In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Guerra Ucraina Russia, mandati d'arresto della Cpi per Shoigu e Gerasimov

©Getty

La Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto per l'ex ministro della Difesa russo Serghei Shoigu e per il capo di stato maggiore Valery Gerasimov: sono accusati di "crimini di guerra" e "crimini contro l'umanità". Oggi in Lussembrugo l'Ue ha aperto i colloqui di adesione con l'Ucraina. Orban: "L'Ungheria non è d'accordo con il processo, ma non lo blocchiamo". "Congratulazioni a Moldavia e Ucraina per l'apertura dei negoziati di adesione. È un'ottima notizia": così von der Leyen

Condividi:

in evidenza

La Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto per l'ex ministro della Difesa russo Serghei Shoigu e per il capo di stato maggiore Valery Gerasimov. I due sono accusati di "crimini di guerra" e "crimini contro l'umanità" per i danni provocati alla popolazione civile in Ucraina con i bombardamenti missilistici contro infrastrutture elettriche condotti dall'ottobre del 2022 al marzo del 2023. Zelensky: "La giustizia per i crimini russi è inevitabile".

Oggi in Lussembrugo l'Unione Europea ha aperto ufficialmente i colloqui di adesione con l'Ucraina. Orban:"L'Ungheria non è d'accordo con il processo, ma non lo blocchiamo e sosteniamo l'avvio dei negoziati". Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: "Oggi siamo testimoni di un momento storico. In seguito alla decisione del Consiglio Europeo del dicembre 2023 di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina e la Repubblica di Moldova, i due Paesi stanno intraprendendo una vera e propria trasformazione verso la piena adesione: un momento di orgoglio per entrambe le nazioni e un passo strategico per l'Ue. Questo è il risultato degli enormi sforzi di riforma compiuti dall'Ucraina e dalla Moldova".

Le autorità russe hanno imposto restrizioni nei confronti di 81 media europei in risposta alla decisione del Consiglio europeo di ''vietare le trasmissioni'' da oggi di Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta. Lo comunica il ministero degli Esteri russo sul suo sito Internet. Nell'elenco dei media europei presi di mira figurano anche il sito della Rai, de La Stampa e di Repubblica, come spiega l'agenzia di stampa Ria Novosti.


Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:



LIVE

Questo liveblog termina qui

Per rimanere aggiornato segui il nuovo liveblog del 26 giugno

Belousov a Austin, rischio escalation con armi Usa a Kiev

Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov, durante il colloquio telefonico con il capo del Pentagono Lloyd Austin, ha messo in guardia dal rischio di un'ulteriore escalation a causa delle armi americane fornite dall'Ucraina. Lo riferisce la Tass. "I due ministri, nel corso di una telefonata su iniziativa americana, hanno scambiato opinioni sulla situazione in Ucraina", si legge in un comunicato della Difesa russa, in cui si aggiunge che "Belousov ha evidenziato il pericolo di un'ulteriore escalation a causa delle continue forniture di armi degli Stati Uniti alle forze armate ucraine". 

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Zelensky a Sky TG24: "Da Putin ultimatum, è nuovo nazismo"

Nel corso dell’intervista con il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, il presidente ucraino ha affrontato diversi temi: dalla risposta alla proposta di Putin per fermare la guerra alla conferenza di Lucerna, passando per gli incontri avuti durante il G7 in Italia, ecco che cosa ha detto

Guerra Ucraina-Russia, Mosca schiera per la prima volta il sistema Prometheus

I russi schierano il loro unico sistema di difesa aereo in Crimea, la penisola ucraina occupata e annessa nel 2014. Si tratta dell'S-500, più conosciuto come Prometheus, e promette di intercettare i missili balistici e altre armi a distanza. Non era mai stato utilizzato in battaglia fino ad ora. ECCO COS'E'

Austin parla con il ministro della Difesa russo

Lloyd Austin ha parlato con il ministro della Difesa russo Andrei Belousov. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, sottolineando che i due hanno concordato di "tenere aperte le linee di comunicazione". Era dal marzo 2023 che il segretario alla Difesa non parlava con il suo omologo di Mosca, all'epoca ancora Serghiei Shoigu.

Strategia di Putin, da proposta per accordo con Kiev al potenziamento delle armi nucleari

Il presidente russo ha fatto sapere che Mosca prevede di continuare a sviluppare i propri armamenti nucleari "come garanzia di deterrenza strategica e equilibrio di potere nel mondo". Ma qual è la situazione sul campo? E qual è la posizione della Nato di fronte delle manovre russe? Intanto, l'Ucraina ha detto "no" alla proposta di accordo avanzata dai russi. IL PUNTO

Pentagono: contractor Usa in Ucraina? Non invieremo soldati

Joe Biden e Lloyd Austin hanno deciso di non inviare soldati americani in Ucraina e questa decisione è ancora valida". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, rispondendo ad una domanda sulle notizie di stampa secondo le quali l'amministrazione americana avrebbe dato il via libera alla presenza di contractor Usa in Ucraina. 

