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Guerra Israele - Hamas, media: "Accordo Israele-Egitto per transito aiuti a Rafah"

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Guerra medioriente, nuovi raid su Rafah
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Guerra medioriente, nuovi raid su Rafah
00:01:41 min

I due Paesi hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: lo riporta il Times of Israel. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell'attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah che ha provocato 45 morti. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione dell'Algeria

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Israele ed Egitto hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: Lo riporta il Times of Israel. L'accordo è stato raggiunto a seguito della pressione statunitense su entrambe le parti, sostengono i media israeliani.

Carri armati israeliani proseguono gli attacchi proprio a Rafah. Fonti palestinesi sostengono che alcuni depositi di aiuti sono stati dati alle fiamme. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell'attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah che ha provocato 45 morti. 

Il Consigliere per la sicurezza nazionale di Israele Hanegbi ha detto che "i combattimenti a Gaza continueranno per altri 7 mesi". 

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione dell'Algeria che chiede a Israele di "fermare immediatamente la sua offensiva militare a Rafah". Sisi: "I palestinesi non siano costretti a lasciare Gaza"


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Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano

Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. COSA SAPERE

Guerra medioriente, nuovi raid su Rafah
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Hamas, ostaggio di 70 anni morta per le bombe israeliane

Secondo quanto riferito una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La conferma poi dalle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas. LA VICENDA

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Sky TG24 ha incontrato a Torino Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Msf evacua la clinica di Al Mawasi a Rafah

L'offensiva israeliana a Rafah ha costretto oggi Medici Senza Frontiere a chiudere una clinica per cure primarie ad Al Mawasi. Lo riferisce la stessa organizzazione in un comunicato, sottolineando che è la seconda struttura sanitaria che Msf è costretta a chiudere questa settimana, "il che rappresenta un altro passo nello smantellamento sistematico del sistema sanitario di Gaza da parte di Israele", si legge in una nota di Msf. Da febbraio, Msf ha curato oltre 33.000 pazienti nella clinica di Al Mawasi.  "All'inizio di questa settimana, anche il presidio medico di Tal Al Sultan era stato evacuato a causa dell'estrema violenza. L'accesso alle cure mediche a Rafah è ora estremamente limitato, mentre rimane bloccato il rifornimento di aiuti umanitari nel nord di Gaza. Da ottobre, Msf è stata costretta a evacuare 14 strutture mediche a Gaza", continua il comunicato. 

Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"

Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". LA TESTIMONIANZA

Times of Israel: "Accordo Israele-Egitto per il transito di aiuti al valico di Rafah"

Israele ed Egitto hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel sud di Gaza, per la prima volta da quando l'Idf ha preso il controllo del lato di Gaza all'inizio di maggio: Lo riporta il Times of Israel che riferisce quanto affermato dall'emittente pubblica Kan.   L'accordo è stato raggiunto a seguito della pressione statunitense su entrambe le parti, sostengono i media israeliani. 

Hamas: "No ai negoziati senza la fine dello sterminio del nostro popolo"

"Hamas e le altre fazioni palestinesi non accetteranno mai di prendere parte ai negoziati alla luce dell'aggressione, delle uccisioni, della fame e dello sterminio imposti al nostro popolo". E' quanto afferma Hamas in un comunicato. Hamas accusa il governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu di "utilizzare i negoziati come copertura per continuare l'aggressione e il massacro contro il nostro popolo". Il gruppo punta inoltre il dito contro Netanyahu affermando che in risposta alla "nostra posizione positiva" alla proposta dei mediatori "ha invaso Rafah", nel sud della Striscia di Gaza.

Unrwa: "Più di 32.000 persone fuggite da Rafah in due giorni"

Hamas: "Mediatori informati, accordo solo con la fine dell'aggressione di Israele"

"Abbiamo informato i mediatori della nostra posizione. Saremo pronti a raggiungere un accordo che includa uno scambio di tutti i prigionieri solo se l'occupazione fermerà la sua aggressione" contro la Striscia di Gaza. E' quanto afferma Hamas in un comunicato dopo le anticipazioni arrivate nelle scorse ore da una fonte del gruppo sul fatto che il movimento non avrebbe accolto la nuova proposta per un accordo consegnata al Cairo nei giorni scorsi da Israele.

