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Guerra Medioriente, Netanyahu: "Andremo avanti fino alla vittoria"

©Ansa

"La guerra finirà solo dopo l'eliminazione di Hamas" ha sottolineato il primo ministro israeliano. E' importante "il riconoscimento Usa dello stato palestinese e della sua piena adesione all'Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza". Lo ha detto il presidente Abu Mazen incontrando a Ramallah in Cisgiordania il segretario di stato Usa Antony Blinken al quale ha ribadito che Israele deve "fermare subito la sua aggressione a Gaza"

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"Siamo quasi vicini alla vittoria, che è la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo ad Hamas non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma ad un secondo massacro". Lo ha detto in serata il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che in corso di giornata già era trapelato che molte delle richieste della controproposta di Hamas per un'intesa sono inaccettabili per Israele. Secondo Reuters, che ha visionato la bozza, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi. Media egiziani, domani un nuovo round di colloqui. Blinken vede Netanyahu, poi salta l'incontro col capo di stato maggiore israeliano. 


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Liveblog dell'8 febbraio 2024 sulla guerra Israele Hamas

Blinken ad Abu Mazen: Usa sostengono Stato Palestina

"Ho incontrato oggi a Ramallah il Presidente dell'Autorità Palestinese (AP) Abbas (Abu Mazen) per ribadire il sostegno degli Stati Uniti alla riforma dell'Autorità Palestinese e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente". Lo scrive il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sul suo incontro odierno con Mahmoud Abbas.

Blinken, c'è ancora spazio per un accordo

Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, ritiene che ci sia ancora "spazio per un accordo" sugli ostaggi tra Israele e Hamas. Blinken ha parlato a Tel Aviv dopo le dure dichiarazioni del primo ministro israeliano. Il Segretario di Stato ha aggiunto di aver messo in guardia Benjamin Netanyahu contro qualsiasi azione che "possa esacerbare le tensioni" e ha invitato Israele a prendere in considerazione "innanzitutto" i civili in caso di un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza

Blinken: "Penserò a bambini uccisi a Gaza per tutta la vita"

"Penserò alle migliaia di bambini uccisi a Gaza" per tutto il resto della mia vita. E' quanto avrebbe detto il segretario di Stato americano Antony Blinken nel suo incontro di oggi con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo quanto riferisce l'emittente Channel 13. Blinken si è detto "scioccato dal 7 ottobre" e "impegnato per impedire che possa avvenire di nuovo". Ma al tempo stesso, ha aggiunto, il fatto è che "intere famiglie che non sono collegate ad Hamas vengono colpite". Netanyahu ha risposto che la colpa è di Hamas che opera di nascosto fra i civili.


Idf vuole aumentare durata servizio per coscritti e riservisti in vista lunga guerra

L'esercito israeliano (Idf) intende aumentare la durata del servizio per coscritti e riservisti in preparazione per una guerra lunga a Gaza. Il servizio militare per gli uomini passerà da 32 a 36 mesi. Se le donne servono due anni, quelle in ruoli da combattimento e nei servizi speciali saliranno ora a 36 mesi come gi uomini. Lo riferisce Times of Israel. Per i riservisti sale l'età in cui cessa il servizio: i soldati passano da 40 anni a 45, gli ufficiali da 45 a 50 e chi ha ruolo speciali da 49 a 52. Se ai riservisti erano finora richiesti 54 giorni di servizio nell'arco di tre anni, ora si salirà a 42 giorni l'anno. Per i comandanti si passa da 70 giorni in tre anni a 48 giorni l'anno, mentre gli altri ufficiali salgono da 84 giorni in tre anni a 55 giorni l'anno. Infine i giorni consecutivi di servizio operativo salgono da 25 a 40 giorni. Dopo lo scoppio della guerra sono stati richiamati 287mila riservisti, una parte dei quali sono stati però già ritirati da Gaza. Secondo le stime il nuovo piano accrescerà di cinque volte il numero di riservisti in servizio attivo rispetto al 2023. 

