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Guerra Ucraina Russia, fonti Nato: "Avanzata Russia accelera, 10 km al giorno"

Ucraina, Scholz incontra Zelensky a Kiev
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Ucraina, Scholz incontra Zelensky a Kiev
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La linea del fronte ucraino è sotto una "pressione sempre maggiore", c'è stata "un'accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi", afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'alleanza. "Siamo convinti che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina, nonché un deterrente contro un'ulteriore aggressione russa" sia "la piena adesione dell'Ucraina alla Nato", ha detto il ministero degli Esteri di Kiev. Per Mosca sarebbe un "evento minaccioso"

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L''Ucraina ha lanciato oggi un appello per una "piena" adesione alla Nato come unica garanzia di sicurezza di fronte all'invasione russa, in vista di una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza. "Siamo convinti che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina, nonché un deterrente contro un'ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina e altri Stati, sia la piena adesione dell'Ucraina alla Nato", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri di Kiev.

L'ingresso dell'Ucraina nella Nato sarebbe "inaccettabile" per Mosca, che lo considererebbe un "evento minaccioso". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

La linea del fronte ucraina è sotto  una "pressione sempre maggiore", c'è stata "un'accelerazione nel ritmo  degli avanzamenti russi", e mentre in passato le truppe russe  avanzavano anche "dieci metri al giorno", oggi ci sono giorni in cui  questi progressi raggiungono "anche i dieci chilometri al giorno". Lo  afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei  ministri degli Esteri dell'alleanza.

Attacco delle forze russe nella parte controllata dall'Ucraina della regione di Zaporizhzhia.  Zelensky: "Di recente, alcuni media hanno riferito che 80mila ucraini sono stati uccisi. Voglio dirvi che il numero è inferiore, molto inferiore". Biden annuncia nuovi aiuti militari a Kiev


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Ucraina, 20 anni dalla Rivoluzione Arancione del 2004: cosa accadde

Vent’anni  fa scoppiava la Rivoluzione arancione nelle piazze di Kiev: la causa  era il contestato risultato elettorale che aveva visto vincere alle  elezioni presidenziali il candidato filorusso Viktor Janukovich ai danni  del leader dell’opposizione Viktor Juščenko. Le proteste incendiarono  il Paese per 13 giorni fino alla mancata convalida del voto da parte  della Corte Suprema ucraina. LEGGI QUI

Cos'è il nuovo missile ipersonico russo Oreshnik e dove può colpire in Europa

Una nuova arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, ad  oltre mille giorni dall'inizio del conflitto. È il missile balistico  ipersonico Oreshnik, di medio raggio. Lo ha annunciato Vladimir Putin,  che ha poi confermato come il missile verrà testato nuovamente in  combattimento e che non può essere intercettato, definendola un'arma  unica. Il leader russo ha anche annunciato la produzione in serie  dell'Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe ha  confermato che questa nuova arma può colpire "in tutto il territorio  europeo". Vediamo le caratteristiche del missile Oreshnik e quando è  stato utilizzato. DI COSA SI TRATTA

Guerra Russia-Ucraina: chi è Kim Yong-bok, il generale nordcoreano al servizio di Mosca

Sono  quasi 11mila i soldati nordcoreani che sono stati schierati nel Kursk,  in Russia. A dirlo è la Bbc, che cita il National Intelligence Service  (NIS) di Seul. Un membro della commissione parlamentare per  l'intelligence, Lee Seong-Kweun, ha dichiarato che le truppe sono state  trasferite nella regione alla fine di ottobre, dopo aver completato  l'addestramento di adattamento nella Russia nordorientale. Ha anche  confermato che la Corea del Nord ha spedito altre forniture militari,  tra cui numerosi lanciarazzi e artiglieria a lungo raggio. IL PROFILO

Ucraina: Blinken e Sibiha firmano intesa da 825mln per energia

Il ministro degli Esteri ucraino, Andrei Sibiha, e il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, hanno firmato oggi un memorandum d'intesa per sostenere il settore energetico ucraino. Lo scrive la Pravda ucraina, che cita fonti del ministero degli Esteri di Kiev. Il memorandum d'intesa intergovernativo "sulla cooperazione per garantire la sostenibilità del sistema energetico dell'Ucraina" prevede la possibilità di un aiuto americano per un importo fino a 825 milioni di dollari. Il documento, come osserva il Ministero degli Affari Esteri, "crea un quadro normativo per migliorare la sostenibilita' del sistema energetico dell'Ucraina".

Si tratta in particolare di ripristinare le infrastrutture critiche, introdurre la generazione distribuita, riformare il settore energetico e promuovere la transizione del dopoguerra verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Media: Ministro Difesa ucraino incontrerà in Usa uomini Trump

Una delegazione ucraina, composta dal capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, e dal ministro della Difesa Rustem Umyerov e dal vice primo ministro e ministro dell'Economia Yuliya Svyridenko, andranno  negli Stati Uniti per incontrare persone dell'entourage del presidente eletto Donald Trump. Lo riportano alcuni media ucraini, come Ukrainska Pravda. 

