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Guerra Medioriente, Netanyahu: "Andremo avanti fino alla vittoria"

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Blinken: discuterò con Israele risposta di Hamas su ostaggi
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Blinken: discuterò con Israele risposta di Hamas su ostaggi
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"La guerra finirà solo dopo l'eliminazione di Hamas" ha sottolineato il primo ministro israeliano. E' importante "il riconoscimento Usa dello stato palestinese e della sua piena adesione all'Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza". Lo ha detto il presidente Abu Mazen incontrando a Ramallah in Cisgiordania il segretario di stato Usa Antony Blinken al quale ha ribadito che Israele deve "fermare subito la sua aggressione a Gaza"

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"Siamo quasi vicini alla vittoria, che è la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo ad Hamas non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma ad un secondo massacro". Lo ha detto in serata il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che in corso di giornata già era trapelato che molte delle richieste della controproposta di Hamas per un'intesa sono inaccettabili per Israele. Secondo Reuters, che ha visionato la bozza, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi. Media egiziani, domani un nuovo round di colloqui. Blinken vede Netanyahu, poi salta l'incontro col capo di stato maggiore israeliano. 


Gli approfondimenti:

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Liveblog dell'8 febbraio 2024 sulla guerra Israele Hamas

Blinken ad Abu Mazen: Usa sostengono Stato Palestina

"Ho incontrato oggi a Ramallah il Presidente dell'Autorità Palestinese (AP) Abbas (Abu Mazen) per ribadire il sostegno degli Stati Uniti alla riforma dell'Autorità Palestinese e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente". Lo scrive il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sul suo incontro odierno con Mahmoud Abbas.

Blinken, c'è ancora spazio per un accordo

Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, ritiene che ci sia ancora "spazio per un accordo" sugli ostaggi tra Israele e Hamas. Blinken ha parlato a Tel Aviv dopo le dure dichiarazioni del primo ministro israeliano. Il Segretario di Stato ha aggiunto di aver messo in guardia Benjamin Netanyahu contro qualsiasi azione che "possa esacerbare le tensioni" e ha invitato Israele a prendere in considerazione "innanzitutto" i civili in caso di un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza

Blinken: "Penserò a bambini uccisi a Gaza per tutta la vita"

"Penserò alle migliaia di bambini uccisi a Gaza" per tutto il resto della mia vita. E' quanto avrebbe detto il segretario di Stato americano Antony Blinken nel suo incontro di oggi con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo quanto riferisce l'emittente Channel 13. Blinken si è detto "scioccato dal 7 ottobre" e "impegnato per impedire che possa avvenire di nuovo". Ma al tempo stesso, ha aggiunto, il fatto è che "intere famiglie che non sono collegate ad Hamas vengono colpite". Netanyahu ha risposto che la colpa è di Hamas che opera di nascosto fra i civili.


Idf vuole aumentare durata servizio per coscritti e riservisti in vista lunga guerra

L'esercito israeliano (Idf) intende aumentare la durata del servizio per coscritti e riservisti in preparazione per una guerra lunga a Gaza. Il servizio militare per gli uomini passerà da 32 a 36 mesi. Se le donne servono due anni, quelle in ruoli da combattimento e nei servizi speciali saliranno ora a 36 mesi come gi uomini. Lo riferisce Times of Israel. Per i riservisti sale l'età in cui cessa il servizio: i soldati passano da 40 anni a 45, gli ufficiali da 45 a 50 e chi ha ruolo speciali da 49 a 52. Se ai riservisti erano finora richiesti 54 giorni di servizio nell'arco di tre anni, ora si salirà a 42 giorni l'anno. Per i comandanti si passa da 70 giorni in tre anni a 48 giorni l'anno, mentre gli altri ufficiali salgono da 84 giorni in tre anni a 55 giorni l'anno. Infine i giorni consecutivi di servizio operativo salgono da 25 a 40 giorni. Dopo lo scoppio della guerra sono stati richiamati 287mila riservisti, una parte dei quali sono stati però già ritirati da Gaza. Secondo le stime il nuovo piano accrescerà di cinque volte il numero di riservisti in servizio attivo rispetto al 2023. 

Hamas, parole Netanyahu indicano che obiettivo è genocidio

La continuazione della guerra a Gaza da parte del premier israeliano Benyamin Netanyahu dimostra che il suo obiettivo è il "genocidio". Ad affermarlo è un funzionario di Hamas.

Abbas a Blinken: "Fermare l'aggressione israeliana, no a intervento a Rafah"

Il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha chiesto al segretario di Stato americano Antony Blinken di fermare "l'aggressione israeliana" a Gaza. Lo scrive l'agenzia stampa palestinese Wafa al termine dell'incontro fra i due a Ramallah. Abbas ha insistito sulla necessità di aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza e ribadito la sua opposizione ad ogni trasferimento della popolazione palestinese della Striscia, avvertendo delle gravi conseguenze che potrebbe avere un intervento militare israeliano a Rafah per spingere i civili a lasciare Gaza. Abbas ha chiesto a Blinken di intervenire contro le violenze di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme est e di premere su Israele per il trasferimento dei fondi dovuti a Ramallah. Poi ha sottolineato l'importanza del riconoscimento di uno stato palestinese che diventi paese membro dell'Onu. 

Hamas: "Netanyahu spaccone, vuole continuare la guerra"

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che le affermazioni di stasera del premier israeliano Netanyahu dimostrano "una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il ;;conflitto nella regione". Hamas è "pronto ad affrontare tutte le opzioni", ha aggiunto Abu Zuhri, come riporta il Guardian. 

