
"Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l'accordo". Lo ha dettoBiden a proposito della proposta di Israele che prevede il ritiro delle forze, il cessate il fuoco completo in prospettiva e il rilascio degli ostaggi. Il movimento islamico palestinese ha accolto positivamente le parole del presidente Usa . Ma Netanyahu dichiara: "Avanti fino a eliminazione di Hamas"
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"Israele ha proposto ad Hamas una roadmap per il cessate il fuoco" a Gaza con il ritiro delle sue truppe per 6 settimana, ha detto. Il presidente americano John Biden nel corso della sua conferenza stampa. "Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l'accordo. E' il momento che questa guerra finisca", ha aggiunto Biden. La proposta, Ha spiegato il presidente USA, è suddivisa in tre fasi: la prima, di sei settimane, prevede "un cessate il fuoco pieno e completo, il ritiro delle forze israeliane da tutte le aree popolate di Gaza e il rilascio di un certo numero di ostaggi tra cui donne, anziani, feriti in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi". I civili palestinesi potranno tornare alle loro case e ai loro quartieri in tutte le aree di Gaza, compreso il nord, ha aggiunto il presidente americano precisando che aumenteranno gli aiuti umanitari. La fase due prevede la fine definitiva e la cessazione delle ostilità "in base alle negoziazioni che avverranno nella fase uno" e, infine, nella fase tre "inizierà un importante piano di ricostruzione di Gaza
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Hamas, positivo il discorso di Biden
Hamas afferma di "considerare positivamente" la roadmap israeliana verso un cessate il fuoco annunciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo quasi otto mesi di guerra a Gaza. "Hamas considera positivamente" i contenuti del discorso di Biden di oggi riguardo "un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, la ricostruzione e lo scambio di prigionieri", ha detto il movimento islamico palestinese in una dichiarazione Hamas si dice pronta ad "impegnarsi in modo positivo e costruttivo con qualsiasi proposta" basata su "un cessate il fuoco permanente". "Hamas considera positivamente le osservazioni contenute nel discorso odierno del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo appello per un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza, la ricostruzione e lo scambio di prigionieri", si legge in una nota. Hamas ha aggiunto che vuole "il ritorno degli sfollati nelle loro case in tutta Gaza e il completamento di un serio accordo sullo scambio di prigionieri se l'occupazione di Israele si impegna esplicitamente in tal senso". "Consideriamo questa posizione americana e la convinzione regionale e internazionale della necessità di porre fine alla guerra a Gaza come il risultato della leggendaria fermezza del nostro popolo e della sua coraggiosa resistenza",
Ursula von der Leyen: "proposta 3 fasi realistica"
"Sono pienamente d'accordo con il presidente americano, Joe Biden, sul fatto che l'ultima proposta rappresenta un’opportunità significativa per porre fine alla guerra e alle sofferenze dei civili a Gaza. Questo approccio in tre fasi è equilibrato e realistico. Ora ha bisogno del sostegno di tutte le parti". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
I Leader Camera e Senato Usa invitano Netanyahu al Congresso
I leader del partito repubblicano e di quello democratico hanno invitato il premier israeliano Benjamin Netanyahu a parlare al Congresso. Lo annuncia lo speaker della Camera, il conservatore Mike Johnson. Nessuna data per il momento è stata fissata. L'invito è stato firmato da Johnson, dal leader dei democratici alla Camera Hakeem Jeffries, e dai leader dei conservatori e dei liberal in Senato, rispettivamente Mitch McConnell e Chuck Schumer
Cameron chiede ad Hamas di accettare roadmap di Biden
David Cameron, chiede ad Hamas di accettare la proposta israeliana di un accordo sugli ostaggi presentata stasera dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden."Con un nuovo accordo sugli ostaggi sul tavolo, Hamas deve accettare, in modo da poter vedere la fine dei combattimenti, gli ostaggi liberati e un'ondata di aiuti umanitari a Gaza", scrive in un post su X. Cameron aggiunge che un cessate il fuoco prolungato puo' essere "trasformato in una pace permanente" se tutte le parti sono "pronte a compiere i passi giusti
Borrell: "Massimo sostegno a roadmap Biden per cessate fuoco"
Tutto il nostro sostegno alla roadmap del presidente americano, Joe Biden, verso un cessate il fuoco duraturo e il rilascio degli ostaggi che portino alla cessazione permanente delle ostilita' e al ritiro dell'Idf e avviare gli sforzi di ricostruzione. La guerra deve finire adesso". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell
Netanyahu: "La guerra non finirà fino a eliminazione Hamas"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha autorizzato la squadra negoziale a "presentare uno schema per raggiungere la liberazione degli ostaggi". Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro precisando tuttavia che "la guerra non finirà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati, compreso il ritorno degli ostaggi e l'eliminazione dei miliziani e del governo di Hamas". "Lo schema proposto da Israele, inclusa la transizione condizionata da una fase all'altra - si aggiunge -, consente a Israele di mantenere questi obiettivi".
