L'esercito israeliano aveva riferito che la sua aviazione aveva colpito dei "terroristi". I negoziati per un nuovo cessate il fuoco a Gaza in programma al Cairo e in Qatar intanto continuano, secondo quanto conferato dai media funzionari israeliani, nonostante le contrastanti dichiarazioni di Hamas su un possibile congelamento delle trattative dopo il tentato assassinio da parte dell'Idf del capo delle Brigate Qassam Mohammed Deif
Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 38.664
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 38.664, di cui 80 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 89.097, secondo la stessa fonte.
Onu: ci vorranno anni per ripulire Gaza dalle macerie
Una flotta di oltre cento camion impiegherebbe 15 anni per ripulire Gaza da quasi 40 milioni di tonnellate di macerie, in un'operazione che costerebbe tra i 500 e i 600 milioni di dollari. E' il risultato di un'analisi condotta dal Programma ambientale dell'Onu, citata dal Guardian, secondo la quale nella Striscia sono stati danneggiati 137.297 edifici, piu' della meta' del totale. Di questi, poco piu' di un quarto sono stati distrutti, circa un decimo gravemente danneggiati e un terzo moderatamente danneggiati. Secondo la valutazione, per ripulire l'enclave palestinese dalle macerie sarebbero necessarie enormi discariche che coprirebbero tra 250 e 500 ettari, a seconda di quanto potrebbe essere riciclato.
Katz a Lammy: 'Senza rilascio ostaggi nessuna tregua a Gaza'
"La Gran Bretagna e il mondo devono chiarire a Hamas che non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto il ministro degli esteri Israele Katz incontrando il suo omologo britannico David Lammy. "Se Hamas - ha proseguito Katz - capisce che il mondo sta facendo pressioni su Israele affinché ci sia un cessate il fuoco allora non ci sarà un accordo". Il ministro israeliano ha poi sottolineato a Lammy "l'importanza di continuare a promuovere la richiesta britannica riguardo la giurisdizione della Corte penale dell'Aja ed ha chiarito che Israele è un paese democratico impegnato nello stato di diritto con un sistema giuridico indipendente". "La richiesta del pubblico ministero dell'Aja di mandati di arresto contro i leader israeliani è - ha concluso Katz - una decisione scandalosa".
Hamas: bilancio a Gaza arrivato a 38.664 morti
Dall'inizio della guerra a Gaza ci sono stati 38.664 morti e 89.097 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas.
Herzog vede ministro Esteri Gb: focus su negoziati e Iran
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ricevuto a Gerusalemme il ministro degli Esteri del Regno Unito David Lammy, impegnato nella sua prima visita nella regione da quando e' entrato in carica. I due hanno anche avuto un incontro con la famiglia di Tamir Adar del Kibbutz Oz, assassinato da Hamas e il cui corpo e' ancora nella Striscia. "Spero che nei prossimi giorni si possa vedere emergere un accordo sugli ostaggi", ha affermato il capo del Foreign Office, mettendo l'accento sugli "sforzi diplomatici" in atto. Lammy ha sottolineato il "trauma del 7 ottobre" e il "dolore e l'angoscia che le famiglie degli ostaggi stanno sperimentando" ma anche "l'intollerabile perdita di vite umane" a Gaza.
Nyt: 'Idf ha atteso per raid che Deif arrivasse da Salameh'
Israele ha sorvegliato a lungo la casa di Rafaa Salameh - comandante del Battaglione Khan Yunis di Hamas - nel sud della Striscia in attesa che vi arrivasse Mohammed Deif per poi compiere il raid a Mawasi. Lo hanno rivelato fonti della difesa israeliana al New York Times secondo cui il raid non è iniziato finchè non si è avuta la sicurezza che ci fosse anche Deif. Le stesse fonti hanno sostenuto che Israele stima che Deif abbia problemi di salute a causa delle conseguenze subite per i passati tentativi di ucciderlo da parte dell'Idf e che quindi preferisce restare fuori dalla struttura dei tunnel nella Striscia. Le fonti hanno sottolineato che Deif avrebbe riposto "una fiducia insolita" in Salameh e che per questo Israele ha atteso per il raid il momento esatto in cui i due si sarebbero incontrati.
Pezeshkian, l'Iran non abbandonerà mai la nazione palestinese
"L'Iran non abbandonerà mai la nazione palestinese". Lo ha affermato il nuovo presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian, aggiungendo che il suo governo, che verrà presentato nelle prossime settimane, metterà la questione palestinese al primo posto tra le priorità. "Faremo il nostro meglio per fermare la guerra e il genocidio e per raggiungere la soluzione desiderata, che è la fine dell'occupazione israeliana e la garanzia dei pieni diritti per i palestinesi", ha detto Pezeshkian durante una telefonata, ieri sera, con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, come riferisce Mehr. Il presidente dell'Iran, eletto dopo la vittoria al ballottaggio del 28 giugno, ha fermamente condannato l'attacco di sabato da parte di Israele contro il campo profughi palestinese di Al Mawasi. "L'attacco criminale è un segno del desiderio dei sionisti di continuare il genocidio dei palestinesi e spezzare la volontà dei gruppi di resistenza, ma falliranno", ha sottolineato Pezeshkian durante la telefonata, dove Haniyeh ha invece accusato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di ostacolare i colloqui per il cessate il fuoco.