Lituania: "La vittoria di Kiev è condizione di prosperità dell'Ue"

"Questo è un periodo cruciale per decidere il futuro dell'Unione europea, il suo ruolo nel mondo e la sua immagine agli occhi dei cittadini dell'Unione europea. La vittoria dell'Ucraina è un elemento chiave del successo dell'Ue, in quanto solo essa può riportare la pace in Europa e consentire una maggiore prosperità per i cittadini europei". Lo ha affermato oggi il vice ministro degli Esteri lituano, Simonas Satunas, intervenendo al consiglio Affari generali dell'Ue. Satunas ha sottolineato che il sostegno attivo all'Ucraina passa necessariamente attraverso una consistente e coerente strategia di rafforzamento della produzione militare in Europa. L'aumento della produzione bellica interna rappresenta, secondo Satunas, anche uno strumento necessario per rendere maggiormente resiliente il fronte orientale dell'Alleanza atlantica alle minacce in arrivo da Mosca. 

Sergei Shoigu, chi è l'ex ministro della Difesa russo

Dopo una carriera nel Partito comunista, con il presidente Eltsin divenne ministro della Protezione Civile. Dal 2012 al 2024 ha ricoperto l'incarico alla Difesa diventando uno dei "fedelissimi" di Putin. Per poi essere nominato al vertice del Consiglio di Sicurezza russo. Il 25 giugno 2024 la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto per lui, per "crimini di guerra" e "crimini contro l'umanità". FOTO

Shoigu

©Ansa

Mosca, scambio di 90 prigionieri di guerra con Kiev

C'è stato un nuovo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, spiegando le parti si sono scambiate 90 prigionieri di guerra, grazie alla mediazione degli Emirati Arabi. Lo riporta la Tass. 

Lituania: "Il consiglio d'Europa garantisca la giustizia in Ucraina"

Intervenendo oggi a Strasburgo in occasione della sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, in veste di presidente di turno, ha dichiatato che la presidenza lituana intende adottare azioni concrete per creare meccanismo di risarcimento globale per i danni provocati dalla Russia all'Ucraina e promuovere la creazione di un tribunale internazionale per il crimine di agressione. "Un tribunale internazionale speciale in grado di punire effettivamente coloro che hanno pianificato e iniziato l'aggressione deve iniziare ad agire il prima possibile. Con il suo contributo, il consiglio d'Europa può accelerare il processo e allo stesso tempo garantire l'efficacia del futuro tribunale", ha sottolineato Landsbergis. "E' estremamente importante che il consiglio d'Europa dimostri un alto livello morale", ha aggiunto ancora. "E' essenziale garantire il rispetto dei principi dei diritti umani e delle libertà e altre questioni che sono rilevanti per l'intera comunità internazionale". 

Ue: "Il blocco di Mosca sui media è una rappresaglia senza senso"

L'oscuramento in Russia di siti di 81 media europei "è una rappresaglia senza senso". Lo scrive in un tweet la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova. "No - aggiunge - gli organi di propaganda finanziati dalla Russia per diffondere la disinformazione come parte della dottrina militare russa non sono la stessa cosa dei media indipendenti". 

Guerra in Ucraina, Russia sgancia la bomba planante FAB-3000: cos’è e come funziona

Pochi giorni fa l’esercito russo ha sganciato l'ordigno su un obiettivo in Ucraina. Lo sgancio è avvenuto da un bombardiere Sukhoi Su-34, e aveva come obiettivo un edificio Lyptsi - una cittadina pochi chilometri a nord di Kharkiv - che secondo l’intelligence di Mosca era utilizzato come punto di raccolta dall’esercito ucraino. L'ANALISI

Usa: "Media oscurati? Mosca teme che si sappia la verità"

La Russia "ha paura che il proprio popolo conosca la verità". Questo il commento del Dipartimento di Stato americano dopo la decisione di Mosca di bloccare l'accesso sul territorio russo a 81 media occidentali, tra cui anche diverse testate italiane.  "Questo è ancora un altro segno della repressione del giornalismo da parte del governo russo, che teme che il suo stesso popolo venga a conoscenza della verità sulle azioni della Russia", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. 