Ue,: preoccupazione per dibattito alla Knesset su Unrwa
L'Ue è profondamente preoccupata per le discussioni alla Knesset israeliana sulle misure contro l'Unrwa e dall'ordine dell'Autorità territoriale all'agenzia di lasciare la sua sede di Gerusalemme entro un mese. Condanniamo qualsiasi tentativo di etichettare un'agenzia delle Nazioni Unite come un'organizzazione terroristica. L'Unrwa ha un ruolo cruciale e insostituibile nella risposta umanitaria a Gaza e nella regione. L'Ue rimane un forte sostenitore dell'Agenzia e di tutte le Nazioni Unite. Esortiamo le autorità israeliane a permettere all'Unrwa di continuare a svolgere il suo lavoro cruciale in linea con il suo mandato". :Lo scrive su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell
Israele, operazioni dell'intelligence mirate a Rafah
Le forze armate israeliane hanno reso noto che "raid mirati dell'intelligence vengono attuati dalla periferia del centro di Rafah: un'operazione precisa e mirata contro Hamas. L'operazione continua ad evolversi gradualmente e si concentra sullo sradicamento delle infrastrutture terroristiche di Hamas sulla rotta Filadelfia". L'esercito israeliano ha inoltre "scoperto un'estesa rete di tunnel sotterranei di Hamas composta da decine di tunnel del terrore; decine di lanciarazzi; e AK-47 e hanno eliminato centinaia di terroristi lungo la via Filadelfia e alla periferia delle aree urbane di Rafah". L'Idf precisa che "un altro focus delle operazioni nell'area è la localizzazione dei lanciarazzi a lungo raggio. Durante le scansioni, le truppe hanno individuato cinque lanciatori carichi e pronti a lanciare più razzi verso il territorio israeliano. Parallelamente agli sforzi in corso per facilitare il passaggio degli aiuti umanitari per i civili nella Striscia di Gaza, le truppe israeliane continuano attualmente a operare contro obiettivi e infrastrutture terroristiche mentre avanzano lungo il Corridoio di Filadelfia".
L'Italia vota sì alla sicurezza sanitaria in Palestina
La dichiarazione dell'OMS sulla situazione sanitaria nei territori palestinesi occupati, fra i quali anche Gaza e Gerusalemme est, è stata approvata a Ginevra dopo l'approvazione degli emendamenti. I voti a favore sono stati 102, fra i quali anche quello dell'Italia. Quelli contrari 6, le astensioni 28. Del G7, hanno votato contro Regno Unito e Stati Uniti e si è astenuta la Germania. L'Organizzazione mondiale della sanità continuerà a seguire con attenzione e a fare rapporti sulla situazione e deve essere garantito coordinamento e interconnessione fra i diversi organismi Onu sul posto. A Israele si chiede di rispettare i suoi obblighi in conformità con il diritto internazionale, in particolare permettendo le forniture di materiale medico e farmaci alla popolazione civile e garantendo il passaggio sicuro e continuo di carburante e forniture mediche, oltre all'assistenza umanitaria.
Israele, intercettato un drone nel nord entrato dal Libano
L'esercito israeliano ha intercettato e abbattuto sull'area di Akko (Acri) nel nord del Paese un drone entrato dal Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che nella zona erano risuonate le sirene di allarme.