Hamas conferma, delegazione diretta al Cairo

Una delegazione di Hamas, guidata dall'esponente dell'ufficio politico del gruppo Khalil al-Hayya, andrà al Cairo per colloqui con i mediatori di Egitto e Qatar. E' quanto ha confermato Osama Hamadan, esponente di Hamas in Libano, in una conferenza stampa a Beirut di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera dopo le parole arrivate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale "Hamas non sopravviverà a Gaza". Da ore si rincorrono notizie sulla presenza domani o nei prossimi giorni al Cairo di esponenti di Hamas. Nelle scorse ore il sito di notizie israeliano Ynet, citando il giornale Al Araby Al Jadeed, riferiva che nella capitale egiziana ci sarebbe stato domani il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. 

Hamas, "Netanyahu spaccone, vuole continuare la guerra"

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che le affermazioni di stasera del premier israeliano Netanyahu dimostrano "una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il conflitto nella regione". Hamas è "pronto ad affrontare tutte le opzioni", ha aggiunto Abu Zuhri, come riporta il Guardian. 

Knesset discuterà su riconoscimento Stato Palestina

Il plenum della Knesset ha approvato la proposta urgente del parlamentare Ze'ev Elkin per una discussione sulle "dichiarazioni nel mondo sul tema del riconoscimento di uno Stato palestinese e sulla necessità di una preparazione israeliana per una possibile sfida politica". Lo ha riferito oggi il portavoce della Knesset.

Netanyahu: "60% degli aiuti umanitari finisce nelle mani di Hamas"

''Secondo le stime delle nostre forze di sicurezza, fino al 60% degli aiuti umanitari inoltrati a Gaza finisce nelle mani di Hamas": lo ha affermato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in conferenza stampa. ''Ho dato istruzione all'esercito di trovare soluzioni per impedire la cosa, o comunque per ridurla massimo''. In risposta a una domanda, il premier ha aggiunto di comprendere le proteste delle settimane scorse contro la consegna di aiuti a Gaza finché nella Striscia sono ancore tenuti prigionieri gli ostaggi israeliani. Secondo Netanyahu ''aiuti umanitari minimi'' per Gaza sono comunque necessari, ''anche per consentire la prosecuzione della campagna militare''. 

Netanyahu: "Normalizzazione con Paesi arabi dopo sconfitta Hamas"

"Il cerchio della pace si allargherà" al termine del conflitto con Hamas. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che l'Arabia Saudita ha escluso l'avvio di relazioni diplomatiche con Israele "senza il riconoscimento di uno stato palestinese". Una "posizione decisa" che è stata comunicata agli Stati Uniti, secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri di Riad dopo la visita del segretario di Stato americano Antony Blinken che lunedì ha incontrato Mohammed bin Salman.

Hamas: "Netanyahu vuole proseguire conflitto, pronti a tutto"

Per Hamas il premier israeliano Benjamin Netanyahu vuole solo "proseguire il conflitto". Le parole di Netanyahu sono "una forma di tracotanza politica" e dimostrano la sua "intenzione di portare avanti il conflitto nella regione", ha detto l'esponente di Hamas, Sami Abu Zuhri, in dichiarazione rilanciate da Sky News. Hamas, ha aggiunto, "è pronto ad affrontare tutte le opzioni".

Abu Mazen a Blinken: "Usa riconoscano Stato Palestina"

No allo sfollamento dei palestinesi, sì al riconoscimento dello Stato palestinese. Il Presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha fatto queste richieste al Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ricevuto a Ramallah. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa. Durante l'incontro, il Presidente Abbas ha sottolineato la necessità di fermare immediatamente l'aggressione israeliana in corso contro il popolo palestinese, soprattutto nella Striscia di Gaza, che è sottoposta ad una guerra di genocidio e di distruzione senza precedenti da parte della macchina da guerra israeliana.


Netanyahu a Blinken: "Gravi le sanzioni Usa verso 4 coloni"

Il premier Benyamin Netanyahu ha detto oggi al segretario di Stato Antony Blinken di considerare ''grave'' la decisione Usa di imporre sanzioni economiche nei confronti di quattro coloni ebrei ritenuti da Washington fomentatori di violenze contro i palestinesi. ''Gli ho detto - ha spiegato in una conferenza - che in quel modo colpiscono un pubblico intero, che rispetta la legge e che è peraltro impegnato con i suoi giovani nella guerra contro Hamas''. ''Semmai le stesse sanzioni andavano imposte a centinaia di migliaia di palestinesi'' ha aggiunto. Il premier ha poi sostenuto che sarebbe stato ''fuori luogo'' un incontro separato di Blinken col capo di Stato maggiore il generale Halevi. 

Netanyahu: "Esercito Israele a Gaza meglio degli Usa a Mosul"

L'esercito di Israele sta comportandosi in maniera brillante a Gaza, destando ammirazione anche in altri eserciti. Lo ha sostenuto in una conferenza stampa il premier Benyamin Netanyahu citando da un lato i successi registrati finora dalle truppe israeliane nella Striscia, e dall'altro menzionando l'esperienza Usa in Iraq. "A Mosul - ha detto - sono stati necessari nove mesi per aver ragione di 5.000 terroristi, in una città peraltro più piccola di Gaza e priva di infrastrutture militari sotterranee paragonabili a quelle di Gaza. Noi in 4 mesi abbiamo ucciso o ferito 20 mila terroristi, oltre metà delle forze di Hamas".

Netanyahu: "Forze Israele pronte a operare a Rafah"

Dopo Khan Yunis, "dove stanno combattendo i nostri soldati", le forze israeliane (Idf) sono "pronte a operare" a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conferenza stampa di questa sera. Il primo ministro, secondo il Jerusalem Post, ha confermato che alle Idf è stato ordinato di iniziare a operare a Rafah. 

Netanyahu: "Serve completa demilitarizzazione Gaza"

"Vogliamo la completa demilitarizzazione di Gaza, continueremo a operare a Gaza per tutto il tempo necessario, in modo che i terroristi non rialzino più la testa". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa.

