Usa, Biden e il report sui documenti segreti: "La mia memoria è a posto"

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L'attuale presidente degli Stati Uniti ha commentato il rapporto sul caso della conservazione e divulgazione di documenti riservati in cui il procuratore speciale Hur sostiene che il presidente non va incriminato perché sarebbe difficile convincere una giuria a condannarlo in quanto uomo anziano con poca memoria. Alcuni repubblicani hanno chiesto che si valuti la procedura per rimuoverlo in base al 25esimo emendamento, introdotto per sostituire il presidente in caso di morte, destituzione, dimissioni o incapacità

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"La mia memoria è a posto". Lo ha detto Joe Biden nella conferenza stampa convocata in seguito alla pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Robert Hur sulla gestione delle carte classificate quando era senatore e numero due di Barack Obama alla Casa Bianca. Nel report, in sostanza, il procuratore sostiene che l'attuale presidente conservò e divulgò volontariamente materiali altamente classificati, inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre questioni sensibili di sicurezza nazionale, ma non va incriminato perché sarebbe difficile convincere una giuria a condannarlo in quanto uomo anziano con poca memoria. Un giudizio pesante per un presidente ottantunenne che vuole farsi rieleggere a novembre per altri quattro anni. Nel frattempo, alcuni esponenti repubblicani hanno chiesto che si valuti la procedura per rimuovere Biden in base al 25esimo emendamento della costituzione, introdotto dopo l'assassinio di John F. Kennedy per sostituire il presidente Usa in caso di morte, destituzione, dimissioni o incapacità. Ed è lo stesso emendamento ventilato più volte per rimuovere Donald Trump durante il suo mandato. Lo riportano i media Usa.

"Non ho bisogno di nessuno che mi ricordi quando è morto mio figlio"

In conferenza stampa Biden ha espresso soddisfazione su alcuni aspetti del rapporto sottolineando soprattutto le differenze tra il suo caso e quello di Donald Trumpo: "Io ho collaborato con la giustizia, deponendo per cinque ore in due giorni, l'8 e il 9 ottobre, all'indomani dell'attacco di Hamas contro Israele, quindi nel bel mezzo di una crisi internazionale. Trump al contrario ha mentito e non ha collaborato". L'attuale presidente Usa non ha invece nascosto l'irritazione per quanto riguarda le note del procuratore sui suoi presunti problemi di memoria, in particolare il riferimento al fatto che non ricorderebbe la data della morte del figlio Beau, stroncato da un tumore a 45 anni. "Come ha osato?", ha dichiarato Biden visibilmente scosso. "Non ho bisogno di nessuno che mi ricordi quando è morto mio figlio: ricordo ogni minuto, ogni istante di quel giorno". Visto l'interesse che la parte del rapporto sulle capacità mentali del presidente Usa ha suscitato sui media, Biden ha voluto chiarire che la sua memoria "è buona: guardate che cosa ho fatto da quando sono presidente". 

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I documenti segreti

L'inchiesta su Biden è stata avviata dopo che l'Fbi ha scoperto alla fine del 2022 documenti top secret nel suo garage di casa a Wilmington e in un ufficio privato di un think tank di Washington. Il presidente ha offerto pieno sostegno all'indagine e si è fatto interrogare, ma dall'inchiesta sono emerse molte circostanze allarmanti, si legge nel report. Innanzitutto la scarsa sicurezza con cui erano custoditi i documenti che avrebbero dovuto essere consegnati agli Archivi nazionali: alcune carte segrete sull'Afghanistan, tra cui quelle che provano la sua opposizione all'aumento delle truppe deciso da Obama, erano conservate in una scatola di cartone usurata nel suo garage, insieme a una scala e un cesto di vimini. Secondo la procura Biden ha condiviso i contenuti quei documenti con il ghostwriter della sua autobiografia del 2017 "Papà, fammi una promessa", Mark Zwonitzer, ma il presidente Usa ha negato questa circostanza.

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Le note della procura sulla memoria di Biden

Secondo Hur Biden non avrebbe potuto essere perseguito come presidente in carica, ma nel suo rapporto il procuratore speciale ha affermato che non avrebbe comunque raccomandato accuse contro di lui per varie ragioni tra cui il fatto che una giuria potrebbe pensare che avesse dimenticato i documenti in una casa presa in affitto in Virginia e quindi non trattenuti volontariamente. Oltre al fatto che in un processo Biden probabilmente si sarebbe presentato alla giuria "come un uomo anziano empatico, ben intenzionato e con una scarsa memoria". Commentando la memoria del presidente, Hur ha affermato che "sembrava avere limiti significativi" nelle testimonianze. In una "non ricordava quando era vicepresidente, dimenticandosi quando era terminato il suo mandato", in un altra quando era iniziato. Inoltre "non ricordava, nemmeno dopo diversi anni, quando morì suo figlio Beau". Il rapporto aggiunge anche che "la sua memoria appariva confusa nel descrivere il dibattito sull'Afghanistan che un tempo era stato così importante per lui. Tra le altre cose, ha erroneamente affermato di 'avere avuto una reale divergenza' di opinioni con il generale Karl Eikenberry, quando, in realtà, Eikenberry era un alleato che Biden ha citato con approvazione nel suo promemoria della festa Ringraziamento al presidente Obama".

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