Procura Israele contro polizia per la donna in manette e bendata
La procura dello Stato israeliana ha criticato la decisione della polizia, definendola "non chiara", di "ammanettare con una fascetta e bendare" una donna arabo-israeliana dopo il suo arresto. La donna, Rasha Karim Harami, era stata fermata dalla polizia - hanno ricordato i media - per aver pubblicato sui social post critici della guerra a Gaza. Il video con la donna bendata e ammanettata è stato poi postato sulla rete. La polizia ha sostenuto che Harami - residente nel nord di Israele e rilasciata oggi - è stata arrestata per aver pubblicato "post contro i soldati e contro Israele
Conferenza su aiuti a Gaza da Giordania-Egitto-Onu l'11 giugno
La Giordania ospiterà l'11 giugno una Conferenza internazionale di emergenza sugli aiuti umanitari a Gaza. Lo ha annunciato su X la Casa reale hashemita spiegando che la Conferenza è organizzata insieme all'Egitto e all'Onu. "Call for action: Urgent Humanitarian Response for Gaza" sarà tenuta da re Abdallah, dal presidente Abdel Fattah al Sisi e dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e anche da organizzazioni internazionali di aiuto
Haaretz: pressing Usa su governo Israele per accordo ostaggi
Alti funzionari Usa hanno fatto pressione sul governo israeliano in questi giorni per dare "priorità" ad un accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce Haaretz secondo cui le pressioni sono in risposta alle dichiarazioni del consigliere della sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi che ha parlato di altri 7 mesi di guerra. Lasso di tempo considerato insormontabile per ostaggi in cattività già da quasi 8 mesi. Una delle fonti citate ha detto ad Haaretz che aspettare per un accordo fino alla fine della guerra mette a repentaglio le vite degli ostaggi che non possono sopravvivere così a lungo nelle mani di Hamas. "Il presidente Biden - ha detto citato dal quotidiano il portavoce del consigliere della sicurezza nazionale John Kirby - è impegnato nel trovare un modo per mettere fine a questa guerra il prima possibile. Abbiamo ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas e potenzialmente di altri gruppi in circostanze orribili. Dobbiamo riportarli a casa. Vogliamo riportarli a casa con un accordo legato al cessate il fuoco. È tempo per farlo ora
Brigate Qassam diffondono video con voce ostaggio Argamani
Le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno pubblicato un video nel quale si sente la voce di Noa Argamani, ostaggio rapito il 7 ottobre al festival Nova di Beeri. La famiglia ha chiesto che il video - di cui non si sa la data - non sia diffuso in Israele. "Non c'è bisogno di nessun video di propaganda di Hamas per sostenere l'appello al governo di Israele: un accordo deve essere raggiunto per portare a casa ora gli ostaggi", ha detto il Forum delle famiglie dei rapiti.
Biden terrà un discorso sul Medio Oriente
"Nel pomeriggio Joe Biden farà un discorso sul Medio Oriente". Lo riferisce la Casa Bianca nel programma quotidiano del presidente senza precisare l'orario del discorso.
Israele: uccisi 18 membri Hamas dell'unità che opera in Cisgiordania
Le forze israeliane hanno ucciso 18 membri del cosiddetto 'quartier generale' di Hamas in Cisgiordania – un’unità con sede nella Striscia di Gaza responsabile di portare avanti attacchi terroristici contro Israele dall’interno della Cisgiordania. Lo riferisce lo Shin Bet. Tra le persone uccise c'è il capo dell'unità, Yassin Rabia. Oltre a lui, è stato neutralizzato, a Rafah all'inizio della settimana, un altro membro di spicco del 'quartier generale'.
Altri nove membri sono stati arrestati dalle truppe israeliane nella Striscia di Gaza, aggiunge lo Shin Bet, secondo cui l'anno scorso l'unità è stata coinvolta in almeno altri 20 attacchi a fuoco in Cisgiordania.
Ong, in Egitto studenti arrestati per proteste pro Palestina
Diverse forme di protesta pro Palestina negli atenei egiziani avrebbero condotto a decine di arresti con accuse, a vario titolo, di terrorismo e diffusione di notizie false, partecipazione a manifestazioni non autorizzate, esposizione di striscioni, uso improprio dei social media. Lo rivelano alcuni attivisti egiziani per i diritti umani. Tra gli altri, spicca il caso di due studenti prelevati mentre svolgevano normali attività, arrestati e giudicati dalla Corte suprema il 13 maggio scorso e trattenuti per 15 giorni. Mazen Ahmed e Zeyad al-Basiouny come denunciato dal loro avvocato Mohamed Abdel Aziz. I due studenti erano stati arrestati in seguito alle loro espressioni di solidarietà con i palestinesi nel contesto dell'aggressione alla Striscia di Gaza, secondo un volantino che gli attivisti hanno diffuso nei giorni scorsi chiedendone il rilascio. Secondo un ricercatore della Eipr (Egyptian Initiative for Personal Rights) le famiglie non hanno ricevuto notizia dell'arresto, tanto che amici e parenti ne avevano denunciato la scomparsa prima della loro comparizione davanti alla Corte suprema. Secondo la stessa fonte, il numero totale delle persone arrestate per attività pro Palestina dal 7 ottobre in poi sarebbe salito a 91, inclusi tre minorenni. In Egitto le leggi che regolamentano le proteste sono particolarmente severe, e in mancanza di regolare permesso prevedono l'arresto.
