L'amministrazione Biden "condivide l'obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas ma entrare a Rafah non lo garantisce". Così il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Intanto arriva la svolta del presidente americano: in una intervista alla Cnn, dice di voler condizionare le forniture militari continuando con quelle difensive ma non con quelle offensive se Israele invaderà Rafah. Netanyahu ribadisce: "Israele contro Hamas anche da solo"
Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in una intervista alla Cnn ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive, se invaderà Rafah. Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe Usa all'alleato. Biden ha riconosciuto che bombe americane sono state usate per uccidere civili a Gaza nell'offensiva di Israele. E, mentre Netanyahu ribadisce, "Israele contro Hamas anche da solo", la delegazione di Hamas lascia il Cairo accettando il documento presentato dai mediatori.
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- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
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Liveblog del 10 maggio 2024 sulla guerra Israele Hamas
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Guerra Israele-Hamas, Biden: "Stop armi offensive a Israele se invade Rafah"
Il no al piano di Netanyahu per l’invasione della città della striscia di Gaza è stato ribadito dal presidente statunitense nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata alla Cnn. Biden sottolinea che, in caso di attacco contro Rafah da parte di Israele, continuerà a fornire solo armi per la difesa. E ammette: "Civili sono stati uccisi a Gaza dalle bombe Usa". La replica di Israele: "Commenti molto deludenti". LEGGI L'ARTICOLO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. COSA SAPERE
Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano
Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA VICENDA
Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. L'ANALISI
L'Unrwa chiude la sede di Gerusalemme est dopo un tentativo di incendio
L'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, chiude il suo quartier generale di Gerusalemme est dopo un tentativo di incendio da parte di "estremisti israeliani".
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
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Amnesty International: stop armi a Israele e gruppi palestinesi
Amnesty International ha chiesto a tutti gli Stati di ''fermare immediatamente il trasferimento di armi, componenti e munizioni a Israele e ai gruppi armati palestinesi''. In una nota il gruppo ha affermato che i paesi devono farlo finché esiste ''il rischio che possano essere utilizzati per commettere o favorire gravi violazioni del diritto internazionale''.
Capo diplomazia Israele si dimette a 8 mesi dalla nomina
Il capo della Direzione nazionale della diplomazia pubblica, Moshik Aviv, ha annunciato le sue dimissioni a soli otto mesi dalla sua nomina. Lo riporta il notiziario Channel 12 spiegando che la decisione è stata comunicata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
La Casa Bianca a Israele: "Il valico di Rafah resti aperto"
"Vogliamo che tutta l'assistenza umanitaria continui a passare attraverso il valico di Rafah e tutti gli altri valichi il più presto possibile". Lo ha dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, in un briefing con i giornalisti. Gli Stati Uniti, ha spiegato, hanno chiesto agli israeliani di riaprire il valico e loro hanno accettato, ma senza fornire una tempistica.
Wfp: "Da due giorni nessun aiuto a Gaza da valichi sud"
Da due giorni nessuno aiuto è entrato dai valichi con il sud della Striscia di Gaza. Lo afferma il direttore per la Palestina di World Food Programme (Wfp), Matthew Hollingworth, spiegando che ''il nostro magazzino principale non è accessibile. Nessun aiuto è entrato attraverso i valichi meridionali in due giorni''. Con un post su 'X', Hollingworth ha spiegato che ''solo un panificio funziona ancora. Le forniture di cibo e carburante a Gaza dureranno solo 1-3 giorni. Dopo di che, le nostre operazioni si fermeranno''.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che "decine di camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom oggi". Su 'X' le Idf hanno spuiegato che ''Israele mantiene aperto questo passaggio nonostante il costante lancio di razzi da parte di Hamas verso l’area. Le Idf fanno ogni sforzo per fornire un flusso costante di aiuti ai civili mentre Hamas spara ripetutamente a Kerem Shalom''.