Netanyahu: "Ordinato all'esercito di avanzare verso Rafah"

"Ho detto a Blinken che Israele è ad un passo dalla vittoria totale". Lo ha detto il premier Benyamin Netayahu ribadendo che l'obiettivo è la "vittoria totale di Israele". Il premier ha poi annunciato di aver dato ordine all'esercito di avanzare verso Rafah, nel sud della Striscia, ad un passo dall'Egitto, ed ha confermato che "solo la pressione militare agisce per la liberazione degli ostaggi. I nostri soldati non sono caduti invano". 

Media, "ucciso ufficiale della polizia di Hamas in raid Israele a Rafah"

In un raid israeliano su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è stato ucciso un ufficiale di alto grado della polizia di Hamas. Lo riferisce Quds Press. Secondo le notizie si tratta di Majdi Abdel-Al, ucciso in un raid che ha colpito "l'auto civile su cui si trovava, impegnato a supervisionare gli aiuti per la Striscia di Gaza".

Netanyahu: "Condizioni Hamas porteranno altro massacro"

"Arrendersi alle condizioni deliranti di Hamas porterà a un altro massacro e a una grande tragedia per Israele che nessuno sarebbe disposto ad accettare". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa. 

Netanyahu: "Hamas non sopravviverà a Gaza, sicurezza solo con vittoria finale"

"Hamas non sopravviverà a Gaza". Lo ha rimarcato il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conferenza stampa dopo l'incontro delle scorse ore con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. "Solo la vittoria finale ci consentirà di portare la sicurezza nel nord e nel sud di Israele", ha detto ancora il primo ministro israeliano, riferendosi anche ai confini del Paese con il Libano.

Netanyahu: "Al lavoro per riportare a casa gli ostaggi"

Dopo aver chiuso a ogni ipotesi di accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani, il premier Benjamin Netanyahu ha detto che "ogni giorno" guarda le foto di coloro che si trovano ancora prigionieri a Gaza " e il mio cuore va in frantumi: non smetteremo mai di chiedere la loro liberazione, ma la pressione militare è il solo modo, non accetteremo mai le richieste di Hamas". "Il giorno dopo la guerra sarà anche il giorno post Hamas, non ci sarà più, neanche in formato ridotto: e la demilitarizzazione perenne di Gaza è l'unica possibilita'". 

Netanyahu: "Fine guerra solo dopo distruzione di Hamas"

La vittoria "completa e totale" di Israele avverra' solo con "la completa distruzione di Hamas", che "non sopravviverà a Gaza". Lo ha sottolineato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa dopo avere incontrato a Tel Aviv il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Solo la vittoria finale ci consentirà di portare la sicurezza nel nord e nel sud di Israele", ha detto ancora. 

Netanyahu: "Vittoria solo con distruzione Hamas"

"Non c'è alternativa alla distruzione militare di Hamas". Lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conferenza stampa a quattro mesi dall'inizio del conflitto dopo il terribile attacco del 7 ottobre in Israele.

Abu Mazen a Blinken: "Gli Usa riconoscano la Palestina"

E' importante "il riconoscimento Usa dello stato palestinese e della sua piena adesione all'Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza". Lo ha detto il presidente Abu Mazen incontrando a Ramallah in Cisgiordania il segretario di stato Usa Antony Blinken al quale ha ribadito che Israele deve "fermare subito la sua aggressione a Gaza". Abu Mazen ha quindi ribadito - secondo l'agenzia Wafa - la necessità di una Conferenza internazionale di pace, sottolineando che "la pace e la sicurezza si ottengono attraverso l'attuazione dei 2 Stati" con uno palestinese con Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza. 

L'Ungheria contro ipotesi sanzioni Ue a coloni israeliani

Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó si è espresso contro le sanzioni Ue ai coloni israeliani, affermando che "ciò potrebbe esacerbare le tensioni e prolungare gli sforzi antiterrorismo". Lo rende noto via X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese, Viktor Orban. Il ministro ha bollato l'idea - di cui si discute in questi giorni a Bruxelles - di mettere in campo misure restrittive come "inappropriate" criticando "il dibattito molto acceso dell'Ue sulle sanzioni, che sottolinea un forte sentimento anti-israeliano in Europa e negli Stati Uniti, insieme ai crescenti episodi di antisemitismo". 

Gallant a Blinken: "Hamas obbliga Israele a risposta negativa"

''La risposta di Hamas e' stata formulata in modo tale che Israele la respinga'': lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant al segretario di Stato Antony Blinken, secondo quanto riferito dalla televisione pubbica Kan. ''La loro posizione avra' come conseguenza la prosecuzione della guerra, e le nostre forze raggiungeranno presto altre localita' a Gaza''. 


Haniyeh a capo delegazione Hamas al Cairo domani

Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è in viaggio per il Cairo dove domani guiderà la delegazione del movimento nei negoziati sulla proposta di accordo per un coprifuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo ha riferito la testata del Qatar Al Araby Al Jadeed. 

Blinken replica alle critiche: "Non sono sempre gentile"

"Lascerò agli altri parlare del mio carattere, tutto quello che posso dire è che la maggior parte delle persone che assumono la posizione che ho il grande privilegio di rivestire ora non ci arriva essendo sempre gentile": il capo della diplomazia americana ha risposto cosi' durante il suo tour in Medio Oriente ad un reporter che gli ha fatto la stessa domanda posta da Politico in un lungo editoriale firmato dal suo autorevole corrispondente di politica estera Nahal Toosi: "Antony Blinken e' troppo buono per essere segretario di stato? ". 

Esame Knesset di dichiarazioni internazionali riconoscimento Stato palestinese

Il plenum della Knesset ha approvato la proposta urgente del deputato Ze'ev Elkin (Nuova speranza) per dedicare una seduta alla discussione delle dichiarazioni e delle pubblicazioni uscite nel mondo sul tema del riconoscimento di uno stato palestinese e la necessità che Israele si prepari a tale sfida politica, ha reso noto un portavoce del Parlamento israeliano. 

