Guerra Israele - Hamas, media: "Accordo Israele-Egitto per transito aiuti a Rafah"

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I due Paesi hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: lo riporta il Times of Israel. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell'attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah che ha provocato 45 morti. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione dell'Algeria

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Israele ed Egitto hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: Lo riporta il Times of Israel. L'accordo è stato raggiunto a seguito della pressione statunitense su entrambe le parti, sostengono i media israeliani.

Carri armati israeliani proseguono gli attacchi proprio a Rafah. Fonti palestinesi sostengono che alcuni depositi di aiuti sono stati dati alle fiamme. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell'attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah che ha provocato 45 morti. 

Il Consigliere per la sicurezza nazionale di Israele Hanegbi ha detto che "i combattimenti a Gaza continueranno per altri 7 mesi". 

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione dell'Algeria che chiede a Israele di "fermare immediatamente la sua offensiva militare a Rafah". Sisi: "I palestinesi non siano costretti a lasciare Gaza"


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Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. COSA SAPERE

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Secondo quanto riferito una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La conferma poi dalle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas. LA VICENDA

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Msf evacua la clinica di Al Mawasi a Rafah

L'offensiva israeliana a Rafah ha costretto oggi Medici Senza Frontiere a chiudere una clinica per cure primarie ad Al Mawasi. Lo riferisce la stessa organizzazione in un comunicato, sottolineando che è la seconda struttura sanitaria che Msf è costretta a chiudere questa settimana, "il che rappresenta un altro passo nello smantellamento sistematico del sistema sanitario di Gaza da parte di Israele", si legge in una nota di Msf. Da febbraio, Msf ha curato oltre 33.000 pazienti nella clinica di Al Mawasi.  "All'inizio di questa settimana, anche il presidio medico di Tal Al Sultan era stato evacuato a causa dell'estrema violenza. L'accesso alle cure mediche a Rafah è ora estremamente limitato, mentre rimane bloccato il rifornimento di aiuti umanitari nel nord di Gaza. Da ottobre, Msf è stata costretta a evacuare 14 strutture mediche a Gaza", continua il comunicato. 

Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"

Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". LA TESTIMONIANZA

Times of Israel: "Accordo Israele-Egitto per il transito di aiuti al valico di Rafah"

Israele ed Egitto hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: Lo riporta il Times of Israel che riferisce quanto affermato dall'emittente pubblica Kan.   L'accordo è stato raggiunto a seguito della pressione statunitense su entrambe le parti, sostengono i media israeliani. 

Hamas: "No ai negoziati senza la fine dello sterminio del nostro popolo"

"Hamas e le altre fazioni palestinesi non accetteranno mai di prendere parte ai negoziati alla luce dell'aggressione, delle uccisioni, della fame e dello sterminio imposti al nostro popolo". E' quanto afferma Hamas in un comunicato. Hamas accusa il governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu di "utilizzare i negoziati come copertura per continuare l'aggressione e il massacro contro il nostro popolo". Il gruppo punta inoltre il dito contro Netanyahu affermando che in risposta alla "nostra posizione positiva" alla proposta dei mediatori "ha invaso Rafah", nel sud della Striscia di Gaza.

Unrwa: "Più di 32.000 persone fuggite da Rafah in due giorni"

Hamas: "Mediatori informati, accordo solo con la fine dell'aggressione di Israele"

"Abbiamo informato i mediatori della nostra posizione. Saremo pronti a raggiungere un accordo che includa uno scambio di tutti i prigionieri solo se l'occupazione fermerà la sua aggressione" contro la Striscia di Gaza. E' quanto afferma Hamas in un comunicato dopo le anticipazioni arrivate nelle scorse ore da una fonte del gruppo sul fatto che il movimento non avrebbe accolto la nuova proposta per un accordo consegnata al Cairo nei giorni scorsi da Israele.