Capo Unrwa, Israele fermi la sua campagna contro di noi
Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, chiede che Israele fermi "la sua campagna" contro la sua agenzia, in un articolo pubblicato dal New York Times. "La guerra a Gaza sta dando luogo a un palese disprezzo per la missione delle Nazioni Unite, compresi attacchi oltraggiosi ai dipendenti, alle strutture e alle operazioni dell'Unrwa", scrive Lazzarini in un articolo intitolato "Israele deve fermare la sua campagna contro l'Unrwa". "Questi attacchi devono cessare e il mondo deve agire per chiedere conto ai responsabili", ha aggiunto sulle colonne del quotidiano americano.
Hamas, 36.284 i morti a Gaza, 60 vittime nelle ultime 24 ore
Il ministero della sanità di Hamas ha comunicato il nuovo bilancio dei morti nella Striscia di Gaza. Sono 36.284 palestinesi dall'inizio del conflitto tra Israele ed i movimento palestinese. Secondo la stessa fonte 82.057 sono invece le persone rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre. Nelle ultime 24 ore sono state uccise altre 60 persone e altre 280 sono rimaste ferite. Lo riporta al Jazeera sul suo sito.
Capo dell'Unrwa, Israele cessi la sua campagna contro di noi
Il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha chiesto a Israele di cessare "la sua campagna" contro la sua agenzia, in un articolo pubblicato oggi sul New York Times. "La guerra a Gaza è motivo di palese disprezzo per la missione delle Nazioni Unite, compresi gli scandalosi attacchi contro dipendenti, installazioni e operazioni" dell'Unrwa, scrive Lazzarini nell'articolo intitolato "Israele deve fermare la sua campagna contro l'Unrwa". "Questi attacchi devono cessare e il mondo deve agire per ritenere responsabili i loro autori", aggiunge Lazzarini sulle colonne del quotidiano americano.
Onu, gli aiuti non raggiungono i civili a Gaza
I pochi aiuti che stanno entrando nella Striscia di Gaza non raggiungono chi ne ha bisogno. Lo hanno affermato le Nazioni Unite, invitando Israele a rispettare i suoi obblighi legali per garantire la consegna degli aiuti. "Gli aiuti che entrano nell'enclave non arrivano alla popolazione, e questo è un grosso problema", ha detto Jens Laerke, portavoce dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha.
Katz: "Sanchez e alleati hanno riconosciuto Stato palestinese a causa loro cecità"
"Ismail Haniyeh, leader dell'organizzazione terroristica Hamas, ha dichiarato oggi che il massacro del 7 ottobre ha aperto la porta al riconoscimento di uno Stato palestinese. Pedro Sanchez e i suoi alleati sono corsi verso questa porta aperta, spinti dalla cecità e da una visione politica ristretta". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.
"Oggi ho rifiutato la richiesta di revocare le restrizioni imposte al consolato spagnolo a Gerusalemme - ha aggiunto Katz - Lo Stato d’Israele non resterà in silenzio di fronte al riconoscimento unilaterale di uno Stato terrorista palestinese che guida Hamas, e di fronte alle dichiarazioni di Yolanda Diaz, che sostengono la distruzione di Israele e la creazione di uno Stato islamico palestinese tra il fiume e il mare".
"Qualsiasi collegamento tra il consolato spagnolo a Gerusalemme e persone dell'Autorità Palestinese costituisce un rischio per la sicurezza nazionale di Israele e sarà totalmente proibito - ha detto ancora - Applicheremo rigorosamente le norme: in caso di violazione verranno adottate misure aggiuntive, fino alla possibile chiusura del consolato spagnolo a Gerusalemme".
Blinken: "Il fronte est in Ucraina si sta stabilizzando"
"Grazie al coraggio degli ucraini e al sostegno degli alleati il fronte nell'est si sta stabilizzando". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine della ministeriale di Praga. "Il cuore del nostro sostegno a Kiev è stato di adattare ciò che serve quando serve, e così abbiamo fatto nel quadro dell'offensiva di Kharkiv: l'Ucraina è venuta da noi e ha chiesto il permesso per usare le armi, il presidente ha dato l'ok, e in futuro faremo lo stesso, adatteremo e sisteremo il nostro aiuto".