Stoltenberg: "Vitale che Congresso Usa approvi aiuti a Kiev"

"È vitale" che il Congresso degli Stati Uniti approvi il pacchetto di aiuti all'Ucraina. Lo ha detto Jens Stoltenberg in conferenza stampa con Jake Sullivan.

Israele: Ricevuta nuova proposta Qatar, la esaminiamo

Israeliano sta "guardando attentamente" ad una nuova proposta di tregua per Gaza presentata dai negoziatori del Qatar. Lo ha detto il portavoce del governo israeliano, Avi Hyman, ai giornalisti secondo quanto riporta il Guardian. "Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo ricevuto la notifica dai negoziatori del Qatar. Li stiamo guardando. Il Mossad sta esaminando attentamente ciò che ci è stato presentato", ha detto il portavoce del governo. 

Blinken a Netanyahu: Usa sostengono nascita Stato palestinese

Antony Blinken ha spiegato la visione degli Stati Uniti per una pace e una sicurezza durature nella regione e ha ribadito il sostegno americano alla creazione di uno Stato palestinese. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, dopo i colloqui con Benyamin Netanyahu in Israele. "Il segretario ha anche sottolineato l'urgente necessità di allentare le tensioni in Cisgiordania e impedire l'espansione del conflitto", aggiunge Miller in una nota. 

Israele: "Ricevuto aggiornamento da Qatar, Mossad valuta"

"Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo avuto un avviso dai mediatori del Qatar. Li stiamo controllando. Il Mossad sta esaminando attentamente ciò che ci è stato presentato". Lo ha detto il portavoce del governo israeliano Avi Hyman sulle trattative in corso sull'accordo per gli ostaggi. 

Blinken a Herzog: Due Stati e garanzie sicurezza Israele

La soluzione a due stati con garanzie di sicurezza per Israele e' da perseguire per ottenere una pace e una sicurezza piu' duratura per un Paese "pienamente integrato nella regione": della visione degli Stati Uniti ha parlato oggi il segretario di Stato Antony Blinken con il presidente israeliano Isaac Herzog secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. "Il Segretario di Stato Antony J. Blinken ha incontrato oggi in Israele il presidente israeliano Isaac Herzog. Il Segretario ha riaffermato il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di garantire che gli eventi del 7 ottobre non si ripetano mai e ha sottolineato l'importanza di adottare tutte le misure possibili per proteggere i civili a Gaza - si legge ancora nella nota di Miller - Il Segretario ha discusso gli ultimi sforzi per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e ha ringraziato il Presidente Herzog per aver riconosciuto l'importanza di fornire assistenza umanitaria ai civili sfollati in tutta Gaza". 

Libano, tre miliziani di Amal uccisi da Israele

Tre miliziani del movimento armato libanese Amal, guidato dal presidente del parlamento libanese Nabih Berri, sono stati uccisi nelle ultime ore nel sud del Libano in raid aerei israeliani.   Lo riferisce lo stesso movimento Amal, da decenni alleato degli Hezbollah e vicino al governo siriano incarnato dal contestato presidente Bashar al Assad.   Nella città di Tiro, capoluogo del sud del Libano, si sono oggi svolti i funerali dei tre miliziani di Amal uccisi sulla linea del fronte con Israele nel distretto di Bint Jbeil. 

fonti a Nbc: "Israele non accetterà ritirare forze da Gaza"

Israele "non accetterà mai" di ritirare le sue forze dalla Striscia di Gaza. Lo ha indicato alla Nbc una fonte dell'ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu, con quest'ultimo che nelle prossime ore terrà una conferenza stampa a Gerusalemme. La fonte si mostra pessimista sulla possibilità che lo Stato ebraico accetti la proposta di Hamas che prevede un'interruzione dei combattimenti mentre vengono liberati gli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza prima che venga raggiunto un accordo sulla fine della guerra. "Il fatto che Hamas chieda agli israeliani di ritirare le loro forze, è qualcosa che Israele non accetterà mai", ha dichiarato la fonte.

Hezbollah annuncia uccisione di due combattenti nel sud

Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato oggi l'uccisione di due loro combattenti nel sud del Libano a seguito di attacchi aerei israeliani. Lo si apprende dalla tv al Manar dello stesso movimento filo-iraniano alleato di Hamas.   Sale così a 184 il numero dei combattenti di Hezbollah uccisi da Israele in Libano e Siria dall'8 ottobre scorso. 

Fonte Israele, serve pressing su Hamas per nuova proposta

Israele chiederà ai mediatori "di fare pressione su Hamas affinché presenti una nuova proposta". Lo ha detto una fonte israeliana citata da Ynet secondo cui la controposta di Hamas "contiene molte questioni sulle quali non c'è alcuna possibilità che Israele sia d'accordo". 

Fonti, domani nuovo round colloqui al Cairo su ostaggi

Un nuovo round di colloqui sugli ostaggi mediato da Egitto e Qatar inizierà domani al Cairo. Lo dicono fonti egiziane secondo quanto riportano i media del Cairo rilanciati dai giornali israeliani. 

Tel Aviv: "Valutiamo attentamente nuova proposta di tregua"

Le autorità israeliane stanno valutando "attentamente" la nuova proposta di tregua a Gaza presentata dai negoziatori del Qatar. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del governo di Tel Avi, Avi Hyman. "Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo ricevuto una comunicazione dai negoziatori del Qatar. Li stiamo esaminando. Il Mossad sta esaminando attentamente ciò che ci è stato presentato", ha dichiarato il portavoce.

