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G7 Esteri: "Evitare escalation in Medio Oriente. Pronti a nuove sanzioni contro l’Iran"

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©Ansa

Dal vertice di Capri si rimarca anche l’opposizione "a un'operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile". "Ribadiamo il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari", si legge nel comunicato finale. Tajani: "Il nostro obiettivo è quello di avere due Stati e due popoli". Poi aggiunge: "Faremo il possibile per la protezione aerea dell'Ucraina"

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"Alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile, invitiamo tutte le parti a lavorare per prevenire un'ulteriore escalation. Il G7 continuerà a lavorare a tal fine. Chiediamo a tutte le parti, sia nella regione che oltre, di offrire il loro contributo a questo sforzo". È chiaro il messaggio che arriva dal comunicato finale del G7 Esteri di Capri dedicato al Medio Oriente, nel quale viene anche rimarcata l’opposizione "a un'operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari". "Credo che questi tre giorni di lavoro siano stati un successo perché abbiamo registrato una grande unità di intenti e una convergenza sulle più importanti questioni internazionali, dal Medio oriente al Mar rosso alla situazione in Ucraina e l'Indopacifico - ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del vertice - Abbiamo anche deciso di fare in modo che la nostra collaborazione sia permanente e ci sia costante contatto giorno dopo giorno tra i ministeri per uno scambio di informazioni e scelte sempre più comuni su grandi questioni internazionali, compresa la disinformazione".

"Pronti a nuove sanzioni contro l'Iran"

"Chiediamo all'Iran di astenersi dal sostenere Hamas e dall'intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente, compreso il sostegno agli Hezbollah e ad altri attori non statali. Chiediamo a tutti i Paesi di impedire la fornitura di componenti per i programmi relativi a droni e missili iraniani", si legge nel comunicato. E ancora: "Chiediamo che l'Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti".

"Serve un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi"

"Chiediamo il rilascio immediato degli ostaggi e un cessate il fuoco sostenibile che consenta un aumento dell'assistenza umanitaria urgentemente necessaria da fornire in sicurezza in tutta Gaza", si legge nel comunicato del G7. "In questo contesto, sosteniamo fermamente gli sforzi di mediazione intrapresi dagli Stati Uniti e dai partner regionali per l'obiettivo, rispettato da tutte le parti, di portare ad una cessazione sostenibile delle ostilità, al fine di facilitare il ritorno immediato di tutti gli ostaggi, un'ondata di assistenza e per l'attuazione urgente delle risoluzioni 2712, 2720 e 2728 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi non fa altro che prolungare il conflitto e la sofferenza dei civili".

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"Determinati a rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina"

In un passaggio dedicato all'Ucraina, i Sette affermano poi che "se l'Iran dovesse procedere con la fornitura di missili balistici o tecnologie correlate alla Russia, siamo pronti a rispondere in modo rapido e coordinato, anche con nuove e significative misure". "Continueremo a sostenere il diritto all'autodifesa dell'Ucraina e a ribadire il nostro impegno per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina", si legge ancora nel comunicato finale del G7 Esteri di Capri. "Stiamo intensificando la nostra assistenza in materia di difesa e sicurezza all'Ucraina e stiamo aumentando le nostre capacità di produzione e consegna. Sosteniamo gli sforzi volti ad aiutare l'Ucraina a costruire una futura forza capace di autodifesa e deterrenza. Esprimiamo la nostra determinazione in particolare a rafforzare le capacità di difesa aerea per salvare vite umane e proteggere le infrastrutture critiche". "Confermo quello che ha detto il presidente del Consiglio, anche alla luce del mio colloquio con il ministro Crosetto alla presenza del ministro ucraino Kuleba. Faremo il possibile per la protezione aerea dell'Ucraina, vediamo che si può fare", ha detto poi anche Tajani rispondendo a una domanda sulla richiesta di Kiev dei Samp-t.

"Lavoriamo per usare interessi sugli asset russi per Kiev"

"Sosteniamo l'Ucraina nell'ottenere un risarcimento per le perdite, le lesioni e i danni derivanti dall'aggressione della Russia - spiegano i Sette - I beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati finché non cesserà la sua aggressione e non pagherà i danni causati. Accogliamo con favore l'adozione da parte dell'Ue di atti giuridici riguardanti le entrate straordinarie detenute da soggetti privati derivanti direttamente dalle attività sovrane immobilizzate della Russia, anche al fine di esplorare modi per massimizzare il beneficio per l'Ucraina. Continueremo il nostro lavoro prima del vertice in Puglia sulle possibili opzioni praticabili attraverso le quali i beni sovrani russi immobilizzati potrebbero essere utilizzati per sostenere l'Ucraina, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici e il diritto internazionale".

