze di sicurezza israeliane li elimineranno con la forza e con tutti i mezzi disponibili". Lo riferiscono i media locali.

Ministro Giordania: "Un attacco contro l'umanità, va fermato"

"Stiamo monitorando attentamente il brutale e aggressivo bombardamento israeliano sulla Striscia di Gaza. È in corso un attacco contro l'umanità che va immediatamente fermato". Così al Sole 24 Ore il ministro dell'Informazione della Giordania Mohammad al-Momani, portavoce del governo. "La Giordania - aggiunge - continua a essere impegnata nel suo sforzo diplomatico. Non c'è alternativa alla soluzione dei due Stati. Se non si concede ai palestinesi il diritto all'autodeterminazione questo conflitto è destinato a durare". "Le nostre relazioni strategiche con gli Stati Uniti sono forti e permettono un confronto franco e amichevole - aggiunge - Abbiamo ricevuto segnali dagli americani sulla ripresa dell'assistenza per il nostro settore idrico. È un segnale positivo. Voglio però sottolineare che noi abbiamo un piano arabo per la Striscia di Gaza: il piano egiziano. Rappresenta il punto di partenza e il quadro di riferimento per affrontare la situazione a Gaza. Continuiamo a sostenere con forza i negoziati, perché la soluzione ad una pace duratura è una soltanto: la creazione di uno Stato palestinese". Per la guerra a Gaza "l'Europa può fare molto di più. Non solo per la vicinanza geografica, ma anche per i legami storici con questa parte del Medio Oriente. Ma serve un impegno concreto, non solo dichiarazioni di principio. Anche nell'interesse della sua stabilità".

Kallas: "Gaza inaccettabile, domenica vedrò arabi in Egitto"

"Ieri ho parlato con il ministro israeliano Gideon Saar e gli ho detto che ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali. "Il valico ci Rafah, dove c'è la missione Ue, è chiuso. Perché? Abbiamo davvero bisogno di fare pressioni perciò domenica andrò in Egitto per incontrare il quintetto arabo, per discutere", ha annunciato. "E poi voglio dire una cosa: l'Ue forse non si vede ma siamo costantemente in contatto con le parti e siamo noi che stiamo tenendo viva la soluzione dei due Stati".

Israele: "Trasferito denaro all'ex portavoce di Netanyahu"

L'emittente pubblica israeliana Kan ha pubblicato la registrazione in cui l'uomo d'affari israeliano Gil Birge, che lavora con i Paesi del Golfo, afferma di aver trasferito denaro da un lobbista statunitense con interessi in Qatar a un importante collaboratore del primo ministro Benyamin Netanyahu. Il servizio riguarda il cosiddetto caso Qatargate israeliano su cui indaga lo Shin Bet (la sicurezza interna) e che coinvolge alcuni stretti collaboratori del primo ministro. Tre giorni fa Netanyahu ha annunciato il licenziamento del direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, che avrebbe dovuto essere votato ieri dal governo. La seduta è stata poi rinviata per la ripresa della guerra a Gaza e Ronen Bar ha coordinato l'attacco insieme con il capo di stato maggiore. Ieri sera 40mila persone sono scese in piazza per protestare contro il licenziamento che viene legato proprio all'inchiesta sui collaboratori del premier. Nella registrazione, l'imprenditore Gil Birger afferma di essere stato contattato dal lobbista Jay Footlik per consegnare il denaro a Eli Feldstein, stretto collaboratore di Netanyahu, affermando che gli era stato chiesto di effettuare il pagamento per motivi fiscali. "Mi ha chiesto di aiutarlo per problemi di Iva", dice Birger, affermando che il lavoro era correlato agli ostaggi. Le registrazioni sono state pubblicate nonostante un tribunale abbia emesso un'ordinanza di silenzio sul caso. L'indagine è stata avviata in seguito alle rivelazioni secondo cui l'ex portavoce di Netanyahu, Feldstein, accusato di aver danneggiato la sicurezza nazionale in un caso riguardante il furto e la fuga di notizie di documenti classificati delle Idf, lavorava per il Qatar tramite una società internazionale incaricata da Doha di fornire ai giornalisti israeliani storie pro-Qatar, mentre era impiegato presso l'Ufficio del primo ministro.

Media: "Idf non ha colpito alti comandanti, potrebbero avere i rapiti"

Nell'attacco a Gaza di martedì, l'aeronautica militare ha colpito 80 obiettivi di Hamas e della Jihad islamica in circa 10 minuti. Sono stati presi di mira i comandanti di medio livello di Hamas e Jihad islamica palestinese e alcuni alti funzionari politici ma non sono stati colpiti gli alti comandanti come Mohammed Sinwar, che potrebbero avere ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani. Finora l'Idf ha evitato di colpire zone del centro della Striscia poiché in diversi momenti della guerra, ci sono state segnalazioni di rapiti tenuti prigionieri in quelle aree.

Iran: "Stop rapporti con Missione accertamento fatti dell'Onu"

L'Iran non interagirà con la Missione di accertamento dei fatti delle Nazioni Unite in alcuna circostanza e, se il rapporto della missione sull'Iran verrà approvato, Teheran riconsidererà la sua cooperazione e interazione con i meccanismi per i diritti umani delle Nazioni Unite: lo ha detto ieri sera il rappresentante permanente del Paese presso l'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini. La Missione di accertamento dei fatti del Consiglio per i diritti umani sull'Iran, nella sua riunione di martedì, ha sottolineato gravi violazioni dei diritti fondamentali in Iran e una severa repressione dei manifestanti durante il movimento del 2022. Secondo l'Irna, Bahreini ha accusato i Paesi occidentali di "cercare di politicizzare i diritti umani contro l'Iran ignorando le questioni fondamentali sui diritti umani, inclusa la crisi palestinese".