Kiev, solo la Nato ci può garantire Il niet di Mosca

"L'Ucraina ha bisogno di decisioni storiche, non telefonate a Vladimir Putin". Il ministro degli Esteri Andrii Sibiha non ha espresso, perlomeno pubblicamente, la richiesta di un invito ad entrare nella Nato - al contrario di quanto ventilato in precedenza - ma il riferimento è chiaro. Arrivando alla ministeriale esteri dell'Alleanza, ha evocato infatti il fantasma del memorandum di Budapest, che compirà 30 anni il prossimo 5 dicembre. "Rinunciare alle armi atomiche senza garanzie di sicurezza efficaci fu un errore strategico", afferma Kiev. E per correggerlo serve oggi "il pieno ingresso nella Nato", null'altro. Mosca, naturalmente, ha risposto: niet. L'ultima ministeriale di Antony Blinken, il segretario di Stato Usa che ama l'Europa, si consuma dunque tra striscianti tensioni - cosa fare con l'Ucraina e sull'Ucraina - e nuovi allarmi. Il segretario generale Mark Rutte ha puntato il dito senza mezzi termini contro Russia e Cina, colpevoli di aver tentato negli ultimi anni di "destabilizzare le nostre democrazie con atti di sabotaggio, attacchi informatici, disinformazione e ricatti energetici, per intimidirci". Un andazzo che va peggiorando. Ecco perché i ministri incaricheranno la Nato di elaborare "una nuova strategia per contrastare la guerra ibrida". La situazione a quanto pare è seria, tanto che le bocche, di solito abbastanza cucite sulla materia, si scuciono volentieri, evidentemente per lanciare un messaggio ben preciso. "La campagna contro di noi è costante", spiega un alto funzionario alleato. I principali attori sono Russia e Cina, certo, ma anche l'Iran e la Corea del Nord sono coinvolti. Pechino, in particolare, ha "preposizionato software malware nelle infrastrutture critiche con intenzioni sia di spionaggio che di frizione al sistema". La Russia - oltre a piazzare pure lei i malware, privilegiando però i sistemi di controllo industriale - è invece attiva in operazioni di sabotaggio "con un crescente appetito a causare danni a strutture e alla vita delle persone". In pratica colpiscono e siccome succede poco in risposta, alzano il tiro. Una dinamica pericolosa che va interrotta. Aggiornando appunto la strategia di risposta, ferma al 2015, e dunque non più rilevante. Una delle questioni più delicate è la possibile collaborazione tra la Russia e la Cina in questa campagna, in nome della partnership senza limiti siglata tra Vladimir Putin e Xi Jinping. "Abbiamo visto due danneggiamenti da parte di navi cinesi: una aveva un capitano russo, un'altra era partita da un porto russo. Non ho prove per dire che sia coordinato ma non sono un ingenuo, questo è quello che potrebbe significare la partnership tra Mosca e Pechino", evidenzia il funzionario della Nato. Tornando all'Ucraina - i ministri si sono riuniti a cena con Sibiha e la nuova alto rappresentante Ue Kaja Kallas - la questione del possibile negoziato di pace, della tregua, e a quali condizioni, aleggia ormai sempre più insistentemente. Rutte però ha voluto sgomberare il campo dalle distrazioni: "L'Ucraina ha bisogno di meno idee su come organizzare il processo di pace e di più aiuti militari, per far sì che quando deciderà di aprire i negoziati lo farà da una posizione di forza". Un messaggio che funziona sia per gli alleati sia, paradossalmente, per Kiev. Sibiha ha raccolto la palla al balzo e ha subito presentato il conto: servono 19 batterie di difesa aerea per evitare che Putin distrugga definitivamente la rete elettrica. Detto questo, il ministero degli Esteri ucraino ha pubblicato un lungo documento in cui articola la sua posizione e lancia un appello ai firmatari occidentali del trattato di Budapest - Usa e Gran Bretagna - essenzialmente a fare ammenda. "Invitare l'Ucraina ad aderire alla Nato ora diventerà 

Ucraina, Rutte: più sforzi per aiutare Kiev a difendersi

Gli alleati concordano che il futuro dell’Ucraina è nella Nato”, ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte durante la conferenza di apertura della ministeriale Esteri dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles. 


Ucraina, Rutte: più sforzi per aiutare Kiev a difendersi
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Ucraina, Rutte: più sforzi per aiutare Kiev a difendersi
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Manovre russe nel Mediterraneo con i missili ipersonici