Tajani: "Nei prossimi giorni cargo con aiuti verso Gaza"

"Tutti quanti, a partire dal G7, siamo per il cessate il fuoco e per far arrivare aiuti alla popolazione civile palestinese. C'è anche un progetto italiano, Food for Gaza, che è già operativo: partiranno i cargo nei prossimi giorni". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'ambasciata italiana a Praga. "Aiuteremo la popolazione palestinese con l'accordo di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese", ha aggiunto Tajani. 

Tajani: "Ho parlato con Blinken, preoccupati per il Medio Oriente"

"Ho parlato con Blinken, con Stoltenberg, con molti ministri dell'Ue e mi pare che c'è una preoccupazione comune per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente e c'è la voglia di arrivare a una soluzione della crisi, siamo impegnati per la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Praga. 

Gaza: "A Rafah blackout delle comunicazioni"

Interrotti tutti i servizi di comunicazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, "a causa dei continui raid israeliani". La notizia arriva dall'azienda di telecomunicazioni palestinese Jawwal, come riporta il canale egiziano Al Qahera News.

Rafah

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La Grecia condanna l'attacco a Rafah

"La Grecia condanna i recenti attacchi contro i civili, tra cui bambini, a Rafah: chiediamo un'indagine approfondita che faccia luce sulle esatte circostanze di questo attacco": lo ha dichiarato il ministero degli Esteri greco tramite un post sul suo account di X. "La Grecia ribadisce il suo appello per un immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto umanitario e internazionale da parte di tutte le parti, l'ingresso urgente di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas", si legge nel post. 

Forum sino-arabo: "Risoluzione vincolante per la tregua a Gaza"

La dichiarazione finale del Forum di cooperazione arabo-cinese, svolto a Pechino, ha condannato con forza "la continua aggressione israeliana contro il popolo palestinese" e chiede formalmente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di giungere ad una "risoluzione vincolante per un cessate il fuoco a Gaza". Lo riporta il sito del media statale egiziano Al Qahera.  Il documento denuncia in particolare "l'aggressione israeliana contro la città di Rafah, il bombardamento delle tende degli sfollati, il controllo del valico". Invita perciò "il Consiglio di Sicurezza ad adottare una risoluzione vincolante per raggiungere un cessate il fuoco immediato, globale e permanente, porre fine allo sfollamento forzato contro il popolo palestinese, garantire la consegna di aiuti umanitari a tutta la Striscia di Gaza, attuare le pertinenti decisioni del Consiglio e riportare la vita alla normalità nella Striscia di Gaza". La dichiarazione denuncia l'uso del veto da parte degli Stati Uniti per impedire allo Stato di Palestina di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite ed esprime sostegno alle decisioni emesse dalla Corte internazionale di Giustizia, nel caso intentato dal Sudafrica contro Israele per la violazione del diritto internazionale. Condanna inoltre, "il perseguimento da parte del governo di occupazione israeliano dei suoi piani coloniali, che mirano a cambiare la situazione storica e giuridica esistente nei territori palestinesi occupati e nel Golan siriano occupato". 

Primo faccia a faccia Netanyahu-Gallant dopo contrasti su Gaza

Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant si sono incontrati al ministero della difesa a Tel Aviv nel primo faccia a faccia da quando il ministro della difesa ha attaccato il premier per la sua posizione sul futuro governo a Gaza nel dopo Hamas. Gallant in quella occasione disse che un un coinvolgimento militare e civile di Israele nella enclave palestinese alla fine del conflitto era "una pessima idea" e "pericolosa" per il Paese. Posizione condivisa dagli Usa e dalla Comunità internazionale. 