Il piano di Trump: "Niente armi se Zelensky non tratta"

Niente più armi all'Ucraina nel caso in cui non si sedesse al tavolo con la Russia per trattare. E' una delle idee contenute nel piano di pace consegnato a Donald Trump da due suoi ex consiglieri per la sicurezza nazionale per mettere fine al conflitto. L'iniziativa prevede anche che gli Usa aumentino il sostegno a Kiev se Mosca si rifiutasse di trattare. La proposta, secondo quanto riportato da Reuters, è stata elaborata dal generale Keith Kellog e Fred Fleitz, che sono stati entrambi capi di gabinetto del Consiglio di sicurezza nazionale durante la presidenza Trump. "Non dico che si sia detto d'accordo o che si sia detto d'accordo su ogni parola, ma siamo lieti del feedback che abbiamo ricevuto", ha detto Fleitz. La campagna di Trump ha gettato però acqua sul fuoco osservando come solo le dichiarazioni ufficiali dell'ex presidente o del suo staff vanno considerate come ufficiali. L'Ucraina è destinata a essere uno dei temi centrali del dibattito fra Trump e Joe Biden del 27 giugno. L'ex presidente ha ribadito in più occasioni senza fornire dettagli che se vincerà le elezioni la guerra finirà immediatamente e ha criticato duramente la portata degli aiuti americani a Kiev. 

Trump

©Ansa

L'Austria condanna il blocco dei media in Russia e convoca il diplomatico russo

Vienna ha criticato la decisione di Mosca di bloccare l'accesso sul territorio russo ai media austriaci, compresi l'emittente pubblica Orf e l'Austrian Media Group. "Questa decisione è un altro passo, anche se non sorprendete, del (presidente russo Vladimir) Putin per soffocare la diversità dei media e quindi tenere la sua popolazione all'oscuro", dichiara il ministero degli Esteri, precisando che è stato convocato l'incaricato d'affari dell'ambasciata russa in Austria.

Al via i colloqui di adesione, a Kiev 5 miliardi l'anno

Firma degli impegni di sicurezza Ue-Ucraina, apertura ufficiale dei negoziati per l'ingresso di Kiev nel club, con la Conferenza intergovernativa di rito e, in arrivo, una forte dimostrazione di unità al vertice dei leader. L'Unione Europea batte un colpo proprio sul finire della legislatura. "Assistiamo a un momento storico", assicura il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, complimentandosi per gli sforzi sulle riforme. "Sembrava solo un sogno e invece eccoci qui", gli ha fatto eco Volodymyr Zelensky, incassando il successo per aver mantenuto la promessa con i suoi concittadini. L'intesa sugli impegni di sicurezza al lungo termine - vista dall'Ansa - prevede essenzialmente un approfondimento della cooperazione su tutti i fronti e, soprattutto, la promessa di 5 miliardi annui da qui al 2027, attraverso il Fondo di Assistenza per l'Ucraina (col vincolo però della guida politica del Consiglio). Poi c'è il rafforzamento dell'industria bellica di Kiev in linea con la strategia della difesa Ue e l'impegno da parte dell'Ue a "continuare ad applicare le sanzioni alla Russia o a vararne di nuove". 

Spagna, Mosca oscura i siti di El Pais, El Mundo, Efe e Rtve

Ci sono anche i principali media spagnoli, quotidiani, l'agenzia nazionale e la tv pubblica, fra le 81 testate europee il cui accesso via internet è stato oscurato da Mosca in ritorsione al veto europeo a tre media controllati dal governo russo, nell'ultimo pacchetto di sanzioni approvato da Bruxelles per l'invasione in Ucraina. Sono i quotidiani El Pais ed El Mundo, l'agenzia di notizie Efe e la tv nazionale pubblica Rtve. Secondo una nota del ministero degli Esteri del Cremlino, citata da Rtve "diffondono sistematicamente false informazioni sull'andamento dell'operazione militare speciale". 

Ucraina: "Impegnati a risolvere la questione minoranze con l'Ungheria"

"L'Ucraina ha confermato in modo continuo e persistente la sua determinazione a garantire buone relazioni con gli Stati membri confinanti, anche per quanto riguarda le questioni relative alla tutela delle minoranze nazionali" e resta impegnata ad "affrontare e attuare pienamente le 11 questioni sollevate da parte ungherese, volte a rafforzare ulteriormente la protezione delle minoranze nazionali e a proseguire le discussioni bilaterali in corso con l'Ungheria a questo proposito". Così Olga Stefanishyna, vice premier ucraina responsabile per l'integrazione europea ed euroatlantica del Paese, intervenendo alla prima conferenza intergovernativa a Lussemburgo che segna l'apertura dei negoziati di adesione all'Ue di Kiev. "Restiamo inoltre impegnati ad attuare in buona fede le misure sulla tutela dei diritti delle minoranze nazionali concordate con loro nel dialogo e sulla base degli accordi pertinenti con l'Ungheria e a contribuire alla futura comprensione, fiducia e rispetto reciproci", ha aggiunto Stefanishyna, dicendo di aspettarsi "lo stesso contributo alla comprensione, alla fiducia e al rispetto reciproci anche dai nostri partner vicini". La questione della protezione della minoranza ungherese in Ucraina ha provocato negli anni attriti tra Budapest e Kiev ed è stata indicata dal governo ungherese come uno degli ostacoli all'adesione del Paese all'Ue.