Dopo avere martellato per diversi giorni con l'aviazione i ribelli jihadisti in Siria che avanzano contro le truppe di Damasco, la Russia ha mostrato i muscoli con esercitazioni navali e delle forze aerospaziali nel Mediterraneo orientale, in cui ha lanciato anche missili ipersonici. Un segnale per gli oppositori del regime di Bashar al Assad e a chi li sostiene, ma anche un modo per ribadire le capacità offensive delle proprie forze armate, dopo il test nel conflitto in Ucraina del nuovo missile balistico Oreshnik, anch'esso ipersonico. I lanci sono avvenuti non solo da unità navali che incrociavano al largo delle coste siriane, ma anche da basi russe nel Paese. "Da un'area designata sulla costa mediterranea - ha fatto sapere il ministero della Difesa in un comunicato - il sistema missilistico costiero Bastion ha effettuato un lancio del missile da crociera Onyx". Vettori ipersonici Zirkon sono stati lanciati dalle fregate Ammiraglio Gorshkov e Ammiraglio Golovko e un missile da crociera Kalibr dal sottomarino Novorossiysk. Le manovre, condotte in persona dal comandante della Marina, l'ammiraglio Alexander Moiseev, hanno visto la partecipazione di un migliaio di militari, 10 navi e 24 aerei, tra cui caccia MiG-31I armati con missili ipersonici Kinzhal. Non lanci simulati, insomma, ma missili veri, che secondo Mosca "hanno colpito gli obiettivi designati". Nelle immagini diffuse dal ministero della Difesa si vedono navi-bersaglio che saltano in aria, prendono fuoco e una addirittura che si spezza in due. Un messaggio plasticamente efficace indirizzato certamente agli insorti che minacciano il governo alleato di Damasco, e anche alla Turchia che li sostiene. E infatti ai lanci ha fatto seguito qualche ora dopo una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan durante la quale il capo del Cremlino ha affermato che occorre "fermare rapidamente l'aggressione terroristica contro lo Stato siriano da parte di gruppi radicali". Ma la dimostrazione di forza può essere interpretata anche come una risposta al segretario generale della Nato Mark Rutte, che nella riunione dei ministri degli Esteri a Bruxelles ha invitato i partecipanti a concentrarsi più sull'invio di armi a Kiev che sulle idee per avviare negoziati di pace, e alla responsabile della diplomazia della Ue, Kaja Kallas, secondo la quale l'Ucraina deve "vincere la guerra" contro la Russia. Dopo il lancio il mese scorso del missile Oreshnik su un impianto industriale della città ucraina di Dnipro, Putin aveva detto che si trattava di una risposta agli attacchi ucraini sul territorio russo con missili a lunga gittata americani Atacms e britannici Storm Shadow. Il presidente aveva aggiunto che Mosca sta lavorando ad altri vettori di questo tipo in grado di raggiungere l'Europa occidentale, e che si riserva il diritto di colpire anche obiettivi militari dei Paesi che forniscono questo tipo di armamenti a Kiev. Da parte sua Volodymyr Zelensky ha detto oggi che anche l'Ucraina sta sviluppando "nuovi tipi di missili" e ha aggiunto di aver discusso con lo Stato maggiore i risultati dei relativi test, ma non ha fornito dettagli. Lo scorso agosto il leader ucraino aveva detto che Kiev aveva condotto i primi esperimenti per la produzione di un suo missile balistico e il suo consigliere Mykhailo Podolyak aveva parlato di un vettore con un raggio d'azione di 600-700 chilometri. Nel suo bollettino quotidiano, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito intanto che missili e droni russi continuano a colpire impianti energetici e industrie dell'apparato militare ucraino. Le autorità di Kiev parlano di bombardamenti su infrastrutture critiche in particolare nelle regioni di Ternopil e Rivne. E sul terreno prosegue l'avanzata dei soldati russi, con la conquista nell'ultima giornata di altri due villaggi: Romanovka nella regione di Donetsk e Novodarovka in quella di Zaporizhzhia. Mentre l'esercito ucraino ha dichiarato di aver impedito alle forze nemiche di attraversare il fiume Oskil, vicino alla città orientale di Kupiansk, una barriera naturale che funge da prima linea nella regione di Kharkiv. 

Ucraina: "Tajani, con Trump obiettivo à arrivare a pace giusta"

Noi continuiamo a sostenere l'Ucraina da tutti i punti di vista, politico, finanziario, economico, militare. Stiamo lavorando per la ricostruzione del Paese, tant'e' che la Conferenza internazionale del prossimo anno si svolgerà a Roma nel mese di luglio e abbiamo già dell’anno. Naturalmente prima verrà informato il Parlamento attraverso il Copasir. Vedremo se sara' necessario poi approvare una norma da far poi votare dal Parlamento per continuare ad aiutare l'Ucraina anche nel 2025. L'obiettivo è quello di arrivare alla pace, anche con la nuova amministrazione americana. E che sia una pace giusta, il che significa la non sconfitta dell'Ucraina e quindi l'indipendenza dell'Ucraina". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine della ministeriale della Nato. "Per quanto riguarda l'ingresso nella Nato, noi siamo tutti quanti favorevoli a che l'Ucraina entri nella Nato, così come siamo favorevoli a che l'Ucraina entri all'interno della Unione Europea. Certamente c’è un percorso da compiere e stanno facendo grandi passi in avanti anche per eliminare ogni tipo di corruzione. Questo ci fa ben sperare. Comunque, l'Ucraina sa di avere nella Nato una grande amica e quindi il suo destino è quello di entrare a far parte in futuro nella Nato. Vedremo quali saranno i tempi, ma il destino e' quello, tant’è che già si fanno riunioni Nato-Ucraina", ha aggiunto.