Iran: "Usa e Gb complici nelle atrocità di Israele"

"Il consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardo al genocidio palestinese è una chiara testimonianza della complicità attiva di Stati Uniti e Regno Unito nelle atrocità israeliane". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri Kani, in un messaggio sui suoi social media. "Gli ordini della Corte internazionale di Giustizia devono essere eseguiti immediatamente e i maniaci criminali occupanti devono essere incatenati prima che infiammino il mondo intero", ha aggiunto Bagheri Kani. 

Idf: "Un missile anticarro è stato lanciato da una scuola dell'UNRWA verso le nostre truppe"

"Al Cairo la prossima settimana incontro Usa-Israele-Egitto"

La Casa Bianca sta lavorando a un incontro trilaterale tra funzionari statunitensi, egiziani e israeliani al Cairo la prossima settimana per discutere la riapertura del valico di Rafah e un piano per proteggere il confine tra Egitto e Gaza. Lo hanno riferito ad Axios funzionari statunitensi e israeliani.   La decisione è stata presa durante la telefonata venerdì scorso tra  Joe Biden e il presidente egiziano Abdul Fattah el-Sisi e la delegazione americana sarà guidata dal direttore per il Medio Oriente del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Terry Wolff.    Per l'amministrazione di Joe Biden il piano per riaprire il valico, impedire ad Hamas di contrabbandare armi dall'Egitto nella Striscia e mantenere una fragile pace tra Israele ed Egitto sono le massime priorità al momento oltre al fatto che Washington considera Il Cairo un attore fondamentale per la ricostruzione e la stabilizzazione di Gaza dopo la guerra. 

Slovenia, martedì il Parlamento vota sul riconoscimento dello Stato palestinese

In Slovenia il Parlamento si esprimerà martedì pomeriggio sul riconoscimento ufficiale dello stato di Palestina. Lo ha annunciato la presidente dell'assemblea, Urska Klakocar Zupancic, come riportano i media locali. Gli ultimi sviluppi in Slovenia hanno già suscitato le ire di Israele, infuriato anche per il riconoscimento arrivato - la scorsa settimana - da Irlanda, Norvegia e Spagna.

Brasile, artisti e intellettuali chiedono a Lula di rompere con Israele

Un gruppo di 47 artisti, intellettuali, giuristi e leader politici brasiliani hanno firmato un appello sotto forma di lettera al presidente Luiz Inacio Lula da Silva chiedendogli di "rompere le relazioni diplomatiche e commerciali con Israele" a causa della "violenza imposta dal governo Netanyahu, con attacchi disumani e crudeli contro i civili".  La lettera è firmata da personalità dello spettacolo e della musica come Chico Buarque, Gilberto Gil, Wagner Moura ed Emicida; scrittori e intellettuali, fra cui Milton Hatoum, Raduan Nassar e Jessé Souza, ed ex ministri quali Luiz Carlos Bresser-Pereira, Paulo Sérgio Pinheiro, Eleonora Menicucci, José Dirceu e Eugênio Aragão. Anche alcuni ebrei di rilievo, come Anita Leocádia, il giornalista Breno Altman e il professore Bruno Huberman, hanno appoggiato l'iniziativa. Il comportamento di Netanyahu, si dice poi lettera, costringe il mondo ad "andare oltre i gesti e le proposte diplomatiche", per cui "è tempo che il nostro paese si unisca alle altre nazioni che hanno interrotto le relazioni diplomatiche e commerciali con lo stato di Israele, esigendo il rispetto delle decisioni che mettano fine al genocidio e garantiscano l'autodeterminazione del popolo palestinese". Siamo certi, si sottolinea, che "queste misure, adottate dal nostro paese e sotto la sua leadership, servirebbero certamente da esempio ad altri governi e costituirebbero un immenso contributo per porre fine a questa insopportabile carneficina". 

Ministro degli esteri israeliano: "Spero che il parlamento sloveno respinga stato Palestina"

Mi auguro che il parlamento sloveno rigetti tale proposta". Lo ha detto il ministro degli esteri di Israele Katz commentando su X la decisione del governo di Lubiana di proporre il riconoscimento dello Stato palestinese. "La decisione del governo - ha spiegato Katz -è un premio ad Hamas per l'assassinio, lo stupro, la mutilazione dei corpi e la decapitazione dei bambini e rafforza l'asse del male iraniano danneggiando l'amicizia tra il popolo sloveno e quello israeliano". 

