Le due guerre, quella in Ucraina soprattutto, alla luce dei pesanti raid russi sulle infrastrutture civili, stanno complicando la trattativa per arrivare a un documento conclusivo che possa essere sottoscritto da tutti
A Rio de Janeiro va in scena il G20. Il vertice doveva essere in continuità con il G7 italiano, per proseguire nell'apertura e nel dialogo con tutti, a partire dal Sud
Globale. Una priorità per Giorgia Meloni, che aveva dato mandato agli sherpa di promuovere l'esperienza italiana a partire da quel piano contro la povertà che fa il paio con l'Alleanza lanciata da Luiz Inacio Lula da Silva, che l'Italia si appresta a sottoscrivere. Ma le due guerre, e quella in Ucraina soprattutto, alla luce dei pesanti raid russi sulle infrastrutture civili, stanno complicando la trattativa per arrivare a una dichiarazione finale che possa essere sottoscritta da tutti.
Dalle guerre all'economia, si teme spaccatura
Si teme quindi una spaccatura, nonostante il lavoro diplomatico. L'obiettivo, spiegano fonti italiane, è quello di "cercare di mantenere un equilibrio" sulla falsariga del G20 indiano dello scorso anno, sempre difficile nel contesto dei 20 che vede la presenza dei diretti interessati - per Mosca a Rio c’è il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Ma è evidente la diversa sensibilità rispetto ai Paesi G7, che su "iniziativa" della premier Meloni hanno ribadito a 1.000 giorni dall'inizio della guerra il sostegno a Kiev. Oltre alle guerre, anche il tema della tassazione globale sta incontrando qualche difficoltà, questa volta per l'opposizione alla proposta di Lula del presidente argentino Javier Milei, che ha una impostazione ultraliberista in economia.
Il bilaterale di Meloni con Lula
Per Meloni la prima giornata a Rio, ieri, è stata segnata dall'incontro bilaterale con Lula, con cui l'Italia punta ad aggiornare il Piano d'azione del partenariato strategico Italia-Brasile. Con la delegazione italiana e la figlia Ginevra, per Meloni la giornata si è poi conclusa al Cristo Redentore, simbolo della città brasiliana.