Kiev, 'servono decisioni storiche non telefonate a Putin'

"Ora è tempo d'incertezza geopolitica, dobbiamo rafforzare le nostre capacità. Siamo grati agli alleati della Nato per il sostegno costante. Gli ucraini resistono ai peggiori attacchi missilistici dall'inizio della guerra mentre i russi iniziano ad attaccare obiettivi delle infrastrutture energetiche nucleari. Abbiamo bisogno di decisioni storiche, non telefonate o visite a Putin". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sibiha in un punto stampa con Mark Rutte, ribadendo che il risultato tangibile delle discussioni deve essere il rafforzamento delle difese aeree con almeno 19 batterie. 

Kallas, 'l'obiettivo deve essere la vittoria dell'Ucraina'

"Le guerre non si vincono sempre ma non si vinceranno mai se non ci si pone la vittoria come obiettivo. Se si ha la vittoria come obiettivo è anche molto chiaro cosa si deve fare, qual è la strategia, quali sono le tattiche per aiutare l'Ucraina a vincere la guerra. E credo che questo sia ciò che dobbiamo fare perché l'Ucraina sia il più forte possibile". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando alla ministeriale Esteri della Nato.

Ucraina: fonti Nato, avanzata Russia accelera: 10 km al giorno

La linea del fronte ucraina è sotto una "pressione sempre maggiore", c'e' stata "un'accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi", e mentre in passato le truppe russe avanzavano anche "dieci metri al giorno", oggi ci sono giorni in cui questi progressi raggiungono "anche i dieci chilometri al giorno". Lo afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'alleanza. 

Ucraina: ministra Lettonia, ‘si muove verso adesione Nato’

“Questo è il punto a cui stiamo arrivando: l'Ucraina si sta muovendo in modo molto convincente verso l’adesione”. Lo afferma la ministra degli Esteri lettone Baiba Braže, entrando alla riunione della ministeriale Nato a Bruxelles, spiegando che Kiev è già avanti nei campi dell’interoperabilità e capace di interfacciarsi con i processi interni della Nato, come il procurement.

I membri della Nato sono stati “molto chiari” sul fatto che l'Ucraina diventerà un membro dell'Alleanza ai sensi dell’Articolo 10 del Patto atlantico, secondo cui ogni nuovo membro deve essere un Paese europeo, “e l’Ucraina lo è” , capace di sostenere la sicurezza euroatlantica, “e l’Ucraina lo sta facendo”, e deve incontrare il favore di tutti i membri, spiega la ministra.

Nel corso del primo giorno di incontri al centro del tavolo ci sarà Kiev, che “sta combattendo una guerra esistenziale, una guerra di liberazione”. È dunque prematuro “parlare di cessate il fuoco e di altre idee astratte, deve essere un processo guidato dall'Ucraina”.

Ucraina: Rutte, 'situazione difficile, servono più munizioni'

Durante il primo giorno di lavori alla ministeriale esteri dei Paesi Nato i ministri saranno “molto concentrati sull'Ucraina. Sappiamo che la situazione sul campo di battaglia è difficile e dobbiamo fare tutto il possibile per far arrivare più munizioni ed equipaggiamento”. Lo dichiara Mark Rutte, segretario generale dell’Alleanza atlantica, a margine dei lavori a Bruxelles.

Rutte esprime gratitudine verso tutti i Paesi che negli ultimi giorni hanno annunciato ulteriori forniture militari verso Kiev, “soprattutto ora che sta arrivando l'inverno” e gli attacchi russi contro l’infrastruttura energetica non accennano a esaurirsi. “Domani si parlerà sempre più dell'aggressione russa agli alleati della Nato e di come contrastarla”, continua.

Nato: Blinken, 'migliore garanzia contro guerra'

“Credo che la gente debba rimanere focalizzata su questo fatto: il motivo per cui così tanti Paesi investono in questa Alleanza, il motivo per cui nuovi Paesi vi entrano, è che tutti sanno che è la migliore garanzia contro la guerra, la migliore garanzia per la nostra sicurezza collettiva”. Lo afferma Antony Blinken, segretario di Stato degli Usa, in un punto stampa a margine della riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles.

“Un attacco a uno è un attacco a tutti. Ogni aggressore lo sa, è questa è la strategia migliore per scoraggiare le aggressioni”, continua Blinken, che a gennaio verrà sostituito dal senatore repubblicano Marco Rubio. Al suo fianco Mark Rutte, segretario generale della Nato, che lo ha ringraziato profusamente per il lavoro svolto negli ultimi quattro anni. “Che vi piaccia o no, ci saremo noi fino a gennaio”, ironizza Blinken, prima di garantire la “prontezza a lavorare ogni minuto di ogni giorno”. Il lavoro degli ultimi anni ha rafforzato l’Alleanza in diversi modi, aggiunge.

Il segretario di Stato spiega di condividere le preoccupazioni espresse da Rutte riguardo alla difficile situazione in Ucraina. “Ancora una volta Putin usa l’inverno come arma, spegne le luci e fa congelare la gente”, dice, riferendosi alle ondate di attacchi contro l’infrastruttura energetica ucraina. Questo, conclude, “è un momento cruciale per l'alleanza”, per “assicurarsi di essere pronti per l'anno prossimo”.

