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Gaza, corridoi Netzarim e Filadelfia: perché continuano a bloccare colloqui di pace

Mondo
©Ansa

Introduzione

Si va avanti nelle trattative per una tregua temporanea sulla Striscia tra Israele e Hamas. Tra le questioni più spinose c'è ancora quella sul controllo delle due lingue di terra più strategiche per le operazioni militari. Da un lato c'è il corridoio di Filadelfia, che al suo interno ha il valico di Rafah. Si trova al confine tra Gaza e l'Egitto e da qui, dice Israele, Hamas è riuscito a rifornirsi di armi di contrabbando. Dall'altro c'è la strada di Netzarim, che separa in due - da nord a sud - la Striscia

Quello che devi sapere

Colloqui Israele-Hamas, occhi sui corridoi di Netzarim e Filadelfia

  • Continuano i colloqui per uno scambio reciproco tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi e un cessate il fuoco, quantomeno temporaneo, tra Israele e Hamas sulla Striscia di Gaza: le trattative stanno facendo “progressi” e dovrebbero proseguire “almeno per i prossimi giorni”, ha ipotizzato il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Negli scorsi giorni le delegazioni delle due parti del conflitto sono state al Cairo, in Egitto, ma - al di là dell’ottimismo di Washington - finora sviluppi veri e propri non si sono ancora visti. A complicare i colloqui ci sono anche due lingue di terra, il corridoio Filadelfia e il corridoio di Netzarim. Al momento sono entrambi presidiati da Israele, ma Hamas e i Paesi arabi che stanno mediando le trattative, Egitto in primis, vorrebbero che venissero liberati. Perché sono così importanti?

Per approfondire:

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Colloqui Israele-Hamas, occhi sui corridoi di Netzarim e Filadelfia

Il corridoio Filadelfia e il valico di Rafah/1

  • Il corridoio Filadelfia è la lingua di terra che segna il confine tra la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai egiziano, lunga circa 14 chilometri e larga appena 100 metri. Di questa fa parte il valico di Rafah, da cui nei mesi passati – quando permesso da Israele - sono entrati a Gaza camion carichi di aiuti umanitari. È infatti dallo scorso maggio che il valico di Rafah è presidiato dalle Forze di difesa israeliane (Idf), dal lato della Striscia. Israele sostiene che Hamas abbia importato a Gaza rifornimenti militari utilizzando la parte della rete di tunnel sotterranei che passano di lì e che corrono sotto tutto il territorio della Striscia. Quelle armi sarebbero state utilizzate anche per l’attacco del 7 ottobre 2023, quello che ha dato il via alla guerra in corso. Difficile quindi che decida di abbandonarlo, nonostante gli appelli in tal senso continuino a moltiplicarsi: il timore israeliano è che, senza le truppe dell’Idf, Hamas possa riamarsi servendosi proprio di questa zona

Il corridoio Filadelfia e il valico di Rafah/1

Il corridoio Filadelfia e il valico di Rafah/2

  • Il corridoio Filadelfia fu costruito dai governi d’Israele e d’Egitto dopo il trattato di pace del 1979. Il Cairo lo chiama 'corridoio di Salah Al-Din', dal nome di Saladino, sultano d'Egitto e Siria che sconfisse i crociati a Gerusalemme nel 1187. Nel 2005 è finito sotto il controllo di Abu Mazen, per poi passare soltanto due anni dopo in quello di Hamas. L’Egitto negli anni ha preso varie misure per impedire che venisse utilizzato per il contrabbando di armi e merci, facendo esplodere diversi tunnel sotterranei e intensificando le operazioni di controllo. Il Cairo è preoccupato che la presenza israeliana possa destabilizzare la zona

Netanyahu: “Israele resta nel corridoio Filadelfia”

  • Proprio ieri, 26 agosto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che “Israele rimarrà fisicamente nel corridoio Filadelfia, dal valico di Kerem Shalom fino al mare", respingendo le indiscrezioni diffuse secondo cui avrebbe accettato di ridurre le sue truppe. Nell’ambito delle trattative in corso, gli Stati Uniti – ha scritto il quotidiano qatariota al Araby al Jadeed – stanno comunque cercando di convincere Israele a ritirarsi gradualmente da lì. D’altra parte, il Cairo, come ha detto un alto funzionario egiziano alla tv al Kahra al Ahbariya ,fa sapere che “non accetterà una presenza israeliana al valico di Rafah o sul Corridoio Filadelfia" 

Il corridoio di Netzarim/1

  • Occhi puntati anche sul corridoio di Netzarim, che divide a metà la Striscia di Gaza. Tagliando il territorio da est a ovest, si estende dal confine israeliano al Mar Mediterraneo e di fatto coincide con la linea di demarcazione tra la parte Nord e la parte Sud di Gaza. Misura circa 7 chilometri e passa anche da Gaza City

Il corridoio di Netzarim/1

Il corridoio di Netzarim/2

  • Israele vuole impedire che la strada di Netzarim venga attraversata non solo dagli sfollati palestinesi che vogliono tornare alle loro case (passando dal sud al nord della Striscia) ma anche, in assenza di militari israeliani, da terroristi armati intenzionati ad attaccare. Vuole quindi rimanere lì per controllare chiunque attraversi il confine. Ma la sua presenza, con il perdurare della guerra, potrebbe continuare ad aumentare le tensioni: per i cittadini di Gaza rappresenta a tutti gli effetti un ritorno al quadro precedente al 2005, quando le forze armate israeliane avevano base fissa a Gaza

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