Guerra Israele-Hamas, Idf: ostaggio israeliano in salvo. Raid su Striscia: 9 morti

Reuters

Un ostaggio israeliano è stato tratto in salvo vivo dalle truppe dell'Idf questa mattina da un tunnel nella Striscia di Gaza meridionale. Si lavora ad un primo cessate il fuoco di 72 ore. L'Egitto boccia la richiesta di truppe israeliane al confine con la Striscia. Coloni sparano in Cisgiordania, un morto e 3 feriti

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Un ostaggio israeliano è stato tratto in salvo vivo dalle truppe dell'Idf questa mattina da un tunnel nella Striscia di Gaza meridionale, ha annunciato l'esercito. Le forze armate israeliane hanno bombardato due diverse località nel nord della città di Gaza. Il bilancio del raid, secondo la Difesa civile palestinese, è di nove morti che sono stati recuperati dalle squadre di soccorso. Lo riporta Al Jazeera, precisando che cinque persone sono state uccise in un attacco all'edificio Al-Taj in Yarmouk Street che ha provocato anche numerosi feriti. Altri quattro sono morti in un attacco su Jaffa Street, nel quartiere Tuffah. Tra le vittime ci sono anche dei bambini. Mediatori in pressing per una tregua a Gaza per le vaccinazioni antipolio alla popolazione. Si lavora ad un primo cessate il fuoco di 72 ore. L'Egitto boccia la richiesta di truppe israeliane al confine con la Striscia. 


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Sei palestinesi uccisi vicino alla spiaggia di Gaza City

Almeno sei palestinesi sono morti nell’attacco israeliano a Gaza City. All'interno dell'appartamento colpito il fuoco divampava mentre gli uomini cercavano di spegnerlo e di soccorrere le vittime. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, più di 40.400 palestinesi sono stati uccisi durante la guerra. Un bilancio israeliano ci dice che più di 250 sono state prese in ostaggio.

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Tra le questioni più spinose nella trattativa per una tregua tra Israele e Hamas c'è ancora quella sul controllo delle due lingue di terra più strategiche per le operazioni militari. Da un lato c'è il corridoio di Filadelfia, che al suo interno ha il valico di Rafah. Dall'altro c'è la strada di Netzarim, che separa in due - da nord a sud - la Striscia COSA SAPERE

Onu: in Libano 564 morti e 111.940 sfollati

Secondo l'ultimo aggiornamento dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) delle Nazioni Unite, nelle ultime tre settimane la situazione nel Libano meridionale è diventata sempre piu' pericolosa a causa del crescente numero di attacchi aerei israeliani. I punti salienti dell'Ocha sono:
- Sono stati segnalati 564 morti. Tra questi, sono stati confermati almeno 133 morti civili.
- Al 15 agosto risultano sfollate 111.940 persone, il 94% delle quali provenienti dai distretti di Bint Jbeil, Marjayoun e Tiro.
- Dall'8 agosto gli sfollati sono aumentati di quasi il 10%.

Usa: "Iran pronto a colpire Israele, gli abbiamo detto di non farlo"

''Non farlo. Non c'è un motivo ragionevole per scatenare una guerra regionale''. Questo è stato il messaggio che gli Stati Uniti hanno inviato all'Iran dopo l'uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh e in vista della più volte annunciata rappresaglia iraniana nei confronti di Israele. Lo ha dichiarato il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.

L'Iran, tuttavia, sembra "pronto e in posizione" per lanciare un attacco a Israele, ha spiegato Kirby. Ma gli Stati Uniti hanno fortemente sollecitato l'Iran a non aggravare la situazione, poiché non vi è alcuna giustificazione per scatenare una guerra regionale, ha detto.

"I colloqui per la tregua a Gaza proseguono in Qatar"

I negoziati per un cessate il fuoco per porre fine alla guerra a Gaza proseguono in Qatar, ha affermato un funzionario statunitense, dopo che un precedente round di colloqui si è concluso al Cairo in mezzo alle crescenti tensioni regionali. L'uomo di punta del presidente statunitense Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, è a Doha per i colloqui volti a porre fine al conflitto di 10 mesi tra Israele e Hamas, ha affermato il funzionario a condizione di mantenere l'anonimato. 

Khamenei, 'è possibile trattare con il nemico ma mai fidarsi'

La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha affermato che è possibile interagire con "il nemico", in una dichiarazione interpretata dai media internazionali come un'apertura all'Occidente per un nuovo negoziato sul nucleare. Parlando al presidente Masoud Pezeshkian e ai ministri del nuovo governo, Khamenei ha affermato che è possibile "interagire con il nemico in certe situazioni. Non c'è danno in questo ma non riponete le vostre speranze in loro, non fidatevi del nemico", riferisce il sito della stessa Guida suprema. Secondo vari media internazionali, il tono utilizzato da Khamenei è simile alle dichiarazioni rilasciate dal leader all'epoca del raggiungimento dell'accordo sul nucleare, noto come Jcpoa, nel 2015, fallito solo tre anni dopo in seguito all'uscita di Washington dal patto, decisa dall'ex presidente americano Donald Trump, e alla ripresa delle attività di arricchimento dell'uranio da parte di Teheran. Tra i membri del nuovo governo a cui oggi si è rivolto Khamenei c'erano anche due funzionari che in passato hanno ricoperto il ruolo di negoziatori sul nucleare per Teheran, ovvero il nuovo ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, e il vice presidente per gli Affari strategici, Javad Zarif, mentre i colloqui avviati alla fine del 2021 per rilanciare il patto si trovano da tempo in fase di stallo.