Hamas, parole Netanyahu indicano che obiettivo è genocidio

La continuazione della guerra a Gaza da parte del premier israeliano Benyamin Netanyahu dimostra che il suo obiettivo è il "genocidio". Ad affermarlo è un funzionario di Hamas.

Abbas a Blinken: "Fermare l'aggressione israeliana, no a intervento a Rafah"

Il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha chiesto al segretario di Stato americano Antony Blinken di fermare "l'aggressione israeliana" a Gaza. Lo scrive l'agenzia stampa palestinese Wafa al termine dell'incontro fra i due a Ramallah. Abbas ha insistito sulla necessità di aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza e ribadito la sua opposizione ad ogni trasferimento della popolazione palestinese della Striscia, avvertendo delle gravi conseguenze che potrebbe avere un intervento militare israeliano a Rafah per spingere i civili a lasciare Gaza. Abbas ha chiesto a Blinken di intervenire contro le violenze di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme est e di premere su Israele per il trasferimento dei fondi dovuti a Ramallah. Poi ha sottolineato l'importanza del riconoscimento di uno stato palestinese che diventi paese membro dell'Onu. 

Hamas: "Netanyahu spaccone, vuole continuare la guerra"

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che le affermazioni di stasera del premier israeliano Netanyahu dimostrano "una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il ;;conflitto nella regione". Hamas è "pronto ad affrontare tutte le opzioni", ha aggiunto Abu Zuhri, come riporta il Guardian. 

Hamas conferma, delegazione diretta al Cairo

Una delegazione di Hamas, guidata dall'esponente dell'ufficio politico del gruppo Khalil al-Hayya, andrà al Cairo per colloqui con i mediatori di Egitto e Qatar. E' quanto ha confermato Osama Hamadan, esponente di Hamas in Libano, in una conferenza stampa a Beirut di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera dopo le parole arrivate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale "Hamas non sopravviverà a Gaza". Da ore si rincorrono notizie sulla presenza domani o nei prossimi giorni al Cairo di esponenti di Hamas. Nelle scorse ore il sito di notizie israeliano Ynet, citando il giornale Al Araby Al Jadeed, riferiva che nella capitale egiziana ci sarebbe stato domani il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. 

Hamas, "Netanyahu spaccone, vuole continuare la guerra"

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che le affermazioni di stasera del premier israeliano Netanyahu dimostrano "una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il conflitto nella regione". Hamas è "pronto ad affrontare tutte le opzioni", ha aggiunto Abu Zuhri, come riporta il Guardian. 

Knesset discuterà su riconoscimento Stato Palestina

Il plenum della Knesset ha approvato la proposta urgente del parlamentare Ze'ev Elkin per una discussione sulle "dichiarazioni nel mondo sul tema del riconoscimento di uno Stato palestinese e sulla necessità di una preparazione israeliana per una possibile sfida politica". Lo ha riferito oggi il portavoce della Knesset.

Netanyahu: "60% degli aiuti umanitari finisce nelle mani di Hamas"

''Secondo le stime delle nostre forze di sicurezza, fino al 60% degli aiuti umanitari inoltrati a Gaza finisce nelle mani di Hamas": lo ha affermato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in conferenza stampa. ''Ho dato istruzione all'esercito di trovare soluzioni per impedire la cosa, o comunque per ridurla massimo''. In risposta a una domanda, il premier ha aggiunto di comprendere le proteste delle settimane scorse contro la consegna di aiuti a Gaza finché nella Striscia sono ancore tenuti prigionieri gli ostaggi israeliani. Secondo Netanyahu ''aiuti umanitari minimi'' per Gaza sono comunque necessari, ''anche per consentire la prosecuzione della campagna militare''. 

Netanyahu: "Normalizzazione con Paesi arabi dopo sconfitta Hamas"

"Il cerchio della pace si allargherà" al termine del conflitto con Hamas. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che l'Arabia Saudita ha escluso l'avvio di relazioni diplomatiche con Israele "senza il riconoscimento di uno stato palestinese". Una "posizione decisa" che è stata comunicata agli Stati Uniti, secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri di Riad dopo la visita del segretario di Stato americano Antony Blinken che lunedì ha incontrato Mohammed bin Salman.

