La linea del fronte ucraino è sotto una "pressione sempre maggiore", c'è stata "un'accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi", afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'alleanza. "Siamo convinti che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina, nonché un deterrente contro un'ulteriore aggressione russa" sia "la piena adesione dell'Ucraina alla Nato", ha detto il ministero degli Esteri di Kiev. Per Mosca sarebbe un "evento minaccioso"
L''Ucraina ha lanciato oggi un appello per una "piena" adesione alla Nato come unica garanzia di sicurezza di fronte all'invasione russa, in vista di una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza. "Siamo convinti che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina, nonché un deterrente contro un'ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina e altri Stati, sia la piena adesione dell'Ucraina alla Nato", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri di Kiev.
L'ingresso dell'Ucraina nella Nato sarebbe "inaccettabile" per Mosca, che lo considererebbe un "evento minaccioso". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.
La linea del fronte ucraina è sotto una "pressione sempre maggiore", c'è stata "un'accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi", e mentre in passato le truppe russe avanzavano anche "dieci metri al giorno", oggi ci sono giorni in cui questi progressi raggiungono "anche i dieci chilometri al giorno". Lo afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'alleanza.
Attacco delle forze russe nella parte controllata dall'Ucraina della regione di Zaporizhzhia. Zelensky: "Di recente, alcuni media hanno riferito che 80mila ucraini sono stati uccisi. Voglio dirvi che il numero è inferiore, molto inferiore". Biden annuncia nuovi aiuti militari a Kiev
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Ucraina, 20 anni dalla Rivoluzione Arancione del 2004: cosa accadde
Vent’anni fa scoppiava la Rivoluzione arancione nelle piazze di Kiev: la causa era il contestato risultato elettorale che aveva visto vincere alle elezioni presidenziali il candidato filorusso Viktor Janukovich ai danni del leader dell’opposizione Viktor Juščenko. Le proteste incendiarono il Paese per 13 giorni fino alla mancata convalida del voto da parte della Corte Suprema ucraina. LEGGI QUI
Cos'è il nuovo missile ipersonico russo Oreshnik e dove può colpire in Europa
Una nuova arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, ad oltre mille giorni dall'inizio del conflitto. È il missile balistico ipersonico Oreshnik, di medio raggio. Lo ha annunciato Vladimir Putin, che ha poi confermato come il missile verrà testato nuovamente in combattimento e che non può essere intercettato, definendola un'arma unica. Il leader russo ha anche annunciato la produzione in serie dell'Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe ha confermato che questa nuova arma può colpire "in tutto il territorio europeo". Vediamo le caratteristiche del missile Oreshnik e quando è stato utilizzato. DI COSA SI TRATTA
Guerra Russia-Ucraina: chi è Kim Yong-bok, il generale nordcoreano al servizio di Mosca
Sono quasi 11mila i soldati nordcoreani che sono stati schierati nel Kursk, in Russia. A dirlo è la Bbc, che cita il National Intelligence Service (NIS) di Seul. Un membro della commissione parlamentare per l'intelligence, Lee Seong-Kweun, ha dichiarato che le truppe sono state trasferite nella regione alla fine di ottobre, dopo aver completato l'addestramento di adattamento nella Russia nordorientale. Ha anche confermato che la Corea del Nord ha spedito altre forniture militari, tra cui numerosi lanciarazzi e artiglieria a lungo raggio. IL PROFILO
Ucraina: Blinken e Sibiha firmano intesa da 825mln per energia
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrei Sibiha, e il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, hanno firmato oggi un memorandum d'intesa per sostenere il settore energetico ucraino. Lo scrive la Pravda ucraina, che cita fonti del ministero degli Esteri di Kiev. Il memorandum d'intesa intergovernativo "sulla cooperazione per garantire la sostenibilità del sistema energetico dell'Ucraina" prevede la possibilità di un aiuto americano per un importo fino a 825 milioni di dollari. Il documento, come osserva il Ministero degli Affari Esteri, "crea un quadro normativo per migliorare la sostenibilita' del sistema energetico dell'Ucraina".
Si tratta in particolare di ripristinare le infrastrutture critiche, introdurre la generazione distribuita, riformare il settore energetico e promuovere la transizione del dopoguerra verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Media: Ministro Difesa ucraino incontrerà in Usa uomini Trump
Una delegazione ucraina, composta dal capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, e dal ministro della Difesa Rustem Umyerov e dal vice primo ministro e ministro dell'Economia Yuliya Svyridenko, andranno negli Stati Uniti per incontrare persone dell'entourage del presidente eletto Donald Trump. Lo riportano alcuni media ucraini, come Ukrainska Pravda.