Iran: attacco Israele a scuola Onu rivela lato oscuro Occidente
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato l'attacco israeliano di ieri contro una scuola gestita dall'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza. "Il crimine israeliano ha rivelato ancora una volta il lato oscuro e nascosto dei Paesi occidentali e la loro pretesa di essere difensori dei diritti umani", ha scritto ieri sera Kanani su X. "Il regime israeliano si è basato sui crimini… ma la sfortunata realtà è il silenzio e l'inazione dei governi occidentali ed europei, che rivendicano la moralità, la legge e i diritti umani, ma continuano a ingannare l'opinione pubblica sulla quantità di crimini e brutalità israeliani", ha aggiunto.
Yair Netanyahu attacca Doha, per Qatar è "irresponsabile"
Tensione tra Yair Netanyahu, figlio del premier Benjamin, e il Qatar, tra i principali negoziatori di un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il secondogenito del capo del governo, durante una conferenza nei pressi di Miami, ha attaccato duramente Doha, definendolo "il piu' grande sponsor del terrorismo dopo l'Iran". E' quanto ha rivelato il giornalista Barak Ravid, riportando anche la reazione di un alto diplomatico del Qatar che ha bollato come "false" e "senza senso" le affermazioni di Yair Netanyahu. "Le sue dichiarazioni sono irresponsabili, soprattutto in questo momento delicato dei negoziati, cio' non puo' che complicare ulteriormente le cose", ha sottolineato Doha. Yair Netanyahu sostiene idee di destra radicale e usa i suoi account sui social media per attaccare i rivali politici del padre, i funzionari pubblici e i capi dei servizi di sicurezza israeliani. E' finito piu' volte nell'occhio del ciclone con l'accusa di fake news e diffamazione e dall'inizio della guerra ha suscitato polemiche il fatto che non si sia arruolato ma abbia preferito la residenza a Miami, da dove criticare l'Idf per la conduzione del conflitto.
Nyt: Israele sorvegliava da settimane villa in attesa Deif
Israele per settimane ha sorvegliato la villa del comandante della brigata di Khan Younis, Rafa'a Salameh, nel sud della Striscia di Gaza, in attesa dell'arrivo del capo militare di Hamas, Mohammed Deif, prima di dare l'ordine di attaccare. E' quanto ha riferito il New York Times, citando alti funzionari della difesa israeliani, alla luce del massiccio bombardamento di sabato scorso il cui obiettivo era proprio Deif. Il destino del leader militare palestinese e' sconosciuto ma nel raid sono stati uccisi una novantina di palestinesi e circa 300 sono rimasti feriti, secondo il ministero della Salute nella Striscia gestito da Hamas. Secondo le fonti del Nyt, Israele ritiene che Deif soffra di problemi di salute a causa dei passati tentativi di ucciderlo e preferisca quindi rimanere fuori dalla rete di tunnel sotterranei. Inoltre, il capo militare di Hamas riponeva "un'insolita fiducia" in Salameh (rimasto ucciso nell'attacco) e lo Stato ebraico aspettava il momento in cui si sarebbero incontrati. Ricevuta la notizia venerdi' scorso, l'attacco e'
stato autorizzato.
Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"
Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". LA TESTIMONIANZA
Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA
Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO
Iran: 'Coraggioso sostegno degli Houthi alla Palestina'
"L'Iran saluta il coraggioso sostegno degli Houthi yemeniti alla Palestina, mentre alcuni Paesi musulmani hanno agito in base ai loro cosiddetti interessi e si sono limitati a rilasciare dichiarazioni": lo ha detto ieri sera il presidente eletto iraniano, Massoud Pezeshkian, durante una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio politico supremo dello Yemen, Mahdi al-Mashat. Lo riporta Mehr. "La causa principale degli eventi spiacevoli nella regione è la presenza del regime sionista e le politiche distruttive dell'Occidente", ha aggiunto Pezeshkian.
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO
Funzionari Israele, negoziati su cessate il fuoco continuano
I negoziati per un nuovo cessate il fuoco a Gaza in programma al Cairo e in Qatar continuano. Lo hanno confermato ai media funzionari israeliani nonostante le contrastanti dichiarazioni di Hamas su un possibile congelamento delle trattative dopo il tentato assassinio da parte dell'Idf del capo delle Brigate Qassam Mohammed Deif. Il capo del Mossad David Barnea dovrebbe partire nei prossimi giorni per il Qatar per continuare i colloqui. Israele ieri ha fatto sapere di non aver ricevuto dai mediatori ancora alcuna comunicazione su un eventuale stop ai negoziati da parte di Hamas. Alcune fonti anonime della fazione hanno annunciato ieri il fermo dei colloqui ma altri hanno smentito le stesse dichiarazioni.