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Ungheria facilita i visti per cittadini russi e bielorussi: Ue in allarme

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©Getty

Dura protesta del Ppe, Weber al Consiglio europeo: "Così si aprono le porte alle spie". Deutsche Welle: "La misura dopo la visita di Orban a Mosca"

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Preoccupazione in Ue per la decisione, annunciata da Budapest nei dettagli nei giorni scorsi, mirata a facilitare il rilascio di visti a visitatori russi e bielorussi. "La Commissione prenderà contatto con le autorità ungheresi per chiarire" tenendo conto del fatto che la "Russia rappresenta una minaccia per la sicurezza" europea e che "è necessario tutelare la sicurezza dell'area Schengen", ha sottolineato un portavoce della Commissione. Sul tema nelle scorse ore, il leader del Ppe Manfred Weber ha scritto al Consiglio europeo chiedendo un intervento contro una misura che - ha sottolineato - "apre le porte alle spie russe" in Europa.

Lavoratori i russi costruiranno una centrale nucleare

Nei giorni scorsi l'Ungheria ha pubblicato i dettagli di un nuovo sistema di visti rapidi per i cittadini di otto Paesi, tra cui Russia e Bielorussia, che potranno entrare in Ungheria senza controlli di sicurezza o altre restrizioni. Budapest ha dichiarato che molti di loro costruiranno una centrale nucleare con tecnologia russa. La misura, tuttavia, ha innescato l'immediata reazione del Ppe. 

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In una lettera visionata dal Financial Times Manfred Weber ha sottolineato che la decisione di Budapest consentirebbe ai russi non controllati di viaggiare senza ostacoli in gran parte dell'Ue e solleva "serie preoccupazioni per la sicurezza nazionale". Nella lettera, indirizzata al presidente del Consiglio europeo, Weber chiede che il summit dei 27 di fine ottobre si occupi della questione. Il portavoce della Commissione, interpellato sul dossier, ha spiegato che l'esecutivo Ue prenderà contatto con le autorità magiare per chiarire se la misure "rientra nelle regole Ue".

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La decisione di Viktor Orban di semplificare le condizioni di ingresso per i cittadini russi e bielorussi è stata rilevata inizialmente da Deutche Welle, secondo la quale la mossa del premier ungherese ha fatto seguito alla missione a Mosca di inizio luglio. Secondo la testata tedesca l'Ungheria ha aggiunto russi e bielorussi al cosiddetto programma della Carta nazionale, che consente di lavorare in Ungheria per due anni con la possibilità di prolungare il soggiorno.

I Verdi tedeschi: "Discriminare russi un errore"

La Carta Nazionale permette di lavorare in Ungheria e di trasferire la famiglia e dopo tre anni di ricevere un permesso di soggiorno permanente. In precedenza, le carte erano disponibili solo per i cittadini di Ucraina e Serbia, ma nel mese di luglio la loro validità è stata estesa ai cittadini di Russia, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Moldavia, Macedonia del Nord e Montenegro. Tra i primi a porre l'attenzione sul dossier è stato l'eurodeputato tedesco dei Verdi Sergey Lagodinsky. In un'intervista all'emittente tedesca Rnd Lagondisky ha spiegato che "stigmatizzare indiscriminatamente i lavoratori russi sarebbe un errore" ma "Orban sta minando il sistema di regole sulla migrazione europea". 

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