Elezioni Francia, è rebus alleanze dopo il voto. Ecco le possibili ipotesi
L'Assemblea Nazionale uscita dal secondo di turno alle legislative è divisa in tre blocchi e nessuna forza ha ottenuto la maggioranza assoluta per governare. Tra gli scenari in campo per superare lo stallo c'è quello di un esecutivo di minoranza guidato dal Nuovo Fronte Popolare oppure una coalizione "Ursula" tra socialisti, centristi e neo-gollisti
- La Francia è alle prese con il rebus del nuovo governo il giorno dopo le elezioni che hanno visto prevalere a sorpresa le forze di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (Nfp) e la sconfitta del Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Il presidente francese Emmanuel Macron ha bloccato le dimissioni presentate dal premier Gabriel Attal (in foto) invitando il governo a restare in carica "per il momento", fino a quando non si sarà superato lo stallo
- Osservando i numeri dell'emiciclo, sembra impossibile al momento delineare una maggioranza chiara. Il blocco di sinistra con 182 seggi e quello di destra con 143 hanno entrambi programmi "indigeribili" per altri potenziali partner di governo
- Spetta al Presidente della Repubblica affidare l'incarico a un nuovo premier per la formazione del governo sulla base di una maggioranza parlamentare. Un primo scenario potrebbe essere la nascita di un esecutivo di minoranza che avrebbe però grosse difficoltà a pescare voti tra blocchi contrapposti. In tal senso il leader de La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon rivendica la nomina per un governo monocolore di sinistra: "Siamo pronti, Macron riconosca la sconfitta, ha il dovere di chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare"
- Dal responso delle urne l'attenzione è ora tutta sulle prossime mosse del Nuovo Fronte Popolare, un'alleanza variegata tra più partiti della sinistra. Analizzando la composizione all'Assemblea Nazionale, Nfp si presenta diviso al suo interno in due blocchi principali: dei 182 seggi conquistati, 98 sono spartiti tra Verdi e Socialisti mentre i restanti 84 tra La France Insoumise e i Comunisti
- La divisione di Nfp non è solo numerica ma potenzialmente politica: le strade tra Verdi-Socialisti da un lato e la sinistra radicale di Melenchon dall'altro potrebbero dividersi se i primi aderissero ad una maggioranza diversa insieme al blocco centrista Ensemble del presidente Macron e ai Repubblicani non alleati di Le Pen. L'ipotetica coalizione di larghe intese sul modello di quella che al Parlamento Europeo ha sostenuto la Commissione di Ursula Von Der Leyen potrebbe contare su 296 voti, 7 in più della maggioranza assoluta
- Per la prima volta nella Quinta Repubblica, la Francia è alle prese con la formazione di una maggioranza post-elezioni e con il tentativo di ridurre le distanze programmatiche tra i blocchi. Sul tema delle pensioni il programma della sinistra dista notevolmente dalla legge attuale varata sotto la presidenza Macron: Nfp propone l'uscita piena a 64 anni, 3 in meno dell'età attuale
- A dividere i partiti è anche il tema degli stipendi: il fronte di sinistra propone per esempio un innalzamento del salario minimo mensile per i lavoratori a 1.600 euro netti, 200 in più di quanto prevede la legge attuale firmata da Macron