Trump, rilasciati file con prove contro di lui nel processo per l'assalto a Capitol Hill

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È stata respinta la richiesta del tycoon di tenere riservati, almeno fino a dopo il voto del 5 novembre, i documenti raccolti dal procuratore speciale Jack Smith contro di lui nel processo per il suo coinvolgimento all’assalto del Campidoglio del 6 gennaio 2021. Si tratta di 4 volumi, circa 2mila pagine. Dentro, tra le altre cose, la trascrizione della telefonata in cui il tycoon chiese al segretario di Stato della Georgia di “trovare” voti e foto di certificati elettorali falsi

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È stata respinta la richiesta di Donald Trump di mantenere riservati, almeno fino a dopo il voto delle presidenziali del prossimo 5 novembre, i documenti raccolti dal procuratore speciale Jack Smith contro di lui nel processo per il suo coinvolgimento nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Si tratta in tutto di poco meno di 2mila pagine, divise in 4 fascicoli: sottrarre i documenti al pubblico, ha deciso il giudice federale Tanya Chutkan, sarebbe un’interferenza elettorale. Va però detto che la maggior parte del loro contenuto resta comunque oscurato, mentre quello visibile contiene perlopiù informazioni già conosciute, come la trascrizione della telefonata in cui Trump chiese al segretario di Stato della Georgia di “trovare” voti e foto di certificati elettorali falsi. In ogni caso, come fanno notare i media Usa, le prove rilasciate oggi, venerdì 18 ottobre, forniscono quantomeno una panoramica su quello che Smith sta utilizzando per costruire il processo contro Trump.

I documenti rilasciati: i primi due volumi

Come scrive CNN, in tutto i documenti sono stati rilasciati in quattro volumi. Nel primo ci sarebbero estratti delle varie interviste portate avanti dal comitato della Camera sull’assalto del 6 gennaio 2021. Il secondo volume sarebbe invece “pieno” di pagine sigillate, di contenuti postati sui social media da Trump e dai suoi alleati. Tra questi c’è anche un tweet con cui il tycoon affermava che Mike Pence, ai tempi suo vicepresidente, non ha “avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto" per sostenere il suo tentativo di cambiare i risultati delle elezioni: il riferimento è alle dichiarazioni con cui Pence spiegava perché non poteva rifiutare la certificazione congressuale del voto. Altri tweet includono varie denunce di frode elettorale.

Il terzo e il quarto volume

Nel terzo sono invece entrate le foto dei certificati elettorali falsi, con cui gli alleati di Trump speravano di riuscire a ribaltare l’esito del voto del novembre 2020, oltre a foto delle pagine dell'autobiografia di Mike Pence (vicepresidente di Trump durante il suo mandato) e la trascrizione della telefonata in cui, nel 2020, l’ex presidente avrebbe chiesto al segretario di Stato della Georgia di recuperare voti utili alla sua elezione. Dentro il quarto e ultimo volume è finito un promemoria dell'avvocato John Eastman con il piano per far sì che Pence rifiutasse la certificazione congressuale delle elezioni. E ancora: il faldone ha dentro anche la copia di una nota scritta a mano con la richiesta, rivolta a Pence, di “rifiutare' gli elettori”.

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Tra i vari dettagli emersi ce ne sono alcuni che vengono dalla trascrizione di un’intervista, risalente al 2022, condotta dal comitato della Camera sul 6 gennaio con un dipendente (anonimo) della Casa Bianca. Secondo quanto emerge, fu l’impiegato in questione a informare Trump dell’assalto a Washington: gli disse che le reti televisive avevano interrotto la trasmissione di un suo discorso perché era in corso “una rivolta al Campidoglio”. Il dipendente raccontò al comitato che tolse a Trump il cappotto, prese un televisore e gli consegnò il telecomando, poi andò a prendere una Cola Cola dietetica per il presidente, che si trovava nella Sala da Pranzo Ovale. All'inizio di quest'anno, i repubblicani della Camera avevano pubblicato una trascrizione dell'audizione di un impiegato della Casa Bianca, ma censurando alcune delle sue risposte.

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