"Ancora sanzioni alla Russia se necessario"

"Rimaniamo impegnati ad attuare e far rispettare pienamente le nostre sanzioni contro la Russia e ad adottare nuove misure, se necessario", si legge nel comunicato finale del G7 Esteri. "Continueremo a contrastare, in stretta collaborazione con i Paesi terzi, qualsiasi tentativo di eludere" le misure e "imporremo ulteriori sanzioni alle aziende e agli individui di paesi terzi che aiutano la Russia ad acquisire strumenti e altre attrezzature che aiutano la produzione di armi russe o lo sviluppo militare-industriale".

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"Continueremo ad agire contro responsabili morte di Navalny"

I Sette affermano anche che "non smetteremo di ritenere responsabili i colpevoli della morte di Alexei Navalny, anche continuando a imporre misure restrittive e altre azioni appropriate in risposta alle violazioni e agli abusi dei diritti umani in Russia. Condanniamo la repressione sistematica delle voci dissidenti da parte del Cremlino e chiediamo alla Russia di rilasciare tutti i prigionieri politici".

"La Cina fermi il sostegno a produzione militare russa"

"Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per i trasferimenti alla Russia da parte delle imprese della Repubblica popolare cinese di materiali a duplice uso e componenti di armi che la Russia sta utilizzando per portare avanti la sua produzione militare - scrivono ancora dal G7 - Ciò sta consentendo alla Russia di ricostituire e rivitalizzare la propria base industriale di difesa, ponendo una minaccia sia per l'Ucraina che per la pace e la sicurezza internazionali. La Cina dovrebbe garantire che questo sostegno venga interrotto, poiché non farà altro che prolungare il conflitto e aumentare la minaccia che la Russia rappresenta per i suoi vicini".

"Mosca non accusi Kiev per l'attentato del 22 marzo"

"Rifiutiamo fermamente i tentativi infondati delle autorità russe di incolpare l'Ucraina per il tragico attacco terroristico avvenuto nei pressi di Mosca il 22 marzo, rivendicato dall'Isis - si legge ancora nel comunicato finale - Chiediamo alla Russia di smettere di utilizzare questa tragedia nei suoi sforzi di disinformazione contro l'Ucraina. Rimandiamo saldamente nella nostra lotta contro il terrorismo, come dimostrato dal fatto che diversi Paesi del G7 continuano a condividere informazioni con la Russia su questo problema.

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"Da sequestro russo di Zaporizhzhia gravi rischi nucleari"

"L'irresponsabile retorica nucleare della Russia e il suo atteggiamento di intimidazione strategica, compreso l'annunciato dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia, sono inaccettabili - proseguono i Sette - Riaffermiamo che qualsiasi utilizzo di armi chimiche, biologiche o nucleari da parte della Russia avrebbe gravi conseguenze. Condanniamo il sequestro da parte della Russia, il continuo controllo e la militarizzazione della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, che pone gravi rischi per la sicurezza nucleare, con implicazioni per la più ampia comunità internazionale". "Sosteniamo gli sforzi dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica volti a mitigare tali rischi - si legge - anche attraverso la presenza continua di esperti dell'Aiea e la sua attenzione nel garantire la sicurezza nucleare nel sito".

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Tajani: "Messaggio chiaro per de-escalation Medio Oriente”

"Stamane abbiamo deciso di affrontare subito la questione Iran. Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L'obiettivo politico si chiama escalation. Lavoriamo e continueremo a lavorare per essere protagonisti attivi in tutto il Medio Oriente" per la de-escalation, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del vertice. "Chiediamo a tutte le parti di dare un contributo positivo. Abbiamo condannato il recente attacco sferrato dall'Iran e il G7 sostiene la sicurezza di Israele, ma invitiamo tutte le parti a lavorare per evitare un’escalation e il G7 lavorerà per questo risultato".

Tajani: "Ribadito no all'attacco a Rafah, sosteniamo due Stati"

Per Gaza, ha aggiunto Tajani, "abbiamo ribadito il no all'offensiva militare israeliana a Rafah e che il nostro obiettivo è quello di avere due Stati e due popoli". "Abbiamo ribadito il nostro impegno a favore del cessate il fuoco immediato e sostenibile per garantire il rilascio degli ostaggi e l'arrivo di beni e alimenti alla popolazione civile palestinese - ha proseguito - A questo proposito c'è stato un riconoscimento del G7 al lavoro italiano per il progetto Food for Gaza" che "è stato riconosciuto come strumento di pace".

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Tajani: "Patto con Usa, non vogliamo fake news sulle elezioni"

"Abbiamo parlato di disinformazione e come già annunciato abbiamo firmato un memorandum d'intesa con il Segretario di Stato Blinken, Italia e Usa si impegneranno per difendere la libertà di informazione - ha annunciato Tajani - È una battaglia per la democrazia, si voterà presto in tutta l'Ue e negli Stati Uniti e in altre parti del mondo e non vogliamo che la nostra democrazia sia viziata da condizionamenti che diffondono notizie non vere. Ci sarà un impegno costante per far sì che ci sia uno scambio di informazioni".

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