"All eyes on Rafah", milioni di repost per la foto simbolo di Gaza. Ma è vero attivismo?
L'immagine, creata con l'intelligenza artificiale e ricondivisa oltre 50 milioni di volte solo su Instagram, ha fatto il giro del mondo ma anche attirato critiche e perplessità. Il sociologo Davide Bennato spiega che cos'è lo slacktivism, "per utenti pigri": "Si tratta di un'attivismo a bassa intensità che coinvolge utenti che non condividerebbeo mai immagino forti o crude". Una moda? Anche. Ma che senza quel tipo di tono non avrebbe mai raggiunto una platea così enorme. L'ANALISI

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Houthi, missile contro portaerei Usa nel Mar Rosso
I miliziani yemeniti Houthi hanno rivendicato il lancio di un missile contro la portaerei americana Eisenhower nel Mar Rosso. Si tratta di una rappresaglia per gli attacchi statunitensi e britannici sullo Yemen, ha detto il portavoce militare degli Houthi Yahya Saree. I raid in questione hanno ucciso 16 persone e ne hanno ferite 41, compresi civili, nella provincia di Hodeidah, ha aggiunto Saree.
Katz: "Lo Stato di Israele non resterà in silenzio di fronte alla decisione unilaterale del governo spagnolo di riconoscere uno Stato palestinese guidato da Hamas"
L'Iran condanna il raid di Usa e Gb in Yemen
L'Iran ha condannato i raid aerei lanciati la notte scorsa nello Yemen dalle forze americane e britanniche. "L'attacco aggressivo degli Stati Uniti e del Regno Unito allo Yemen, insieme al loro continuo sostegno illimitato ai crimini di guerra e al genocidio del regime sionista contro la Striscia di Gaza e la regione di Rafah, viene portato avanti per diffondere insicurezza nella regione e ostacolare l'onorevole sostegno del popolo e del governo dello Yemen alla nazione palestinese oppressa", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica islamica, come riferisce Mehr, definendo i raid "una chiara violazione del diritto internazionale come anche dei diritti umani". Il funzionario della Repubblica islamica ha lanciato un appello alla comunità e alle istituzioni internazionali per sostenere la popolazione dello Yemen e opporsi alle azioni di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Madrid replica a Israele: "Rispettare lo status del consolato"
Israele deve rispettare lo statuto del consolato generale di Spagna a Gerusalemme "in ogni circostanza". Lo hanno segnalato fonti diplomatiche all'agenzia Europa Press, in risposta alle dichiarazioni del ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, che ha respinto oggi "categoricamente" la richiesta di Madrid di cancellare le restrizioni imposte al consolato spagnolo a Gerusalemme, dopo il riconoscimento dello Stato palestinese. Il ministro degli Esteri, José Manuel Albares aveva informato oggi di aver inviato al governo israeliano una nota verbale in cui reclama la revoca delle restrizioni e alla quale il suo omologo israeliano ha risposto minacciando di chiudere il consolato spagnolo a Gerusalemme, "se verranno riscontrare violazioni" della disposizione impartita. Secondo le fonti citate dall'agenzia Europa Press, nella nota verbale il governo di Madrid dice in maniera chiara che "lo statuto delle nostre missioni diplomatiche e consolari deve essere rispettato in ogni circostanza come La Spagna fa sempre". "Le norme e le consuetudini diplomatiche vincolano tutti", segnalano le fonti diplomatiche, nel reiterare che "la Spagna non fa politica estera a colpi di messaggi su X".
Fonti Egitto: "Israele respinge gli aiuti a Kerem Shalom"
Israele avrebbe respinto i camion con gli aiuti per Gaza inviati dall'Egitto al valico di Kerem Shalom in seguito alla ripresa di scontri armati tra Israele e Hamas nell'area e vicino a Rafah sul lato palestinese. Lo riferiscono all'ANSA fonti egiziane della sicurezza, della Mezzaluna rossa e testimoni oculari. Gli addetti del terminal di Rafah sul lato egiziano hanno confermato il ritorno di decine di camion di aiuti umanitari ai magazzini logistici del terminal di Rafah sul lato egiziano.
Gaza: "Oltre 1.000 case distrutte a Jabalia"
L'operazione israeliana di 20 giorni a Jabalia ha distrutto gran parte della città, comprese più di 1.000 case. Lo ha detto ad al Jazeera il portavoce della protezione civile di Gaza Mahmoud Basal, aggiungendo che i residenti che tornano nella città dopo il ritiro dell'Idf trovano interi quartieri ridotti in macerie.
