Le diplomazie sono al lavoro per ricucire lo strappo che si è verificato dopo le inequivocabili dichiarazioni del cardinale a margine dell'annuale incontro per celebrare i patti Lateranensi
Tensione tra Stato ebraico e Vaticano, con l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede che definisce "deplorevoli" le parole del cardinale Parolin secondo cui la risposta all'attacco di Hamas non è "proporzionata". Ma il Vaticano ribadisce che "la scelta di campo è sempre quella delle vittime" e il diritto alla difesa non giustifica una carneficina.
Parolin: sdegno per carneficina in corso
“Quanto sta accadendo in Medio Oriente suscita sdegno per la carneficina in corso, ma serve coraggio e speranza per trovare una soluzione”. Lo ha affermato il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, al termine della cerimonia di commemorazione dei 95 anni dei Patti Lateranensi a Palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede. "Bisogna non perdere la speranza. Diceva Sant'Agostino che la speranza poggia sullo sdegno e sul coraggio, credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza perche', se perdiamo la speranza, incrociamo le braccia".
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"Condanna netta ad ogni tipo di antisemitismo"
Il Segretario di Stato ha aggiunto: "Con 30 mila morti non si può continuare, bisogna trovare un'altra soluzione al problema di Gaza e per la risoluzione della questione in Palestina. E' una voce ormai generale. La Santa Sede lo ha detto dall'inizio, ma ribadisco la nostra condanna netta e senza riserva a quanto accaduto il 7 ottobre, a ogni tipo di antisemitismo". Monsignor Parolin ha poi ribadito la richiesta che il diritto alla difesa "invocato da Israele per giustificare questa operazione sia proporzionato, siamo arrivati a 30 mila morti", insisendo sul "dover lottare fin quando è possibile, fino in fondo per dare il proprio apporto".
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Amb.Israele S.Sede: dichiarazione deplorevole
"E' una dichiarazione deplorevole. Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di tutte le circostanze e dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate". E' quanto si legge in un comunicato dell'ambasciata d'Israele presso la Santa Sede che denuncia le parole del segretario di Stato del Vaticano Cardinale Pietro Parolin sul fatto che la risposta d'Israele al massacro del 7 ottobre sia "sproporzionata". Qualsiasi osservatore obiettivo non può non giungere alla conclusione , si legge nella nota " che la responsabilità della morte e della distruzione a Gaza sia di Hamas e solo di Hamas. Questo viene dimenticato troppo spesso e troppo facilmente. Non è sufficiente condannare il massacro genocida del 7 ottobre e poi puntare il dito contro Israele riferendosi al suo diritto all'esistenza e all'autodifesa solo come un semplice atto dovuto e non considerare il quadro generale” .
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Gaza è la base terroristica di Hamas
"Gaza è stata trasformata da Hamas nella più grande base terroristica mai vista. Non c'è quasi nessuna infrastruttura civile che non sia stata utilizzata da Hamas per i suoi piani criminali, inclusi ospedali, scuole, luoghi di culto e molti altri" continua l’ambasciata. “Un progetto che è stato attivamente sostenuto dalla popolazione civile locale. I civili di Gaza hanno anche partecipato attivamente all'invasione non provocata del 7 ottobre nel territorio israeliano, uccidendo, violentando e prendendo civili in ostaggio. Tutti questi atti sono definiti crimini di guerra".