Blinken, Putin vuole congelare gli ucraini, non lo permetteremo

"Vladimir Putin vuole usare l'inverno ancora una volta come un'arma, per congelare le persone, e noi non lo permetteremo". Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken arrivando alla Nato. "La ragione per cui ci sono così tanti Paesi nell'Alleanza e altri sono voluti entrare, come Svezia e Finlandia, è perché sappiamo che è la migliore garanzia contro la guerra: un attacco contro uno di noi è un attacco contro tutti noi e continueremo a riaffermarlo oggi e domani", ha aggiunto.

Kiev chiede alla Nato altri 20 sistemi di difesa aere

Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha ha chiesto ai paesi della Nato di inviare almeno altri 20 sistemi di difesa aerea per scongiurare gli attacchi russi al sistema energetico. "Sappiamo che i russi cercano di privarci della produzione di energia, ecco perché abbiamo bisogno anche di più supporto", ha detto Sybiha ai giornalisti prima di un incontro con i ministri degli Esteri della Nato. (ANSA-AFP).     


Fonti Nato, contro di noi attacchi ibridi e cyber costanti

Contro i Paesi della Nato è in atto una "campagna costante" di attacchi cyber, ibridi e di sabotaggio. Lo afferma un alto funzionario alleato a conoscenza diretta del dossier. I principali attori sono Russia e Cina ma anche l'Iran e la Corea del Nord sono coinvolti. Pechino, in particolare, ha "pre-posizionato software malware nelle infrastrutture critiche con intenzioni sia di spionaggio che di frizione al sistema". La Russia - oltre a piazzare i malware nei sistemi di controllo industriale - è invece attiva in operazioni di sabotaggio, "con un crescente appetito a causare danni a strutture e alla vita delle persone

Il Parlamento di Kiev approva il nuovo ministero dell'Unità

Il Parlamento di Kiev ha approvato oggi l'istituzione del nuovo ministero dell'Unità Nazionale dell'Ucraina ed ha nominato alla sua guida il 47enne Oleksiy Chernyshov, già presidente del consiglio di amministrazione di Naftogaz e capo del ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori. Lo riporta Rbc-Ucraina, che cita il deputato Yaroslav Zheleznyak. "Il Consiglio ha nominato Oleksiy Chernyshov alla carica di vice primo ministro dell'Ucraina e ministro dell'Unità nazionale dell'Ucraina", ha scritto Zheleznyak, aggiungendo che 237 parlamentari su 450 hanno votato a favore della decisione. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato lo scorso agosto la creazione del ministero dell'Unità, che dovrebbe unire gli ucraini all'estero e opporsi alla propaganda russa. Il compito principale del nuovo ministero è sostenere le comunità ucraine all'estero, rafforzare i loro legami con l'Ucraina e proteggere gli interessi nazionali comuni

L'Ambasciatore Formosa al terzo Dialogo sui Trasporti per l'Ucraina

 L'Ambasciatore d'Italia in Ucraina, Carlo Formosa, ha partecipato al Terzo Dialogo di Alto Livello sui Trasporti per l'Ucraina, organizzato dall'International Transport Forum (Itf) a Kiev. L'evento ha visto la partecipazione di rappresentanti di alto livello in rappresentanza di oltre 30 Paesi e organizzazioni internazionali, con l'obiettivo di affrontare le sfide e identificare le opportunità legate alla ricostruzione del sistema di trasporti ucraino. Particolare attenzione è stata dedicata ai temi della sostenibilità, della resilienza e dell'integrazione globale. Nel suo intervento, l'Ambasciatore Formosa ha evidenziato l'importanza strategica delle infrastrutture di trasporto come fattore chiave per la crescita economica e l'integrazione internazionale: "La ricostruzione del sistema di trasporti in Ucraina non è soltanto una sfida, ma una straordinaria opportunità per ripensare il futuro del Paese, trasformandolo in un hub logistico e produttivo di rilevanza strategica". L'Ucraina deve affrontare una duplice sfida: da un lato, rispondere in modo tempestivo ai gravi danni causati dal conflitto; dall'altro, accelerare il processo di integrazione nel sistema dei trasporti europeo, garantendo il rispetto degli standard e dei requisiti dell'Unione Europea. L'evento ha rappresentato quindi un'importante occasione per rafforzare la cooperazione internazionale nel sostenere l'Ucraina verso una ripresa sostenibile e integrata. (ANSA

Ue: "Ogni supporto all'Ucraina, la nostra volontà è che vinca"

"Pensiamo che se abbiamo dato ogni supporto finanziario, militare, umanitario all'Ucraina per oltre tre anni chiaramente è per un desiderio che vinca" la guerra. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Paula Pinho nel corso del briefing con la stampa, interpellata sull'espressione usata per la prima volta domenica dall'Alta rappresentante per la politica estera dell'Ue Kaja Kallas a Kiev, sul fatto che "l'Unione Europea vuole che l'Ucraina vinca questa guerra" e che si farà "tutto il necessario per riuscirci". 

Ucraina, Rutte: "Fronte si muove lentamente verso ovest, non verso est"

Oggi il "fronte" della guerra in corso in Ucraina "si muove lentamente verso ovest, non verso est". Lo riconosce il segretario generale della Nato Mark Rutte, in conferenza stampa a Bruxelles. 