Blinken: "Su ostaggi spero accordo ma molto lavoro da fare" (2)

Nel corso del colloquio, che secondo Ynet e' stato definito ''buono e prolungato'', Blinken ha affrontato fra l'altro con Netanyahu diverse questioni di carattere umanitario. In particolare ha fatto presente la preoccupazione americana per una possibile estensione delle attivita' militari israeliane a Rafah, nel sud della Striscia, dove sono concentrati centinaia di migliaia di sfollati. Fonti informate hanno aggiunto che Blinken ha detto di comprendere la ''problematicita' della risposta di Hamas'' ai mediatori. Netanyahu ha mostrato poi al Segretario di Stato immagini di un grande tunnel militare scavato da Hamas sotto alla sede centrale dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i profughi) nel rione Rimal di Gaza City. Si trattava - secondo il premier - di ''uno dei tunnel strategici'' di Hamas. 

Israele: "Trovato tunnel a Khan Yunis, c'erano stati 12 ostaggi"

I soldati israeliani hanno scoperto a Khan Yunis nel sud di Gaza un tunnel "strategico" di Hamas lungo un chilometro usato da alti membri della fazione islamica e anche per tenere, in passato, circa 12 ostaggi. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui i soldati "hanno combattuto nel tunnel" contro i miliziani. "Sono state scoperte diverse stanze - ha spiegato - e tra queste una cella con le sbarre dove sono stati tenuti i 12 ostaggi in tempi differenti, un bagno e un'area di riposo usata dai terroristi a guardia degli ostaggi". Dei rapiti - ha aggiunto - "3 sono stati liberati e gli altri sono invece ancora a Gaza". 

Blinken: "Su ostaggi spero accordo ma molto lavoro da fare"

"C'è molto lavoro da fare, ma siamo molto concentrati su questo lavoro e si spera, sulla possibilità di riprendere il rilascio degli ostaggi che era stato interrotto". Lo dice il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in visita in Israele dopo aver informato i leader israeliani sulla proposta di accordo mediata dal Qatar.

Media egiziani, domani nuovo round colloqui sugli ostaggi

Un nuovo ciclo di colloqui sugli ostaggi israeliani a Gaza mediato da Egitto e Qatar inizierà domani al Cairo. Lo riferiscono media egiziani, secondo quanto riporta Haaretz.

Blinken, discusso con Israele ulteriori passi su aiuti a Gaza

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha discusso con i vertici di Israele "ulteriori passi" per portare aiuti a Gaza.

Media, stasera conferenza stampa Netanyahu a Gerusalemme

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu terrà questa sera, alle 19.30 ora israeliana (le 18.30 in Italia), una conferenza stampa a Gerusalemme. Lo riferisce il Times of Israel, che rilancia notizie dei media locali dopo l'incontro tra Netanyahu e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

No da ufficio Netanyahu, salta incontro Halevi-Blinken

L'incontro privato precedentemente programmato tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo di stato maggiore dell'IDF, Herzi Halevi non ci sarà. Lo riporta la stampa israeliana. Secondo il Times of Israel, l'incontro sarebbe saltato in quanto l'ufficio di Netanyahu si sarebbe opposto a un incontro tra un diplomatico straniero e il capo dell'esercito senza la presenza di esponenti politici e dirigenti ufficiali. Halevi, scrive ancora la stampa israeliana, partecipa all'incontro tra Blinken e Netanyahu con i suoi collaboratori e i membri del gabinetto di guerra.

Salta incontro Blinken col capo di stato maggiore Israele

Non avrà luogo l'incontro privato fra il segretario di Stato Usa Antony Blinken ed il capo di stato maggiore israeliano, generale Herzi Halevy, che compariva nel programma della visita diffuso ieri da parte americana. La ragione, sostiene Israel ha-Yom, è dovuta all'opposizione espressa dall'ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Una fonte politica, citata dal giornale, ha rilevato che nei rapporti diplomatici non è normale che un ministro straniero incontri un responsabile militare dell'altro Paese senza la presenza di un dirigente politico. "Israele non è una repubblica delle banane", ha aggiunto la fonte. 

Medioriente, Israele pronto ad attaccare Rafah se fallisce trattativa

Se i negoziati sugli ostaggi falliscono, Israele "è pronto ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah", nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l'Egitto. Lo ha detto l'emittente israeliana Kan tv secondo cui il messaggio è stato inoltrato da Israele al Qatar. 

Cominciato incontro tra Blinken e Netanyahu a Gerusalemme

E' cominciato da pochi minuti a Gerusalemme l'incontro tra il segretario di stato Usa Antony Blinken e il premier Benyamin Netanyahu. Lo ha riferito la Radio pubblica. 

Fonte Israele: "Le richieste di Hamas sono inaccettabili"

Molte delle richieste della controproposta di Hamas per un'intesa sono inaccettabili da Israele sotto ogni punto di vista. Lo ha ribadito a Canale 13 una fonte israeliana secondo cui la questione sul tavolo è ora se rigettare del tutto le richieste o intraprendere negoziati nel tentativo di ammorbidirle. 

Medioriente, sondaggio Israele: ritorno ostaggi prioritario su Hamas

In Israele il 47% ritiene che il ritorno a casa degli ostaggi sia prioritario rispetto a rovesciare Hamas a Gaza, centrale per il 42%. È il risultato di un sondaggio condotto dall'Israeli Democracy Institute (Idi). La liberazione degli ostaggi risulta basilare soprattutto tra le donne intervistate (53% contro 40%) e gli arabo-israeliani (69% contro 8%). Su quale sia l'obiettivo principale della guerra per Israele si registrano divisioni che ricalcano anche l'appartenenza politica: il 71% degli intervistati che si identificano con il partito laburista ha affermato che l'obiettivo primario dovrebbe essere il recupero degli ostaggi mentre il 77% dei sostenitori del partito di estrema destra Sionismo Religioso caldeggia la sconfitta di Hamas come passo fondamentale

Hamas chiede a cinque paesi e all'Onu di garantire accordo di tregua

Hamas ha chiesto al Qatar, all'Egitto, agli Stati Uniti, alla Turchia, alla Russia e all'Onu di garantire l'attuazione della loro proposta di tregua. Lo scrive al-Jazeera citando fonti dell'organizzazione islamista. Qatar, Egitto e Stati Uniti hanno tutti lavorato all’accordo di tregua. La Turchia ha rapporti con Hamas e non ha dichiarato il gruppo palestinese una “organizzazione terroristica”. La Russia - scrive l'emittente del Qatar - è considerata un potenziale mediatore nella guerra.


