"Abbiamo colpito obiettivi militari", afferma il portavoce dell'esercito israeliano spiegando che l'attacco "è in risposta alle centinaia di raid condotti contro Israele nei mesi recenti". Gli Houthi: "Risponderemo attaccando obiettivi civili a Tel Aviv". "Il nemico israeliano non è più al sicuro in quella che viene chiamata Tel Aviv": così in una dichiarazione pubblica il leader degli stessi Houthi. Netanyahu: "Giovedì Israele tornerà ai colloqui su Gaza"
Israele attacca in Yemen: raid ed esplosioni nella città di Hodeida. Gli attacchi sono arrivati dopo che un drone Houthi ha colpito Tel Aviv, uccidendo un uomo. Secondo il ministero della Sanità del gruppo Houthi yemenita i raid di Israele hanno provocato almeno 6 morti e almeno 90 feriti. "Abbiamo colpito obiettivi militari", afferma il portavoce militare israeliano spiegando che l'attacco "è in risposta alle centinaia di raid condotti contro Israele nei mesi recenti". Gli Houthi, "risponderemo attaccando obiettivi civili a Tel Aviv".
Gli Houthi affermano che non ci saranno "linee rosse" nella risposta del gruppo a Israele dopo l'attacco al porto di Hodeida: continueranno ad attaccare lo Stato ebraico e non rispetteranno alcuna regola d'ingaggio. Lo ha detto il portavoce Mohammed Abdulsalam alla TV Al Jazeera. "Tutte le istituzioni sensibili a tutti i livelli saranno un obiettivo per noi", ha affermato. Poco prima il portavoce militare Houthi Yahya Saree aveva detto che "la risposta del gruppo terroristico all'aggressione israeliana contro il nostro Paese arriverà inevitabilmente e sarà enorme". "Il nemico israeliano non è più al sicuro in quella che viene chiamata Tel Aviv". Lo ha detto in una dichiarazione pubblica il leader degli stessi Houthi.
Giovedì prossimo una delegazione israeliana tornerà ai negoziati tenuti dai mediatori di Usa, Egitto e Qatar per un nuovo cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo ha deciso il premier Benyamin Netanyahu che ha avuto - ha fatto sapere il suo ufficio - "un dibattito approfondito sulla questione degli ostaggi insieme al gruppo negoziale e agli alti funzionari della sicurezza".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI
Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano
Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA VICENDA
Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO
Israele, morto riservista italo-israeliano in un attacco con droni di Hezbollah
L'uomo si chiamava Rafael Kauders e aveva 39 anni. La notizia della morte è stata resa nota dal ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. LA STORIA
Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA
Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. L'ANALISI
Israele, il video della liberazione di Noa Argamani e di altri tre ostaggi
Virale la foto di uno degli ostaggi simbolo di Hamas, che ha incontrato la madre del suo fidanzato Avinatan Or, rapito insieme a lei al Festival Supernova e ancora prigioniero. E in rete circola anche il video della liberazione dei quattro ostaggi - catturati al rave dello scorso 7 ottobre- da parte delle forze dell'IDF. LA VICENDA
Gallant: "Buona fortuna a Netanyahu per il viaggio negli Usa"
"Mi congratulo con il Primo Ministro Netanyahu per la decisione di inviare una squadra negoziale per riprendere i colloqui al fine di garantire il ritorno a casa degli ostaggi", ha dichiarato il ministro della Fifesa Yoav Gallant. "Auguro al premier la migliore fortuna durante la sua importante visita negli Stati Uniti, il più stretto alleato e partner dello Stato di Israele", ha aggiunto, "grazie ai nostri successi militari in questa guerra, si sono create le condizioni e si è aperta una limitata finestra di opportunità per stabilire un quadro per il rilascio degli ostaggi. L'establishment della Difesa vi sostiene nella vostra missione di raggiungere un accordo", ha concluso Gallant.
Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. COSA SAPERE
Netanyahu: "Giovedì Israele tornerà ai colloqui su Gaza"
Giovedì prossimo una delegazione israeliana tornerà ai negoziati tenuti dai mediatori di Usa, Egitto e Qatar per un nuovo cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo ha deciso il premier Benyamin Netanyahu che ha avuto - ha fatto sapere il suo ufficio - "un dibattito approfondito sulla questione degli ostaggi insieme al gruppo negoziale e agli alti funzionari della sicurezza".
Medioriente, domani si riunisce consiglio sicurezza Onu
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà domani per discutere degli sviluppi in Medio Oriente, secondo il calendario ufficiale del Consiglio. I media israeliani hanno riferito che la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si concentrerà sull'attacco dei droni Houthi a Tel Aviv, riporta il Jerusalem Post.
Tajani a Bruxelles per Consiglio Affari Esteri, focus su Ucraina e Medioriente
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, è a Bruxelles per partecipare domani al Consiglio Affari Esteri dell’Unione europea (CAE). La riunione, che sarà presieduta dall’Alto Rappresentante Josep Borrell, si aprirà con una sessione di lavoro dedicata all’aggressione russa all’Ucraina, in cui interverrà anche il Ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. “Continueremo a sostenere l’importanza dell’assistenza militare a Kiev, chiedendo unità e coesione” ha dichiarato il Ministro Tajani.