M.O.: presidenza Ue,obiettivo Consiglio Ue-Israele entro un mese

La presidenza belga dell'Ue vorrebbe che il Consiglio di associazione Ue-Israele sia convocato "entro un mese" per discutere la situazione dei diritti a Gaza. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri, Hadja Lahbib, al termine del Consiglio Commercio. Lunedì, i ministri degli Esteri dei Ventisette avevano deciso di convocare il governo israeliano per chiedergli di ottemperare alla richiesta avanzata dalla Corte internazionale di giustizia di fermare la guerra a Gaza, sbloccare i fondi destinati all’Autorità nazionale palestinese e consentirle di collaborare con l'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Tuttavia, prima di convocare un incontro con Israele, gli Stati Ue devono concordare la posizione comune che difenderanno durante l'incontro e, al di là della necessità di tenerlo, sono divisi sul messaggio che l'Ue dovrebbe sostenere davanti al governo israeliano. Inoltre, anche Israele dovrebbe accettare l'invito dell'Ue, cosa che a oggi non e' chiara. Sull'accordo di associazione, il vice presidente della Commissione europea e responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovkis, ha affermato che "fornisce un meccanismo importante

Media: 300 terroristi uccisi da avvio azione Idf a Rafah

Dall'inizio dell'operazione a Rafah sono stati uccisi circa "300 terroristi". Lo ha detto il portavoce del governo David Mencer, citato dai media. L'esercito ha poi fatto sapere che i 3 soldati uccisi a Rafah sono stati colpiti da un ordigno esplosivo posto in un tunnel dentro una scuola dell'Unrwa dove c'erano anche una moschea e una clinica medica

Media: "Jihad islamica pubblica secondo video di ostaggio"

La Jihad islamica ha diffuso un secondo video sui social dell'ostaggio israeliano Sasha Trufanov (27 anni) a due giorni di distanza dal primo. Lo hanno riferito i media. Trufanov è stato rapito il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Nir Oz insieme a sua madre Lena, sua nonna Irena e alla fidanzata Sapir Cohen, poi rilasciate. In Israele il video - che è definito di propaganda - non è possibile vederlo al momento

Il Parlamento sloveno approverà riconoscimento Palestina

Il governo sloveno ha approvato la proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina che trasmetterà al Parlamento per la decisione finale sulla questione, attesa la prossima settimana. Secondo la televisione regionale N1, il Parlamento del Paese adriatico potrebbe pronunciarsi sulla proposta dell'esecutivo martedì prossimo. L'ex repubblica jugoslava, membro dell'Unione europea dal 2004, si unisce così a Spagna, Norvegia e Irlanda, che martedì scorso hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il passo e' del governo di centro-sinistra, guidato dal liberale Robert Golob: la Slovenia, in qualità di membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, denuncia l’insostenibilità dell'attuale situazione di conflitto tra israeliani e palestinesi. "La Slovenia continuerà a lottare per il raggiungimento della pace e della sicurezza nell'intera regione, che è nel suo interesse strategico e che rilancia il processo di pace in Medio Oriente". Il governo di Golob ritiene che il riconoscimento della Palestina aumenterà la pressione internazionale su Israele e su Hamas affinché' tornino a sedersi al tavolo dei negoziati per un cessate il fuoco duraturo e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza. Il premier sloveno ha ribadito che la decisione non è diretta contro nessuno, né è contro Israele, ma vuole essere un messaggio di pace

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M.O.: Israele intima a Unrwa di lasciare sede entro 30 giorni