Medioriente, Hamas vuole 1.500 detenuti più tutti i minori e anziani

Nella proposta di accordo Hamas chiede, oltre alla liberazione di 1.500 detenuti palestinesi (di cui 500 condannati all'ergastolo), anche il rilascio di "tutti i prigionieri palestinesi in Israele che sono più giovani di 19 anni o più anziani di 50 anni, così come di quelli malati". Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar - considerato vicino agli Hezbollah e alla stessa Hamas - ripreso dai media israeliani. Secondo calcoli dei media internazionali si arriverebbe a un totale tra i 3.000 e i 5.000 prigionieri. 

Media: Israele pronto ad attaccare Rafah se fallisce trattativa

Se i negoziati sugli ostaggi falliscono, Israele "è pronto ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah", nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l'Egitto. Lo ha detto l'emittente israeliana Kan tv secondo cui il messaggio è stato inoltrato da Israele al Qatar. 

Proteste davanti ufficio Unrwa in Cisgiordania contro tagli finanziamenti

Attivisti hanno organizzato una manifestazione davanti all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) vicino a Ramallah, in Cisgiordania, contro la sospensione dei finanziamenti. Un certo numero di paesi principalmente nazioni occidentali, tra cui Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada – hanno sospeso i finanziamenti all'organismo dopo che Israele ha affermato che alcuni membri dello staff dell'Unrwa hanno preso parte agli attacchi di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele.

Medioriente, Netanyahu vede Milei: grazie per ambasciata a Gerusalemme

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il presidente argentino Javier Milei e ha ringraziato "il grande amico dello Stato ebraico" per la sua decisione "di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e di trasferirvi l'ambasciata" di Buenos Aires. Secondo quanto riferito dall'ufficio del premier, Milei ha anche espresso l'intenzione di designare Hamas come organizzazione terroristica. 

Il premier israeliano Netanyahu e il presidente argentino Milei

Hamas ha chiesto modifiche a ingresso Spianata per ebrei

Tra le richieste avanzate da Hamas a Israele per una tregua c'e' anche di cambiare le regole di accesso per gli ebrei al Monte del Tempio, la Spianata delle Moschee per i musulmani, dove si trova la moschea di al-Aqsa. Loriferisce Haaretz, citando fonti di Al Jazeera, secondo le quali il Movimento islamico vorrebbe cancellare il permesso che Israele ha concesso agli ebrei di visitare il sito senza coordinarsi con il Waqf. 

Medioriente, media: Qatar ha detto a Hamas che Israele rilascerebbe fino a 5mila detenuti

Il Qatar avrebbe detto a Hamas che Israele sarebbe disponibile a rilasciare dai tremila ai cinquemila detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Sky News Arabiya contraddicendo le dichiarazioni pubbliche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che si è detto contrario alla scarcerazione di migliaia di detenuti palestinesi. Sky News Arabiya riferisce inoltre che il Qatar sta cercando di ammorbidire le richieste contenute nella controproposta di Hamas per un cessate il fuoco e il ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Il Qatar, prosegue l'emittente, ha anche offerto il ritorno degli sfollati palestinesi nelle loro case a Gaza come parte dell'accordo, così come la costruzione di nuovi e migliori campi profughi e la ristrutturazione dei servizi idrici e fognari.

Medioriente, media: Doha ha proposto modifiche a piano Hamas

Il Qatar avrebbe proposto ad Hamas degli incentivi nel tentativo di avvicinare le posizioni e arrivare a un accordo sulla tregua. Lo riferisce Sky News Arabia, citando fonti secondo le quali Doha ha chiesto al gruppo terroristico di ritirare la richiesta di ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, sostituendola con la formula "lavorare per spingere le forze israeliane a ritirarsi da Gaza". In cambio, è stato offerto al Movimento islamico "un cessate il fuoco di quattro mesi invece di un mese e mezzo", "il ritorno degli sfollati nelle loro aree e la creazione di campi migliori", insieme al ripristino del sistema idrico e fognario. Il Qatar avrebbe inoltre assicurato ad Hamas che Israele acconsentirà a rilasciare tra 3.000 e 5.000 detenuti, scelti dallo stesso Movimento islamico. Doha ha riferito al gruppo terroristico la minaccia israeliana di invadere Rafah se viene respinto l'accordo per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. 

Hamas chiede anche divieto di ingresso degli ebrei su Spianata

Nelle richieste avanzate da Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza nel quadro dell'accordo generale, c'è anche quella di impedire l'ingresso degli ebrei alla Spianata delle moschee (il Monte del Tempio per l'ebraismo). Lo ha riferito la tv Kan secondo cui Hamas ha anche domandato la costruzione di decine di migliaia di prefabbricati nella Striscia, l'autorizzazione del ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e l'ingresso di 500 camion di aiuti al giorno oltre a combustibile e energia elettrica.

Media, Israele valuta controproposta di Hamas, possibili negoziati

La leadership israeliana valuterà oggi la controproposta di Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e un possibile scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi nelle carceri di Israele. Lo riferisce l'emittente Channel 13 citando un alto funzionario israeliano che ha parlato a condizione di anonimato.

Il dibattito in corso riguarda la possibilità di respingere le richieste formulate da Hamas o avviare negoziati nel tentativo di ammorbidirle, ha dichiarato la fonte. Oggi l'élite politica si riunirà per un colloquio con il primo ministro Benjamin Netanyahu e lì verrà presa una decisione in merito, ha spiegato il funzionario.