Kiev, solo la Nato ci può garantire Il niet di Mosca
"L'Ucraina ha bisogno di decisioni storiche, non telefonate a Vladimir Putin". Il ministro degli Esteri Andrii Sibiha non ha espresso, perlomeno pubblicamente, la richiesta di un invito ad entrare nella Nato - al contrario di quanto ventilato in precedenza - ma il riferimento è chiaro. Arrivando alla ministeriale esteri dell'Alleanza, ha evocato infatti il fantasma del memorandum di Budapest, che compirà 30 anni il prossimo 5 dicembre. "Rinunciare alle armi atomiche senza garanzie di sicurezza efficaci fu un errore strategico", afferma Kiev. E per correggerlo serve oggi "il pieno ingresso nella Nato", null'altro. Mosca, naturalmente, ha risposto: niet. L'ultima ministeriale di Antony Blinken, il segretario di Stato Usa che ama l'Europa, si consuma dunque tra striscianti tensioni - cosa fare con l'Ucraina e sull'Ucraina - e nuovi allarmi. Il segretario generale Mark Rutte ha puntato il dito senza mezzi termini contro Russia e Cina, colpevoli di aver tentato negli ultimi anni di "destabilizzare le nostre democrazie con atti di sabotaggio, attacchi informatici, disinformazione e ricatti energetici, per intimidirci". Un andazzo che va peggiorando. Ecco perché i ministri incaricheranno la Nato di elaborare "una nuova strategia per contrastare la guerra ibrida". La situazione a quanto pare è seria, tanto che le bocche, di solito abbastanza cucite sulla materia, si scuciono volentieri, evidentemente per lanciare un messaggio ben preciso. "La campagna contro di noi è costante", spiega un alto funzionario alleato. I principali attori sono Russia e Cina, certo, ma anche l'Iran e la Corea del Nord sono coinvolti. Pechino, in particolare, ha "preposizionato software malware nelle infrastrutture critiche con intenzioni sia di spionaggio che di frizione al sistema". La Russia - oltre a piazzare pure lei i malware, privilegiando però i sistemi di controllo industriale - è invece attiva in operazioni di sabotaggio "con un crescente appetito a causare danni a strutture e alla vita delle persone". In pratica colpiscono e siccome succede poco in risposta, alzano il tiro. Una dinamica pericolosa che va interrotta. Aggiornando appunto la strategia di risposta, ferma al 2015, e dunque non più rilevante. Una delle questioni più delicate è la possibile collaborazione tra la Russia e la Cina in questa campagna, in nome della partnership senza limiti siglata tra Vladimir Putin e Xi Jinping. "Abbiamo visto due danneggiamenti da parte di navi cinesi: una aveva un capitano russo, un'altra era partita da un porto russo. Non ho prove per dire che sia coordinato ma non sono un ingenuo, questo è quello che potrebbe significare la partnership tra Mosca e Pechino", evidenzia il funzionario della Nato. Tornando all'Ucraina - i ministri si sono riuniti a cena con Sibiha e la nuova alto rappresentante Ue Kaja Kallas - la questione del possibile negoziato di pace, della tregua, e a quali condizioni, aleggia ormai sempre più insistentemente. Rutte però ha voluto sgomberare il campo dalle distrazioni: "L'Ucraina ha bisogno di meno idee su come organizzare il processo di pace e di più aiuti militari, per far sì che quando deciderà di aprire i negoziati lo farà da una posizione di forza". Un messaggio che funziona sia per gli alleati sia, paradossalmente, per Kiev. Sibiha ha raccolto la palla al balzo e ha subito presentato il conto: servono 19 batterie di difesa aerea per evitare che Putin distrugga definitivamente la rete elettrica. Detto questo, il ministero degli Esteri ucraino ha pubblicato un lungo documento in cui articola la sua posizione e lancia un appello ai firmatari occidentali del trattato di Budapest - Usa e Gran Bretagna - essenzialmente a fare ammenda. "Invitare l'Ucraina ad aderire alla Nato ora diventerà
Ucraina, Rutte: più sforzi per aiutare Kiev a difendersi
Gli alleati concordano che il futuro dell’Ucraina è nella Nato”, ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte durante la conferenza di apertura della ministeriale Esteri dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles.
