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Papa Francesco, i medici: “Non è fuori pericolo ma adesso non è in pericolo di vita”

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Papa Francesco, medici: Pontefice non ancora fuori pericolo
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Papa Francesco, medici: Pontefice non ancora fuori pericolo
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Il Pontefice è in cura da una settimana per una polmonite bilaterale al Policlinico Gemelli di Roma. In un briefing con i giornalisti, i medici che hanno Bergoglio in cura hanno spiegato: “Non è allettato, non è attaccato ai macchinari, mantiene il suo buonumore e ha sempre voluto che dicessimo la verità”. Ancora: “La malattia cronica rimane, il Papa lo sa, ha detto 'Mi rendo conto che la situazione è grave’”. Rimarrà ricoverato "almeno tutta la prossima settimana"

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È ormai una settimana che Papa Francesco è in ospedale, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dallo scorso 14 febbraio. Nel pomeriggio c'è stato un incontro dei medici che hanno in cura il Santo Padre con i giornalisti. Il Papa “non è fuori pericolo ma adesso non è in pericolo di vita”, hanno spiegato. Aggiungendo che "non è allettato, non è attaccato ai macchinari, mantiene il suo buonumore e ha sempre voluto che dicessimo la verità". Rimarrà ricoverato "almeno tutta la prossima settimana", hanno detto ancora. La Sala stampa vaticana in mattinata aveva fatto sapere che l'ultima notte è "trascorsa bene" per il Pontefice. Per Bergoglio, 88 anni, colpito da una polmonite bilaterale, emersa in seguito alle complicanze di un’infezione polimicrobica, continuano quindi le cure. Il bollettino medico diffuso nella serata del 20 febbraio parlava di condizioni cliniche "in lieve miglioramento”. Tra oggi e domani si capirà come sta reagendo alla nuova terapia.

Il briefing dei medici

Nel briefing con i giornalisti, durato una quarantina di minuti, i medici hanno subito messo in chiaro che “non ci sono cose non dette”. “Il Papa ha sempre voluto che dicessimo la verità”, ha spiegato il professore Sergio Alfieri, riferendosi ai bollettini diramati in questi giorni. Ha aggiunto che il Pontefice “non è allettato, è presente”. Inoltre, “mantiene il suo buonumore”. “È di buonumore e fa battute. L'altro giorno gli ho detto: 'Buongiorno Santo Padre'. E lui mi ha risposto: 'Buongiorno santo figlio'. Tanto per dire", ha raccontato il professor Alfieri.

"Il Papa non è fuori pericolo"

I medici hanno sottolineato che "il Papa non è fuori pericolo ma adesso non è in pericolo di vita”. “Oggi è andato in cappella a pregare”, ha detto Alfieri. E ancora: “È fragile ma ha un cuore forte. Sta come un signore di 88 anni con una infezione polimicrobica: virus, miceti, batteri. La malattia cronica rimane, il Papa lo sa, ha detto 'Mi rendo conto che la situazione è grave’. A volte gli manca il respiro e la sensazione non è piacevole per nessuno". Tuttavia, il professore ha ribadito che “non è attaccato a nessun macchinario. Quando ha bisogno mette i naselli per un po' di ossigeno, ma ha respiro spontaneo e si alimenta”. Il Papa resterà ricoverato al Gemelli "almeno tutta la prossima settimana", ha anticipato Alfieri (VIDEO), specificando che "in questo momento non abbiamo riferimenti su quando potrebbe essere dimesso. Abbiamo visto miglioramenti, ma basta pochissimo per potersi squilibrare". Il dottor Luigi Carbone ha aggiunto: "Dobbiamo essere concentrati a superare questa fase. Vediamo la tempra del Santo Padre, non è una persona che molla".

Il rischio per il Papa è la sepsi

Il professor Alfieri ha ricordato che il Papa ha un’infezione ai polmoni e che per lui ora il vero rischio è la sepsi. “Se per sciagura uno di questi germi dovesse passare nel sangue ci sarebbe una sepsi. Il vero rischio è se i germi passano nel sangue. Oggi non ci sono questi germi nel sangue. L’infezione ora è solo nel polmone", ha spiegato. "Questo è il vero rischio che può correre una persona della sua età", ha aggiunto riferendosi sempre all'ipotesi di sepsi. L'infezione "per il momento è contenuta", ha aggiunto il dottor Carbone. "Abbiamo anche ridotto qualche farmaco", ha sottolineato Alfieri.

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I parametri emodinamici e l'infezione polmonare

Il Santo Padre “è apiretico e i parametri emodinamici continuano ad essere stabili”, si leggeva nel bollettino di ieri sera. Significativo il riferimento ai parametri emodinamici: significa che il cuore regge bene alla terapia. Bergoglio quindi sopporterebbe bene sia le cure sia il decorso dell'infezione polmonare che è tuttora in corso e che comunque sarebbe in uno stadio di focolai non estesi. 

Papa Francesco continua a lavorare dall'ospedale

Fonti vaticane hanno intanto spiegato che, in forma compatibile con la malattia e con la degenza ospedaliera, oltre che con l'obbligo da parte dei medici di "non prendere neanche il minimo colpo d'aria", continua "l'attività, cioè la lettura e la firma di documenti, i colloqui telefonici o con gli stretti collaboratori". Il 20 febbraio, dalla sua camera al decimo piano del Gemelli, Bergoglio ha fatto un'altra nomina, quella del vescovo di Saint-Dié (Francia), il reverendo François Gourdon, finora parroco della Cattedrale di Angers. Oggi invece è arrivata quella a vescovo ausiliare dell'Ordinariato Militare per gli Stati Uniti mons. Gregg M. Caggianelli, del clero della Diocesi di Venice (Florida), vice rettore del St. Vincent de Paul Seminary a Boynton Beach, sempre in Florida.

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