Con i voti del 19 aprile sono stati assegnati 102 dei 543 seggi della Lok Sabha, il Parlamento indiano. Momenti di tensione nello Stato nordorientale del Manipur e in Bengala Occidentale dove si sono registrati assalti, intimidazioni e violenze. Nelle sette tornate di voto - le prossime 26 aprile, 7, 13, 20 e 25 maggio e infine l'1 giugno - 969 milioni di aventi diritto sono chiamati alle urne per il rinnovo della camera bassa: i risultati verranno annunciati il 4 giugno
- La prima delle sette giornate elettorali previste in India fino all'1 giugno si è conclusa il 19 aprile con un'affluenza del 62%: sono stati assegnati così 102 dei 543 seggi della Lok Sabha, il Parlamento indiano. La prossima tornata elettorale si svolgerà il 26 aprile poi il 7, 13, 20 e 25 maggio e infine l’1 giugno
- Secondo la Commissione elettorale, sono stati segnalati episodi di violenza nello Stato nordorientale del Manipur, dove gruppi di uomini armati hanno sfidato la presenza degli agenti di sicurezza circondando i seggi e facendo fuggire le persone che attendevano di votare
- Momenti di tensione anche in Bengala Occidentale, dove ai seggi sono state registrate 460 denunce di assalti, intimidazioni e violenze nei confronti degli elettori
- Tutti i seggi di sei distretti nordorientali dello stato del Nagaland sono invece rimasti deserti: nessun elettore si è presentato, aderendo all'invito al boicottaggio lanciato dalla Eastern Naga Peoples's Organisation
- I 969 milioni di aventi diritto al voto sono chiamati alle urne per il rinnovo della camera bassa e i risultati del voto verranno annunciati il 4 giugno. Lo scaglionamento del voto serve a organizzare le elezioni garantendo il necessario livello di sicurezza in tutti i seggi
- L’India ha una superficie di 3,3 milioni di km quadrati. Per consentire ad ogni avente diritto di votare, nel 2019 era stato addirittura allestito un seggio in un'area remota del Parco nazionale di Gir, nel Gujarat, per un unico residente. Quest'anno, sarà necessario percorrere 39 km a piedi per raggiungere un villaggio dello Stato di Arunachal Pradesh, nel nord-est dell'India, e poter raccogliere il voto di una singola elettrice
- Sono 543 i parlamentari eletti nella Lok Sabha. La maggioranza necessaria per governare è di 272. I membri della Lok Sabha sono eletti per un mandato di cinque anni in rappresentanza di una singola circoscrizione. Il sistema elettorale utilizzato in India è quello del maggioritario uninominale secco. Nelle elezioni del 2019 il Bharatiya Janata Party (Bjp) di Modi ha ottenuto 303 seggi e la coalizione di partiti di cui fa parte, l'Alleanza Democratica Nazionale, ha ottenuto complessivamente 352 seggi
- Il premier, che corre per un terzo mandato consecutivo, troverà a sfidarlo la coalizione di partiti Alleanza nazionale indiana per lo sviluppo inclusivo (acronimo "India") capeggiata da Congresso nazionale indiano e di cui fanno parte suoi esponenti chiave, tra cui il presidente del Congresso Mallikarjun Kharge, e i fratelli Rahul e Priyanka Gandhi, figli dell'ex primo ministro Rajiv Gandhi e di Sonia
- A sfidare Modi e il suo Bjp, al potere dal 2014, è una coalizione di oltre due dozzine di partiti di opposizione, compreso il Congresso di Sonia e Rahul Gandhi e del suo influente presidente, Mallikarjun Kharge. Il manifesto elettorale del Bjp loda l'operato del governo negli ultimi dieci anni ed evidenzia i benefici dei suoi programmi di welfare, promettendo di trasformare l'India in una nazione sviluppata entro il 2047
- La fiducia del Bjp è tale che il premier Modi ha ribadito più volte la sua intenzione di ottenere più di 370 seggi, segnando un ulteriore grande passo avanti rispetto ai 303 ottenuti nel 2019, per portare la sua alleanza a vincere più di 400 seggi promesse dalle autorità del territorio di frontiera. Dallo Stato del Maharashtra il premier Modi ha preso la parola mentre le votazioni erano in corso: "Il Paese ha deciso di votare per un governo forte e deciso; votare per il blocco INDIA è come sprecare il proprio voto”