Manovre russe nel Mediterraneo con i missili ipersonici
Dopo avere martellato per diversi giorni con l'aviazione i ribelli jihadisti in Siria che avanzano contro le truppe di Damasco, la Russia ha mostrato i muscoli con esercitazioni navali e delle forze aerospaziali nel Mediterraneo orientale, in cui ha lanciato anche missili ipersonici. Un segnale per gli oppositori del regime di Bashar al Assad e a chi li sostiene, ma anche un modo per ribadire le capacità offensive delle proprie forze armate, dopo il test nel conflitto in Ucraina del nuovo missile balistico Oreshnik, anch'esso ipersonico. I lanci sono avvenuti non solo da unità navali che incrociavano al largo delle coste siriane, ma anche da basi russe nel Paese. "Da un'area designata sulla costa mediterranea - ha fatto sapere il ministero della Difesa in un comunicato - il sistema missilistico costiero Bastion ha effettuato un lancio del missile da crociera Onyx". Vettori ipersonici Zirkon sono stati lanciati dalle fregate Ammiraglio Gorshkov e Ammiraglio Golovko e un missile da crociera Kalibr dal sottomarino Novorossiysk. Le manovre, condotte in persona dal comandante della Marina, l'ammiraglio Alexander Moiseev, hanno visto la partecipazione di un migliaio di militari, 10 navi e 24 aerei, tra cui caccia MiG-31I armati con missili ipersonici Kinzhal. Non lanci simulati, insomma, ma missili veri, che secondo Mosca "hanno colpito gli obiettivi designati". Nelle immagini diffuse dal ministero della Difesa si vedono navi-bersaglio che saltano in aria, prendono fuoco e una addirittura che si spezza in due. Un messaggio plasticamente efficace indirizzato certamente agli insorti che minacciano il governo alleato di Damasco, e anche alla Turchia che li sostiene. E infatti ai lanci ha fatto seguito qualche ora dopo una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan durante la quale il capo del Cremlino ha affermato che occorre "fermare rapidamente l'aggressione terroristica contro lo Stato siriano da parte di gruppi radicali". Ma la dimostrazione di forza può essere interpretata anche come una risposta al segretario generale della Nato Mark Rutte, che nella riunione dei ministri degli Esteri a Bruxelles ha invitato i partecipanti a concentrarsi più sull'invio di armi a Kiev che sulle idee per avviare negoziati di pace, e alla responsabile della diplomazia della Ue, Kaja Kallas, secondo la quale l'Ucraina deve "vincere la guerra" contro la Russia. Dopo il lancio il mese scorso del missile Oreshnik su un impianto industriale della città ucraina di Dnipro, Putin aveva detto che si trattava di una risposta agli attacchi ucraini sul territorio russo con missili a lunga gittata americani Atacms e britannici Storm Shadow. Il presidente aveva aggiunto che Mosca sta lavorando ad altri vettori di questo tipo in grado di raggiungere l'Europa occidentale, e che si riserva il diritto di colpire anche obiettivi militari dei Paesi che forniscono questo tipo di armamenti a Kiev. Da parte sua Volodymyr Zelensky ha detto oggi che anche l'Ucraina sta sviluppando "nuovi tipi di missili" e ha aggiunto di aver discusso con lo Stato maggiore i risultati dei relativi test, ma non ha fornito dettagli. Lo scorso agosto il leader ucraino aveva detto che Kiev aveva condotto i primi esperimenti per la produzione di un suo missile balistico e il suo consigliere Mykhailo Podolyak aveva parlato di un vettore con un raggio d'azione di 600-700 chilometri. Nel suo bollettino quotidiano, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito intanto che missili e droni russi continuano a colpire impianti energetici e industrie dell'apparato militare ucraino. Le autorità di Kiev parlano di bombardamenti su infrastrutture critiche in particolare nelle regioni di Ternopil e Rivne. E sul terreno prosegue l'avanzata dei soldati russi, con la conquista nell'ultima giornata di altri due villaggi: Romanovka nella regione di Donetsk e Novodarovka in quella di Zaporizhzhia. Mentre l'esercito ucraino ha dichiarato di aver impedito alle forze nemiche di attraversare il fiume Oskil, vicino alla città orientale di Kupiansk, una barriera naturale che funge da prima linea nella regione di Kharkiv.