Borrell: "Tre giorni di tregua per vaccinare bambini contro polio a Gaza"

- L'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea Josep Borell ha chiesto ''un immediato cessate il fuoco umanitario di tre giorni per consentire la vaccinazione'' dei bambini contro la poliomielite da parte dell'Unicef e dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Su 'X' Borrell ha sottolineato che ''la rapida diffusione della poliomielite minaccia tutti i bambini di Gaza, già indeboliti da sfollamenti, privazioni e malnutrizione''. Per cui, ''indipendentemente da trattative più ampie'' riguardo al cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi, ''la nostra umanità esige'' la campagna vaccinale per i bambini palestinesi.



Delegazione Israele domani a Doha per nuovi colloqui

Una delegazione israeliana partirà domani per Doha per partecipare a nuovi colloqui finalizzati a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli ostaggi. Lo rende noto l'emittente N12. Della delegazione faranno parte esponenti del Mossad, delle Idf e dello Shin Bet che hanno preso parte anche ai negoziati del Cairo e che erano rientrati in Israele per consultazioni.

Si prevede, scrive la stampa israeliana, che i negoziatori israeliani continuino i colloqui di lavoro con i mediatori e i rappresentanti di Egitto, Qatar e Stati Uniti allo scopo di ridurre la distanza tra le parti rispetto all'ultima bozza di accordo elaborata.

Ex ostaggio era solo nel tunnel, spostato più volte dal 7 ottobre

Farhan al-Qadi, l'ostaggio liberato oggi dalle forze speciali israeliane, era da solo in un tunnel nella Striscia di Gaza meridionale quando è stato individuato dalle forze speciali. Accanto a lui non c'erano altri ostaggi o miliziani di Hamas e le truppe israeliane non hanno incontrato alcuna resistenza, afferma il Times of Israel.

Si ritiene che le guardie di Hamas siano fuggite dalla zona in cui era detenuto oppure che al-Qadi sia riuscito a sfuggire ai suoi rapitori, ma sia rimasto all'interno del tunnel. Secondo le Idf, al-Qadi non si trovava all'interno di questo tunnel per tutti i 10 mesi di prigionia e si ritiene che sia stato spostato più volte.

Le operazioni di soccorso a Gaza dopo il bombardamento israeliano

Palestinesi cercano di aiutare ed estrarre dalle macerie i sopravvissuti all'attacco aereo israeliano sul campo di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, che ha distrutto molte abitazioni. 

Khan Yunis, Striscia di Gaza

©Ansa

Herzog: "Ritorno a casa ostaggio è momento di gioia per Paese"

"Mi congratulo con le Idf, lo Shin Bet e tutti i servizi di sicurezza e mando le mie benedizioni alla sua famiglia per il suo ritorno a casa, che è un momento di gioia per lo Stato di Israele e per la società israeliana nel suo complesso". Lo ha dichiarato il presidente israeliano, Isaac Herzog, dicendosi "felicissimo" per la notizia che uno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre, Qaid Farhan al-Qadi, è stato tratto in salvo dalla Striscia di Gaza.

Idf: "Ostaggio salvato a Gaza grazie a informazioni precise"

Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha dichiarato che l'operazione per salvare l'ostaggio Farhan al-Qadi è stata "coraggiosa e complessa" e basata su informazioni di intelligence accurate. "Questa mattina, le truppe Shayetet 13, l'unità Yahalom e lo Shin Bet hanno salvato Farhan vivo da un tunnel nel sud di Gaza", ha detto in una conferenza stampa. "Le truppe sono arrivate nella zona grazie a informazioni precise", ha detto Hagari che ha spiegato di non poter rivelare altri dettagli sull'operazione per motivi di sicurezza dei rapiti che sono ancora in mano a Hamas. Secondo Haaretz, Farhan è riuscito a fuggire dai suoi rapitori prima di essere salvato dall'esercito israeliano. I soldati hanno cercato di capire se fosse detenuto con altri ostaggi. Il capo di stato maggiore dell'Idf ha approvato il proseguimento delle operazioni nell'area.

Idf: ostaggio israeliano tratto in salvo a Gaza

Un ostaggio israeliano è stato tratto in salvo vivo dalle truppe dell'Idf questa mattina da un tunnel nella Striscia di Gaza meridionale, ha annunciato l'esercito.

Hamas chiede una giornata di rabbia in Cisgiordania

Dopo l'uccisione di un arabo israeliano in scontri con i coloni durante la notte vicino Betlemme, Hamas chiede una giornata di "rabbia e mobilitazione" in Cisgiordania, esortando i residenti palestinesi ad "affrontare i coloni con tutti i mezzi". Lo riferiscono i media israeliani. In seguito all'annuncio di uno sciopero generale in alcune zone della Cisgiordania, Hamas esorta i manifestanti ad aumentare la tensione nei "punti di contatto e scontro" con i coloni. 

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