Cameron: "Israele a Rafah? Non sospenderemo l'invio delle armi, situazione diversa"
Se Israele dovesse andare avanti con l'operazione a Rafah, Londra non sospenderà la vendita di armi, come minacciato da Joe Biden. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron, chiarendo che il Regno Unito non è un grande fornitore di armi a Tel Aviv. “C'è una differenza fondamentale tra la situazione degli Stati Uniti e quella del Regno Unito - ha spiegato il titolare del Foreign Office - Gli Stati Uniti sono un grande fornitore statale di armi a Israele. Noi non siamo un fornitore statale di armi a Israele, abbiamo una serie di licenze, e credo che le nostre esportazioni di armi verso Israele rappresentino molto meno dell'1% del loro totale Questa è una grande differenza".
Poi Cameron ha ribadito la posizione del suo governo su Rafah: "Siamo chiari sul fatto che non sosterremmo un'operazione importante a meno che non ci sia un piano molto chiaro su come proteggere le persone e salvare le vite, e tutto il resto. Non abbiamo visto quel piano, quindi, date le circostanze, non sosterremo un'operazione importante a Rafah".
Netanyahu: "Combatteremo con le unghie e con i denti"
''Se dobbiamo restare soli, resteremo soli'', ma ''combatteremo con le unghie e con i denti'' perché ''siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere i nostri nemici e coloro che vogliono farci del male''. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel videomessaggio diffuso su 'X' in vista del Giorno dell'Indipendenza che si celebra il 14 maggio, ''75 anni fa. Eravamo pochi contro molti''. Mentre ''oggi siamo molto più forti'', prosegue il premier israeliano.
Medioriente, Netanyahu: "Contro Hamas anche da soli". VIDEO
Zaki: "Preoccupa l'ignoranza, in Palestina c'è vero genocidio"
"Mi preoccupa che ci sia ignoranza su quello che sta accadendo in Palestina, si tende a ignorare il fatto che in Palestina c'è un vero e proprio genocidio, sembra che nessuno ci pensi". Lo ha detto Patrick Zaki, in occasione di un incontro a Firenze sul suo libro 'Sogni e illusioni di libertà. La mia storia' in occasione dell'iniziativa 'Invasioni' al Gabinetto Viesseux in Palazzo Strozzi. "Come ricercatore ho iniziato a pormi delle domande e mi sono chiesto quali sono le differenze nel modo in cui gli europei guardano alla situazione dell'Ucraina e a quella della Palestina - ha continuato Zaki - e ci sono tante differenze. Come ricercatore non sono riuscito a trovare delle motivazioni se non soltanto degli stereotipi come se i palestinesi non fossero esseri umani al pari degli altri, forse perché sono musulmani, perché sono di colore", "è una domanda molto difficile alla quale rispondere".
Netanyahu: "Sconfiggeremo il nemico, anche da soli"
"Nella Guerra d'Indipendenza di 76 anni fa, eravamo pochi contro molti. Non avevamo armi, c'era un embargo sulle armi contro Israele, ma con la grandezza dell'anima, il coraggio e l'unità dentro di noi, abbiamo vinto". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu aggiungendo: "Oggi siamo molto più forti. Siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere il nostro nemico. Se dobbiamo restare soli, resteremo soli". "Ho già detto - ha sottolineato - che, se necessario, combatteremo con le unghie e con i denti. Ma abbiamo molto di più".
Hamas chiede lo stop al lancio di aiuti su Gaza: "E' inefficace, serve aprire i valichi"
Hamas ha chiesto che venga interrotto il lancio di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza definendoli ''inefficaci'' dopo la morte di due palestinesi colpiti da un pallet. In una nota diffusa dal capo ufficio stampa di Hamas a Gaza, Salama Marouf, si legge che i miliziani ''ritengono che i lanci aerei rappresentano un pericolo reale per la vita dei cittadini e non forniscono una soluzione reale per alleviare la crisi alimentare che affligge il nord di Gaza". Hamas ha quindi ''chiesto l'immediata sospensione della fornitura di aiuti in questo modo, che è inefficace ed errato, e chiediamo la piena attivazione dei valichi terrestri per fornire aiuti umanitari nel nord di Gaza''.
L'Egitto: "Su Gaza questioni irrisolte rimaste in sospeso"
"Alla partenza delle delegazioni presenti ai colloqui su Gaza delle questioni restano in sospeso e non sono state risolte". Lo dice una fonte di alto livello all'emittente statale egiziana al Qahera.