Israele a Haniyeh: "Nessuna tregua senza il rilascio degli ostaggi"
Non ci sarà nessuna tregua a Gaza senza il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto al sito Ynet un membro della delegazione che tratta il tema, definendo le richieste della fazione islamica "deludenti". Anche oggi il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha chiesto, come condizioni vincolanti per riprendere le trattative, la fine della guerra e i ritiro dell'Idf da Gaza. "Non accadrà - ha detto la fonte - Israele sta combattendo a Gaza e continuerà a farlo con tutta la sua forza e se vogliono una tregua a beneficio dei residenti a Gaza questo avverrà solo attraverso la negoziazione del rilascio degli ostaggi". "E' chiaro a tutti che Sinwar - ha aggiunto - sta cercando di forzare un cessate il fuoco ma questo non avverrà".
Idf: "7 corpi di ostaggi salvati, 10 km di tunnel distrutti, eliminati più di 100 terroristi. Questo il riassunto della recente attività operativa a Jabaliya che ha portato al recupero dei corpi di 7 ostaggi da un tunnel terroristico per la sepoltura in Israele"
Le violenze dei coloni di Israele legate a picchi di quelle di arabi
Le violenze dei coloni israeliani nei territori contesi sarebbero strettamente legate a picchi di violenze da parte della popolazione araba e si intensificherebbero quando a questi picchi le autorità costituite rispondono in maniera poco efficace. E' quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su 'International Annals of Criminology' da ricercatori della Hebrew University of Jerusalem. Lo studio, che copre il periodo 2009-2022, combina dati dell'Agenzia per la sicurezza israeliana, dell'Autorita' palestinese, delle Nazioni Unite e di fonti open source. Utilizzando modelli generalizzati binomiali negativi e modelli Newey-West OLS, la ricerca ha valutato l'ipotesi che la violenza ebraica funzioni come una forma di reazione sociale alla violenza araba in momenti di inazione o di scarsa efficacia delle risposte delle autorità costituite. Lo studio ha scoperto una correlazione diretta per cui l'aumento della violenza araba porta a un aumento della violenza ebraica, fornendo la prova che la violenza ebraica puo' essere, almeno in parte, una risposta alle minacce percepite e un mezzo di autodifesa.
Negoziatore di Israele: "La posizione di Hamas è delirante"
La posizione di Hamas rispetto ai negoziati è ''delirante''. Lo ha dichiarato al sito di Ynet un negoziatore israeliano a condizione di anonimato, ribadendo che l'operazione militare nella Striscia di Gaza continuerà fino alla liberazione di tutti gli ostaggi.
''Israele sta combattendo a Gaza e continuerà a combattere a Gaza con tutte le sue forze'', ha dichiarato il funzionario israeliano affermando che se Hamas ''vuole una tregua per il bene degli abitanti di Gaza dovrà farlo solo negoziando il rilascio degli ostaggi''.
Mentre Israele è determinato a raggiungere un accordo, è ''chiaro a tutti'' che il leader di Hamas a Gaza Yahya ''Sinwar sta cercando di forzare un cessate il fuoco, e ciò non accadrà''.
Yemen, Tv Houthi: sale a 16 il bilancio delle vittime del raid Usa-Gb
L'emittente Tv degli Houthi yemeniti ha reso noto che il bilancio delle vittime dei raid aerei lanciati la notte scorsa nello Yemen dalle forze americane e britanniche è aumentato a 16. Al-Masirah cita l'Ufficio sanitario di Hodeida, secondo cui i feriti sono 35.
Israele respinge richieste di Madrid sul Consolato a Gerusalemme
Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha respinto "categoricamente" la richiesta di Madrid di cancellare le restrizioni imposte al Consolato spagnolo a Gerusalemme, dopo il riconoscimento della Stato palestinese. "Data la gravità delle dichiarazioni antisemite di alti funzionari del governo spagnolo e soprattutto il chiaro appello alla distruzione dello Stato di Israele e alla promozione di uno Stato palestinese al suo posto tra il mare e la Giordania, qualsiasi collegamento tra il Consolato spagnolo a Gerusalemme e membri dell'Autorità Palestinese - ha detto Katz - costituisce un pericolo per la sicurezza nazionale di Israele e sarà completamente proibito". "Israele monitorerà rigorosamente l'adempimento delle istruzioni e se verranno riscontrate violazioni- ha aggiunto - saranno adottate ulteriori misure fino alla chiusura del consolato spagnolo a Gerusalemme".