L’Autorità Israeliana per la Terra (Ati) ha informato l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) che dovrà sgomberare le strutture della sua sede a Gerusalemme Est entro 30 giorni: l'Autorita' ha approvato infatti una richiesta in questo senso presentata dal ministro israeliano dell'Edilizia, l'ultraortodosso Yitzhak Goldknopf. Nella lettera inviata martedì all'agenzia Onu, l'Ati ha scritto che l'agenzia le deve una somma di oltre 27 milioni di shekel (circa 7 milioni di euro) per aver operato su terreni appartenenti a Israele "senza consenso negli ultimi sette anni". L'agenzia ribatte invece di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalle autorità israeliane al riguardo e parla di campagna israeliana volta a "smantellare" l'organizzazione: "L'Unrwa e' un'agenzia dell'Onu che ha ricevuto il mandato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 1949 per svolgere il proprio lavoro. Non andremo da nessuna parte", ha detto a EFE Jonathan Fowler, uno dei portavoce. Il ministro Goldknopf ha fatto sapere che il provvedimento, da lui stesso richiesto per la prima volta in febbraio all'Ati, ha ricevuto il via libera dal consulente legale del suo ministero. Inoltre, ha informato l'agenzia che e' "obbligata a cessare immediatamente ogni utilizzo illegale, a distruggere qualunque cosa costruita in violazione della legge, a sgomberare il terreno da qualsiasi persona o cosa e a restituirlo all’Atti entro 30 giorni" dalla data della lettera. "Se non ottemperate (all'obbligo), l'Ati si riserva di rispondere con tutti i mezzi legali, e voi dovrete assumervi le spese che ciò comportera'. Non verra' inviata nessun'altra diffida", aggiunge la lettera. Secondo la stampa israeliana, per anni l'Ati ha chiuso un occhio sulla violazione da parte dell'Unrwa dei termini dell'accordo in base al quale aveva affittato i terreni, ma le cose sono cambiate dopo la guerra nella Striscia di Gaza e la denuncia israeliana secondo cui l'agenzia e' infiltrata da Hamas e che molti dei suoi dipendenti hanno partecipato agli attacchi del 7 ottobre. Goldknopf, leader del partito ultraortodosso Ebraismo della Torah Unito, ha infatti accusato l'Unrwa di aver "agito al servizio di Hamas e di aver perfino partecipato al brutale massacro del 7 ottobre".

Netanyahu a TF1: " La nostra vittoria è la vittoria della Francia"

La nostra vittoria è la tua vittoria. La nostra vittoria è la vittoria di Israele contro l'antisemitismo. Questa è la vittoria della civiltà giudaico-cristiana contro la barbarie. Questa è la vittoria della Francia". Lo ha detto - in francese - il premier Benyamin Netanyahu in una intervista alla  rete tv TF1, secondo una nota del suo ufficio

Israele, il Partito di Gantz presenta legge per sciogliere la Knesse

Il partito 'Unità Nazionale' del ministro Benny Gantz ha presentato una proposta di legge per sciogliere il Parlamento israeliano e indire elezioni anticipate entro il mese di ottobre, a un anno dalla strage del 7 ottobre, come riportano i media israeliani. A presentare il disegno di legge per sciogliere la 25esima Knesset è stata la deputata Pnina Tamno Sheta, presidente di 'Unità nazionale'. Il partito non ha la maggioranza per sciogliere la Knesset, poiché la coalizione Netanyahu ha i numeri per continuare con il suo governo. Tuttavia, scrive Haaretz, ciò indica la grande spaccatura nella coalizione. 

Banca Israele, guerra costerà oltre 63 mld di euro

Il costo per Israele della guerra a Gaza sarà di oltre 63 miliardi di euro. Lo ha stimato il governatore della Banca centrale di Israele Amir Yaron riferendosi alle spese per la difesa, per bisogni civili e alle perdite di gettito fiscale negli anni dal 2023 al 2025. Yaron ha poi avvertito che i costi per la sicurezza e la guerra per i civili sono "significativi" e rappresentano un onere di bilancio. Inoltre - ha aggiunto - si prevede che il futuro budget per la sicurezza crescerà in modo permanente e avrà un impatto macroeconomico,  mettendo in guardia dal dare ai militari un "assegno in bianco".