L'Ucraina, aggiunge, si prepara ad affrontare "un inverno difficile" e Volodymyr Zelensky "ha ragione" a chiedere aiuti militari non solo "offensivi", ma anche "difensivi", per proteggere le infrastrutture energetiche, che i russi prendono di mira per fiaccare la popolazione civile. 

"Concordiamo sul fatto - prosegue - che dobbiamo rafforzare l'Ucraina perché oggi, mentre parliamo, il fronte si sta muovendo da ovest verso est, ma da est verso ovest. Lentamente, con molte perdite sul lato russo: pensiamo che siano ora 700mila" le vittime russe, tra "morti e feriti gravi. La Russia sta pagando un prezzo molto elevato, ma il fronte non si muove verso est", bensì "verso ovest", conclude.

Ucraina, Rutte: "Coinvolgimento Nordcorea enorme escalation"

Il coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra in corso tra l'Ucraina e la Russia costituisce una "enorme escalation" del conflitto. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Mark Rutte, in conferenza stampa a Bruxelles. 

"Quando avremo notizie su questo sarete informati - risponde in merito alle notizie secondo le quali le truppe nordcoreane mandate in aiuto a Vladimir Putin conterebbero 100mila soldati - ma il coinvolgimento della Corea del Nord in questa guerra, in aiuto alla Russia, è una enorme escalation, che minaccia non solo l'Ucraina, ma anche Corea del Sud, Giappone e gli Usa". 

"La Corea del Nord - conclude - non dispiega truppe senza ottenere soldi, su questo non c'è dubbio, ma anche tecnologia missilistica. Questo avvicina il teatro atlantico e quello dell'Indopacifico". 

Zelesnky: "Infliggiamo pesanti perdite a Russia su suo territorio"

"Continuiamo a infliggere alla Russia perdite significative sul suo territorio": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che cita un rapporto del comandante in capo delle forze armate Oleksandr Syrskyi. "Situazione generale del fronte, difesa delle nostre posizioni. Le direzioni di Kurakhove e Pokrovske rimangono le più difficili. Sono grato a tutte le unità che stanno distruggendo l'occupante e frenando l'avanzata russa", si legge inoltre nel messaggio. "I nostri risultati difensivi nel settore di Zaporizhzhia sono buoni", aggiunge Zelensky. 

Ucraina, Rutte: "Ingresso in Nato? Ora cruciali aiuti militari"

Ora, più che parlare della futura adesione dell'Ucraina alla Nato, è opportuno concentrarsi sul consegnare a Kiev gli "aiuti militari" di cui ha bisogno. Lo sottolinea il segretario generale Mark Rutte, in conferenza stampa a Bruxelles. Gli Alleati, afferma, "concordano sul fatto che il futuro dell'Ucraina è nella Nato. Al summit di Washington abbiamo parlato di 'percorso irreversibile' verso l'Alleanza. Ma penso che dobbiamo concentrarci molto, ed è quello che faremo in questi due giorni, su quello che è necessario ora. E quello che serve ora è che gli aiuti militari arrivino all'Ucraina, perché per loro sono cruciali: se decideranno di parlare con i russi, lo faranno da una posizione di forza", conclude.

Ucraina, Rutte: "Dobbiamo fare di più per rafforzarla a tavolo negoziati"

La Nato accoglie "con favore gli ulteriori aiuti militari" all'Ucraina "annunciati da parte di Usa, Germania, Svezia, Estonia, Lituania e Norvegia", ma  "tutti dobbiamo fare di più: più forte sarà il nostro supporto in questo momento, più forti saranno al tavolo dei negoziati e prima potremo porre fine all'aggressione russa una volta per tutte in Ucraina". Lo dice il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Bruxelles in conferenza stampa prima della Ministeriale Esteri.

Il presidente russo Vladimir Putin, prosegue, "sta usando l'Ucraina come campo di prova per i suoi missili e ha dispiegato soldati nordcoreani in questa guerra illegale. Non è interessato alla pace: sta premendo, tentando di conquistare più territorio, perché pensa di poter spezzare la determinazione di Kiev, ma si sbaglia. L'Ucraina ha il diritto di difendersi e noi abbiamo il dovere di aiutarla, quindi dobbiamo continuare a sostenerla. A Washington gli alleati hanno concordato 40 mld di assistenza alla sicurezza per quest'anno, e noi restiamo impegnati ad onorare quella promessa", conclude. 

Ucraina, Rutte: "Stasera Consiglio Nato con Kallas e Sybiha"

Questa sera al Quartier Generale della Nato "avremo una cena di lavoro del Consiglio Nato-Ucraina. Per la prima volta ci sarà il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha e ci sarà anche l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, perché l'Ue e la Nato devono lavorare a stretto contatto nel nostro sostegno all'Ucraina". Lo dice il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Mark Rutte,  in conferenza stampa prima della Ministeriale Esteri che si riunisce oggi e domani nel quartier generale di Evere, alla periferia nordest di Bruxelles. 

