Medioriente, esplosi cercapersone Hezbollah. Morti e migliaia di feriti

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Un attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Ci sono almeno 18 morti e oltre 3 mila feriti. "La guerra contro Hezbollah è più vicina", ha detto il leader dell'opposizione israeliana Lapid. E Hezbollah ha promesso che Israele riceverà la "giusta punizione". L'Onu: "Sviluppi in Libano estremamente preoccupanti"

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Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Lapid vede Obama negli Usa: "Lavoriamo per riportare ostaggi a casa"

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha incontrato l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la sua visita a Washington. Su 'X', Lapid ha voluto ringraziare Obama ''per il suo sostegno pubblico e per gli sforzi messi in atto per il ritorno degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza''. Lapid ha aggiunto: ''gli ho detto che dovremmo lavorare insieme per garantire un accordo che riporti a casa i rapiti''.

Blinken in Egitto, no tappa in Israele mentre cerca accordo su ostaggi

Visita oggi in Egitto per il Segretario di Stato americano Antony Blinken, che nel suo nuovo tour nella regione questa volta non farà tappa in Israele. E' la prima volta che evita di recarsi nello Stato ebraico dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno, l'ultima volta che visitò Israele fu ad agosto per fare pressione su Benjamin Netanyahu perché accettasse i termini dell'accordo. Obiettivo nella missione è sempre quello di cercare di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, obiettivo che sembra sempre più difficile prima della scadenza dell'Amministrazione Biden.


Netanyahu: "Sicurezza in nord Israele è obiettivo di guerra"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un'espansione degli obiettivi di guerra dello Stato ebraico per includere il ritorno dei residenti nelle aree settentrionali del Paese, da cui sono fuggiti per gli attacchi di Hezbollah dal Libano. "Il gabinetto politico e di sicurezza ha aggiornato gli obiettivi della guerra, in modo che includano la seguente sezione: il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case", ha affermato stanotte l'ufficio di Netanyahu in un comunicato.

Raid di Israele sulla Striscia, '5 morti a Gaza e Deir Balah

L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito una casa nella città di Gaza e un accampamento di sfollati a Deir el-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI

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Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

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