Mo: i Paesi arabi alla corte di Xi Jinping, il grande gioco della Cina

Ribadito l'appello per la creazione di uno stato palestinese indipendente. Promessi aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e per la ricostruzione nel dopoguerra per l'equivalente di circa 64 milioni di euro. Annunciati oltre 2,7 milioni per l'Unrwa. Il leader cinese Xi Jinping 'entra' in prima persona nel conflitto in Medio Oriente, "che dallo scorso ottobre ha avuto una drastica escalation" e per il quale serve una conferenza di pace internazionale "più ampia, autorevole ed efficace". A Pechino l''imperatore' Xi ha aperto i lavori del summit con i Paesi arabi - la decima ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati Arabi - e ha parlato delle "sofferenze terribili" dei palestinesi, che vanno avanti dall'avvio delle operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele.


Varhelyi incontra Netanyahu, per portavoce Ue 'fa il suo lavoro'

Il commissario europeo all'Allargamento e la Politica di vicinato, l'ungherese Oliver Varhelyi, continua a mettere a nudo le contraddizioni all'interno della Commissione di Ursula von der Leyen. In missione in Israele, il commissario magiaro ha incontrato ieri, tra gli altri, sia il premier Benjamin Netanyahu che il ministro della Difesa Yoav Gallant, per i quali il procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, ha chiesto l'arresto, unitamente a dirigenti di Hamas, perché li considera "penalmente responsabili" di "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Proprio ieri, a Bruxelles, l'Alto Rappresentante Josep Borrell ribadiva che la Corte Penale Internazionale è un architrave dell'ordine multilaterale che l'Ue sostiene. Nelle stesse ore, il suo collega ungherese, in Israele, incontrava due dirigenti politici che il procuratore della Cpi vorrebbe arrestare e processare all'Aja. La Commissione è un organo collegiale, con sensibilità politiche molto diverse al suo interno, ma la contraddizione è evidente. Per il portavoce capo Eric Mamer, comunque, Varhelyi "sta facendo il suo lavoro di commissario, in un contesto estremamente difficile".  


Hamas: l'attacco eroico a Nablus, reazione a occupazione'

L'attacco a Nablus è una necessaria e naturale risposta ai crimini e ai massacri dell'occupazione". Lo ha sostenuto su Telegram Hamas riferendosi all' "eroico attacco" in cui sono stati uccisi due soldati israeliani in Cisgiordania, investiti da un auto il cui conducente si è poi dato alla fuga. "Facciamo appello - ha aggiunto la fazione islamica - ai giovani della Cisgiordania di aumentare la resistenza contro l'occupazione in tutti i suoi posti

M.O.: Mossad, Iran dietro attacchi ambasciate Israele in Europa

L'Iran è dietro una serie di attacchi terroristici contro le ambasciate israeliane da parte di reti criminali in Europa verificatisi a partire dal 7 ottobre. Lo ha denunciato un funzionario del Mossad, l'intelligence israeliana, come riportano il Times of Israele e Haaretz. Il Mossad ha aperto un'indagine insieme alle controparti europee dopo che un ordigno esplosivo, che si ritiene fosse una bomba a mano, è stato trovato all'interno dell'ambasciata israeliana a Stoccolma a gennaio e distrutto dagli artificieri svedesi. Dopo aver interrogato i sospettati ed esaminato le prove forensi, gli investigatori hanno concluso che dietro l'attacco, su ordine dell'Iran, secondo il Mossad, c'era la rete della criminalità organizzata Foxtrot in Svezia. Il leader di Foxtrot Rawa Majid - noto come "la volpe curda" - lavora con l'Iran da mesi, secondo Israele. È stato reclutato da agenti iraniani dopo essere fuggito in Iran dalla Turchia nel settembre dello scorso anno, inseguito dalle forze dell'ordine internazionali e dalle forze di sicurezza irachene. Secondo il Mossad, è stato arrestato dall'Iran e reclutato per pianificare una serie di attacchi in Europa contro obiettivi ebrei e israeliani. Negli ultimi mesi, sono stati scoperti dozzine di complotti terroristici sostenuti dall'Iran contro obiettivi ebrei e israeliani, ha reso noto il Mossad, molti dei quali hanno utilizzato reti criminali locali. Il 17 maggio, la polizia svedese ha sentito degli spari a tarda notte vicino all'ambasciata israeliana. Hanno arrestato un