Cremlino: "Kiev nella Nato sarebbe minaccia inaccettabile" (2)

In coincidenza con la riunione dei ministri degli Eteri della Nato di oggi a Bruxelles, Kiev ha lanciato un appello per una "piena" adesione alla Nato, affermando che questa sarebbe "l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina". "Questo - ha detto Peskov - è assolutamente in contrasto con la nostra tesi sull'indivisibilità della sicurezza, la sicurezza di un Paese non può essere garantita a spese della sicurezza di un altro Paese". "Pertanto - ha aggiunto il portavoce - una tale decisione è semplicemente inaccettabile per noi, perché sarebbe un evento che ci minaccerebbe. E ciò non eliminerebbe le cause profonde di quello che sta succedendo. Le cause del perché abbiamo cominciato l'operazione militare speciale". 

Media: "Italiano multato in Russia per bandiera pacifista"

Una Corte distrettuale di Mosca ha condannato un cittadino italiano a una multa di 50.000 rubli (circa 500 euro al cambio attuale) riconoscendolo colpevole di "discredito" delle forze armate per avere mostrato in strada a Mosca una bandiera arcobaleno con una colomba bianca e la scritta 'pace' in italiano. Lo scrive la testata Mediazona citando il fascicolo, trovato sul sito degli organi giudiziari della capitale russa. Secondo il documento, il 30 novembre l'uomo si è fotografato in strada con la bandiera pacifista. La Corte ha ritenuto che il gesto "esprime chiaramente un atteggiamento negativo nei confronti delle forze armate russe". Sempre secondo Mediazona, l'imputato, sposato con una cittadina russa, ha detto di avere molte bandiere a casa e di avere deciso di fare una passeggiata e fotografarsi con una di esse. Dopo l'inizio dell'intervento armato in Ucraina, la Russia ha approvato emendamenti al Codice penale che puniscono la diffusione di notizie giudicate "false" sulle forze armate e, appunto, "discredito delle forze armate". Reati per i quali sono previste multe e condanne rispettivamente fino a 15 anni e fino a 5 anni di reclusione. La normativa è stata usata per condannare molti oppositori o privati cittadini che si sono dichiarati contro quella che a Mosca è designata ufficialmente come 'operazione militare speciale'. 

Rutte: "Kiev ha bisogno di meno idee sulla pace e più armi"

"L'Ucraina ha bisogno di meno idee su come organizzare il processo di pace e di più aiuti militari, per far sì che quando decida di aprire i negoziati sia in una posizione di forza". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte aprendo la ministeriale esteri. "In questi due giorni ci concentreremo su questo", ha aggiunto. 

Zelensky: "Servono maggiori contatti con la squadra di Trump"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha auspicato maggiori contatti tra i rappresentanti di Kiev e la squadra del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ancor prima del suo insediamento alla Casa Bianca. "Oggi credo che dovrebbero esserci più contatti tra le nostre squadre. Dobbiamo prepararci con attenzione per il prossimo anno", ha spiegato Zelensky in un'intervista all'agenzia di stampa Kyodo News ripresa da Rbc-Ucraina. "Manterremo i contatti con Trump e la sua squadra finché non sarà alla Casa Bianca... Poi potremo parlare di alcune cose in modo più dettagliato", ha aggiunto. il leader ucraino augurandosi che gli Stati Uniti continuino a sostenere l'Ucraina. "Vogliamo che la politica degli Stati Uniti non cambi, in modo che gli Stati Uniti non cerchino un compromesso tra l'assassino e la vittima. Questo è molto importante", ha sottolineato Zelensky, ribadendo che Kiev cerca una pace giusta, che è possibile solo attraverso una posizione forte. 

Ucraina, Rutte: "Grave minaccia a Usa con accordo pace ingiusto"

Gli Stati Uniti si troverebbero ad affrontare una "grave minaccia" da parte di Cina, Iran e Corea del Nord se l'Ucraina fosse costretta a firmare un accordo di pace a condizioni favorevoli a Mosca. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un'intervista al Financial Times. Rutte ha affermato che il rafforzamento dei legami tra gli avversari degli Stati Uniti mette in pericolo gli Usa, esortando il presidente eletto a restare impegnato con la Nato e a continuare a sostenere l'Ucraina. "Non possiamo permettere una situazione in cui Kim Jong Un, il leader russo e Xi Jinping, insieme all'Iran, si diano il cinque perche' siamo giunti a un accordo che non e' favorevole all'Ucraina, perche' a lungo termine rappresenterebbe una grave minaccia per la sicurezza non solo dell'Europa, ma anche degli Stati Uniti", ha aggiunto. Rutte ha affermato di aver riferito a Trump, nel loro incontro in Florida il 22 novembre, che il presidente eletto dovrebbe fare attenzione "alla tecnologia missilistica che viene ora inviata dalla Russia alla Corea del Nord, che rappresenta una grave minaccia non solo per la Corea del Sud e il Giappone, ma anche per il territorio degli Stati Uniti". Con un velato riferimento a Taiwan, infine, Rutte sostiene che il presidente cinese Xi Jinping "potrebbe avere idee su qualcos'altro in futuro se non ci fosse un buon accordo" per l'Ucraina.

