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Israele: "L'Onu assuma azioni contro leader Unrwa". E l'Italia sospende i finanziamenti

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©Ansa

Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano, ha anche ringraziato Usa e Canada per la decisione di sospendere i finanziamenti all'agenzia, così come ha fatto anche il nostro Paese insieme ad altri Stati come Usa, Uk e Canada. Hamas: "L'Onu non ceda ai ricatti". Unrwa: "Scioccante la sospensione dei fondi". Per Netanyah a Gaza "educano i figli con il Mein Kampf di Hitler"

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Israele ha attaccato l'Unrwa e ha dichiarato che, al termine della guerra, l'Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più presente a Gaza. L'organizzazione dell'Onu per i rifugiati palestinesi si trova sotto una tempesta, essendo stata costretta a licenziare 12 dipendenti nella Striscia a causa di sospetti legati al massacro del 7 ottobre. "Chiediamo all'Onu di assumere azioni immediate contro la leadership dell'Unrwa", ha detto il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz. "Per anni abbiamo messo in guardia: l'Unrwa perpetua il tema dei rifugiati, ostacola la pace e serve come braccio civile di Hamas a Gaza", ha aggiunto, sottolineando che l'Unrwa "deve pagare un prezzo per le sue azioni. L'Unrwa non è la soluzione". Intanto, dopo Stati Uniti e Canada anche il governo italiano ha sospeso finanziamenti all'agenzia insieme ad altri Paesi come Gran Bretagna, Finlandia, Australia, Olanda e Germania (GUERRA ISRAELE-HAMAS - CORTEO PRO PALESTINA: SI TEMONO TENSIONI). Il commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini ha risposto definendo "scioccante" la sospensione dei fondi all'agenzia e ha esortato i Paesi a "riconsiderare le loro decisioni".

Unrwa: "Scioccante la sospensione dei fondi all'agenzia"

Non ha tardato ad arrivare la risposta del commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini, il quale ha evidenziato che "nove Paesi ad oggi hanno temporaneamente sospeso i loro finanziamenti all'Unrwa. Queste decisioni minacciano il nostro lavoro umanitario in tutta la regione, inclusa e soprattutto nella Striscia di Gaza", si legge in una nota. Poi ha aggiunto: "È scioccante vedere una sospensione dei fondi in reazione alle accuse contro un piccolo gruppo di dipendenti, soprattutto considerando l'azione immediata intrapresa dall'Unrwa risolvendo i loro contratti e chiedendo un'indagine trasparente e indipendente". Secondo Lazzarini dall'Unrwa "dipendono oltre 2 milioni di persone per la loro mera sopravvivenza" a Gaza. "Esorto i Paesi che hanno sospeso i loro finanziamenti a riconsiderare le loro decisioni prima che l'Unrwa sia costretta a sospendere la sua risposta umanitaria. La vita delle persone a Gaza dipende da questo sostegno e così anche la stabilità regionale", ha chiesto Lazzarini nella nota. "L'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi di supervisione interna (Oios), la massima autorità investigativa nel sistema delle Nazioni Unite, è già stato investito di questa questione molto grave", ha aggiunto sottolineando anche che "molti soffrono la fame mentre il tempo stringe verso una carestia incombente. L'agenzia gestisce rifugi per oltre 1 milione di persone e fornisce cibo e assistenza sanitaria di base anche al culmine delle ostilità". Poi ha ricordato: "Nella sua sentenza di ieri, la Corte internazionale di giustizia ha ordinato che Israele deve adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgentemente necessari per affrontare le condizioni di vita avverse affrontate dai palestinesi nella Striscia di Gaza. L'unico modo per farlo è attraverso la cooperazione con i partner internazionali, in particolare l'Unrwa il più grande attore umanitario a Gaza". Per il commissario "sarebbe estremamente irresponsabile sanzionare un'agenzia e un'intera comunità a causa di accuse di atti criminali contro alcuni individui, soprattutto in un momento di guerra, sfollamento e crisi politica nella regione". "Nel frattempo - ha dichiarato - un'indagine dell'Oios sulle atroci accuse stabilirà i fatti. Inoltre, come ho annunciato il 17 gennaio, una revisione indipendente da parte di esperti esterni aiuterà l'Unrwa a rafforzare il proprio quadro per la stretta aderenza di tutto il personale ai principi umanitari".

Le critiche di Hamas al congelamento dei finanziamenti

Hamas ha criticato questa decisione, invitando le Nazioni Unite a "non cedere alle minacce e ai ricatti di questa entità nazista canaglia". E ha poi attaccato anche la stessa Unrwa per aver licenziato i 12 dipendenti "sulla base di informazioni provenienti dal nemico sionista" e per aver descritto "la resistenza del popolo palestinese come terrorismo". "Non è compito dell'Unrwa - ha insistito Hamas - annunciare posizioni politiche sul conflitto" ma piuttosto "difendere il diritto dei rifugiati che rappresenta". A contrastare le decisione di congelare i fondi all'Unrwa, è stato anche l'Olp. "Una scelta - ha ammonito il segretario generale Hussein al Sheikh - che comporta un rischio politico. Invito questi Stati a ritirare subito la decisione". Tuttavia, lo stop ai fondi per l'Unrwa non significa la fine dell'aiuto ai palestinesi. "Siamo impegnati nell'assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele", ha spiegato il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Tajani, annunciando la decisione del governo italiano. Lo scorso dicembre, infatti, l'Italia ha stanziato 10 milioni di euro per aiutare la popolazione civile palestinese attraverso altre agenzie Onu, come la Fao e il Pam, o tramite la Mezzaluna rossa. 

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