ragazzo di 14 anni in relazione alla sparatoria e hanno fatto sapere che l'obiettivo era la sede diplomatica. Per il Mossad, l'attacco è stato condotto dal gruppo criminale Rumba, guidato dal rivale di Majid Ismail Abdo e anche questo legato all'Iran. "L'Iran gestisce molte organizzazioni criminali in Svezia e in Europa in generale, traendo vantaggio dal relativo vantaggio di ciascuna e talvolta dalla rivalità tra di loro", afferma il funzionario israeliano. Foxtrot e Rumba ricevono finanziamenti e indicazioni direttamente dall'Iran, sostiene il Mossad, e sono strettamente monitorati dall'intelligence europea. L'agenzia di spionaggio accusa inoltre l'Iran di cercare di trarre vantaggio dal crescente antisemitismo in Europa evitando la responsabilità diretta dell'attacco.

= M.O.: Hamas, bilancio di guerra a Gaza sale a 36.224 morti

Il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha dichiarato giovedì che almeno 36.224 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sette mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 53 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 81.777 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre

Herzog: "Grato all' Italia per l'appoggio a Israele"

- "Sono particolarmente grato all'Italia per essersi opposta, anche nelle ultime settimane, ai terribili passi intrapresi contro di noi nei Forum legali internazionali e in questi momenti precari in cui le istituzioni create per proteggere la giustizia sono cinicamente manipolate al servizio dell'odio". Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog nel video discorso inviato per la Festa della Repubblica, celebrata a Tel Aviv dall'ambasciatore Sergio Barbanti anche in concomitanza con i 75 anni di relazioni diplomatiche tra Israele e Italia. "Siete al nostro fianco - ha aggiunto - nella lotta per sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi, proteggendo la sicurezza e l'integrità di tutta l'Europa. Ringrazio il mio caro amico il presidente Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani". Herzog - riferendosi ai 75 anni di relazioni diplomatiche - ha quindi esaltato "la stretta amicizia" tra i 2 Paesi "radicata in valori democratici condivisi e interessi comuni, fondata su una cooperazione che ha portato benefici reciproci in tanti campi, economia e cultura, scienza e sicurezza e, soprattutto, per i legami tra le persone". "Celebriamo quest'anno - ha detto l'ambasciatore Barbanti, giunto alla fine del suo mandato in Israele dove arriverà il nuovo inviato Luca Ferrari - due occasioni: una consueta, la nostra Giornata nazionale, e una speciale, il 75/esimo anniversario delle relazioni bilaterali tra i Paesi". "Non si tratta però - ha aggiunto - di una celebrazione convenzionale. Qui con noi abbiamo la famiglia di Nir Forti ucciso il 7 ottobre. Quel giorno furono uccisi altri due italiani". "Le tragiche atrocità commesse il 7 ottobre e le conseguenze seguite, ben oltre i 125 ostaggi ancora detenuti in condizioni disumane a Gaza, gettano un'ombra profondamente triste e dolorosa su questo giorno e nei nostri cuori". Barbanti ha poi espresso il suo auspicio che "possa affermarsi nella regione la pace tra israeliani e palestinesi". L'ambasciatore ha quindi sottolineato con forza i  "75 anni di ufficiale e profonda amicizia" con Israele. "Un pensiero speciale - ha concluso l'ambasciatore - va alla comunità italiana in Israele e alla comunità ebraica in Italia. Facciamo tutto il possibile, e anche di più, per proteggere le nostre comunità ebraiche in Italia dall'inaccettabile aumento dell'antisemitismo: insulti, offese e ingiustizie

M.O.: portavoce, Varhelyi in Israele? Non serve ok Commissione

Le missioni dei commissari e i loro incontri con altri interlocutori non richiedono un'autorizzazione preventiva da parte della presidente della Commissione". Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, nel briefing quotidiano con la stampa rispondendo alle domande sulla visita del commissario per il Vicinato, Oliver Varhelyi, in Israele dove ha incontrato il ministro della Difesa, Yoav Gallant.