Mosca: "Conquistati 2 villaggi in regioni Zaporizhzhia e Donetsk"

Le forze russe hanno conquistato nelle ultime 24 ore altri due villaggi in Ucraina: Romanovka nella regione di Donetsk e Novodarovka in quella di Zaporizhzhia. Lo riferisce il ministero della Difesa citato dalle agenzie russe. 

Cremlino: "Kiev nella Nato sarebbe minaccia inaccettabile"

L'ingresso dell'Ucraina nella Nato sarebbe "inaccettabile" per Mosca, che lo considererebbe un "evento minaccioso". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti. 

Kiev: "Respinto tentativo russo di superare fiume al fronte est"

L'esercito ucraino ha dichiarato di aver impedito alle forze russe di attraversare il fiume Oskil, vicino alla città orientale di Kupiansk, una barriera naturale che funge da prima linea in quest'area. "Come risultato dell'operazione riuscita, il nemico è stato distrutto, la riva destra del fiume Oskil è sotto il controllo delle forze ucraine", ha dichiarato in un comunicato lo Stato Maggiore dell'esercito. 

In arrivo decreto per il decimo pacchetto armi all'Ucraina

Il governo è al lavoro, attraverso un decreto, sul decimo pacchetto riguardante l'invio di armi ed equipaggiamenti all'Ucraina. È quanto si apprende da fonti informate, secondo cui è pronta anche la bozza del provvedimento che estenderà la possibilità inviare aiuti a Kiev anche nel 2025. Il precedente decreto sulle forniture all'Ucraina era stato approvato nel luglio scorso ed aveva riguardato, per la seconda volta dall'inizio del conflitto, anche il sistema di difesa antiaerea Samp-T. 

Kiev: "Piena adesione a Nato unica vera garanzia sicurezza"

L''Ucraina ha lanciato oggi un appello per una "piena" adesione alla Nato come unica garanzia di sicurezza di fronte all'invasione russa, in vista di una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza. "Siamo convinti che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina, nonché un deterrente contro un'ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina e altri Stati, sia la piena adesione dell'Ucraina alla Nato", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri di Kiev. 

Kiev accusa i russi: "Infrastrutture energetiche nel mirino, altro attacco a Rivne"

Le autorità ucraine accusano i russi di aver attaccato nella notte un'infrastruttura energetica nella regione ucraina di Rivne. "Un altro attacco del nemico contro la regione di Rivne - ha scritto su Telegram il governatore della regione, Oleksandr Koval - L'obiettivo era un'infrastruttura energetica. Tutti i servizi interessati sono al lavoro". Al momento non ci sono notizie di vittime.

Kiev: "Attacco russo nel nordovest su centrale elettrica"

Le forze russe hanno attaccato la notte scorsa una centrale elettrica nella regione di Rivne, nell'Ucraina nord-occidentale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione statale regionale, Oleksandr Koval, come riporta Ukrinform. "Un altro attacco ostile alla regione di Rivne. L'obiettivo era un'infrastruttura energetica. Tutti i servizi competenti stanno lavorando sul posto", ha affermato Koval, aggiungendo che finora non sono state segnalate vittime o feriti. 

Attacco russo in regione Zaporizhzhia: distrutte infrastrutture

Diverse infrastrutture sono state distrutte la notte scorsa in un attacco delle forze russe nella parte controllata dall'Ucraina della regione di Zaporizhzhia, nel sud del Paese: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione regionale installata da Kiev, Ivan Fyodorov, come riporta Ukrinform. Fyodorov non ha fornito alcun dettaglio sui siti colpiti, né ha precisato quanti siano stati distrutti. 

Zelensky: "80.000 i soldati ucraini morti? No, molti meno"

In un'intervista con l'agenzia di stampa giapponese Kyodo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha contestato i resoconti di media occidentali secondo cui circa 80.000 soldati delle forze di Kiev sarebbero stati uccisi durante la guerra con la Russia. "Di recente alcuni, credo della stampa americana, hanno riferito che 80.000 ucraini sono stati uccisi. Voglio dirvi che no, il numero è molto inferiore", ha affermato Zelensky rifiutandosi però di fornire cifre delle vittime. "Tuttavia dobbiamo essere onesti: non sappiamo quanti ucraini siano stati uccisi nei territori occupati dell'Ucraina", ha aggiunto il presidente. I commenti di Zelensky arrivano dopo le affermazioni del Wall Street Journal pubblicate il 17 settembre secondo cui 80.000 soldati ucraini sono morti e altri 400.000 sono rimasti feriti nel conflitto con Mosca. Kiev ha sempre evitato di commentare le sue perdite, sebbene Zelensky abbia affermato a febbraio che erano stati uccisi 31.000 soldati ucraini.


Da Usa nuovo pacchetto di aiuti militari da 725 milioni di dollari

Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di 725 milioni di dollari. Secondo fonti del Dipartimento di Stato Usa, tra gli aiuti sono previsti sistemi anti-droni e munizioni per il sistema di razzi di artiglieria ad alta mobilità. Sul campo di battaglia questo potrebbe tradursi in un maggior numero di missili a lungo raggio.

Il nuovo pacchetto di aiut comprende anche un numero maggiore di mine antiuomo su cui l'Ucraina conta per rallentare le forze di terra russe e nordcoreane nella regione russa di Kursk.

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