Olimpiadi 2024, così la disinformazione online sta colpendo i Giochi di Parigi

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Tommaso Spotti

Tommaso Spotti

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NewsGuard, società di monitoraggio su media e informazione globali, ha identificato finora 29 false narrazioni in 16 diverse lingue relative ai Giochi. Sono diverse le false narrative segnalate: ecco quali

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La disinformazione online non sta risparmiando le Olimpiadi 2024, attualmente in corso a Parigi (LE GARE DI OGGI). NewsGuard, società di monitoraggio su media e informazione globali, ha identificato  finora 29 false narrazioni relative ai Giochi in 16 diverse lingue, tra cui l’italiano. Inoltre secondo quanto riportato dall’Associated Press, “gruppi collegati al governo russo stanno usando la disinformazione per diffondere affermazioni incendiare e attaccare il Paese che ospita i Giochi, mostrando come eventi globali quali le Olimpiadi siano adesso bersagli di alto livello per la disinformazione online e la propaganda”. 

L’analisi condotta da NewsGuard

NewsGuard, società di monitoraggio su media e informazione globali, sta tenendo traccia della disinformazione sui Giochi tramite il suo "Centro di monitoraggio della misinformazione sulle Olimpiadi di Parigi del 2024". Finora sono state identificate 29 false narrazioni in 16 diverse lingue, circolate sui social network e su 71 siti di notizie e informazioni. NewsGuard sottolinea che 22 dei 71 siti hanno già pubblicato propaganda e disinformazione pro-Russia.

In base all’analisi condotta dalla società di monitoraggio le false affermazioni “si sono concentrate prevalentemente su presunte minacce terroristiche e rischi per la sicurezza, su una supposta mancanza di preparazione della città di Parigi e su una presunta scarsa popolarità dei Giochi, in apparenza con l’obiettivo di delegittimare le stesse Olimpiadi e le autorità che le organizzano”.

Alcuni casi di disinformazione

NewsGuard segnala anche alcuni casi registrati finora di false informazioni diffuse in rete. Tra queste c’è la falsa affermazione secondo cui il CIO avrebbe cancellato un video della cerimonia di apertura dal suo canale YouTube: “Le fonti che hanno diffuso l’affermazione hanno suggerito che il video sia stato rimosso a causa delle critiche diffuse a proposito di una parte della cerimonia di apertura, che secondo alcuni sembrava una parodia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci”, scrive NewsGuard. Un portavoce del Comitato Olimpico ha spiegato che il video non è stato cancellato, ma non è possibile vederlo in alcune parti del mondo a causa di restrizioni sui diritti di accesso.

Un’altra bufala segnalata è quella di un video diffuso da Hamas in cui viene minacciato un attentato durante i Giochi. Il video in questione, però, “non è presente sui canali di social network o sui siti ufficiali di Hamas e non è coerente con lo stile di comunicazione tipico del gruppo e con i suoi precedenti messaggi”, spiega NewsGuard. E Hamas ha negato di averlo diffuso.

E ancora, sia NewsGuard che Associated Press hanno segnalato la falsa informazione secondo cui la CIA avrebbe emesso un avviso per sconsigliare l’uso della metropolitana a Parigi durante le Olimpiadi. I funzionari statunitensi hanno smentito l’informazione e “alcuni ricercatori hanno scoperto che la narrazione fa parte di una più ampia campagna di disinformazione volta a instillare timore nel pubblico per scoraggiarne la partecipazione ai Giochi”.

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Il caso di Imane Khelif

Inoltre, in base a quanto riportato da Associated Press, durante lo scorso weekend, network di disinformazione collegati al Cremlino “hanno sfruttato la controversia sulla boxeur algerina Imane Khelif (CHI È), che ha dovuto affrontare domande infondate sul suo genere”. I network russi avrebbero "amplificato il dibattito online" e durante il picco raggiunto la scorsa settimana, secondo un’analisi condotta da PeakMetrics, gli utenti di X (precedentemente noto come Twitter) postavano su di lei decine di migliaia di volte al minuto.
Secondo Gordon Crovitz, co-fondatore di NewsGuard, la campagna di disinformazione contro le Olimpiadi è notevole per la sua sofisticatezza tecnica: “La differenza oggi è che loro sono quelli che usano meglio l’intelligenza artificiale per scopi malevoli: video falsi, musica falsa, siti web falsi”.

Chi c’è dietro alla disinformazione

Dietro agli attacchi di disinformazione contro le Olimpiadi non ci sono solo attori legati alla Russia. Secondo AP infatti anche altre nazioni, gruppi criminali, organizzazioni estremiste ed esperti di truffe stanno sfruttando le Olimpiadi per diffondere la loro disinformazione. Secondo Mark Calandra, vicepresidente esecutivo del CSC Digital Brand Services (una società che monitora l’attività fraudolenta online), eventi globali come le Olimpiadi che attirano online molte persone sono a rischio di generare una tale quantità di affermazioni false o fuorvianti. I ricercatori del gruppo hanno notato un forte aumento nelle registrazioni dei domini di siti web fake, in alcuni casi allo scopo di diffondere disinformazione: “Attori malintenzionati guardano a questi eventi, che siano positivi come le Olimpiadi o più preoccupanti, per sfruttare la grande attenzione e interesse a loro vantaggio”, ha detto Calandra.

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L’allarme prima delle Olimpiadi

Già prima dell’inizio dei Giochi, a inizio giugno, un’analisi apparsa sul blog di Microsoft sosteneva che “la Russia sta intensificando campagne di disinformazione contro la Francia”. Nel post si legge che “sebbene la Russia abbia una storia lunga decenni di attacchi contro le Olimpiadi, il Microsoft Threat Analysis Center ha osservato vecchie tattiche che si fondono con l'intelligenza artificiale in attività maligne”. Gli obiettivi principali sarebbero stati due: denigrare la reputazione del Comitato Olimpico Internazionale e creare l’aspettativa di episodi di violenza a Parigi durante i Giochi. Il Cremlino ha bollato il report come una “totale calunnia”.

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La lotta alla disinformazione è al centro di AI4TRUST, un progetto europeo finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea di cui Sky TG24 è partner e di cui questo articolo fa parte. AI4TRUST nasce con l'obiettivo di sviluppare una piattaforma contro la disinformazione che combini l'apporto dell'intelligenza artificiale con le verifiche di giornalisti e fact-checker.

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