Attacco Mosca, Putin: “Commesso da islamisti radicali, ma voglio sapere chi l’ha ordinato”

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Il presidente russo ammette che l’attentato alla sala concerti in cui hanno perso la vita 137 persone è stato compiuto da "islamisti radicali" ma evoca ancora un coinvolgimento di Kiev: “Sappiamo chi l’ha commesso, ora vogliamo sapere chi l’ha ordinato”. I miliziani dell’Isis pubblicano nuovi video dell'attacco: gli uomini armati si sono filmati mentre danno la caccia agli spettatori. La Corte Basmanny di Mosca conferma l'arresto di altri 3 indagati. Usa: "Nessuna prova che dietro ci sia l’Ucraina"

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La Russia è ancora sotto choc dopo l'attacco al Crocus City Hall di Mosca. Il bilancio delle vittime è salito a 137 morti e 180 feriti. L’Isis ha rivendicato la strage, diffondendo anche video dell’azione che sarebbero stati girati dagli attentatori. Per ore il Cremlino non ha dato peso alla pista islamica, poi in serata il presidente russo ha ammesso che l’attentato alla sala concerti è stato compiuto da "islamisti radicali" ma ha evocato ancora una responsabilità ucraina. “Sappiamo chi l’ha commesso, ora vogliamo sapere chi l’ha ordinato”, ha detto Vladimir Putin. "È assolutamente chiaro che il terribile crimine al Crocus City Hall è stato un atto intimidatorio. La domanda è chi ne trae vantaggio e ne beneficia. Dobbiamo anche rispondere alla domanda sul perché i terroristi hanno cercato di fuggire in Ucraina dopo aver commesso un crimine e" chiarire "chi li aspettava lì", ha aggiunto. E ha accusato gli Usa di "cercare di convincere tutti" che Kiev non ha avuto alcun ruolo. Sabato, in un discorso televisivo alla nazione, il presidente aveva ignorato la rivendicazione da parte dell'Isis, evocando subito una possibile responsabilità dell’Ucraina. I quattro arrestati con l'accusa di essere gli autori dell'assalto, bloccati nella regione di Bryansk mentre secondo le autorità russe cercavano di varcare il confine con Kiev, sono stati portati per gli interrogatori formali nella sede del Comitato investigativo federale a Mosca. Confermato oggi anche l'arresto di altri tre indagati. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, intanto, ha tenuto un momento di silenzio in memoria delle vittime dell'attentato russo, prima di votare la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza.

Due mesi di custodia cautelare per i 4 sospettati

La Corte Basmanny di Mosca ha quindi confermato oggi l'arresto di altri tre indagati per l'attacco di venerdì: non sono accusati di aver preso parte direttamente all'azione, ma di essere stati coinvolti nelle attività del gruppo (uno di loro avrebbe venduto ai presunti attentatori la macchina usata per arrivare alla sala concerti e poi fuggire). I quattro presunti autori materiali dell'assalto, invece, ieri sono stati messi in custodia cautelare per due mesi da un tribunale della capitale russa. I quattro sono accusati di "terrorismo" e rischiano l'ergastolo, ha affermato in una nota il tribunale Basmanny di Mosca. La loro custodia cautelare, fissata fino al 22 maggio, potrà essere prorogata in attesa del processo, la cui data non è stata ancora fissata. Dalle foto che girano sui media internazionali, i quattro sospettati appaiono in aula gonfi in volto, con lividi e segni di tagli, uno condotto in tribunale in sedia a rotelle con un camice e i pantaloni dell'ospedale.

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Le due diverse versioni

Sui mandanti della strage non si placano le polemiche tra gli Usa, che ribadiscono di credere alla rivendicazione dell'Isis, e Mosca, che dice di trovare sospetta un'assoluzione così rapida di Kiev da parte delle autorità statunitensi. La vicepresidente Usa Kamala Harris ha ribadito che "non c'è nessuna prova che Kiev sia dietro l'attentato". Ma il cancelliere dello Scacchiere britannico, Jeremy Hunt, ha affermato che la Russia sta solo "creando una cortina fumogena di propaganda". Pronta la controreplica della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, secondo la quale, "finché l'inchiesta non sarà completata, ogni frase da Washington che giustifichi Kiev dovrebbe essere considerata come una prova”. Il Consiglio per la sicurezza nazionale americana ha anche ribadito che Washington aveva avvertito il Cremlino di un rischio imminente. Ma l'ambasciatore russo a Washington ha seccamente smentito di aver ricevuto una comunicazione dall'amministrazione Biden su un possibile attacco.

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Cosa farà la Russia

I media russi hanno fatto sapere che la prossima riunione settimanale del Consiglio di Sicurezza nazionale sarà dedicata all'attentato di Mosca. Qualche voce si spinge fino a prevedere una nuova mobilitazione militare per intensificare gli attacchi all'Ucraina, o una dichiarazione di guerra formale, ma fonti diplomatiche ritengono improbabile allo stato attuale una decisione del genere, che comporterebbe tensioni sociali. L'Ue ribadisce: "Siamo preoccupati per le indicazioni dei rappresentanti del regime di Mosca che cercano di creare un collegamento tra questo attentato e l'Ucraina, che ovviamente respingiamo in toto. Non ci sono indicazioni, non vi è alcuna prova che l'Ucraina sia in qualche modo collegata a questi attacchi. Invitiamo il governo russo a non utilizzare gli attacchi terroristici a Mosca come pretesto o motivazione per aumentare l'aggressione illegale contro l'Ucraina, né usarlo come pretesto per l'aumento delle repressioni interne".

Francia alza il livello di allerta attentati

Intanto ieri sera il primo ministro francese Gabriel Attal ha annunciato di aver "elevato" il piano Vigipirate al suo massimo livello: di "emergenza attentati", in seguito all'attacco a Mosca rivendicato dall'Isis. "Di fronte alla rivendicazione dell'attacco da parte dello Stato islamico e alle minacce che gravano sul nostro Paese, abbiamo deciso di portare Vigipirate al suo livello più alto: emergenza attentati", ha precisato Attal dopo il consiglio di difesa tenutosi all' Eliseo. A gennaio il piano Vigipirate era stato declassato al livello 2 ("sicurezza rafforzata - rischio di attentato"). In Italia il Viminale ha riunito il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che sottolinea "l'importanza di proseguire l'attenta attività di monitoraggio, anche sul web, da parte delle forze di polizia e della intelligence per l'individuazione delle eventuali situazioni di rischio sul territorio nazionale. È stata effettuata un'attenta analisi dell'attentato terroristico a Mosca anche ai fini di un aggiornamento delle misure di prevenzione antiterrorismo già disposte".

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