Idf: "Nella notte colpito sito militare di Hamas nel nord di Gaza"

La notte scorsa l'esercito israeliano (Idf) "ha colpito un sito militare di Hamas nel nord di Gaza, dove si stavano preparando a lanciare proiettili contro il territorio israeliano", riferisce su Telegram l'Idf. "Inoltre, la Marina israeliana ha colpito diverse imbarcazioni nella zona costiera della Striscia di Gaza - prosegue il messaggio -. Queste imbarcazioni erano destinate a essere utilizzate per attività terroristiche da Hamas e dalla Jihad islamica. L'Idf continua a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza per rimuovere qualsiasi minaccia ai civili israeliani e alle truppe dell'Idf".

Hamas ribadisce: "Non abbiamo chiuso la porta ai negoziati"

Hamas "non ha chiuso la porta ai negoziati": lo ha ribadito oggi all'agenzia di stampa Afp un leader del movimento, Taher al-Nounou, dopo i massicci bombardamenti effettuati ieri da Israele sulla Striscia di Gaza e le minacce di escalation del governo israeliano. "Hamas non ha chiuso la porta ai negoziati, ma insistiamo sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi", ha affermato Nounou, contattato telefonicamente dal Cairo. "Non abbiamo precondizioni, ma chiediamo che (Israele) sia costretto a cessare immediatamente (le ostilità) e ad avviare la seconda fase dei negoziati" previsti dall'accordo di tregua entrato in vigore il 19 gennaio, ha aggiunto. Già ieri, il portavoce del movimento - Abdel-Latif al-Qanoua - aveva affermato che Hamas "continuerà a trattare in modo flessibile e positivo con i mediatori per respingere l'aggressione".

Proteste anti-Israele a Tunisi, vandalizzata sede Maersk

L'edificio che ospita la sede di Tunisi del gruppo danese di trasporti marittimi Maersk è stato vandalizzato ieri in segno di protesta contro la presunta collaborazione della società con Israele: lo riferiscono il portale Business News e altri media locali. Membri del Coordinamento Azione Congiunta per la Palestina hanno imbrattato l'ingresso della sede con spray rosso ed hanno gridato slogan denunciando il ruolo della Maersk nel trasporto di merci che - a loro avviso - favorirebbe le politiche israeliane. Le autorità hanno avviato un'indagine per identificare i responsabili, mentre la Maersk - che era stata oggetto nei mesi scorsi a Tunisi di azioni simili - ha presentato denuncia alle autorità per atti vandalici.

Hamas: "Si faccia pressione su Usa per fermare raid Israele"

Hamas chiede di "fare pressione" sugli Stati Uniti, il principale sostenitore di Israele, affinché quest'ultimo cessi gli attacchi sulla Striscia di Gaza che, secondo le autorità israeliane, mirano a costringere Hamas ad ulteriori rilasci di ostaggi. "Invitiamo i paesi amici che sostengono la giusta causa palestinese a fare pressione sul governo degli Stati Uniti affinché ponga fine a questa aggressione e a questa guerra genocida contro civili indifesi", ha scritto in una dichiarazione il movimento islamista palestinese.

Gaza: "14 morti in raid israeliani su Khan Yunis e Rafah"

L'emittende araba Al Jazeera afferma che almeno 14 persone sono morte in attacchi israeliani che hanno colpito stamattina Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Gaza, Tunisia: "Raid Israele violano accordo di cessate il fuoco"

La Tunisia ha condannato fermamente l'"aggressione sionista" condotta ieri dall'esercito israeliano in diverse zone della Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri di Tunisi, che ha definito l'attacco "barbarico", ha parlato di una "flagrante violazione" dell'accordo di cessate il fuoco e un "totale rifiuto" dei principi del diritto umanitario internazionale. "Queste azioni - si legge in un comunicato -, rappresentano un tentativo di sabotare gli sforzi per la de-escalation e un intento deliberato di destabilizzare la regione". "La persistenza dell'entità sionista nella sua 'guerra di sterminio' contro il popolo palestinese, sotto gli occhi della comunità internazionale, dimostra la sua incapacità di annientare il diritto palestinese all'autodeterminazione", prosegue la nota: "Più i massacri si moltiplicano, più si intensifica la determinazione del popolo palestinese a resistere e liberare la propria terra". Pur riaffermando il suo impegno per l'attuazione della legittimità internazionale, la Tunisia chiede una mobilitazione globale per porre fine a questi "orribili massacri" e "ribadisce il suo sostegno al popolo palestinese nella sua lotta per stabilire uno Stato indipendente in tutto il territorio palestinese, con al-Quds come capitale".

Hamas: "13 morti in raid israeliani su Gaza nella notte"

La Protezione Civile della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha reso noto che la notte scorsa 13 persone sono state uccise in seguito ai nuovi attacchi dell'esercito israeliano. Israele "ha effettuato diversi attacchi aerei...]che hanno causato la morte di 13 persone e decine di feriti, tra cui donne e bambini, a Khan Younis (sud, ndr) e nella città di Gaza", ha detto all'agenzia di stampa Afp il portavoce del servizio di soccorso, Mahmoud Bassal. In precedenza, l'emittende araba Al Jazeera aveva riferito di almeno 14 vittime.

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