Hamas: "Netanyahu vuole proseguire conflitto, pronti a tutto"

Per Hamas il premier israeliano Benjamin Netanyahu vuole solo "proseguire il conflitto". Le parole di Netanyahu sono "una forma di tracotanza politica" e dimostrano la sua "intenzione di portare avanti il conflitto nella regione", ha detto l'esponente di Hamas, Sami Abu Zuhri, in dichiarazione rilanciate da Sky News. Hamas, ha aggiunto, "è pronto ad affrontare tutte le opzioni".

Abu Mazen a Blinken: "Usa riconoscano Stato Palestina"

No allo sfollamento dei palestinesi, sì al riconoscimento dello Stato palestinese. Il Presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha fatto queste richieste al Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ricevuto a Ramallah. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa. Durante l'incontro, il Presidente Abbas ha sottolineato la necessità di fermare immediatamente l'aggressione israeliana in corso contro il popolo palestinese, soprattutto nella Striscia di Gaza, che è sottoposta ad una guerra di genocidio e di distruzione senza precedenti da parte della macchina da guerra israeliana.


Netanyahu a Blinken: "Gravi le sanzioni Usa verso 4 coloni"

Il premier Benyamin Netanyahu ha detto oggi al segretario di Stato Antony Blinken di considerare ''grave'' la decisione Usa di imporre sanzioni economiche nei confronti di quattro coloni ebrei ritenuti da Washington fomentatori di violenze contro i palestinesi. ''Gli ho detto - ha spiegato in una conferenza - che in quel modo colpiscono un pubblico intero, che rispetta la legge e che è peraltro impegnato con i suoi giovani nella guerra contro Hamas''. ''Semmai le stesse sanzioni andavano imposte a centinaia di migliaia di palestinesi'' ha aggiunto. Il premier ha poi sostenuto che sarebbe stato ''fuori luogo'' un incontro separato di Blinken col capo di Stato maggiore il generale Halevi. 

Netanyahu: "Esercito Israele a Gaza meglio degli Usa a Mosul"

L'esercito di Israele sta comportandosi in maniera brillante a Gaza, destando ammirazione anche in altri eserciti. Lo ha sostenuto in una conferenza stampa il premier Benyamin Netanyahu citando da un lato i successi registrati finora dalle truppe israeliane nella Striscia, e dall'altro menzionando l'esperienza Usa in Iraq. "A Mosul - ha detto - sono stati necessari nove mesi per aver ragione di 5.000 terroristi, in una città peraltro più piccola di Gaza e priva di infrastrutture militari sotterranee paragonabili a quelle di Gaza. Noi in 4 mesi abbiamo ucciso o ferito 20 mila terroristi, oltre metà delle forze di Hamas".

Netanyahu: "Forze Israele pronte a operare a Rafah"

Dopo Khan Yunis, "dove stanno combattendo i nostri soldati", le forze israeliane (Idf) sono "pronte a operare" a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conferenza stampa di questa sera. Il primo ministro, secondo il Jerusalem Post, ha confermato che alle Idf è stato ordinato di iniziare a operare a Rafah. 

Netanyahu: "Serve completa demilitarizzazione Gaza"

"Vogliamo la completa demilitarizzazione di Gaza, continueremo a operare a Gaza per tutto il tempo necessario, in modo che i terroristi non rialzino più la testa". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa.

Netanyahu: "Ordinato all'esercito di avanzare verso Rafah"

"Ho detto a Blinken che Israele è ad un passo dalla vittoria totale". Lo ha detto il premier Benyamin Netayahu ribadendo che l'obiettivo è la "vittoria totale di Israele". Il premier ha poi annunciato di aver dato ordine all'esercito di avanzare verso Rafah, nel sud della Striscia, ad un passo dall'Egitto, ed ha confermato che "solo la pressione militare agisce per la liberazione degli ostaggi. I nostri soldati non sono caduti invano". 

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