L'ex primo ministro è convolata a nozze con il compagno Clarke Gayford in una cerimonia a Craggy Range, nella baia di Hawke. Ardern aveva annunciato le dimissioni da capo del governo il 19 gennaio del 2023 spiegando di non poter "fare questo lavoro se non ho il pieno di energie"
Jacinda Ardern, ex primo ministro della Nuova Zelanda, si è sposata a quasi un anno
dalle sue clamorose dimissioni. L'ex premier è convolata a nozze con il compagno Clarke Gayford in una cerimonia a Craggy Range, nella baia di Hawke, sulla costa orientale dell'Isola del Nord. Al matrimonio, inizialmente previsto per il 2022 ma rinviato per la pandemia, hanno preso parte diverse celebrità e personalità politiche.
Il matrimonio
La coppia ha rilasciato foto in cui si vedono i neo sposi a passeggio sorridenti per mano e abbracciati tra i filari del vigneto dove si è tenuto il rinfresco. L'ex premier indossa un abito lungo color avorio senza maniche (in Nuova Zelanda è piena estate) e con la vita stretta, un panneggio alla scollatura, i capelli raccolti in uno chignon dentro un lungo velo di tulle. Le fedi nuziali sono state disegnate dai gioiellieri neozelandesi Zoe e Morgan. Lo sposo ha appuntato sul petto gli stessi fiori bianchi del bouquet di Jacinda. Neve, la figlia di cinque anni della coppia, portava tra i capelli una corona di fiori e un abito bianco realizzato con il tessuto dell'abito da sposa della nonna Laurell Ardern. Davanti agli invitati, alcuni dei quali hanno fatto un lunghissimo viaggio per essere presenti al matrimonio in Nuova Zelanda, Ardern ha dedicato un discorso di cinque minuti per il "migliore amico e ora marito", gli amici, i colleghi più stretti e la famiglia.
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Le dimissioni
Ardern aveva annunciato le dimissioni da capo del governo il 19 gennaio del 2023. "Avere un ruolo così privilegiato comporta responsabilità, tra cui quella di sapere in quale momento sei la persona giusta per stare al comando e anche in quale momento non lo sei", aveva spiegato la premier, sottolineando di aver "dato tutta me stessa per essere primo ministro, ma mi è anche costato molto. Non posso e non devo fare questo lavoro se non ho il pieno di energie, oltre a un po' di riserva per quelle sfide impreviste che inevitabilmente si presentano".