Ucraina: "Tajani, con Trump obiettivo à arrivare a pace giusta"
Noi continuiamo a sostenere l'Ucraina da tutti i punti di vista, politico, finanziario, economico, militare. Stiamo lavorando per la ricostruzione del Paese, tant'e' che la Conferenza internazionale del prossimo anno si svolgerà a Roma nel mese di luglio e abbiamo già dell’anno. Naturalmente prima verrà informato il Parlamento attraverso il Copasir. Vedremo se sara' necessario poi approvare una norma da far poi votare dal Parlamento per continuare ad aiutare l'Ucraina anche nel 2025. L'obiettivo è quello di arrivare alla pace, anche con la nuova amministrazione americana. E che sia una pace giusta, il che significa la non sconfitta dell'Ucraina e quindi l'indipendenza dell'Ucraina". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine della ministeriale della Nato. "Per quanto riguarda l'ingresso nella Nato, noi siamo tutti quanti favorevoli a che l'Ucraina entri nella Nato, così come siamo favorevoli a che l'Ucraina entri all'interno della Unione Europea. Certamente c’è un percorso da compiere e stanno facendo grandi passi in avanti anche per eliminare ogni tipo di corruzione. Questo ci fa ben sperare. Comunque, l'Ucraina sa di avere nella Nato una grande amica e quindi il suo destino è quello di entrare a far parte in futuro nella Nato. Vedremo quali saranno i tempi, ma il destino e' quello, tant’è che già si fanno riunioni Nato-Ucraina", ha aggiunto.
Kiev, 'servono decisioni storiche non telefonate a Putin'
"Ora è tempo d'incertezza geopolitica, dobbiamo rafforzare le nostre capacità. Siamo grati agli alleati della Nato per il sostegno costante. Gli ucraini resistono ai peggiori attacchi missilistici dall'inizio della guerra mentre i russi iniziano ad attaccare obiettivi delle infrastrutture energetiche nucleari. Abbiamo bisogno di decisioni storiche, non telefonate o visite a Putin". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sibiha in un punto stampa con Mark Rutte, ribadendo che il risultato tangibile delle discussioni deve essere il rafforzamento delle difese aeree con almeno 19 batterie.
Kallas, 'l'obiettivo deve essere la vittoria dell'Ucraina'
"Le guerre non si vincono sempre ma non si vinceranno mai se non ci si pone la vittoria come obiettivo. Se si ha la vittoria come obiettivo è anche molto chiaro cosa si deve fare, qual è la strategia, quali sono le tattiche per aiutare l'Ucraina a vincere la guerra. E credo che questo sia ciò che dobbiamo fare perché l'Ucraina sia il più forte possibile". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando alla ministeriale Esteri della Nato.
Ucraina: fonti Nato, avanzata Russia accelera: 10 km al giorno
La linea del fronte ucraina è sotto una "pressione sempre maggiore", c'e' stata "un'accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi", e mentre in passato le truppe russe avanzavano anche "dieci metri al giorno", oggi ci sono giorni in cui questi progressi raggiungono "anche i dieci chilometri al giorno". Lo afferma un alto funzionario della Nato, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'alleanza.
Ucraina: ministra Lettonia, ‘si muove verso adesione Nato’
“Questo è il punto a cui stiamo arrivando: l'Ucraina si sta muovendo in modo molto convincente verso l’adesione”. Lo afferma la ministra degli Esteri lettone Baiba Braže, entrando alla riunione della ministeriale Nato a Bruxelles, spiegando che Kiev è già avanti nei campi dell’interoperabilità e capace di interfacciarsi con i processi interni della Nato, come il procurement.
I membri della Nato sono stati “molto chiari” sul fatto che l'Ucraina diventerà un membro dell'Alleanza ai sensi dell’Articolo 10 del Patto atlantico, secondo cui ogni nuovo membro deve essere un Paese europeo, “e l’Ucraina lo è” , capace di sostenere la sicurezza euroatlantica, “e l’Ucraina lo sta facendo”, e deve incontrare il favore di tutti i membri, spiega la ministra.
Nel corso del primo giorno di incontri al centro del tavolo ci sarà Kiev, che “sta combattendo una guerra esistenziale, una guerra di liberazione”. È dunque prematuro “parlare di cessate il fuoco e di altre idee astratte, deve essere un processo guidato dall'Ucraina”.
Ucraina: Rutte, 'situazione difficile, servono più munizioni'
Durante il primo giorno di lavori alla ministeriale esteri dei Paesi Nato i ministri saranno “molto concentrati sull'Ucraina. Sappiamo che la situazione sul campo di battaglia è difficile e dobbiamo fare tutto il possibile per far arrivare più munizioni ed equipaggiamento”. Lo dichiara Mark Rutte, segretario generale dell’Alleanza atlantica, a margine dei lavori a Bruxelles.
Rutte esprime gratitudine verso tutti i Paesi che negli ultimi giorni hanno annunciato ulteriori forniture militari verso Kiev, “soprattutto ora che sta arrivando l'inverno” e gli attacchi russi contro l’infrastruttura energetica non accennano a esaurirsi. “Domani si parlerà sempre più dell'aggressione russa agli alleati della Nato e di come contrastarla”, continua.
