Medioriente, Hamas: "Impegnati su proposta Biden". Netanyahu: "Loro sono l'ostacolo"

Hamas si è detta disposta a mostrare "serietà" e "flessibilità" per concludere l'accordo per il cessate il fuoco, ma l'accordo deve includere il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza, compresi il corridoio di Philadelphi e il valico di Rafah. La Mezzaluna rossa palestinese afferma che almeno "5 persone sono state uccise e un'altra gravemente ferita in un attacco contro un'auto a Tubas". L'Idf ha indicato di aver effettuato "tre attacchi mirati contro terroristi armati che rappresentavano una minaccia"

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Hamas conferma il suo impegno sulla proposta di accordo di Joe Biden e rilancia l'accusa a Benjamin Netanyahu di "continuare a sottrarsi ai suoi obblighi".  Il primo ministro israeliano ha dichiarato oggi alla rete americana Fox News che "l'ostacolo alla fine della guerra e alla liberazione degli ostaggi è Hamas, che ha massacrato sei ostaggi sparando loro alla testa. Non è Israele e non sono io".

La Mezzaluna rossa palestinese afferma che almeno "cinque persone sono state uccise e un'altra gravemente ferita in un attacco contro un'auto a Tubas", nel nord della Cisgiordania.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno indicato da parte loro di aver effettuato "tre attacchi mirati contro terroristi armati che rappresentavano una minaccia" per i soldati nella zona.

Negoziati restano appesi ad un filo. Gli Stati Uniti hanno chiesto urgenza e flessibilità per finalizzare un accordo tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza, dopo la recente morte di sei ostaggi. "Ci sono decine di ostaggi ancora a Gaza, in attesa di un accordo che li riporti a casa. E' tempo di finalizzare quell'accordo", ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.



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Hamas rilascia un video dell'ex ostaggio Goldberg-Polin

Hamas ha diffuso un video di Hersh Goldberg-Polin, l'israeliano-americano tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza per tutta la durata della guerra. Il suo corpo e' stato recuperato insieme ai corpi di altri cinque prigionieri il primo settembre scorso da un tunnel nella parte meridionale di Gaza. Un alto funzionario di Hamas, Izzat al-Risheq, ha detto all'epoca che i sei prigionieri sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani. L'esercito israeliano afferma che sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco.


Guerra Israele-Hamas. Cosa sapere sul conflitto in corso

Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, Sky TG24 ha deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI

Chi sono i coloni israeliani in Cisgiordania e perché gli insediamenti sono illegali

Gli insediamenti sono il frutto di una politica imperialista e di un lungo processo di colonizzazione. Le violazioni dei diritti umani compiute nel processo coloniale, che dura ancora oggi, sono condannate anche dall'Unhcr COSA SAPERE

Non tutti gli israeliani sono ebrei: dai coloni ai drusi

Per capire cosa succede in Israele, quali sono le divisioni politiche che lo attraversano e comprendere le conseguenze che il conflitto in corso provoca nella popolazione è necessario sapere quanto variegata sia la sua popolazione L'APPROFONDIMENTO

Manifestanti in silenzio a Tel Aviv con 27 bare

Centinaia di persone hanno marciato in silenzio per le strade di Tel Aviv trasportando 27 bare finte in rappresentanza dei 27 prigionieri i cui corpi sono stati recuperati dall'esercito israeliano a Gaza. "Benjamin Netanyahu, il primo ministro, ha condannato a morte Carmel, mia cugina, lei e tutti gli ostaggi", ha detto Gil Dickmann, cugino di Carmel Gat, una dei sei prigionieri uccisi e il cui corpo e' stato recuperato lo scorso fine settimana. "E' stata abbandonata alla morte dal governo. 327 giorni che è stata lì a Gaza in prigionia. Ci sono state 327 opportunità per riportarla indietro. E ogni singola opportunità è stata persa".


Gaza, corridoi Netzarim e Filadelfia: perché continuano a bloccare colloqui di pace

Tra le questioni più spinose nella trattativa per una tregua tra Israele e Hamas c'è ancora quella sul controllo delle due lingue di terra più strategiche per le operazioni militari. Da un lato c'è il corridoio di Filadelfia, che al suo interno ha il valico di Rafah. Dall'altro c'è la strada di Netzarim, che separa in due - da nord a sud - la Striscia. COSA SAPERE

Netanyahu convoca riunione su vendetta per rapiti uccisi

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu terrà stasera una "riunione sulla sicurezza nazionale" che non includerà la maggior parte del suo governo perchè, secondo indiscrezioni avute da Channel 13, si parlerà della risposta di Israele a Hamas dopo l'esecuzione dei sei giovani ostaggi la settimana scorsa. Secondo il report di Channel 13, ci si aspetta che i funzionari militari dicano a Netanyahu che sarà difficile intraprendere azioni punitive per vendetta, dato che sta già combattendo i miliziani ovunque sia necessario. Qualsiasi mossa vista come mirata alla vendetta potrebbe anche danneggiare i colloqui

Mattarella: cooperazione fra Parlamenti per pace e crescita

"I popoli hanno trovato nella vocazione internazionale dei Parlamenti - che risale all'istituzione dell'Unione Interparlamentare nel 1889 - uno strumento di dialogo e di reciproca comprensione. La cooperazione trova in essi il luogo delle scelte per promuovere valori comuni di pace, stabilità e prosperità, producendo, nel tempo, crescita, maturazione e consolidamento delle basi della comunità internazionale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'inaugurazione del G7 dei Parlamenti, a Verona.