Guerra in Medioriente, nuovi raid su Rafah. VIDEO
Fonte egiziana: "Possibile domani al Cairo incontro sul valico di Rafah"
Potrebbe tenersi già domani al Cairo l'atteso incontro a tre, Egitto-Israele-Stati Uniti per concordare la riapertura, nelle ore successive, del valico di Rafah sotto il controllo di Egitto e Autorità Palestinese, e il ritiro di Israele dal passaggio di frontiera. Lo ha detto all'ANSA una fonte di alto livello della sicurezza egiziana. La fonte ha confermato che sono in corso "intensi contatti tra Egitto e Israele, con la mediazione degli Stati Uniti, per aprire il valico di Rafah e consegnare rapidamente aiuti umanitari a Gaza". L'obiettivo è la ripresa nel tempo più breve possibile della consegna degli aiuti umanitari, dell' assistenza medica e di cibo e carburante per la popolazione palestinese, ma anche lo sblocco dell'accoglienza di palestinesi feriti e malati, stranieri e titolari di doppia nazionalità in uscita da Gaza verso l'Egitto. Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha annunciato intanto che questa mattina le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah sul lato egiziano e hanno preparato e inviato 250 camion di aiuti umanitari, incluse 4 autocisterne di carburante, al valico di Kerem Shalom.

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Madrid: "Israele revochi limiti imposti al consolato spagnolo"
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha informato di aver consegnato oggi "una prima nota' al governo di Israele per "respingere completamente ogni tipo di limite" imposto al consolato generale spagnolo a Gerusalemme, perché si astenga dal prestare i suoi servizi ai palestinesi. "Abbiamo consegnato oggi stesso una prima nota al governo di Israele respingendo completamente ogni limite al nostro consolato generale, che ha uno status protetto dal Diritto internazionale e dalla Convenzione di Vienna e, pertanto, lo rigettiamo in toto", ha dichiarato Albares, ripreso dalla tv pubblica Tve al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato oggi a Praga. La decisione di vietare al consolato spagnolo a Gerusalemme di prestare "servizi ai residenti dell'Autorità Palestinese e di realizzare funzioni consolari di qualunque tipo fuori dal distretto di Gerusalemme, senza consenso del ministero", in vigore da domani, era stata annunciata dal ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, in risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo spagnolo. E anche a seguito delle dichiarazioni della vicepresidente e leader di Sumar, Yolanda Diaz, che aveva sostenuto in un video 'Palestina sarà libera dal fiume al mare", affermazione ritenuta "antisemita" da Israele. Albares ha ricordato che lo statuto che tutela le attività consolari "non può essere cambiato unilateralmente da Israele" ma che esiste "una reciprocità" nelle garanzie, privilegi e immunità fra rappresentanze diplomatiche, per cui il governo di Madrid respinge "in pieno" la decisione del governo di Israele e ne chiede "la revoca".
Idf: "Conclusa operazione a Jabaliya, trovati i corpi di 7 ostaggi"
L'esercito israeliano ha concluso le operazioni nella parte orientale di Jabaliya, a nord della Striscia di Gaza, dopo aver distrutto 10 chilometri di tunnel e diversi siti di produzione di armi in giorni di combattimenti che hanno incluso più di 200 attacchi aerei. Lo fa sapere l'IDF, secondo cui durante l'operazionele truppe hanno rinvenuto anche i corpi di sette ostaggi.
Israele, il partito di Gantz potrebbe lasciare il governo entro 8 giugno
Il partito israeliano di Unità Nazionale del ministro della Guerra, Benny Gantz, potrebbe lasciare il governo di Benjamin Netanyahu prima dell'8 giugno. Lo riferisce l'emittente israeliana Kan rilanciata dai media israeliani. Ieri, secondo i funzionari del partito, la parlamentare di Unità Nazionale, Pnina Tamano-Shata, aveva presentato un disegno di legge per sciogliere la 25esima Knesset come parte del piano di Gantz di tenere elezioni anticipate entro ottobre.
Israele: "Idf opera nella parte centrale di Rafah"
L'Idf, per la prima volta, ha detto che sta operando nella parte centrale di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in quell'area sono stati "localizzati lanciatori di razzi di Hamas, imbocchi di tunnel del terrore e armi" e "smantellato un deposito di armi di Hamas". Nella zona di Rafah inoltre - secondo la stessa fonte - sono state localizzate "numerose armi". Oltre a Rafah l'Idf ha detto che sta continuando ad operare a Jabalya nel nord della Striscia.