Seguirà quindi uno scambio sulla situazione in Medio Oriente. In merito al conflitto in corso nella Striscia di Gaza, il Vice Presidente ha affermato: “vogliamo mantenere aperto il dialogo con tutte le parti coinvolte, secondo un approccio che sta permettendo la riuscita dell’iniziativa Food for Gaza, realizzata dall'Italia in collaborazione con Israele, Autorità Palestinese, Giordania, oltre che le Agenzie del Polo alimentare ONU di Roma, la CRI ed altri attori chiave del Sistema Paese”.
Il Ministro Tajani interverrà inoltre, insieme ad altri Stati Membri, per richiedere una maggiore attenzione della UE nei confronti della Siria e, conseguentemente, una revisione della Strategia UE per la Siria, ormai risalente al 2017. “ Il nostro obiettivo è una politica sulla Siria più pragmatica e, proattiva per aumentare l’efficacia della nostra assistenza umanitaria e per creare le condizioni per il ritorno sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati siriani. Questa è l’unica strada da percorrere per la stabilità nella Regione”.
Israele, ultraortodossi convocati dall'esercito. VIDEO
Israele, Netanyahu parlerà al Congresso Usa il 24 luglio
"L'incontro bipartisan e bicamerale simboleggia la relazione duratura tra Stati Uniti e Israele e offrirà al primo ministro Netanyahu l'opportunità di condividere la visione del governo israeliano per difendere la democrazia, combattere il terrorismo e stabilire una pace giusta e duratura nella regione". Così il presidente della Camera repubblicana, Johnson, ed il leader della minoranza al Senato, McConnell, in una dichiarazione congiunta". LEGGI L'ARTICOLO
L'Idf stima che il fronte Houthi diventerà sempre più centrale
L'esercito israeliano ritiene che il fronte di guerra con gli Houthi yemeniti stia diventando sempre più centrale. Per questo - hanno riferito i media - l'Idf si sta preparando alla possibilità di dover attaccare altri obiettivi in Yemen. Nell'ambito della minaccia degli Houthi, l'aviazione sta operando per allargare la difesa aerea di Israele, in particolare nella zona di Eilat e nel sud. Intanto si è saputo, in base a un'indagine dell'aviazione, che il drone di fabbricazione iraniana lanciato dagli Houthi nella notte tra giovedì e venerdì contro Tel Aviv ha percorso più di 2.600 chilometri prima di arrivare in Israele. Il Samad-3 modificato ha attraversato il mar Rosso, raggiugendo l'Eritrea, poi è passato a nord del Suda e dell'Egitto e ha raggiunto il Mediterraneo indirizzandosi verso Tel Aviv da occidente. In quel momento - ha continuato l'indagine dell'aviazione - gli operatori radar israeliani erano concentrati su un altro drone, poi abbattuto, lanciato dall'Iraq da una milizia alleata dell'Iran.
Netanyahu: "Ci proteggeremo in ogni modo, su ogni fronte"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che l'attacco israeliano di a un porto dello Yemen controllato dagli Houthi "rende chiaro ai nostri nemici che non esiste luogo in cui il lungo braccio di Israele non possa raggiungerli". Il premier si è espresso in una dichiarazione televisiva, secondo quanto riporta Times of Israel. "Ho un messaggio per i nemici di Israele: non sbagliatevi su di noi", ha detto ancora Netanyahu. "Ci proteggeremo in ogni modo, su ogni fronte. Chiunque ci faccia del male pagherà un prezzo molto alto per la sua aggressività".
Israele, sirene nel nord al confine con il Libano
Le sirene di allarme anti razzi dal Libano sono risuonate per due volte in poco tempo nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Israele: "Uccisi 20 terroristi di Hamas"
In un'operazione congiunta tra esercito, Shin Bet (servizi interni) e aeronautica israeliani "sono stati eliminati circa 20 miliziani di Hamas del Battaglione Al-Shati, tra cui il terrorista Nemer Hamida". Lo ha reso noto l'Idf spiegando che negli ultimi anni Hamida ha fatto parte del comitato di Ramallah nel Quartier generale della Cisgiordania di Hamas ed è stato coinvolto nell'attacco a Ein Yabrud dell'ottobre 2003, in cui sono stati uccisi tre soldati israeliani. L'esercito aggiunge che tra i miliziani uccisi c'è anche Ezz Aldeen Akila, un alto funzionario dell'organizzazione terroristica Shahada al-Aqsa, che ha promosso assalti terroristici contro le truppe dell'Idf a Gaza.
Arabia Saudita: "Massima moderazione dopo il raid di Israele in Yemen"
L'Arabia Saudita ha invitato alla "massima moderazione" in seguito all'attacco israeliano contro la città di Hodeida controllata dai ribelli Houthi che, secondo questi ultimi, ha ucciso sei persone. Il raid "aggrava l'attuale tensione nella regione e ferma gli sforzi in corso per porre fine alla guerra di Gaza", ha dichiarato in una nota il ministero degli Esteri saudita che ha invitato "tutte le parti a dare prova della massima moderazione e ad allontanare la regione e la sua popolazione dai pericoli della guerra", affermando il "continuo sostegno del regno agli sforzi di pace nello Yemen per risparmiare al suo popolo ulteriori sofferenze". L'Arabia Saudita ha mobilitato una coalizione militare internazionale contro gli Houthi nel 2015, ma da due anni vige una tregua. Gli sforzi del regno per mediare un accordo di pace con lo Yemen sono falliti sulla scia della campagna di attacchi portata avanti dagli Houthi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, dove i ribelli hanno preso di mira da novembre quasi 90 navi per segnalare la loro solidarietà con i palestinesi nella guerra a Gaza.