Netanyahu da ok a cessate fuoco, oggi incontro con Blinken

La notizia arriva nel giorno della visita in Israele del Segretario di Stato americano Antony Blinken, che incontrerà Netanyahu alle 11 e 30 ora locale, e il giorno dopo che Hamas ha detto di avere un atteggiamento positivo circa la proposta di accordo elaborata dal Qatar e dall'Egitto. Hamas ha anche rilanciato con una proposta in tre fasi di cessate il fuoco di 135 giorni, quattro mesi e mezzo, e di rilascio di 1.500 detenuti palestinesi nelle carceri di Israele.

Al momento l'ufficio di Netanyahu non ha confermato le indiscrezioni di Kan, dicendo al Times of Israel di non avere nuove risposte alla proposta di Hamas.

Media, Netanyahu ha dato ok a cessate il fuoco

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dato il suo ok al cessate il fuoco con Hamas nella Striscia di Gaza senza informare il gabinetto di guerra. Lo riporta l'emittente televisiva Kan.

Reuters, Hamas propone piano in 3 fasi di 135 giorni

Per l'intesa con Israele sugli ostaggi, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi (45 giorni ciascuna). Lo riferisce la Reuters che ha visionato la bozza della risposta di Hamas alla proposta inviata la settimana scorsa da Qatar ed Egitto. La prima fase prevede la liberazione di donne, anziani, malati e maschi sotto i 19 anni in cambio di donne e minori palestinesi detenuti; la seconda fase lo scambio degli altri uomini con altri detenuti e il ritiro dei soldati israeliani da Gaza; la terza la restituzione dei corpi. Hamas chiede anche aiuti e l'avvio della ricostruzione della Striscia. 

Iran, 'non diamo armi agli Houthi, non vogliamo crisi regionale'

L'Iran non fornisce armi ai miliziani yemeniti Houthi. Lo ha dichiarato l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani nel corso di una intervista alla Nbc respingendo le accuse in tal senso. Il diplomatico ha invece ammesso che l'Iran ha armato Hamas e altri miliziani palestinesi, ma ''non li stiamo dirigendo''.

Teheran, ha proseguito, non ha avuto alcun ruolo nell'attacco dello scorso 7 ottobre contro il sud di Israele. "Non abbiamo preso parte a questa decisione. E' stata una decisione palestinese ed è stata messa in atto dai palestinesi. Noi non abbiamo alcun ruolo in questo", ha detto Iravani, aggiungendo che ''non vogliamo una crisi nella regione''.

Rispetto ai rapporti con Teheran, l'ambasciatore ha detto di ritenere che ''il linguaggio della minaccia non funzionerà con l'Iran'', meglio ''il linguaggio della cooperazione e del rispetto. Se pensate che l'Iran abbia paura delle minacce vi sbagliate completamente''.

Negoziati per accordo ostaggi, Gallant vede capo Mossad

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato nella notte il capo del Mossad, David Barnea, mentre continuano i negoziati per il raggiungimento di un nuovo accordo sul rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. L'ufficio di Gallant ha diffuso foto del faccia a faccia ma non ha dato dettagli dell'incontro. Il Mossad la notte scorsa ha confermato di aver ricevuto la risposta di Hamas a una proposta di tregua e la sta studiando. 

Microsoft, Iran ha raddoppiato attacchi informatici a Israele dopo 7/10

Gli hacker iraniani hanno raddoppiato gli attacchi informatici contro Israele in sostegno di Hamas dall'inizio del conflitto il 7 ottobre. Lo riporta Microsoft sottolineando che gli hacker iraniani stanno usando nuovi metodi e tecnologie nei loro attacchi per indebolire Israele, tra cui l'intelligenza artificiale.

Non ci sono però prove di un coordinamento tra Hamas e l'Iran il giorno dell'attacco sferrato dai miliziani della Striscia di Gaza contro il sud di Israele proprio il 7 ottobre.

Ufficiale task force Israele, 'Usa vogliono trattare ma Hamas non può sopravvivere'

"Noi siamo pressati dai nostri cosiddetti amici, gli americani. Hanno i loro interessi, non vedono occhi negli occhi le stesse cose che vediamo noi. Quando dicono che vogliono distruggere Hamas, in verità loro sono disposti a che Hamas sopravviva. Ma la pubblica opinione israeliana non lo accetterà. Anche se il governo è sotto pressione". Lo dice alla Stampa Gabi Siboni, direttore dei programmi “Military and Strategic Affairs” e “Cyber Security” all’Istituto Inss (national security studies) all’Università di Tel Aviv e senior consulente per l’Idf. "Non so se alla fine cederemo per un accordo: c'è la pressione delle famiglie, e quella americana", spiega Siboni. Quanto a concessioni, "non lo so. Nei primi giorni dopo il 7 ottobre ho provato a immaginare uno scenario non confortevole per la leadership di Hamas. Sarei stato disposto a sostenere con Israele il rilascio di tutti i principali leader a patto che venissero poi portati in altri Paesi non confinanti con Israele, in cambio della resa dell'intera Hamas. Anche loro sarebbero stati espulsi in un Paese terzo. Dunque ero disposto a lasciarli andare".

Media, piano di Hamas in tre fasi per tregua

Il piano proposto da Hamas per un cessate il fuoco a Gaza si articola in tre fasi e prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi, la ricostruzione della Striscia e il completo ritiro delle truppe israeliane. Nella bozza, citata da Reuters, c'è una prima fase in cui viene consentita la ricostruzione degli ospedali e dei campi profughi a Gaza insieme al ritiro dei militari israeliani dalle aree popolate della Striscia. La seconda fase vede il rilascio di tutti gli ostaggi maschi israeliani in cambio di un certo numero di prigionieri palestinesi e del completo ritiro delle truppe da Gaza. Nella terza fase, che durerà 45 giorni, verranno scambiati resti e corpi. 