Idf: "Operazione mirata contro Hamas nel centro di Rafah"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato per la prima volta che stanno conducendo ''un'operazione mirata'' contro i miliziani di Hamas nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ''basata su informazioni di intelligence''. Le truppe che operano nel centro di Rafah hanno localizzato lanciarazzi, tunnel e depositi di armi usate da Hamas, hanno affermato i militari.
Israele, attaccate 4 postazioni Hezbollah nel sud del Paese
L'aviazione israeliana durante la notte ha attaccato quattro postazioni degli Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui gli attacchi sono avvenuti nelle aree di Aitaroun e Markaba.
Raid Israele su campo profughi Gaza, almeno 12 morti
Sono almeno dodici le persone che hanno perso la vita in seguito al raid aereo condotto nella notte dalle forze israeliane contro il campo profughi di Bureij nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'agenzia di stampa Wafa spiegando che tra le vittime si contano anche due bambini e tre donne.
Idf, uccisi due soldati a Gaza: 294 i militari morti da inizio offensiva
Due soldati dell'esercito israeliano hanno perso la vita negli scontri di ieri nella Striscia di Gaza portando a 294 il numero totale dei militari delle Idf uccisi dall'inizio dell'offensiva. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane (Idf). Le vittime sono il maggior generale Adar Gavriel di 24 anni e il sergente Yonatan Elias di 20.
Netanyahu torna primo nei sondaggi dopo un anno
A sorpresa Benyamin Netanyahu - nonostante il 7 ottobre, la guerra a Gaza e la forte opposizione della comunità internazionale - è tornato ad essere il premier preferito dagli israeliani. Non accadeva da un anno, dai tempi delle proteste contro la riforma giudiziaria. A farne le spese questa volta - secondo un sondaggio effettuato dalla tv Canale 12 - è Benny Gantz, che per tutto questo tempo è stato invece in testa ad ogni indagine sugli umori politici di Israele. A restituire, almeno per un giorno, il sorriso politico al premier è stato un campione di israeliani che nel 36% lo hanno scelto contro un 30% a favore di Gantz. Ma Netanyahu, secondo lo stesso sondaggio, batterebbe anche tutti gli altri possibili candidati, come il capo dell'opposizione Yair Lapid (37% a 30%) o il nazionalista Lieberman (36% a 19%), tutti all'opposizione dell'attuale maggioranza a totale trazione di destra. I sondaggi possono certamente sbagliare (quello di Canale 12 ha interrogato 503 cittadini), tuttavia analisti e commentatori hanno subito segnalato che il dato sembra indicare un cambio nell'andamento sfavorevole al premier nella percezione di Israele.
Idf, colpiti 4 obiettivi Hezbollah nel sud Libano
Le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che nella notte caccia hanno colpito quattro edifici utilizzati da Hezbollah nei villaggi di Aitaroun e Markaba, nel sud del Libano.
Egitto, nessun accordo con Israele sugli aiuti a Rafah
L'Egitto smentisce che vi sia alcun accordo con Israele sulla riapertura del valico di Rafah. Lo ha detto all'ANSA una fonte di alto livello smentendo le notizie riportate dai media israeliani. "Non è vero che c'è un accordo tra Egitto e Israele per riaprire il valico di Rafah. L'Egitto mantiene la sua posizione, senza il ritiro totale di Israele dal valico di Rafah non sarà possibile riaprirlo agli aiuti umanitari".
A Rafah blackout delle comunicazioni
Interrotti tutti i servizi di comunicazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, "a causa dei continui raid israeliani". La notizia arriva dall'azienda di telecomunicazioni palestinese Jawwal, come riporta il canale egiziano Al Qahera News.
Hamas: "No ai negoziati senza la fine dello sterminio del nostro popolo"
"Hamas e le altre fazioni palestinesi non accetteranno mai di prendere parte ai negoziati alla luce dell'aggressione, delle uccisioni, della fame e dello sterminio imposti al nostro popolo". E' quanto afferma Hamas in un comunicato. Hamas accusa il governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu di "utilizzare i negoziati come copertura per continuare l'aggressione e il massacro contro il nostro popolo". Il gruppo punta inoltre il dito contro Netanyahu affermando che in risposta alla "nostra posizione positiva" alla proposta dei mediatori "ha invaso Rafah", nel sud della Striscia di Gaza.
Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"
Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". LA TESTIMONIANZA
Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. COSA SAPERE