Gallant: "Informazioni concrete su ostaggi a Rafah"

Ci sono "informazioni concrete riguardo gli ostaggi detenuti a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant in una conversazione telefonica con il suo omologo Usa Lloyd Austin al quale ha ribadito "l'importanza di continuare ad operare nell'area" della città più a sud della Striscia. Gallant - secondo il suo ufficio - ha poi aggiornato Austin "sugli sviluppi della guerra ad Hamas" nella zona e sui "20 tunnel scoperti dall'esercito sul posto".

Israele: intercettato sul Golan missile da crociera da est

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver intercettato e abbattuto sulle Alture del Golan "un missile da crociera che si avvicinava da est". Secondo i media potrebbe essere stato lanciato dall'Iraq anche se finora non ci sono rivendicazioni da parte di milizie pro Iran nell'area.

Raid israeliani in Cisgiordania,incendio a Ramallah

È scoppiato un incendio al mercato di Ramallah durante raid israeliani. Secondo Al Jazeera Arabic e l'agenzia di stampa palestinese Wafa, gli operatori dei servizi di emergenza nella città occupata di Ramallah, in Cisgiordania, hanno spento un incendio in un mercato ortofrutticolo, causato da munizioni israeliane. Non ci sono al momento notizie di vittime. Wafa ha anche riferito di scontri tra le forze israeliane e i palestinesi a Ramallah, con i soldati che hanno sparato proiettili veri, granate stordenti e gas lacrimogeni. Almeno un palestinese è stato ferito, ha riportato Wafa secondo cui l'attacco israeliano fa parte di un'ondata di raid militari notturni in Cisgiordania. 

Wck sospende le sue attività a Rafah per attacchi Israele

La World Centrale Kitchen (Wck) ha annunciato di aver sospeso le sue attività a Rafah, nel sud della Striscia, a causa "delle operazioni israeliane in città dove innumerevoli famiglie sono costrette a fuggire ancora una volta". "Gli attacchi in corso - ha detto su X l'ong, di cui sette operatori umanitari sono stati uccisi dal fuoco dell'Idf lo scorso aprile a Gaza a seguito di un'errata identificazione - ci hanno costretto a sospendere il lavoro nella nostra cucina principale a Rafah e a trasferire molte delle nostre cucine comunitarie più a nord".

A-Sisi: "La comunità internazionale metta fine all'assedio israeliano"

La comunità internazionale deve mettere fine all'"assedio israeliano" sulla Striscia di Gaza. L'appello arriva dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, a Pechino per la riunione ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati Arabi.
"Chiedo alla comunità internazionale di fornire immediatamente assistenza umanitaria a lungo termine alla Striscia di Gaza e di porre fine all'assedio israeliano", ha dichiarato Sisi, chiedendo che venga fermato "ogni tentativo di costringere i palestinesi a fuggire con la forza dalla loro terra".
Per il presidente egiziano non esiste "alcun percorso verso la pace e la stabilità nella regione" che prescinda da un "approccio globale alla causa palestinese": serve - ha sottolineato - un "impegno serio e immediato per la soluzione dei due Stati e il riconoscimento del legittimo diritto dei palestinesi a uno Stato indipendente".

Sisi: i palestinesi non siano costretti a lasciare Gaza

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha esortato la comunità internazionale a garantire che i palestinesi della Striscia di Gaza non siano costretti a lasciare i loro territori. "Chiedo alla comunità internazionale di fornire immediata assistenza umanitaria a lungo termine alla Striscia di Gaza e di porre fine all'assedio israeliano", ha detto Sisi al Forum di cooperazione Cina-Stati arabi in corso a Pechino

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