Tajani: "Nei prossimi giorni cargo con aiuti verso Gaza"

"Tutti quanti, a partire dal G7, siamo per il cessate il fuoco e per far arrivare aiuti alla popolazione civile palestinese. C'è anche un progetto italiano, Food for Gaza, che è già operativo: partiranno i cargo nei prossimi giorni". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'ambasciata italiana a Praga. "Aiuteremo la popolazione palestinese con l'accordo di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese", ha aggiunto Tajani. 

Tajani: "Ho parlato con Blinken, preoccupati per il Medio Oriente"

"Ho parlato con Blinken, con Stoltenberg, con molti ministri dell'Ue e mi pare che c'è una preoccupazione comune per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente e c'è la voglia di arrivare a una soluzione della crisi, siamo impegnati per la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Praga. 

Gaza: "A Rafah blackout delle comunicazioni"

Interrotti tutti i servizi di comunicazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, "a causa dei continui raid israeliani". La notizia arriva dall'azienda di telecomunicazioni palestinese Jawwal, come riporta il canale egiziano Al Qahera News.

Rafah

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La Grecia condanna l'attacco a Rafah

"La Grecia condanna i recenti attacchi contro i civili, tra cui bambini, a Rafah: chiediamo un'indagine approfondita che faccia luce sulle esatte circostanze di questo attacco": lo ha dichiarato il ministero degli Esteri greco tramite un post sul suo account di X. "La Grecia ribadisce il suo appello per un immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto umanitario e internazionale da parte di tutte le parti, l'ingresso urgente di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas", si legge nel post. 

Forum sino-arabo: "Risoluzione vincolante per la tregua a Gaza"

La dichiarazione finale del Forum di cooperazione arabo-cinese, svolto a Pechino, ha condannato con forza "la continua aggressione israeliana contro il popolo palestinese" e chiede formalmente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di giungere ad una "risoluzione vincolante per un cessate il fuoco a Gaza". Lo riporta il sito del media statale egiziano Al Qahera.  Il documento denuncia in particolare "l'aggressione israeliana contro la città di Rafah, il bombardamento delle tende degli sfollati, il controllo del valico". Invita perciò "il Consiglio di Sicurezza ad adottare una risoluzione vincolante per raggiungere un cessate il fuoco immediato, globale e permanente, porre fine allo sfollamento forzato contro il popolo palestinese, garantire la consegna di aiuti umanitari a tutta la Striscia di Gaza, attuare le pertinenti decisioni del Consiglio e riportare la vita alla normalità nella Striscia di Gaza". La dichiarazione denuncia l'uso del veto da parte degli Stati Uniti per impedire allo Stato di Palestina di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite ed esprime sostegno alle decisioni emesse dalla Corte internazionale di Giustizia, nel caso intentato dal Sudafrica contro Israele per la violazione del diritto internazionale. Condanna inoltre, "il perseguimento da parte del governo di occupazione israeliano dei suoi piani coloniali, che mirano a cambiare la situazione storica e giuridica esistente nei territori palestinesi occupati e nel Golan siriano occupato". 

Primo faccia a faccia Netanyahu-Gallant dopo contrasti su Gaza

Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant si sono incontrati al ministero della difesa a Tel Aviv nel primo faccia a faccia da quando il ministro della difesa ha attaccato il premier per la sua posizione sul futuro governo a Gaza nel dopo Hamas. Gallant in quella occasione disse che un un coinvolgimento militare e civile di Israele nella enclave palestinese alla fine del conflitto era "una pessima idea" e "pericolosa" per il Paese. Posizione condivisa dagli Usa e dalla Comunità internazionale. 

Iran: "Usa e Gb complici nelle atrocità di Israele"

"Il consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardo al genocidio palestinese è una chiara testimonianza della complicità attiva di Stati Uniti e Regno Unito nelle atrocità israeliane". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri Kani, in un messaggio sui suoi social media. "Gli ordini della Corte internazionale di Giustizia devono essere eseguiti immediatamente e i maniaci criminali occupanti devono essere incatenati prima che infiammino il mondo intero", ha aggiunto Bagheri Kani. 

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