Georgia, proteste e scontri a Tbilisi tra filo-Ue e polizia. Cosa sta succedendo
Quinto giorno consecutivo di tensioni a Tbilisi, dove migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la decisione del premier Irakli Khobadidze di sospendere i negoziati di adesione all'Unione Europea fino a tutto il 2028. Davanti al parlamento georgiano si sono verificati scontri tra i manifestanti pro-Unione Europea e la polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla. Il primo ministro georgiano: "Non ci sarà una rivoluzione"
- Migliaia di persone sono scese in piazza, per il quinto giorno consecutivo, a Tbilisi in Georgia, per protestare contro la decisione del premier Irakli Khobadidze di sospendere i negoziati di adesione all'Unione Europea fino a tutto il 2028. Davanti al parlamento georgiano si sono poi verificati scontri tra la polizia e i manifestanti pro-Europa
- La polizia, in tenuta antisommossa, ha sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni sulla folla, utilizzando anche idranti per disperdere i manifestanti che lanciavano petardi. Nel frattempo, oltre un centinaio di manifestanti sono stati arrestati dalle forze dell'ordine, come riferito dal Ministero dell'Interno del Paese. Secondo il premier Khobadidze, la protesta è finanziata "dall'estero"
- Le elezioni parlamentari dello scorso 26 ottobre, che hanno decretato la vittoria del partito di governo Sogno Georgiano contro l'opposizione filo-europeista, hanno scatenato una serie di proteste e manifestazioni. "Ora è il momento delle proteste di massa, dobbiamo mostrare al mondo che stiamo lottando per la libertà", aveva detto l'ex presidente e leader dell'opposizione georgiano Mikheil Saakashvili, contestando i risultati delle elezioni
- Secondo la presidente filo-europeista della Georgia Salome Zourabichvili, la portata delle proteste è "senza precedenti". "Ogni giorno c'è più gente per le strade e, soprattutto, nel Paese sta crescendo un vero e proprio dissenso. Nelle istituzioni statali le persone si dimettono, protestano o firmano petizioni, a seconda dell'istituzione di cui si parla", ha rimarcato la presidente, che definito "illeggittimo" l'attuale governo guidato da Sogno Georgiano
- Nonostante le tensioni, il primo ministro ha rimarcato che non saranno indette nuove elezioni politiche e che la presidente Zurabishvili dovrà lasciare il palazzo presidenziale il giorno dell'insediamento del nuovo capo di Stato, il 29 dicembre, dopo le elezioni presidenziali previste per il 14 dicembre. Intanto Zurabishvili ha annunciato che non si sarebbe dimessa fino a nuove elezioni parlamentari, rimarcando l'"illegittimità" dell'attuale Parlamento
- Il premier Kobakhidze ha denunciato una serie di attacchi alle sedi regionali del suo partito, accusando i manifestanti di voler provocare una "guerra civile". "Ieri hanno cercato di incendiare il nostro ufficio a Kutaisi. Oggi hanno lanciato pietre alla nostra sede a Zestafoni e hanno picchiato alla testa una impiegata dell'ufficio", ha detto il primo ministro sottolineando che "noi mostreremo pazienza e non risponderemo"
- La manifestazione ha raggiunto anche le scuole. A Tbilisi e in altre città georgiane, come Kutaisi e Porti, alcuni studenti hanno abbandonato le aule durante l'orario di lezione per protesta. Insieme ai giovani, anche i docenti sono scesi in piazza per aderire alla manifestazione
- Per sgomberare i manifestanti di fronte al Parlamenti a Tbilisi, le forze speciali georgiane hanno fatto uso della forza, utilizzando idranti e gas lacrimogeni. Secondo il ministro della Sanità Mikheil Sarjveladze, in un giorno sono state portate in ospedale 37 persone. Tra i manifestanti arrestati ci sono Zurab Japaridze, uno dei leader del partito di opposizione "Coalizione per il cambiamento", e vari giornalisti. "Anche chi stava andando a lavorare è finito sotto le mani calde della polizia", ha denunciato NewsGeorgia
- Secondo il difensore d'ufficio dei manifestanti arrestati, Levan Yoseliyan, su 156 persone incontrate 124 "dicono di aver subito violenze e trattamenti inumani, ovvero quasi l'80% dei detenuti". Per Yoseliyan si tratta di "un indicatore molto preoccupante. Invito la polizia a non superare le norme stabilite dalla legge". "Aumenta in modo allarmante il numero di cittadini che sostengono che ci sia stato un eccesso di forza da parte delle forze dell'ordine", ha rimarcato il legale
- Secondo quanto riferito dal ministero degli Interni georgiano, questa mattina 21 agenti di polizia hanno riportato ferite, alcune "gravi", mentre 224 persone sono state arrestate dall'inizio delle proteste. Intanto la presidente Zurabishvili ha dichiarato che la mobilitazione non mostra "alcun segno di arresto". "Questa è la rivolta di un intero Paese", ha detto la presidente georgiana rimarcando che "vogliamo che il nostro destino europeo ci venga restituito"