Visita del capo di Stato Maggiore della Difesa in Medio Oriente

Dal 2 al 5 settembre il capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, si è recato in visita in Giordania, Israele e Libano dove ha incontrato i suoi omologhi, oltre a visitare il contingente nazionale presso la base di Shama. Il viaggio ha avuto il duplice scopo di approfondire la visione e comprensione relative all'attuale crisi che investe la regione, oltre che confermare la presenza e l'attenzione militare nazionale nell'area attraverso le iniziative in essere, così come approvate dal parlamento italiano. Il 3 settembre l'ammiraglio ha visitato la Giordania, mentre il giorno successivo era a Tel Aviv dove ha incontrato il generale Halevi, Capo di Stato Maggiore dell'Idf. Nel dedicato incontro, al quale hanno partecipato anche i relativi staff, Cavo Dragone ha potuto prendere atto dell'evoluzione del conflitto in corso all'interno della Striscia di Gaza, oltre a confrontarsi sul più ampio scenario di crisi che da mesi ha investito l'intero Medio Oriente. Trasferitosi in serata in Libano, l'ammiraglio ha raggiunto la base di Shama, in prossimità del confine meridionale con Israele, dove ha sede il comando italiano del settore Ovest della missione Unifil. Accolto dal comandante della Brigata Sassari, il generale di brigata Stefano Messina, si è intrattenuto con il personale ed ha potuto assistere a briefing illustrativi relativi alla situazione sul campo, ovvero alle attività in corso ad opera del Contingente Italiano. Il 5 settembre, prima di lasciare la base italiana, il capo di Stato Maggiore ha concluso la sua visita incontrando il generale Dhakal e Lecoq, rispettivamente vicecomandante operativo e vicecapo missione di Unifil. Raggiunta la città di Beirut, l'ammiraglio è stato ricevuto dal generale Aoun, comandante delle forze libanesi, dal quale ha ricevuto il plauso per il lavoro svolto dai contingenti nazionali operanti nel suo Paese. L'occasione è stata propizia per confermare congiuntamente il percorso avviato tramite l'iniziativa a guida italiana chiamata Comitato Tecnico Militare per il Libano (MTC4L), volta a unire gli sforzi di più nazioni per il sostegno, addestramento e potenziamento delle forze armate Libanesi.

Hamas, 'noi impegnati su proposta Biden, Netanyahu continua a sottrarsi'

Hamas conferma il suo impegno sulla proposta di accordo di Joe Biden e rilancia l'accusa a Benjamin Netanyahu di "continuare a sottrarsi ai suoi obblighi". Khalil al-Haya, a capo del team negoziale del movimento, si è detto sicuro che “il mondo è già giunto alla conclusione che la parte che ostacola un accordo è quella che sta commettendo massacri e ponendo condizioni”. “La politica di escalation militare e di commettere altri massacri per liberare con la forza gli ostaggi si è rivelata un fallimento - ha denunciato ancora il negoziatore di Hamas, citato dal quotidiano palestinese Filastin - L'amministrazione statunitense deve abbandonare la sua cieca inclinazione verso Israele se vuole raggiungere un accordo e impegnarsi a rispettarlo”.

Hamas, ha concluso al Haya, è disposto a mostrare "serietà" e "flessibilità" per concludere l'accordo per il cessate il fuoco, ma l'accordo deve includere il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza, compresi il corridoio di Philadelphi e il valico di Rafah.

Msf: "Complesso ospedaliero Al-Aqsa a Gaza colpito per la quinta volta"

Questa mattina, un attacco israeliano ha colpito un'area dove vivono persone sfollate all'interno del complesso ospedaliero di Al-Aqsa, ospedale supportato da Medici Senza Frontiere (Msf) a Deir El Balah. Quattro persone sono state uccise e 16 sono state ferite e curate nell'ospedale, secondo il ministero della Salute. È la quinta volta da marzo che il complesso dell'ospedale di Al-Aqsa e le aree circostanti vengono attaccate, rimarca in una nota Msf, che chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare l'ospedale e le aree vicine, di permettere al personale medico di lavorare in sicurezza e di fornire uno spazio sicuro ai civili.