Raid e arresti Idf in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno nuovamente fatto irruzione a Qalqilya, in Cisgiordania, appena dopo il ritiro dei veicoli militari dalla città, secondo resoconti locali su Telegram. L'Idf durante la notte ha anche preso d'assalto le città di Jenin e Tulkarem, facendo irruzione nelle case, arrestando persone e distruggendo infrastrutture. 

Le forze israeliane hanno arrestato cinque palestinesi a Bani Naim, Sa'ir e nel campo di Arroub vicino a Hebron nel corso di raid condotti in tutta la Cisgiordania. L'Idf ha arrestato tre uomini nella città di Qalqilya e due nella città di Betlemme, riferisce l'agenzia di stampa Wafa.

Tre uomini sono stati arrestati nella città di Nablus, secondo i media locali, con filmati autenticati dall'unità di verifica Sanad di Al Jazeera che mostrano la madre di uno di loro che supplica i soldati israeliani di vedere suo figlio.


Camera Usa boccia legge per aiuti separati a Israele

La Camera Usa ha bocciato il disegno di legge, proposto dai repubblicani, per separare gli aiuti ad Israele da quelli all'Ucraina e a Taiwan, come previsto dal pacchetto del presidente Joe Biden. Si tratta della seconda disfatta per il Grand old party alla Camera in pochi minuti dopo il fallimento dell'impeachment al segreatrio degli Interni.

Blinken in Israele, incontrerà anche capo esercito Halevi

Il segretario di Stato americano Antony Blinken avrà una serie di incontri con i vertici israeliani, dopo le tappe della sua missione in Arabia Saudita, Egitto e Qatar volta a fare pressioni per raggiungere una tregua "essenziale" alla guerra contro Hamas a Gaza, che dura ormai da cinque mesi. Stando all'agenda diffusa dal dipartimento di Stato, oltre al faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il presidente Isaac Herzog e con il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo della diplomazia Usa vedrà anche il capo di Stato maggiore Herzi Halevi. Un incontro privato da lui richiesto e che avrebbe suscitato il malumore del capo di governo, secondo quanto riferito dai media. In agenda non sono presenti ufficialmente appuntamenti con Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra, o con il leader dell'opposizione Yair Lapid, ma questo può variare in corso d'opera. Blinken si recherà anche a Ramallah per vedere il leader dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. 

Ong, 'le vittime del raid israeliano in Siria sono 5'

E' salito a cinque morti, tra cui tre civili, il bilancio degli attacchi israeliani nella regione di Homs, nella Siria centrale: lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre il ministero della Difesa siriano ha citato un numero imprecisato di civili uccisi o feriti. "Cinque persone sono state uccise, tra cui tre civili - una donna, un bambino e un uomo - e altre sette sono rimaste ferite negli attacchi israeliani contro un edificio nel quartiere di Hamra, nella città di Homs", si legge in un comunicato della ong.

Medioriente, Riad: no relazioni con Israele senza Stato palestinese

L'Arabia Saudita ha ribadito agli Stati Uniti che non ci sarà una normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Israele a meno che non venga riconosciuto uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Riad in una dichiarazione, aggiungendo che la guerra a Gaza deve finire. 

Mar Rosso, Usa confermano attacco Houthi con 6 missili

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato il lancio di sei missili balistici antinave da parte dei ribelli Houthi da zone dello Yemen verso il Mar Rosso meridionale e il Golfo di Aden. Questa nuova ondata era già stata annunciata qualche ora prima dal portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, in un comunicato in cui sottolineava che le aggressioni "continueranno in risposta all'oppressione del popolo palestinese e all'aggressione statunitense-britannica contro il nostro Paese". "Le milizie Houthi sostenute dall'Iran hanno sparato sei missili balistici antinave (ASBM) da aree dello Yemen verso il Mar Rosso meridionale e il Golfo di Aden. Tre degli ASBM stavano cercando di colpire la MV Star Nasia, una nave portarinfuse battente bandiera greca e gestita dalle Isole Marshall, in transito nel Golfo di Aden", ha scritto Centcom sui social media. Ha anche riferito di un'esplosione vicino alla nave che ha causato "danni minori ma nessun ferito", e che un altro missile ha colpito le acque vicine. "La USS Laboon (DDG 58), che opera vicino alla MV Star Nasia, ha intercettato e abbattuto un terzo missile balistico antinave lanciato dagli Houthi. La MV Star Nasia è ancora in grado di navigare e prosegue verso la sua destinazione. I restanti tre ASBM avevano probabilmente come obiettivo la MV Morning Tide, una nave da carico di proprietà britannica battente bandiera delle Barbados", ha dichiarato il Comando centrale degli Stati Uniti. Anche quest'ultima imbarcazione, secondo Centcom, ha proseguito il suo viaggio e non ha riportato ferite o danni. L'escalation della tensione nel Mar Rosso coincide con la presenza nella regione del Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha visitato l'Arabia Saudita lunedi' e il Cairo (Egitto) martedì , nell'ambito del suo quinto tour in Medio Oriente per garantire una tregua e il rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza, nonchè  per cercare di prevenire l'estensione del conflitto nella regione.

Medioriente, Hamas apre su ostaggi, ma vuole la fine del conflitto. Israele: "Non ci fermiamo"

Il Qatar ha annunciato di aver ricevuto 'una risposta positiva' da parte di Hamas sull'intesa per gli ostaggi israeliani a Gaza. Ma la fazione islamica insiste nella richiesta di 'un cessate il fuoco totale' e della 'fine dell'aggressione', confermando di aver inoltrato a Qatar ed Egitto una risposta alla mediazione di Parigi 'affrontata con spirito positivo'. Gelo di Israele: 'Richieste impossibili, andiamo avanti'. 'Le richieste di Hamas sono un po' oltre, ma ci ragioniamo', la reazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il segretario di Stato americano Blinken sarà oggi dal primo ministro israeliano Netanyahu per discutere i termini del possibile accordo.

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