Centri migranti in Albania, oltre mezzo miliardo di costi in 5 anni
Le strutture di Schengjin e Gjiader sono operative e il primo gruppo di migranti è partito ieri su una nave della Marina Militare. Tra il 2024 e il 2028 si stima che 300 milioni di euro verranno spesi da Roma per le Forze dell'Ordine coinvolte nel progetto. Altre spese ingenti riguardano poi la costruzione e la sorveglianza dei centri. Anche di questo tema si è occupata la puntata di "Numeri" di Sky TG24, andata in onda il 14 ottobre
- Il 14 ottobre è partita dall’Italia una nave con il primo gruppo di migranti verso i nuovi centri d'accoglienza in Albania. Sulle persone da trasferire, soccorse in mare, è stato fatto un primo screening per verificare i requisiti previsti: provenienza da Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili. La scorsa settimana sono diventati operativi i centri di Schengjin e Gjiader che dovranno accogliere i migranti. Ma come funzionano e quali sono i costi? Anche di questo si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 14 ottobre
- Ma quanto costa il progetto? Tanto, con oltre 600milioni di euro da spendere nel prossimo quinuennio per la gestione dei centri in Albania, fino al 2028
- Se si guarda poi nel dettaglio alle spese da sostenere, si vede che 300 milioni vanno alle Forze dell'Ordine, poi ci sono 160 milioni che riguardano la costruzione e la sorveglianza di questi centri. E poi ancora: gestione, noleggio delle navi, trasferte di avvocati
- Facendo poi una simulazione sui migranti arrivati fino ad oggi, nel 2024, secondo le leggi italiane, si vede che una metà non può andare in Albania perché viene da Paesi considerati non sicuri. Ma ci sono anche altre casistiche - come si vede nella grafica - che impediscono di portare i migranti nei centri albanesi, stando alle regole tra Roma e Triana. I migranti che possono essere trasferiti in Albania sono quindi “solo” circa 10mila
- Il 78% dei migranti che arriva in Italia, dunque, non può essere trasferito nei centri albanesi, mentre il restate 22% sì, ma fra questi c’è anche chi dovrebbe stare per un periodo limitato in Albania
- Molto nell’accordo tra Albania e Italia dipende dal fatto che i migranti arrivino da “Paesi sicuri”: in grafica alcuni degli Stati ritenuti sicuri da Roma
- Pochi giorni fa però, a livello europeo, con una sentenza della Corte di giustizia europea, è stato precisato che molti Paesi non possono essere considerati sicuri, e quindi in teoria alcuni Paesi che per la legge italiana sono “sicuri”, e ad oggi rientrano nell’accordo con Tirana, non lo sarebbero più, come Bangladesh, Tunisia ed Egitto
- Con il criterio italiano quest’anno Roma avrebbe potuto trasferire in Albania 11.000 migranti circa, mentre con il criterio europeo ne potrebbe trasferire solo 2.500
- Sulla sicurezza dei Paesi, un esempio è quello della Tunisia. L'Italia lo ritiene sicuro, ma non completamente, perché non lo è per le comunità LGBT in quanto i rapporti omosessuali vengono puniti con 3 anni di carcere. Mentre l'Ue sostiene che un Paese debba essere ritenuto sicuro se lo è sotto tutti gli aspetti, e non nella maggior parte degli aspetti, con nessuna eccezione