Virale la foto di uno degli ostaggi simbolo di Hamas, che ha incontrato la madre del suo fidanzato Avinatan Or, rapito insieme a lei al Festival Supernova e ancora prigioniero. E in rete circola anche il video della liberazione dei quattro ostaggi - catturati al rave dello scorso 7 ottobre- da parte delle forze dell'IDF
Noa Argamani, uno degli ostaggi simbolo di Hamas rilasciata sabato in un blitz delle Idf, ha incontrato la madre del suo fidanzato Avinatan Or, rapito insieme a lei al Festival Supernova e ancora trattenuto nella Striscia di Gaza. La foto delle due donne abbracciate è stata condivisa sui social. ''Finalmente è avvenuto questo emozionante incontro. Ditza Or, la madre di Avinatan, e Noa Argamani si sono incontrate in ospedale'', recita il post.
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Il video dei quattro ostaggi liberati
Intanto hanno fatto il giro del web immagini del blitz di Idf, Shin Bet e forze speciali a Nuseirat, che nella mattina di sabato 8 giugno hanno fatto irruzione e hanno demolito una compound di addestramento di Hamas a Tel Sultan, nella parte occidentale di Rafah. Un'operazione, quella di Israele, progettata da alcune settimane insieme agli Usa, che, appunto, ha portato alla liberazione di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan, i quattro ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023. Le forze camuffate sono arrivate su un'auto bianca che trasportava materassi sul tetto, e le donne erano vestite con gli abiti "che le donne indossano qui in guerra", riferisce Asharq.
Capo Idf: "Riportare a casa ostaggi, non scommessa ma rischio calcolato"
Riportare a casa gli ostaggi è un obbligo morale per il quale dobbiamo lottare". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', è il capo di stato maggiore dell'Idf, Herzi Halevi, parlando con i soldati durante una visita a Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Halevi ha elogiato le azioni dell'Idf, dello Shin Bet e delle forze di polizia di Yamam che hanno preso parte al salvataggio di Noa Argamani, Andrey Kozlov, Shlomi Ziv e Almog Meir Jan. "Sappiamo che stiamo correndo rischi enormi e che dobbiamo prendere decisioni fatali, e questi rischi sono il rischio della vita umana", dice. "Non è una scommessa, è un rischio calcolato... e so che abbiamo comandanti di altissima qualità e la fiducia necessaria per condurre operazioni coraggiose per obiettivi meritevoli", ha detto.