Nato: Blinken, 'migliore garanzia contro guerra'
“Credo che la gente debba rimanere focalizzata su questo fatto: il motivo per cui così tanti Paesi investono in questa Alleanza, il motivo per cui nuovi Paesi vi entrano, è che tutti sanno che è la migliore garanzia contro la guerra, la migliore garanzia per la nostra sicurezza collettiva”. Lo afferma Antony Blinken, segretario di Stato degli Usa, in un punto stampa a margine della riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles.
“Un attacco a uno è un attacco a tutti. Ogni aggressore lo sa, è questa è la strategia migliore per scoraggiare le aggressioni”, continua Blinken, che a gennaio verrà sostituito dal senatore repubblicano Marco Rubio. Al suo fianco Mark Rutte, segretario generale della Nato, che lo ha ringraziato profusamente per il lavoro svolto negli ultimi quattro anni. “Che vi piaccia o no, ci saremo noi fino a gennaio”, ironizza Blinken, prima di garantire la “prontezza a lavorare ogni minuto di ogni giorno”. Il lavoro degli ultimi anni ha rafforzato l’Alleanza in diversi modi, aggiunge.
Il segretario di Stato spiega di condividere le preoccupazioni espresse da Rutte riguardo alla difficile situazione in Ucraina. “Ancora una volta Putin usa l’inverno come arma, spegne le luci e fa congelare la gente”, dice, riferendosi alle ondate di attacchi contro l’infrastruttura energetica ucraina. Questo, conclude, “è un momento cruciale per l'alleanza”, per “assicurarsi di essere pronti per l'anno prossimo”.
Blinken, Putin vuole congelare gli ucraini, non lo permetteremo
"Vladimir Putin vuole usare l'inverno ancora una volta come un'arma, per congelare le persone, e noi non lo permetteremo". Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken arrivando alla Nato. "La ragione per cui ci sono così tanti Paesi nell'Alleanza e altri sono voluti entrare, come Svezia e Finlandia, è perché sappiamo che è la migliore garanzia contro la guerra: un attacco contro uno di noi è un attacco contro tutti noi e continueremo a riaffermarlo oggi e domani", ha aggiunto.
Kiev chiede alla Nato altri 20 sistemi di difesa aere
Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha ha chiesto ai paesi della Nato di inviare almeno altri 20 sistemi di difesa aerea per scongiurare gli attacchi russi al sistema energetico. "Sappiamo che i russi cercano di privarci della produzione di energia, ecco perché abbiamo bisogno anche di più supporto", ha detto Sybiha ai giornalisti prima di un incontro con i ministri degli Esteri della Nato. (ANSA-AFP).
Fonti Nato, contro di noi attacchi ibridi e cyber costanti
Contro i Paesi della Nato è in atto una "campagna costante" di attacchi cyber, ibridi e di sabotaggio. Lo afferma un alto funzionario alleato a conoscenza diretta del dossier. I principali attori sono Russia e Cina ma anche l'Iran e la Corea del Nord sono coinvolti. Pechino, in particolare, ha "pre-posizionato software malware nelle infrastrutture critiche con intenzioni sia di spionaggio che di frizione al sistema". La Russia - oltre a piazzare i malware nei sistemi di controllo industriale - è invece attiva in operazioni di sabotaggio, "con un crescente appetito a causare danni a strutture e alla vita delle persone
Il Parlamento di Kiev approva il nuovo ministero dell'Unità
Il Parlamento di Kiev ha approvato oggi l'istituzione del nuovo ministero dell'Unità Nazionale dell'Ucraina ed ha nominato alla sua guida il 47enne Oleksiy Chernyshov, già presidente del consiglio di amministrazione di Naftogaz e capo del ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori. Lo riporta Rbc-Ucraina, che cita il deputato Yaroslav Zheleznyak. "Il Consiglio ha nominato Oleksiy Chernyshov alla carica di vice primo ministro dell'Ucraina e ministro dell'Unità nazionale dell'Ucraina", ha scritto Zheleznyak, aggiungendo che 237 parlamentari su 450 hanno votato a favore della decisione. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato lo scorso agosto la creazione del ministero dell'Unità, che dovrebbe unire gli ucraini all'estero e opporsi alla propaganda russa. Il compito principale del nuovo ministero è sostenere le comunità ucraine all'estero, rafforzare i loro legami con l'Ucraina e proteggere gli interessi nazionali comuni