Amman, spostare palestinesi Cisgiordania è dichiarare guerra

"Qualsiasi tentativo di trasferire i palestinesi dalla Cisgiordania verso la Giordania sarà considerata come una dichiarazione di guerra". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi in una conferenza stampa con la sua omologa tedesca Annalena Baerbock. Il ministro ha aggiunto: "Ci opponiamo alle dichiarazioni che Netanyahu sta diffondendo riguardo al Corridoio Filadelfia ed al confine con la Giordania. Questo è un suo pretesto per prolungare la guerra". 

Hamas, Usa eserciti "reale pressione" su Israele

Il capo negoziatore di Hamas ha esortato gli Stati Uniti a esercitare "reale pressione" su Israele per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. "Se l'amministrazione statunitense e il suo presidente Biden vogliono davvero raggiungere un cessate il fuoco e completare un accordo di scambio di prigionieri, devono abbandonare il loro cieco pregiudizio verso l'occupazione sionista ed esercitare una vera pressione su Netanyahu e il suo governo", ha affermato Khalil al-Hayya, residente in Qatar. 

Germania, attacco terroristico vicino consolato Israele

La polizia tedesca ha definito "attacco terroristico" la sparatoria avvenuta stamane vicino al consolato israeliano a Monaco. Un 18enne austriaco, armato con un vecchio fucile con baionetta, ha aperto il fuoco ed è stato colpito a morte dalle forze di sicurezza. "Si presume che si tratti di un attacco terroristico che ha coinvolto il Consolato generale dello Stato di Israele", hanno affermato la polizia e i procuratori della Baviera in una dichiarazione congiunta. 

"Blinken in Medio Oriente per discutere nuove tappe accordo"

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken potrebbe tornare in Medio Oriente tra una decina di giorni per ulteriori colloqui sull'accordo per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, riferisce Ynet. Secondo l'ultimo documento fornito da Israele la settimana scorsa a Doha, al termine della prima fase dell'accordo e del rilascio di 18-25 ostaggi, rimarranno alcune posizioni dell'Idf sul Corridoio Filadelfia. Nella proposta di compromesso americana si prevede l'aggiunta di una nuova fase all'accordo, con la fine della liberazione dei sequestrati. In questa fase, l'Idf si ritirerà dalla maggior parte del cuscinetto tra il mare e il valico di Rafah. L'esercito israeliano manterrà una presenza tra il valico di Rafah e quello di Kerem Shalom. Al momento non è affatto chiaro se Sinwar ora voglia veramente un accordo, secondo fonti statunitensi, dive Ynet. 

Netanyahu, l'Asse Filadelfia è la porta dell'Iran a Gaza

Il primo ministro Benyamin Netanyahu in una intervista a Fox News ha respinto le affermazioni del ministro della Difesa Yoav Gallant, secondo cui Israele potrebbe ritornare nel Corridoio Filadelfia dopo 42 giorni, qualora lo lasciasse nell'ambito di un accordo sugli ostaggi e di un cessate il fuoco, e ha affermato che "il corridoio Filadelfia è la porta d'ingresso dell'Iran a Gaza". Il premier ha poi ribadito che restare nel corridoio di Filadelfia impedirà a Hamas "di contrabbandare gli ostaggi nel Sinai, da lì verso l'Iran o lo Yemen, dove sarebbero persi per sempre".  "Se usciamo, ci sarà una forte pressione per non tornare". Il primo ministro ha inoltre respinto le affermazioni di un alto funzionario della Casa Bianca, secondo cui il 90% dell'accordo sarebbe stato già raggiunto, anche "secondo Hamas". Netanyahu  ha parlato anche delle notizie secondo cui le famiglie degli ostaggi israelo-americani starebbero facendo pressione su Biden affinché promuova un accordo con Hamas alle spalle di Israele: "Non giudico le famiglie. Capisco il loro dolore. Abbiamo la responsabilità di liberare gli ostaggi, ma anche di impedire che Gaza diventi di nuovo un'enclave terroristica. Faremo tutto il possibile per portare Hamas al punto in cui saranno loro a  desiderare un accordo". 

Padre ostaggio Usa smentisce pressing per accordo separato

Il padre di uno degli ostaggi americano-israeliani ha smentito la notizia data dalla Nbc News secondo cui le famiglie dei rapiti con cittadinanza americana stanno chiedendo all'amministrazione Biden di concludere un accordo separato con Hamas per liberare i loro cari. "Non è esatto", ha affermato Jonathan Dekel-Chen, parlando di "speculazioni". Sagui Dekel-Chen è stato rapito da Nir Oz il 7 ottobre: è uno dei sette ostaggi con doppia cittadinanza, quattro dei quali sono già stati dichiarati morti. La settimana scorsa i soldati israeliani hanno recuperato da un tunnel a Rafah i corpi di sei giovani rapiti uccisi da Hamas poco prima, tra i quali Hersh Goldberg-Polin. 

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